19 aprile 2006

Le ragioni di una sconfitta (o mezza vittoria)

Facile parlare ora , dopo le elezioni.
Meno facile era prevedere quello che sarebbe successo prima del 10 aprile.
Leggetevi l'articolo di Marco Travaglio sull'ultimo numero della Primavera di Micromega. Spiega il perchè della sconfitta. E Travaglio è un giornalista che ha sempre criticato certe scelte del centro-sinistra.

A cominciare dalla scelta delle liste, le esclusioni delle liste civiche locali, aver inseguito la rosa nel pugno (e aver fatto a pugni con la sinistra vera). Aver sacrificato candidature come quella di D'Ambrosio, Beppe Giulietti per dare posti sicuri a gente come De Mita, Crisafulli, Carra.
Errori di comunicazione (sulle tasse) e vanità televisiva.

Il finale amaro dell'articolo:
Quanti altri fallimenti dovranno collezionare i Fassino e i Rutelli, cioè i grandi sconfitti del 2001, per cedere il passo a qualcuno più vincente di loro? Non dev'essere poi così difficile trovarlo: si parte quasi da zero.
Alla fine dei conti, si ritorna sempre lì: non in piazza Santi Apostoli, ma in piazza Navona. La piazza Navona del febbraio 2002, quando Nanni Moretti, prima di occuparsi dei Caimano, si occupò molto opportunamente delle Mozzarelle. E urlò: "Con questi dirigenti non vinceremo mai". Sarà il caso di replicarlo in tutti i cinema d'Italia, quel film. "Con questi dirigenti non vinceremo mai". Presto o tardi, più presto che tardi, è ora che vadano a casa.


Dirigenti di una sinistra che non ha saputo cambiare (dal 1994 ad oggi).
L'immagine della piazza che canta "siamo coglioni!" sotto il sorriso compiacente dei Rutelli, Fassino, Prodi, è un'offesa alla mia intelligenza: dov'è allora tutta la pretesa superiorità?
Dov'è la cultura di sinistra?
Quel giorno non era in piazza.
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