28 novembre 2005

Narrativa aviaria – diario di un pollo innamorato

Questa è un'opera di fantasia. Ogni riferimento a fatti e persone reali è puramente casuale. Se qualcuno si dovesse identificare nei personaggi si sta sbagliando. Io non centro, non ho visto niente, dormivo. Sono innocente, lo giuro sulla teste dei figli che avrò ...

Diario del primo viaggio
Un altro personaggio cui tengo molto è l'innamorato. L'innamorato è una persona in perenne ricerca dell'amore e del colpo di fulmine: sta male quando non è innamorato. Ma anche quando è in amore soffre le pene: insomma, una persona destinata a soffrire. Un masochiesta dell'amore, verrebbe voglia di dire. In perenne ricerca dell'amore impossibile, un dottor Zivago in cerca della sua Lara, un Romeo in cerca della sua Giulietta (non la macchina ..), il Pongo alla ricerca della sua Peggy (vi ricordate la carica dei 101?). In quel periodo era in fase neutra. Ma quel giorno il destino aveva deciso per lui di farlo ricadere nella malattia. Come si prende questa malattia: basta uno sguardo, per caso. Quel (fortunato?, sfortunato?) giorno il fato, nella forma delle Ferrovie Nord, lo fece sedere di fronte a lei. E fu la fine ...


Descrizione di lei
Una ragazza biondina, dagli occhi verdi (o azzurri, non riusciva a capirlo), capelli alle spalle, occhiali ... Una figura a metà strada tra Angelina Jolie (disarmata) e Michelle Pfeiffer. Difficile non notarla. Quando se ne accorse, era già troppo tardi. Il virus si era già entrato in circolo nel suo corpo. Il nostro sfortunato eroe passo i primi 10 minuti del viaggio (su un totale di 60 minuti, ritardo compreso nel prezzo) a bocca aperta ... quando la secchezza delle fauci arrivò ad un livello di allarme (che nemmeno il desero del Serengeti), si riscosse, cercò di darsi un minimo di contegno (prima che chiami la polizia), e tirò fuori il libro. Vista la situazione sarebbe stato opportuno "I dolori del giovane Werther" di Goethe ... quel giorno riusci a leggere una ventina di righe, senza comprenderne il significato.

Diario del secondo viaggio
Doveva trovare posto vicino alla biondina .... ma come fare? Doveva organizzare una gara per salire prima degli altri, per avere il posto al sole. Oggi per esempio, per salire prima aveva fatto uno sgambetto al nervoso (che tanto saliva al secondo piano, per cui era fuori gioco). Poi aveva tagliato la strada al lettore che, con il libro in mano, era imbranato di natura a salire. Un, due, tre ... e opla: dove il mio oriente? dov'è il mio sole? Mannagg.. tutti posti occupati: doveva sedersi tre file avanti. Vediamo se riesco a far spostare sta vecchia: "Mi scusi potrebbe scambiare il posto .." "No" "Grazie eh!". Brutta nonnaccia, riuscirò a farcela anche senza il tuo aiuto! Quel viaggio fu lungo e tormentato.

Diario del terzo viaggio
Superato con un agile slalom tutti i possibili competitor nella gara a chi sale per primo, salito con un balzo felino, eh ... no! Non c'è: ma come, a momenti mi ammazzo (e ammazzo la concorrenza) per cosa .. non può aver cambiato treno ...

Diario del quarto viaggio
Oggi c'è: Dio esiste. e me ne ha dato la prova. Anche oggi un viaggio contemplativo, purtroppo ... guardare da lontano, carpire una parola ... si sentiva a metà strada tra un maniaco (di quelli innoqui, ovviamente) e un deficiente. Più il secondo che il primo, a dire il vero. Maledetta timidezza! Si poteva certo cercare di iniziare una conversazione, ma prima bisognava avvicinarsi al bersaglio ... con rispetto parlando. Ma una volta superato il problema del posto, avrebbe divuto superarne un secondo: le amiche. La sua bella era sempre attorniata da un gruppo di amiche: aveva l'impressione di avere di fronte uno stuolo di guardie del corpo, che l'avrebbero immobilizzato al minimo tentativo di conversazione. In effetti, ora che ci pensava, non aveva mai visto un maschietto avvicinarsi e sedersi vicino ...

Diario del quinto viaggio
L'innamorato aveva scoperto, dopo lunghi appostamenti ed elucubrazioni, che il suo idolo si sedeva sempre nella stessa fila. Un habituè, insomma. Quella mattina allora aveva studiato il percorso ottimale per sedersi vicino, poi, forse, la natura avrebbe fatto il suo corso. La corsa ai posti lo vedeva in vantaggio sui concorrenti: con un azzardato sorpasso sulla destra aveva fatto fuori l'ipocondriaco (che guardava con terrore il finestrino aperto), il freddoloso (di cui parleremo in un altro racconto) e la mummia ... Opla: seduto!Guardandosi a lato si rese conto che la teoria per cui si sedeva sempre allo stesso posto non era più valida. A fianco di chi si era seduto? Della deliziosa nonnina, che ora lo guardava con occhio indagatore, chiedendosi quel focoso giovine cosa volesse da lei.

Diario del sesto viaggio
Aveva perso tutte le speranze. Si sarebbe seduto dove capitava: se una cosa è destino che non debba succedere, non succede. Va bene così. Ma quando tutto sembra perduto, ecco che il destino, nelle infami vesti dei treni delle Nord, mette il suo zampino. Quel giorno, l'unico posto libero era nella stessa fila, proprio a due passi da lei, la sua luce, il suo faro ... Vai è la tua grande occasione! Coraggio!
Dal diario del perfetto cucador:
- prima regola: avere un atteggiamento rilassato. Perfetto stava già sudando copiosamente: gli sembrava di avere una centrale atomica sotto il sedere (sempre con rispetto parlando). Ecco dove erano finite le rami di distruzione di massa di Saddam!
- seconda regola: trovare un argomento interessante per la discussione. Anche èper questo siamo a posto. La sua mente era una tabula rasa; un encefalogramma piatto; il deserto dei Tartari ..
- terza regola, importantissima: non far mai vedere che sei interessato .... saltiamo direttamente alla prossima

Doveva trovare uno spunto, un appiglio: da un lato il viaggio gli sembrava tanto lungo e interminabile, per l'imbarazzo e la figura che stava facendo. Dall'altro la stazione di Cadorna si stava avvicinando inesorabilmente. "Mi scusi, signorina, può abbassare il finestrino?" ammazza che coraggio ... di questo passo, forse avrebbe aperto una vera conversazione quando i lavori di quadruplicamento sarebbero finiti.

Riferimenti bibliografici:

- per la secchezza delle fauci: bere molto
- "Romeo e Giulietta", di Shakespeare William: scaricabile presso liberliber
- "I dolori del giovane Werther", Goethe J. Wolfgang ibs

2 commenti:

alduccio ha detto...

Scusate se il racconto arriva in ritardo ... chi prende i treni è già abituato

Anonimo ha detto...

la pazienza è la virtù dei forti (l' Italia d'oggi potrebbe usare un altro termine,ma non qui,luogo colto e accogliente)
Buona settimana
Isacrazy