07 maggio 2006

Abbiamo sbagliato strada

Soldati inglesi che si scontrano con la popolazione civile a Bassora. 2 morti inglesi e almeno 5 iraqeni uccisi.
Una pattuglia italiana italiana colpita nella periferia di Kabul. Due alpini morti.
Sempre a Kabul abbattuto un elicottero USA: 10 morti.
Ad aprile un attentato analogo a Nassiriya, colpita sempre una pattuglia italiana.

Cosa abbiamo fatto fin ad oggi in Iraq? Come abbiamo impiegato i nostri soldi in Afghanistan?
Dov'è la democrazia che dovevamo esportare?

In America salta un altro direttore della CIA, poco gradito al presidente della più grande democrazia occidentale, che non ama evidentemente chi non la pensa come lui.
Sempre per il caso delle armi segrete di Saddam: benchè la CIA avesse informata la Casa Bianca che si trattava di una bufala (di provenienza) italiana, Bush comunicò alla nazione che Saddam intendeva dotarsi di armi nucleari.
L'ex responsabile per l'Europa della CIA (in pensione ora) ha coinvolto direttamente i servizi italiani. Ma da noi il caso resta tabù.

Cosa facciamo adesso? Rimaniamo a combattere una guerra civile in Iraq? Rimaniamo a pattugliare le strade di un paese dove neppure la capitale è sicura?
Verrebbe da dire che chi ha rotto, ora deve pagare. Chi sventolava le bandiere di guerra, dovrebbe cacciarci dai guai.
Ma non si può. Ora i cocci sono di tutti e non possiamo nemmeno abbandonare un paese, l'Afghanistan, dove il sud del paese è in mano al signore della guerra Hekmatyar, ex primo ministro, uomo protetto da Washington, ora schierato con Bin Laden.
In Palestina ha vinto Hamas, in Iran hanno prevalso le forze fondamentaliste, i fratelli musulmani avanzano (a colpi di attentati) in Egitto, l'Afghanistan torna ad essere condizionato dai Taliban.
Diciamocelo: la strada scelta fino ad ora è stata sbagliata.
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