13 giugno 2005

Una catena letteraria

Raccolgo la sfida di latifah, e posto la mia personale lista di libri da consigliare:

Ben Pastor "Kaputt Mundi" (su ibs): un delitto a Roma nel 1944, durante l'occupazione nazista. Lo spunto da cui parte il libro mi ha subito catturato: il detective non è un poliziotto, ma un ufficiale tedesco, il maggiore Martin Bora. Un detective ma anche un militare, con una propria coscienza che lo spinge a porsi di fronte ai tragici eventi della storia (la guerra, la deportazione degli ebrei, la morte dei compagni) in modo critico. Dove finisce l'uomo e dove inizia il militare?

"Macaronì" Guccini-Machiavelli (su ibs): un libro che racconta parte della nostra storia, quando noi eravamo gli emigranti, che scappavano dalla miseria e dalla fame, per andare in Francia ad accettare i lavori più umili e pericolosi. Eravamo chiamati "macaronì", appunto, dai francesi. Il libro, nella prima parte racconta due storie, alternando i capitoli da una all'altra. Nella prima, il maresciallo Santovito, deve scoprire chi ha ucciso il prete del suo paesino, sull'appennino tosco-emiliano. La seconda e la storia di ciarein, un "macaronì", che emigra da ragazzino in Francia. Le due storie vanno a convergere e il maresciallo, una figura umanissima, capace di capire le persone e le storie della vita, scopre che i delitti hanno una radice comune, che affonda nella miseria e nella vendetta.

"Trilogia della città di M." Piero Colaprico (su ibs): chi vuole conoscere la città di Milano, la metà oscura come disse Lucarelli in una puntata di Blu Notte, deve leggere questo libro. Sono quattro racconti su altrettanti casi, con protagonista l'ispettore Bagni. Si ha modo di conoscere cosa si nasconde dietro la Milano "da bere": la criminalità che non si vede, ma che esiste. Fantastica la pagina dove Bagni, sale sul pirellone, dopo lo schianto dell'aereo e guardando le facce all'insù dei milanesi, capisce cosa è cambiato nelle persone della sua città. Milano una volta era la città locomotiva, che anticipava i cambiamenti (il fascismo, il boom ..): ora i milanesi si sono rassegnati a stare a guardare gli altri, inerti ...

"Dossier Odessa" Frederick Forsyth (su ibs): il libro che mi ha fatto amare i thriller. Un grande autore che ha messo assieme un'indagine giornalistica (per documentarsi su ODESSA Forsythe si è rivolto a Wiesenthal) ad una storia thriller che ti tiene attaccato alle pagine fino alla fine. Sarà che sono un'appassionato di storia, ma questo è un libro che non mi stanco di rileggere

"Ad un passo dalla guerra" (su ibs), di Andrea Purgatori, Daria Lucca, Paolo Miggiano: il libro che ti fa aprire gli occhi sulla realtà. Quella vera, non le favole raccontate. L'abbattimento del DC9 su Ustica, la sera del 27 giugno 1980. I retroscena di uno dei disastri più cupi della storia recente: un caso ancora aperto, nonostante depistaggi, morti sospette, false testimonianze dei nostri vertici militari. La ricostruzione di uno scenario internazioale, all'inizio degli anni 80, nel quale l'Italia allora giocava un ruolo passivo di pedina, che poteva portare ad una guerra.

"Terra" di Stefano Benni (su ibs): il primo libro "da grande" che ho letto. Una storia fantastica, ambientata in un futuro ipotetico, dopo che sulla terra si sono abbattute diverse guerre nucleari, che hanno distrutto il pianeta terra. La terra è divisa in tre: gli amero-russi, i sinoeuropei e i giapponesi. Una scalcagnata austronave sineuropea, riciclata da un parco di divertimenti, parte per la ricerca di un pianeta, la Terra 2, sul quale far rivivere le persone: sulle sue traccie si mettono i ricchi sceicchi arabi (che ora vivono in un mondo artificiale) con una astrinave che è l'insegna dello sfarzo e la potente, ma miniaturizzata astronave giapponese con un'equipaggio di topi addestrati. Da qui parte l'avventura, con un'intrecciarsi di storie, racconti, personaggi incredibili (la strega, l'uomo serpente): dietro a tutto un'antica profezia del popolo Inca, per cui "dal passato arriva il futuro". Solo la mente fervida di Benni poteva partorire questa serie di personaggi: un divertimento assicurato
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"Il nome della rosa" di Umberto Eco (su ibs): la ricerca di un antico manoscritto, il quinto libro della poetica di Aristotele, come metafora della ricerca della verità. Come monito per cui il tentativo di bloccare la conoscenza, o forzarla a seguire percorsi forzati, porta a nessuna conoscenza. Come la biblioteca, rappresentazione di tutto il sapere dell'epoca, che rimane distrutta proprio per il voler proteggere il sapere a tutti i costi.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

A parte "Il nome della rosa" (un classico, ormai), sono tutti consigli molto originali e diversi dal solito... Io, almeno, li conosco solo per "sentito dire"!
Sono contenta di aver conosciuto il tuo blog :-)

Anonimo ha detto...

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