13 luglio 2006

La chimica della morte di Simon Beckett

David Hunter è stato un indagatore della morte: antropologo forense, ha studiato per anni il processo di decomposizione dei cadaveri. In un tempo passato, immergendosi nella chimica della morte, ha analizzato il risultato di innumerevoli incidenti ed episodi di violenza:
"Avevo osservato in modo meccanico il teschio sotto la pelle, orgoglioso di un sapere conosciuto solo da poche persone. Ciò che accadeva al corpo umano dopo l'abbandono da parte della vita non aveva quasi segreti per me. Conoscevo la decomposizione in tutte le sue forme ... E traevo una soddisfazione quasi magica, stregonesca nel determinare quando e come era accaduto l'irreparabile, chi ne fosse l'artefice".

"La morte è un'alchimia che trasforma l'oro della vita in materia vile e pestilenziale." è la sintesi del pensiero del dottor Hunter.

Poi, dopo la morte della moglie e della figlia è scappato dalla città, Londra, per rifugiarsi nella campagna del Norfolk, a Manham: un piccolo paese che produce piccole menti.
Ma il dolore è un fantasma dal quale David non riesce a fuggire: nei suoi incubi riesce ancora a vedere Alice e Kara.
Le pagine nelle quali Beckett attraversa il confine del reale (per raccontare gli incubi di David) sono molto toccanti, riescono ad esprime in modo molto delicato uno stato di dolore profondo, dal quale il protagonista non vorrebbe uscire:
"Potevo illudermi che io potessi avere un futuro. E, alla fine, ero terrorizzato da quelle immagini. Ma non come si può temere un incubo, visto che non c'era niente di spaventoso in queste. Anzi ... Ero in preda la terrore di dovermi svegliare."

Ma un giorno David è costretto a rimettersi in gioco, a tornare a vivere. Un assassino, nascosto tra gli abitanti della cittadina, inizia a uccidere giovani donne, dopo averle tenute segregate per qualche giorno.
Non solo: compone in modo orribile il cadavere, sfregiandolo in modo truce e innestando due ali di cigno sul dorso.
Sebbene controvoglia, David inizia a collaborare con le indagini, poichè conosceva la ragazza ucisa.
Aiutando il detective Mackenzie a risalire alla data del decesso e, analizzando il corpo sul quale l'assassino ha infierito lasciando tutto il segno della sua violenza, a scoprire dei segni che aiutino a stabilire l'arma usata.

Ma al pimo omicidio ne segue un successivo, e iniziano a saltare gli equilibri e la calma sonnolenta di Manham: sobillati dal reverendo Scarsdale, inizia una vera e proprio caccia alle streghe, contro tutti i forestieri e i "diversi". E David verrà coinvolto in prima persona, perchè l'assassino arriva a rapire una sua amica, con la quale aveva iniziato una relazione ...

Un thiller raccontato in prima persona, dalla voce del dottor David Hunter, come fosse un diario. Questo da al romanzo uno stile più personale e stempera il senso di morte e dolore della storia. Un thiller che riesce a dare spazio e voce anche alla descrizione della natura che circonda il paese, ai sentimenti delle persone, ai pregiudizi radicati negli abitanti di Manham, la diffidenza verso i forestieri. Una storia tesa con gli ingredienti giusti e un finale per nulla scontato.
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2 commenti:

Anonimo ha detto...

lo sto leggendo, grazie per la segnalazione :)

Anonimo ha detto...

è meraviglioso, mai letto qualcosa del genere