31 ottobre 2006

Grandi manovre a Milano

Ticket di ingresso a Milano:
Si era partiti dall’idea che, più o meno, tutti i non residenti pagano per entrare a Milano. Si è arrivati ad esentare quasi tutti i veicoli e a stabilire il principio che viene tassato chi inquina (molto), milanese o pendolare che sia.

Speriamo che i soldi servano a potenziare il servizio offerto dall'ATM. E che a pagare non siano solo i pendolari.

La candidatura all'Expo:
Tra le citta' candidate per ospitare l'Expo Universale del 2015 c'e' ufficialmente anche Milano.
Dove costruiranno le strutture? Con che criteri di sicurezza? Siamo sicuri degli appalti?

Il manganello ai ghisa:
Presto il manganello anche ai vigili di quartiere ..
Olio di ricino, no?

Berlusconi e Mills rinviati a giudizio:
Silvio Berlusconi e David Mills sono stati rinviati a giudizio dal Gup Fabio Paparella per corruzione in atti giudiziari perche' il fondatore della Fininvest, secondo l'accusa, avrebbe "comprato" due false testimonianze del legale inglese nei processi All Iberian e Tangenti Gdf.

La solita giustizia ad orologeria ...

Le candidature per l'Ambrogino d'oro:
Forza Italia
candida per l'Ambrogino d'oro Renato Farina.
An e Fi chiedono il massimo riconoscimento anche per un altro giornalista, Giampaolo Pansa.

30 ottobre 2006

Candidati a confronto


Il futuro candidato a presidente degli Stati Uniti: Barack Obama, Ha 45 anni ed è stato il primo uomo di colore ad entrare nel senato.
Uno che prossimamente scenderà in campo in Italia: ha 56 anni.
Ed è uno dei tanti che riesce a dribblare il fisco italiano.

Larghe intese con chi?

Con chi è che dobbiamo intendercela?
Con quelli che han governato l'Italia per 5 anni portandola in questo stato?
Con Tremonti? Con Berlusconi?
Che accusa la sinistra di banditismo, quando gli volevano toccare le tre reti?
Quello che ha accusato la sinistra di Brogli elettorali? Da presidente del consiglio?

Sentir parlare di Larghe intese con questa gente, mi ricorda la frase del ministro che diceva che con la mafia si deve convivere. Io, col Caimano non voglio avere niente a che fare.
E il problema è che, a sentire quello che succede in Campania e in Calabria, nemmeno dei politici che ho votato mi fido.

Una cosa mi sta dando veramente fastidio: il continuo commentare sulla fine di Prodi. Anche da persone del centrosinistra.
Come se la fine di Prodi non significasse la fine di D'Alema, Fassino, Rutelli, Mastella (quello forse lo riciclano dall'altra parte), Bertinotti ....

Report: i rigassificatori

I rigassificatori sono pericolosi. Inquinano, costano, deturpano l'ambiente: nonostante questo ne costruiremo 10 in siti ad alta pericolosità ambientale per la presenza di serbatori di gasolio o altre sostenza a rischio.
Perchè, lo ha stimato il governo, la domanda di gas crescerà nei prossimi anni.
Sebbene l'Italia non abbia un piano energetico nazionale, si è stimata una richiesta di 25 miliardi in più, rispetto a quelli che importiamo, per il 2008.
Per non rimanere senza scorte di riscaldamento, come l'anno scorso, si dice. Ma la realtà è in Italia l'Eni ha preferito esportare energia elettrica, perchè così conveniva, prodotta col gas naturale importato, anzichè usarlo per il riscaldamento. Un altro effetto della liberalizzazione del mercato dell’energia.
Perchè l'Eni ha intenzione di far diventare l'talia un grande Hub del gas nel Mediterraneo: così si pianificano i rigassificatori. Ma stiamo parlando di un interesse nazionale o di un’occasione per società private di vendere gas in Europa?

La seconda parte della trasmissione parlava di chi, il piano energetico, l'ha fatto, improntandolo ad una vera politica di risparmio energetico. La Germania.
La loro casa si chiama casa passiva:
- ha tripli vetri
- ha scambiatori di calore con l'esterno
- ha un micro cogeneratore
- ha i pannelli solari sul tetto

Il governo tedesco ha speso 6,9 miliardi, per quanto riguarda le ristrutturazioni energetiche, creando un'industria di 100000 posti di lavoro.
Oggi in Germania 18000 nuovi impianti con fonti rinnovabili; i pannelli fotovoltaici installati producono 603 MGW di energia (contro i 5 in Italia).
Il consumo medio delle case in Italia è di 200 kwh al m2 l’anno che corrisponde a 20 m3 di gas o 20 litri di gasolio al m2 l’anno. Il consumo medio delle nuove case passive in Germania è di 20 Kwh al m2 l’anno. E consideriamo pure la differenza di clima, in inverno, tra Italia e Germania.

Infine il caso Rubbia: il fisico "fuggito" in Spagna per realizzare una centrale elettrica ad energia solare. In IOtalia dicevano che non si poteva fare.
In Spagna no. In Spagna ringraziano:

CARLO RUBBIA- fisico
Il sole brilla in Spagna quanto brilla in Italia e quindi si può fare in qualunque di questi posti. Ci sono molti posti in questo mondo particolarmente importanti, sono i posti della regione dell’Africa del nord, per esempio dove esistono delle grandissime superfici libere, disponibili e molti dei paesi che potrebbero utilizzare in maniera massiva questo calore solare, sotto forma di energia elettrica, come vorrei sottolineare ancora una volta di più, un m2 di terreno nel sud dell’Italia o diciamo in Algeria o in Marocco produce ogni anno l’equivalente di un barile di petrolio. Quindi un barile di petrolio è il prodotto dell’energia termica equivalente da ogni m2, quindi delle distribuzioni di superficie relativamente modeste, di un certo numero di ettari, permettono di raccogliere potenze considerevoli.

MICHELE BUONO (fuori campo)
Quindi un metro quadro di terreno con gli specchi che fa elettricità elimina un barile di petrolio l’anno. Una centrale solare da 50 Mw sta su un km2, dà corrente a una città di 50.000 abitanti ed elimina 1000 barili l’anno di petrolio.

CARLO RUBBIA- fisico
…Molti dei paesi dell’Africa non hanno nulla ma se avessero il solare potrebbero venderci l’energia elettrica e in questo modo ripagare anche le loro proprie attività.Io non vedo per quale motivo non si possa avere che l’energia fatta in Italia o a Parigi o a Berlino o a Madrid, non possa essere dell’energia che viene alimentata attraverso un cavo da l’Algeria, il Marocco, la Libia, il Chad, quello che vuole lei!

In Spagna arrivano i premi nobel, in Italia arrivano, dalla Spagna i rigassificatori.
E anche l'inventore del microcogeneratore è un italiano. Mario Palazzetti, ingegnere, più di 80 brevetti alle sue spalle; negli anni ’70 lavorava al Centro ricerche Fiat. E in pensione adesso l’ingegnere e abita in Val di Susa. Il piccolo cogeneratore era un progetto Fiat.

Technorati:

La sconosciuta di Giuseppe Tornatore

regia Giuseppe Tornatore; con Xenia Rappoport, Michele Placido, Pierfrancesco Favino, Claudia Gerini, Alessandro Haber, Piera Degli Esposti, Clara Dossena, Margherita Buy.

C'è una violenza dura in questo film: fisica e psicologica, rivolta contro le donne. Un film che colpisce, fin dall'inizio, dalla prima scena. Tre donne in maschera in slip e reggiseno (ricorda l'orgia di Eyes Wide Shut). Una di loro viene scelta da 2 occhi che la scrutano di nascosto. Viene costretta a spogliarsi: via slip e reggiseno. Nuda davanti all'obbiettivo e alle persone che la devono possedere.
"Girati" dice la voce. Lei si gira, lentamente.
Poi si riveste, e si toglie la maschera. E' Irena, la protagonista (Xenia Rappoport). Per lei è l'inizio dell'orrore e della violenza. Per lo spettatore l'inizio di un enigma.

Anni dopo ritroviamo Irena che arriva in una città del nord, dal nome inventato, ma Trieste in realtà. In cerca di lavoro e casa. Ma si ostina a voler cercare casa proprio di fronte ad un appartamento particolare, a voler cercare lavoro come domestica proprio in quella casa. Nell'appartamento al quarto piano dove vive la famiglia Adacher, di orafi. Marito (Pierfrancesco Favino), moglie (Claudia Gerini) e una figlia Tea.
Perchè deve lavorare proprio in quella famiglia? Perchè rovista tra i rifiuti per carpirne le abitudini? Perchè questa passione per le fragole? Chi è questa sconosciuta?

Tramite brevi flashback viene ricostruito il passato di Irena: la vita da prostituta, le violenze, un ragazzo gentile che poi sparisce, .... si capisce che dietro questa donna si nasconde un dolore e un mistero. Ma anche una determinazione a raggiungere il suo scopo a qualunque costo.

Una volta dentro la casa si instaura un forte rapporto tra lei e la piccola: anche qui Tornatore è intelligente a sfuggire alle ovvie conclusioni che apparirebbero all'inizio fin troppo esplicite, ma che nel finale vengono ribaltate.

Irena è sola: l'unica persona con cui può confidarsi è Gina (Piera Degli Esposti), la vecchia domestiva di casa Adacher
"L'unico mio errore è stato credere che, per una come me, ci fosse un futuro.
Credevo di aver chiuso i conti col mio passato, ma si vede che il mio passato non ha chiuso i conti con me ...."

E il passato torna a colpire (nei panni di un inquietante Michele Placido): dal melodramma si passa la noir violento, al sangue, alle morti.
Il finale ha un forte impatto emotivo: tutti i perchè dell'inizio film vengono spiegati nella loro crudezza. Con un doppio colpo di scena che lascia sopresi.

Un noir dunque, con un gioco di sguardi indagatori tra le due protagoniste, in sottofondo le musiche di Ennio Morricone ad accrescere la tensione scena dopo scena.
Una tensione che si percepiva chiaramente in sala: durante la pausa del primo tempo nessuno osava fiatare.
Una donna, nè buona nè cattiva, una delle tante che arrivano ogni giorno dall'est, con una ferma volontà di recuperare ciò che le è stato rubato (come donna) dal suo passato di violenza. A tutti i costi.
La frase chiave:
"Quando imparerai a scrivere, mi mamderai tante lettere dove mi dirai cosa si prova a diventare donna"
"Perchè, tu non lo sai come si diventa donna?"
"Non mi sono accorta di diventarlo. Sono stata distratta per troppo tempo, nella vita".

Link: repubblica, cineblog

Technorati:

29 ottobre 2006

Il caimano di Nanni Moretti

Un film, su un film sull'ex presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. La storia della realizzazione di questo film, la storia familiare del produttore, Bruno Bonomo (Silvio Orlando), in crisi professionale e familiare, la (vera?) storia del Caimano, prima produttore edile poi produttore televisivo infine primo ministro.

Come un sogno dentro un sogno, il film mischia le vicende private del regista con quelle del Caimano: “perchè non è possibile fare un film su Berlusconi?” Si chiede la giovane regista (Jasmine Trinca) che ha scritto la sceneggiatura del film. “In america fanno molti film, anche comici, storie d'amore, sul presidente?”.

Eh già .. come mai questa persona, sempre in televisione, sui giornali, nelle cronache, non può essere raccontata come le altre personalità politiche?
Ma si dovrebbe andare oltre: perché non è possibile chiedere all'ex presidente del Consiglio dove ha preso tutti quei soldi (che nel film dentro il film sono immaginato come un'enorme valigia che improvvisamente gli cade sulla scrivania) negli anni 70? Finiti nelle 22 holding, intestate a prestanome?

Moretti, attore, cui Bonomo chiede di interpretare il Caimano, risponde dicendo che “sono cose che sappiamo tutti, chi voleva sapere sapeva già” ...
Gli risponde la regista “ma il pubblico si aspetta questo film ... non c'è tutto, non ci sono ad es. i rapporti con Dell'Utri e la mafia. E' un rapporto su cosa è diventata l'Italia in questi anni di Berlusconi. Perché l'Italia degli ultimi anni è Berlusconi”.

In effetti, a pensarci bene, il film su Berlusconi, in questi anni, l'ha realizzato lui stesso: dal filmato sulla discesa in campo nel 1994. E Montanelli, durante una riunione gli rinfaccia di entrare in politica perchè ha 5000 miliardi di debiti “Lei scende in campo perché se no andrebbe in galera”.
L'ingresso allo stadio in elicottero, i messaggi televisivi rivolti alle casalinghe (“io ho dato alle persone quello che si aspettavano”).

Non era mai accaduto prima in Italia, che un esponente politico lanciasse il suo messaggio con una cassetta preregistrata, mandata in onda quasi a reti unificate.
E l'episodio del Kapo alla presidenza del consiglio europeo? Va sottolineato come in Italia sia stato tramesso solo una parte di quella sciagurata seduta. Solo l'insulto all'europarlamentare Shultz. Non la censura di Almunia, né la risposta “siete dei turisti della politica”.
Imbarazzante.

Il film sul Caimano va avanti: viene trovato l'attore Marco Pulici (Michele Placido) e il finanziatore Jerzy Sturovsky, polacco.

Non è un caso che i soldi arrivino da un finanziatore estero, interessato al progetto: “Ogni volta che pensiamo che abbiate toccato il fondo, scavate e scavate e andate sempre più giù. Siete un popolo a metà, abituato alle vostre schifezze”.

Ma la profezia sul film (che non si può fare) incombe: dai figli di Bonomo non vogliono più addormentarsi ascoltando le vicende del Caimano (“meglio le cateratte” gridano, cioè le storie Trash dei suoi vecchi film). All'attore che abbandona il set, alla vita familiare, con la definitiva separazione di Bonomo dalla moglie Paola (Margherita Buy).

Riusciranno a registrare solo la scena finale: il giorno della fine del processo al Caimano e della sentenza.
E qui veramente storia e realtà si mescolano: all'attore che interpreta il Caimano sono messe in bocca le stesse parole usate dall'uomo politico. “Solo io ho governato un'intera legislatura ... ho fatto io più riforme che l'intera sinistra che controlla magistratura, stampa, università, corte costituzionale, scuole ...”.

Quando il magistrato l'accusa di volersi sottrarre alla giustizia e gli ricorda che “la legge è uguale per tutti”, la risposta che ottiene “Questo cittadino è un po' più uguale degli altri, perché eletto dalla maggioranza degli italiani”.
E, rivolto ai giudici, “siete consapevoli che con la vostra sentenza potreste cambiare il corso della storia?”.

Se fino ad adesso si è scherzato, il finale non lascia spazio ad alcun sorriso: è un monito, lanciato in puro stile morettiano, contro la deriva morale della nostra politica, della nostra coscienza, ormai abituata a questo modo arrogante di porsi al di sopra degli altri e, soprattutto, della legge.
Un monito il cui messaggio è: attenzione, la direzione cui stiamo andando porta ad un percorso che già conosciamo.

Il DVD su ibs.
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Il nome della Rosa di Jean Jacques Annoud

Perennemente alla ricerca delle nostre radici culturali e cristiane, per conoscere da dove veniamo e scoprire chi siamo, film come “Il nome della rosa”, tratto dall'omonimo romanzo di Umberto Eco, ci forniscono tutte le chiavi per conoscere.

Se il romanzo di Eco aveva l'ambizione, usando lo stile del giallo, di voler spiegare la situazione storica, culturale e religiosa del milletrecento italiano, il regista francese ha dato decisamente un taglio a questi aspetti.
Della lotta tra papato e impero, per la lotta delle investiture, della cattività Avignonese di Giovanni XXII, dello scontro tra la Chiesa ufficiale e i movimenti minori, che ne chiedevano una riforma dei costumi per venire incontro alle esigenze di un mondo in evoluzione, ne emerge poco dal film.

Scelta quasi obbligatoria, quella di Annoud, data la complessità del tema: l'alternativa sarebbe stata quella di realizzare un documentario, dove una voce narrante avrebbe raccontato di fatti e persone. Ma parleremmo, allora, di un altro film. D'altro canto questa pellicola ha il pregio di ricostruire benissimo l'ambientazione del libro: a cominciare dalla location, l'abbazia ricostruita ex novo sui colli intorno a Viterbo da Gabriella Pescucci, agli interni nel convento cistercense di Eberbach.

Per arrivare ai personaggi: Sean Connery nei panni di Guglielmo da Baskerville e uno spaventato Christian Slater in quelli di Adso da Melk. Spaventato dal ritrovarsi in un abbazia dove, in quei giorni, sembrava che tutte le regole fossero sovvertite, spaventato dalla scoperta del mondo reale, con gli omicidi, gli odii e l'amore. Una coppia che, ancor più del libro, ricorda quella Sherlock Holmes/Watson.

Degli altri attori, emerge Fedor Chaliapen Jr. nei panni del venerabile Jorge da Burgos, l'anima nera dell'abbazia.

Il film (raccontato fuori campo dalla voce di Adso da vecchio) inizia con l'arrivo in un'abbazia dell'Italia settentrionale (sull'appenino ligure si comprende dalle descrizioni del libro) del novizio Adso e del francescano Guglielmo da Baskerville: qui si terrà un incontro tra delegati papali del corrotto Giovanni XXII e dotti francescani, tra cui Michele da Cesena. La disputa teologica riguarda la povertà di Cristo ma, soprattutto, la povertà della Chiesa.

Nell'abbazia è appena avvenuto un misterioso suicidio: l'abate chiede a Guglielmo di indagare con discrezione, prima dell'arrivo dei delegati papali e della Santa Inquisizione. Mentre tra i monaci si diffonde l'idea della presenza di Satana, tra le fredde mura, Guglielmo capisce che la morte è legata ai misteri della ricca biblioteca, il cui ingresso è proibito a tutti e difeso dal (pallido) bibliotecario Malachia.

Altre morti, dopo quella di Adelmo seguono: muore anche un traduttore dal greco Venanzio, e l'aiuto bibliotecario, Berengario. Tutte persone con ambigui legami, non solo di amicizia, legati ad un antico libro di greco, ritrovato sullo scrittoio di Venanzio e poi successivamente rubato.

Seguendo la pista del libro, passato di mano in mano (e chi l'ha toccato muore), Guglielmo arriva ad un passo dalla verità, ma viene bloccato dall'arrivo della delegazione papale di Gugliemo Gui, inquisitore.
Il quale preferisce seguire la più facile “pista” del demonio.
Vengono arrestati e torturati due frati, con trascorsi nel movimento eretico dei dolciniani: il cantiniere Remigio e l'aiuto, il gobbo Salvatore (un incredibile Ron Perlman, per la mimica facciale e fisica). Viene arrestata dalla guardie pontificie anche una ragazza (Valentina Vargas), con cui Adso aveva avuto un fugace amplesso nella notte dove erano andati a caccia del libro, e di cui lui si è innamorato.

Le morti e il processo agli “eretici” servono come scusa ai delegati papali (e in special modo a Gui) per bloccare la disputa teologica con i francescani. Il rogo purificherà dal demonio l'abbazia e permetterà di ristabilire gli equilibri di potere nello scontro. E il fuoco sarà il triste termine di tutta la storia. Nonostante le minacce di eresia cadano su Guglielmo stesso, egli riesce a penetrare nella biblioteca, nella mezzanotte del sesto giorno.

In un profondo scambio di battute tra Guglielmo e l'assassino, si viene a scoprire la causa di tutte le morti: il secondo libro della Poetica, di Aristotele, che tratta della Commedia e del comico. Gelosamente difeso perchè mostra il piacere del ridicolo e ciò non è bene, come spiega l'assassino “perchè il riso uccide la paura, senza paura non c'è la fede, senza paura non serve il timor di Dio. Con quel libro si potrebbe affermare che si può ridere di tutto, anche di Dio”.

Con queste parole da fuoco al libro e, involontariamente, agli altri.

E la biblioteca, sede di un sapere millenario, custode di libri, anche di altre religioni, preziosi, diviene tomba di tutta questa conoscenza. Come aveva detto profeticamente Jorge “la preservazione del sapere non è la ricerca del sapere ...”

Il libro termina con le parole di un anziano Adso rivolte alla ragazza “del mio unico amor terreno non seppi mai nemmeno il nome”.

Le scene sono girate per lo più di notte, all'interno dell'abbazia, dove lo scuro dell'assenza di luce naturale è metafora dell'assenza della luce della ragione e segno del clima ambiguo e torbido del luogo.
Manca, rispetto al libro, lo scontro tra gli italiani e gli stranieri, per il controllo del potere nell'abbazia (dove il potere è in realtà l'accesso alla conoscenza e dunque ai libri custoditi).
La lotta i movimenti minori, tra cui il movimento di Fra Dolcino, soffocati nel sangue dalla Chiesa stessa, testimonianza che “il passo che separa la tensione mistica della violenza è molto breve”. Molti di questi infatti erano costole di ordini ufficiali, come quello francescano, che chiedeva, come si è visto, più rigore morale alla Chiesa di Roma.

Chiesa che, come confida al termine Guglielmo ad Adso, ha abbracciato una fede che angoscia, che crea paure, terrore per soggiogare le masse, i semplici. Semplici che alla fine pagano per tutti. Chiesa capace solo di mettere la scritta “Ic sunt leones” sulla cima delle porte per impedirne il passaggio (ossia l'acquisizione del sapere).

Quello che proprio stona è la semplice soluzione moralistica finale, la morte del cattivo inquisitore, che deve espiare le proprie colpe.
Il film non è all'altezza del libro: con
tutto il materiale a disposizione , storico, morale, etico Annound non ha saputo scegliere la strada narrativa che più converebbe a tanto spiegamento di forze.

Il DVD su ibs.
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28 ottobre 2006

Scusate, abbiamo scherzato

Termina, forse definitivamente, il capitolo su Calciopoli. Sconti a tutti, Juventus, Lazio e Fiorentina. Milan escluso (perché?).

Di tutto lo scandalo, dell'indignazione, degli sfottò, delle inchieste, delle intercettazioni, cosa rimane? Nulla.

Chiedevamo, come sportivi, un gioco del calcio più pulito. Dopo tutti gli sconti, dalla sentenza di primo grado, si può solo dire “Scusate, abbiamo scherzato ..”.

Almeno togliessero le parole sport e gioco dalle sigle delle organizzazioni legate al calcio “professionistico”.

27 ottobre 2006

No colonization in Vicenza


La manifestazione a Vicenza contro la nuova base militare al Dal Molin
Altre foto le trovate qui. Grazie a the bpp

Annozero a Vicenza

Gli spioni
Puntata dedicata al ricco Nord Est, l'ultima di Annozero. Che è iniziata prima con la vicenda di spionaggio ai danni di Prodi e consorte. Che a quanto pare ha colpito anche altri personaggi (Berlusconi, Ciampi, Totti, ...).

Secondo Tremonti (ex ministro dell'Economia, da cui dpendevano i funzionari spioni) "è guardonismo".
Tremonti ritiene che l'affaire sia stato «montato dall'Unione», lo interpreta come «un'operazione mediatica organizzata dal portavoce del premier, Sircana, che dovendo difendere uno alla canna del gas, cioè Prodi, ha trovato il modo per non far parlare dei disastri del governo»

Per Berlusconi: "è spazzatura"
«È spazzatura ad uso mediatico, un polverone senza fondamento, roba che serve a coprire le difficoltà che hanno sulla Finanziaria e le divisioni sui vertici dei servizi segreti. Chissà quante volte hanno controllato la mia di situazione tributaria».

Chissà se si ricorda della cimice di Berlusconi del 96:
"Viste le dimensioni dell'aggeggio, molto più simile a un frigobar portatile che a una microspia, qualche giornale lo ribattezza «cimicione». Ma il Cavaliere giura che è «perfettamente funzionante», in grado di trasmettere «a 300 metri di distanza». E accusa fantomatiche «Procure eversive» di spiarlo in barba all'immunità. Da quel momento, per giorni e giorni, tutti i leader del Polo non fanno che cannoneggiare a reti ed edicole unificate sul presunto spionaggio."

In studio anche il ministro Lanzillotta, subito bloccata da Tremonti quando ha cercato di far ricadere le responsabilità dello spionaggio "capisco che Prodi è alla canna del gas... lei non capisce niente ...".

Il resto della puntata ha fatto perno su Vicenza: la manifestazione contro la costruzione della base americana e la manifestazione della CdL contro la finanziaria.
Nella nuova base, all'aeroporto Dal Molin, verrà ospitata la 173 brigata aviotraspotata: sarà la più grossa base americana in Europa.
I cui costi cadranno anche sul comune (per allacciamenti ai servizi): è stata stimata una spesa aggiuntiva di circa 10 milini di euro.
Base che pochi vogliono in città: militarizzerà il territorio; porterà qualche posto di lavoro, ma non è detto che gioverà all'economia della città.

Sulle spese militari è emerso un dato interessante
- nel 2005, in finanziaria le spese militari ernao di 18 miliardi di euro
- nel 2006 le spese saranno di 21 miliardi. E i tagli alla spesa sanitaria di questa finanziaria saranno proprio di 3 miliardi di euro.

Qual'è lo stato di salute della CdL in Veneto e, in particolare a Vicenza?
Non buono, visto che la CdL si sta sfaldando in comune. Lega da una parte, FI e An dall'altra. E anche la manifestazione non è stata molto sentita dalla città. Almeno a sentire le testimonianze.
La Confindustria stessa è stata a guardare, non si è schierata.
Qui le aziende iniziano a chiudere, perchè, coe nel resto d'Italia, si preferisce spostare la produzione all'estero.
La giornalista intervistava due operaie della Bisazza: "possibile che il governo ha aiutato Alitalia e Fiat, in perdita, e fa chiudere la Bisazzam che fa utili?"
Perchè le aziende che chiudono, sono aziende che fanno utili.
"Fino a quando si parlerà di ricco Nord Est? Qui c'è molto pessimismo, nei confronti del governo e delle industrie".

Technorati:

26 ottobre 2006

Non si butta via niente

Dei nostri servizi segreti non si butta via niente:
(dal corriere)
Una lista di nomi: qualche politico (di sinistra) e molti magistrati. Intitolata «aree di sensibilità». E poi, sotto lo stesso titolo, una sorta di programma operativo per contrastare le presunte attività anti-governative evidentemente attribuite alle persone inserite nell'elenco. E' un documento senza data né intestazione, riferibile all'estate del 2001, quando s'era appena insediato il governo guidato da Silvio Berlusconi. E' stato trovato nell'archivio dell'ufficio Sismi di via Nazionale a Roma, quello gestito da Pio Pompa, strettissimo collaboratore del direttore Nicolò Pollari.

Stessi servizi confermati dall'attuale governo, di segno opposto.

Evidentemente certi servizi "particolari" dei nostri servizi, fanno sempre comodo. Qualunque sia il colore del governo. E certi personaggi ambigui sono sempre pronti a fare il salto ....

Aggiornamento dell'ultima ora: anche Prodi tra gli spiati. E l'era di Pollari potrebbe terminare. Forse.

Paralleli letterari

Se avete intenzione di leggere, ora o nel futuro, il nuovo libro di Faletti, non leggete questo post.

Si parla di strani paralleli tra "Fuori da un evidente destino" e
Chimaira di Valerio Massimo Manfredi. Quando ho letto "Fuori da .." ho avuto un deja vu....

Entrambi i libri hanno come spunto di partenza un episodio di sangue avvenuto secoli prima.
Omicidio per lussuria (nel caso di Manfredi) o per avidità (per impossessarsi delle terre degli indiani).
Che colpisce una famiglia legata ad un sacerdote il quale, per vendicarsi, lancia una maledizione contro l'assassino e i suoi discendenti (il signore di Velletri da una parte, un fuorilegge assassino dall'altra).

Nel libro di Faletti il crimine risale a fine 800: la strage di Flat Fields, contro un capo di indiani Navajos.
Nel libro di Manfredi il crimine risale all'epoca degli Etruschi, nella vecchia città di Volterra:
“che tu sia meledetto sette volte Lars Thyrrens, sia maledetto il tuo seme e siano maledetti tutti coloro che in questa città alimentano l'abominio del tuo potere, siano maledetti fino allafine delle nove ere dei Rasna. Sia maledetta la bestia e siano maledetti coloro che la videro straziare un uomo innocente. Possano essi subire ciò che ha subito un eroe senza colpa e piangere lacrime di sangue....”

In tutti e due i casi è la fortunosa scoperta di una tomba, che contiene degli oggetti appartenenti al morto (in Faletti il sacerdote stesso, in Manfredi un guerriero ucciso dal malvagio signore di Volterra) a risvegliare la sete di vendetta della bestia invocata nella maledizione.
E sarà solo l'ultimo erede dell'eroe morto a poter fermare la scia di sangue.

Insomma, l'idea alla base del thriller non era del tutto originale.

25 ottobre 2006

Ben Pastor al Saturno International Film Festival

Dal 29 ottobre al 4 novembre si svolgerà a Alatri, in provincia di Frosinone, la seconda edizione del Saturno International Film Festival.
Il Festival affronta il rapporto fra il cinema e la storia antica, moderna e contemporanea, presentando un cinema storico che non è più "genere" ma cinema capace di raccontare le trasformazioni: cinema di modernità, di passione, di slancio epico, civile, politico. Nell'ambito del Saturno International Film Festival il cinema diventa strumento di conoscenza e di riflessione sul passato, alimentando quella memoria storica che è indispensabile per comprendere il presente e costruire il futuro.

A Ben Pastor, scrittrice italoamericana di grande successo in tutto il mondo, verrà consegnato il Premio Saturno per il Racconto storico durante la premiazione finale (Sab. 4 novembre, ore 20 - Cinema Politeama di Alatri).
L'ultimo suo libro si intitola "La Venere di Salò"

Donne informate sui fatti di Carlo Fruttero

8 donne, in vario modo coinvolte in un omicidio di una ragazza, raccontano la loro storia. Dal loro punto di vista spiegano (al lettore, che in realtà diventa in questa originalissima formula, l'investigatore del giallo) quello che hanno visto, i rapporti con Milena (la giovane uccisa), che vita viveva, qual'era la sua famiglia.
Chi era Milena? Una santa, redenta da una vita (da strada) difficile? Una che voleva sistemarsi col buon partito?
Viene fuori, dalle pagine del libro, un racconto corale, dove lo stesso fatto, lo stesso enigma, è mostrato da più punti di vista: come se ciascuna delle persone "informate sui fatti" raccontasse un omicidio diverso.
Perchè la bidella che ha scoperto il corpo non poteva sapere dei trascorsi di Milena, noti solo alla volontaria del centro che l'aveva aiutata. La carabiniera inizialmente sospetta di tutti, ma fatica ad entrare nei meccanismi familiari (invidie, gelosie, amori) dietro la famiglia della morta.
Se questo stile da al libro un taglio statico, con lo svantaggio di renderlo a volte un pò lento, ha invece il pregio di una originalità fuori dal comune. E se si pensa che è frtutto di un vecchietto di 80 anni.

Un libro decisamente al femminile: donne le testimoni, la morta ... donne alle prese con problemi di autostima, problemi familiari con mariti, con colleghi di lavoro, con le frustrazioni le ipocrisie e i pregiudizi di un mondo violento.
Perchè sarà stata uccisa Milena? Per una resa di conti? Un delitto di malavita? Un rapimento o un ingorgo più torbido?
Il libro online su ibs
Technorati

Come cambia un amore

Berlusconi: "Bossi è una persona totalmente inaffidabile, non sosterrò mai più un governo con lui". 1994.






Domenica 22 ottobre 2006:
Bossi: "Silvio te l`avevo detto che ce l`abbiamo duro, ed è per questo che ci sono tante donne qui, oggi"

In risposta a Pansa

Cercavo le parole, per rispondere a quelli come Pansa, che vogliono raccontare la storia a modo loro. Raccontandone alcuni aspetti e nascondendone altri.
Mi sono accorto che qualcun'altro le aveva già scritte. La parole di Calamandrei, in risposta al camerata Kesserling, che chiedeva un monumento, per come si era comportato in guerra .....

Lo avrai
camerata Kesselring
il monumento che pretendi da noi italiani
ma con che pietra si costruirà
a deciderlo tocca a noi.

Non coi sassi affumicati
dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio
non colla terra dei cimiteri
dove i nostri compagni giovinetti
riposano in serenità
non colla neve inviolata delle montagne
che per due inverni ti sfidarono
non colla primavera di queste valli
che ti videro fuggire.

Ma soltanto col silenzio del torturati
più duro d'ogni macigno
soltanto con la roccia di questo patto
giurato fra uomini liberi
che volontari si adunarono
per dignità e non per odio
decisi a riscattare
la vergogna e il terrore del mondo.

Su queste strade se vorrai tornare
ai nostri posti ci ritroverai
morti e vivi collo stesso impegno
popolo serrato intorno al monumento
che si chiama
ora e sempre
RESISTENZA

Technorati: , ,

24 ottobre 2006

Il nuovo thriller di Frederick Forsyth

In libreria dal 7 novembre, l’Afghano di Frederick Forsyth.
Dopo l'11 settembre e gli attentati di Londra e Madrid, il mondo si chiede quale sarà il prossimo obiettivo di Al Qaeda. I servizi britannici scoprono che l’occasione in cui il terrorismo islamico ha deciso di sferrare il suo nuovo, terribile attacco sarà la conferenza del G8, organizzata su un transatlantico in acque extraterritoriali. Toccherà al colonello Mike Martin, un agente segreto inglese, detto l'afghano, veterano con un’esperienza di oltre venticinque anni sugli scenari di guerra internazionali, sventare l’attacco. Ma anche a lui nato in Iraq, di madre lingua araba e fattezze mediorientali, la missione affidatagli sembra ai limiti dell’impossibile: infiltrarsi nelle cellule terroristiche facendosi passare per Izmat Khan, sepolto vivo da cinque anni nella prigione di Guantanamo e riverito comandante talebano…

Prenotatelo online su ibs
Technorati:

Nuovo governo, vecchia stampa

Cambia il governo, ma la posizione dell'Italia, nella lista di Rsf, cambia poco: l'Italia si piazza 40ª, salendo di due posizioni rispetto al 2005 .

Eppure è cambiato il governo, è tornato Santoro .... significa che non era solo il rientro di Santoro il problema. Ma l'indipendenza dei media dalla politica.
Ma qualche dubbio sulla classifica mi rimane: possibile che gli Stati Uniti siano solo al 53 esimo posto?
In un anno gli Usa passano dal 44° al 53° posto. Nel 2002 occupavano addirittura il 17°. Una situazione «preoccupante» secondo Reporters sans frontières. «L'atmosfera tra la stampa e l'amministrazione di Bush si è nettamente deteriorata - scrive l'associazione -, dopo che quest'ultima, facendo appello alla sicurezza nazionale, sospetta tutti i giornalisti che mettono in discussione la sua guerra contro il terrorismo».

La libertà del giornalismo, in America, è sacra: l'ultima stoccata ai Bush è quella del Los Angeles Times sugli aiuti per gli studenti di famiglie povere, che favorirebbero Neil Bush, fratello del presidente.


23 ottobre 2006

Piergiorgio Odifreddi e l'ossessione del centro

Perchè in Italia abbiamo l'ossessione del centro? Ossessione tutta italiana. Questa la domanda che Serena Dandini a Parla con me poneva al matematico impenitente Piergiorgio Odifreddi. Il quale ha prima difeso la scienza dalle dichiarazioni di Ratzinger (“attenti a non fare la fine di Icaro ....”), che ricordava ai credenti, con una sottile metafora, come nel passato già la chiesa avesse usato le fiamme purificatrici per estirpare eresie e pecorelle fuori dal gregge.

Gli scienziati dovrebbero essere considerati come dei santi oggi; dei santi laici. Oggi noi non conosciamo più le persone che hanno cambiato la nostra vita”.
Evidentemente, concludeva Odifreddi, Ratzinger ha la passione per l'ornitologia. O di Porci con le ali ... forse si sarebbe rilassato a leggerlo.
Il matematico ha dato una sua spiegazione all'ossessione del centro: immaginatevi una spiaggia lunga 1 Km, con due gelatai. Dove si dovrebbero piazzare i due per raggiungere il maggior numero di persone e per evitare a queste lunghi spostamenti?
Non agli estremi, ma a 250 mt. Da questi. In modo che tutte le persone sulla spiaggia avrebbero solo 250 mt. Di distanza da percorrere per prendere un gelato.
Ma uno dei due gelatai inizia a pensare: ora io mi sposto per qualche metro verso il centro, così rubo terreno e dei bagnanti all'altro, che non può fare nulla. Se non avvicinarsi anche lui al centro.
Alla fine le due gelaterie si ritrovano tutte e due al centro.
Così si scontentano le persone agli estremi, che devono fare più di 250 mt. Per prendere il gelato e, qualcuno, addirittura, si stanca di andarlo a prendere, il gelato.

Report: i cattivi consigli di amministrazione

Italia: paese di poeti, navigatorie santi. Una volta: oggi si direbbe il paese dei consiglieri di amministrazione. Sono 8000 persone, i consiglieri delle grandi aziende pubbliche che gravano sul nostro bilancio. Supermanager strapagati, che dobbiamo pagare nonostante la cattiva gestione, i buchi di bilancio, le aziende in fallimento. E che dobbiamo pagare anche per andarsene: perchè loro, la coscienza di andarsene da soli, non c'è l'hanno. Per la legge per cui la coscienza, per tenerla pulita, basta non usarla.

L'inchiesta di Giovanna Boursier per Report è iniziata con i costi dei CdA e degli AD:
Enel
Il CdA costa 2.800.000 euro/anno e nel 2005 il costo è salito a 15.830.000, per la liquidazione a Scaroni: 9,5 ML di euro.
Scaroni fu chiamato dal precedente governo all'Enel dopo un passato poco pulito: condannato per una vicenda di mazzette, ha patteggiato la pena.
Una liquidazione così alta per una bolletta che è salita del 3,5%.
Alitalia
Cimoli, dopo aver lasciato le Ferrovie nel 2004 (con una buonuscita di 6,7 ML di euro), è stato chiamato all'Alitalia. Azienda che ha ricevuto contributi dallo Stato per 7 miliardi di euro dal 1997, sta andando in rovina. Al termine del suo contratto prenderà una buonuscita di 8 ML di euro. Il suo stipendio è di 2 ML di euro.
Ferrovie
Costo del consiglio: 2 ML di euro.
Elio Catania ha preso un risarcimento di 5 ML di euro. Lasciando un buco di 1,7 miliardi di euro.

Anas

Il caso Anas è interessante: il ministro Di Pietro ha licenziato tutto il CdA, che era stato insediato dal precedente governo, per incompetenza. L'Anas ha un buco in bilancio di 5 ML di euro, e ci sono anche delle indagini delle varie Procure per falso in bilancio.
Per le grandi opere il governo avrebbe dovuto spendere 158 miliardi di investimenti: grandi opere che ora non possiamo completare. Oppure che hanno portate a finte inaugurazioni: come la Palermo Messina, servita per la campagna elettorale di Cuffaro.
I consiglieri della passata gestione si difendono dicendo che il ministro sapeva.
Il vecchio CdA fu invitato ad andarsene dal ministro Lunardi nel 2001: ai consiglieri fu pagata una liquidazione coi soldi pubblici. Anche su questo Di Pietro ha chiesto una verifica alla Corte dei Conti.
Perchè Lunardi li mandò a casa? Tra i consiglieri vi era gente come Giuseppe D'Angiolino, il quale revocò alcuni contratti alla Roxoil di Lunardi perchè i loro preventivi erano troppo alti.
Quando Lunardi divenne ministro si sbarazzò dell'azienda dandola ai figli e cacciò il CdA. L'inchiesta ha poi mostrato come Lunardi sia stato una persona con un alto senso della famiglia.
Non solo per figli, ma anche per aver favorito il cognato Giacomo Rozzi, Ergotecna, e il socio di quest'ultimo, Mario Cangiano, della Stone. Azienda specializzata in lavori in galleria.

Nel CdA nominato da Lunardi figurava anche Giovanni Papelo: che riusciva, con grande spirito di altruismo verso se stesso, a conciliare l'incarico di consigliere (con delega sulla Salerno Reggio Calabria) con quello di imprenditore in aziende in Calabria. Come la Sbp Optikal disk. Azienda finita sotto indagine per finanziamenti illeciti.

Altro consigliere disinteressato è Virano: oltre all'Anas, era dentro il consiglio della Sitaf, società di cui Anas è il maggior azionista.
Ora, nel nuovo Cda figurano tecnici come Ciucci (vicino a Prodi) e due ingegneri iscritti all'Italia dei Valori. Del ministro Di Pietro. Vedremo.

Un altro tema affrontato è stato quello degli onorevoli che sono anche consiglieri di aziende pubbliche o private. Come Crisafulli (DS) dentro la società dei Rifiuti di Enna e insegnante persso l'università Core. O come l'onorevole Grimaldi (F.I.).
Il politico dovrebbe essere al di sopra delle parti. Se invece ha interessi anche in aziende private, come può prendere decisioni che siano a favore della comunità e non solo dei propri interessi?
Con tutti questi incarichi, come fanno a non far uso di sostanza stupefacenti?

Marche
Il caso delle Marche è emblematico dell'inefficienza dell'Anas. Per la costruzione delle strade è stata fondata una società, la Quadrilatero S.P.A., coi soldi dell'Anas e di Sviluppo Italia S.P.A.
Già qui la prima stranezza: ma le strade non le dovrebbe fare direttamente l'Anas, senza costruire tante altri piccole aziende (di tipo locale), il che significa altri consigli di amm.ne, cioè altri soldi?
Perchè Quadrilatero deve fare progetti per Anas, quando in Anas esistono già ingegneri pagati apposta?
Nemmeno Di Pietro ci ha visto chiaro: “si sono creati più consigli di amm.ne che strade”.

Chi c'è dietro Quadrilatero? Il dottor Gennaro Pieralisi (marchigiano), il dottor Ramozzi con la benedizione dell'ex ministro Baldassarri (marhigiano pure lui).

Sviluppo Italia
Questa agenzia governativa era già venuta fuori quando si era parlato dello scandalo Finmek: un'azienda che non pagava i fornitori, i dipendenti, ma che continuava a ricevere i soldi dallo stato. I conti della Finmek avrebbero dovuto essere controllati da Sviluppo Italia.
Che è un'agenzia governativa, che avrebbe preso il posto della Cassa per il Mezzogiorno. Dico avrebbe perchè su questa agenzia c'è molto mistero.
La giornalista non riusciva a fare nessuna domanda alle persone che uscivano dal palazzo e al telefono un funzionario le spiegava che era arrivato l'ordine dall'alto di non rilasciarle dichiarazioni, pena la cacciata.
Una specie di Spectre all'italiana?
In ogni caso SI dovrebbe promuovere le aziende al sud, con denaro pubblico (dunque secondo la prassi della politica italica, sprecabile a volontà).

Senza tanti giri di parole Sviluppo Italia nasce per attrarre investimenti all’estero, in realtà finisce per mettere dei soldi in questo o quel progetto, in questa o quella regione, dove c’è tizio da accontentare o caio che in cambio porterà dei voti. Adesso che la barca affonda si dice di cambiare pagina. Dove attracca Italia navigando?
Il governo dovrebbe vendere bene e non regalare al cliente di turno. Deve anche liquidare CDA, dove si contano 176 membri. Alcuni, però, stanno dappertutto. Come Dario Liota e Lina D’Amato che occupano rispettivamente 12 e 14 poltrone, dal Piemonte alla Sicilia.

MILENA GABANELLI IN STUDIO
è possibile che un governo non abbia l’autorità per sfiduciare il consiglio di una sua società che usa denaro pubblico per favorire le clientele di questo o quel manager? Se così fosse immaginiamo che si continuerà a favorire un capitalismo straccione che fa grandi affari sulle dismissioni dello stato valorizzate con denaro pubblico. Cioè ristrutturo questa impresa quell’ hotel quel villaggio che è sul terreno di un amico o parente, oppure ristrutturo e poi svendo ai Marcegaglia, a Pirelli Re o fiat. E non è possibile dire che nessuno controlla la catena di Maliffari perché ci sono le delibere del Consiglio di Amministrazione e dentro c’è un rappresentante del tesoro. Quando D’Antoni dice che si vuole cambiar pagina, occorre rendere trasparente il sistema di controllo, altrimenti io capisco che il manager butta i soldi dove gli pare, e tanto non deve rispondere a nessuno. Italia ladrona e buona notte. Cosa deciderà di fare la finanziaria di Sviluppo Italia? Staremo a vedere.

Infine il caso della scuola nazionale di cinema, nel cui consiglio è finito Giorgio Tino (per 90000 euro all'anno), dopo aver lavorato come direttore dei monopoli di stato. E la nomina di Meocci come direttore generale della Rai: nomina incompatibile (e lo si sapeva da subito) con la sua vecchia carica.
Ma il nome di Meocci arrivava dal governo e dunque ...
La Rai (cioè noi) pagherà una multa di 14 ML di euro, e chi ha commesso l'errore rimane al suo posto.

Ogni volta, al termine della trasmissione, mi chiedo: ma come è possibile? Che non ci sia nessuna reazione politica ... che i media non facciano da cassa di risonanza per queste informazioni ....
Mah .. dopo la puntata sull'ipotesi di complotto dietro l'11 settembre, la puntata di Report aveva avuto degli strascichi. Forse perchè lì si parlava di fantapolitica, molto più appassionante della cattiva politica dietro Anas, Alitalia, SI, ecc.
Technorati:

22 ottobre 2006

Separati alla nascita



Paolo Rossi e Den Harrow.
A propostito di Paolo Rossi, una sua barzelletta.

La santissima trinità vince un viaggio premio.
Devono decidere dove andare.
Dio: vorrei andare nel corno d'Africa, un ritorno alle mie origini.
Gesù: vorrei andare in Palestina, dove sono stato da giovane, per ricordare i miei bagordi.
Spirito Santo: io vorrei andare in Vaticano.
E perché? - chiedono - Perché non ci sono mai stato.

Fischi per fiaschi

Vedere l'ex presidente del Consiglio, colui che ha portato l'Italia alla situazione in cui siamo, arringare alla folla padana a Vicenza, spalleggiato solo dai legaioli, da mezza An e qualche UDC, è rassicurante.
Tutti qui, l'opposizione?
Se Prodi è bugiardo, cos'è Berlusconi?
E i leghisti che fischiano l'inno? Come li chiamiamo, patrioti?
Comunque la manifestazione a Treviso con la pioggia testimonia che Dio è con noi.
Potere democristiano del “mortadella”: già in passato aveva dato prova dei suoi poteri paranormali
spirito del paradiso, fate piovere su Treviso


P.S: le polemiche contro Santoro e la sua puntata sulla ndrangheta, mi fanno pensare che Il Caimano ha lavorato bene in questi 5 anni ....
Technorati: Silvio Berlusconi

21 ottobre 2006

Fuori da un evidente destino di Giorgio Faletti

Quattro persone si ritrovano, a distanza di anni, al paese nel quale sono cresciuti.
Tutti sono scappati da qualcosa o per inseguire qualcosa:
Jim per andare a pilotare elicotteri a New York. E fuggire i limiti del piccolo mondo dov'era nato.
Alan dal carriera predestinatogli dal padre. Carriera a cui ha preferito una scuola militare e, in seguito, la guerra in Iraq.
Swan per inseguire il successo cinematografico.
Infine April, l'unica ad essere stata via solo per pochi anni, dopo una esperienza come giornalista a Phoenix.

Il paese si chiama Flagstaff, ai confini della riserva Navajos, in Arizona, dove qualcuno vorrebbe iniziare una grandiosa opera di speculazione edilizia.
E ora il destino, la morte del nonno di Jim (un importante capo indiano), un film da girare nella riserva, li fa re-incontrare.
Ognuno di loro ha qualcosa da pardonare (o da farsi perdonare) dagli altri: Jim, in particolare ha tradito la fiducia nell'ex amico Alan e nella ex fidanzata April. Jim, il cui nome indiano è "tre uomini", è per metà indiano e per metà bianco: ibrido, come il doppio colore dei suoi occhi.
Nè rosso nè bianco.

Se fin ad ora ha potuto scappare dal suo passato e, soprattutto dalla sua natura, ora deve fare i conti col presente Con una serie di morti "misteriose": qualcuno o qualcosa uccide delle persone frantumandone le ossa. Cosa lega i morti tra loro? Perchè qualla morte orribile?

Jim, con l'aiuto di un anziano sciamano "Charlie Owl Begay" dovrà risalire al passato della sua gente, ad un antico fatto di sangue, il massacro di Flat Fields, per fermare un'antica maledizione che è tornata ad uccidere ai nostri giorni.

Se, raccontata così, la storia può sembrare interessante, letta nel libro non lo è altrettanto. Troppo lento nella prima parte, dove la trama stenta a decollare e ad appassionare: troppe descrizioni, troppo spazio alla riflessioni dei personaggi, dei luoghi. Che, alla fine, appesantiscono la lettura. Manca, all'inizio del libro, la vena di suspence, di tensione, che riemerge solo alla fine. Quando passato e presente sono destinati a reincontrasi. E un cerchio, per Jim, che si deve chiudere.

La parte migliore è quella centrale "Le origini", col salto indietro nel tempo, alla fine del 1800, con la narrazione del crimine da cui scaturisce tutta la violenza della furia vendicatrice. Che risvegliata ai giorni nostri, è tornata ad uccidere.Vendetta per la strage di una tribù di indiani Navajos, da parte di coloni bianchi alla ricerca del loro "evidente" destino di fortuna.
Come in "Niente di vero tranne gli occhi", Faletti torna a riutilizzare il paranormale, la magia (quasi in contrapposizione ad un mondo tecnologico dove tutto sembra sempre avere una spiegazione) come chiave del mistero che sta dietro alle morti.
Chi ama i paesaggi del sud-ovest dell'America, dell'Arizona, la cultura indiana (sulla quale Faletti si è dovuto documentare), troverà in questo libro una buona lettura. Per me, è un mezzo passo indietro rispetto ai precedenti gialli.

Il libro online su ibs. Il sito di Giorgio Faletti.
Technorati:

Morti senza audience

I morti sul lavoro non fanno audience.
- "Roma capitale delle morti bianche. Con 29 decessi in tre anni, e' questo il triste primato della citta'".
Non usa mezzi termini il segretario generale della Filca Cisl di Roma e provincia, Stefano Macale, nel commentare l'incidente sul lavoro che, questa mattina, e' costato la vita a un giovane operaio di 28 anni, caduto da un montacarichi che si trovava al quinto piano di uno stabile in via Barberini, nel pieno centro storico di Roma.

Sulla
metropolitana, si. Per qualche giorno.
"E' durata un'ora e mezza la visita del sindaco di Roma Walter Veltroni ai genitori di Alessandra Lisi, la ricercatrice 30enne unica vittima della tragedia della metropolitana di Roma".

Annozero: la ndrangheta

Puntata di Annozero dedicata alla ndrangheta.
Cosa è cambiato in Calabria, un anno dopo l'omicidio Fortugno?
Tutto e niente, a sentire i ragazzi della Locride. Tutto perchè il movimento contro la ndrangheta, oggi ha la ribalta nazionale.
Niente perchè le forze dell'ordine non hanno prodotto grossi risultati. Il contesto è uguale a prima: a parte i sicari di Fortugno, per gli altri 32 omicidi, gli assassini sono ancora liberi.
Abbiamo la sensazione di essere usati come il volto pulito della politica calabrese, diceva Maria Grazia, un ragazza di Locri, in studio.

Come dargli torto, vista la situazione politica della regione.
Ieri le agenzie di rating hanno declassato l'Italia: hanno meno fiducia in noi. Risolvere il problema della criminalità servirebbe anche a questo: restituire all'Italia una regione.

L'analisi sulla situazione politica di Travaglio è iniziata con un paradosso.
Per la visita di Prodi alla Asl dove lavorava Fortugno, sono stati spesi 700 euro in addobbi, presso una ditta di un uomo arrestato per associazione a delinquere.
Il fatturato della ndrangheta è di 36 miliardi di euro (come una finanziaria).Il 70% dei commercianti paga il pizzo alla criminalità , il restante 30% dei commercianto sono la ndrangheta.
Come incentivi alle imprese arriveranno in Calabria 1 miliardi di euro dall'Europa, e 4 miliardi di euro dal governo.

Rapporto Politica/ndrangheta: nei DS è scoppiata la faida tra Adamo e Catizone (sindaco Cosenza), lo scnadalo parentopoli, 200 posti in regione ai parenti dei consiglieri regionali. Han dovuto fare una legge che vietasse l'assunzione di parenti.Tanti i politici con problemi di giustizia.
Nicola Adamo (vicepresidente regione) indagato per associazione a delinquere.Vincenzo Sculco (Margherita) per truffa
Franco Pacenza (capogruppo dei Ds alla Regione Calabria) scarcerato dopo essere stato accusato di truffa coi soldi pubblici
Ma la politica è trasversale in Calabria: Cesa (UDC) ha fondato ua società DigitalEco, che prenderà 2 miliardi di euro come sovvenzione. A fondarla, alla fine degli anni Novanta, sono quattro persone, tutte legate alla politica: il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa, il braccio destro di Franco Frattini, Fabio Schettini, l'ex responsabile dell'emergenza rifiuti in Calabria in quota An, Giovan Battista Papello. Un terzetto di destra più un'ala sinistra: Silvio Grandinetti, figlio di Giulio, oggi segretario di Nicola Adamo.

I processi a questi politici non hanno portato a nessuna condanna, è vero. Ma è politicamente un problema se uno ha rapporti con la mafia.Come l'onorevole Valentino (AN), ex sottosegretario, che aveva rapporti con Paolo Romeo. Discutevamo della riforma giudiziaria, si difende il politico.

Travaglio ha voluto concludere con due frasi emblematiche:
Salvo Boemi (Direzione distrettuale Antimafia di Reggio Calabria) nel 2004 disse "ci sono state troppe promesse non mantenute, qui ci scappa il morto".
Morto che arrivò dopo un anno.

Loiero (presidente della regione) il 31/12/2005 "alla ndrangheta non conviene uccidere il governatore. La regione verrebbe militarizzata e si bloccherebbero i suoi traffici".
Che suona un pò come l'altra frase, del ministro che disse "che con la mafia bisogna convivere".

A seguire la prima parte del reportage di Bianchi e Nerazzini sul rapporto tra sanità e ndrangheta
A cominciare dalla Asl di Fortugno, costruita sopra un antico castello (che si è dovuto abbattere), costata 172 milioni di Euro. Asl con una forte presenza della ndrangheta: a cominciare dal Direttore Sanitario Antonio Previte, condannato a 4 anni per frode in primo grado, ma ancora al suo posto.
Come i dottori Francesco Nirta, figlio del boss Guiseppe "2 nasi", e della dott.sa Giuseppina Morabito, figlia del boss.
Entrambi piuttosto nervosi dalle telecamere. La dottoressa sbottava poi: "vogliamo parlare della morte di mio fratello? Sa come sono finite le indagini, della polizia? Ad un nulla di fatto, sono stati incapaci di risalire al colpevole ..."
Al che il giornalista ribatteva "sa quante volte finiscono così le indagini, anche per un povero Cristo che non c'entra niente?"

In studio erano presenti Storace (ex ministro della sanità) e Minniti (sottosegratario interno).
Storace, alla domanda sul come sia possibile tutta questa infiltrazione nella sanità, ha risposto che non bisogna mettere in mezzo tutti (i politici), altrimenti compattate tutti (come se i politici non fossero già tutti compatti a salvarsi il fondoschiena ...).
Quando era ministro, dopo la morte di Fortugno, offrì a Loiero l'aiuto dello stato, mettendogli a disposizione dei dirigenti del ministero, indipendenti dall'ambiente calabrese. Loriero rifiutò.

Storace ha voluto poi evidenziare la differenza di trattamento tra il suo collaboratore Giulio Gargano (per lo scandalo sanitario in regione), in carcere da luglio, perchè potrebbe inquinare le prove, mentre Loriero, colpito da vavviso di garanzia, è libero. Non può inquinare le prove anche lui?

Reportage parte seconda: Bianchi è andato ad intervistare la mamma di Gianluca Congiusta ("qui tutti sanno ma tutti tacciono, gli insegnanti hanno visto ma sono chusi dentro .."), la vedova di Fortugno, Maria Laganà ("mio marito non ha mai fatto nè sgarbi nè favori") e i politici della regione Calabria.

Su 50 consiglieri regionali, 20 sono inquisiti. Un bel record.
Come Vincenzo Sculco (Margherita), sotto processo per concorso in truffa e frode nelle pubbliche forniture assegnate quando era vicepresidente della Provincia di Crotone.
Ma Loiero minimizza "in Calabria la regione è tutto. In un territorio chuiso come questo, si alimentano ividie, gelosie, lettre anonime. Io ne ricevo diverse tutti i giorni".

Domenico Crea (Margherita): uno dei killer di Fortugno, Domenico Marcianò era ex collaboratore della segreteria di Crea, e figlio si Sandro Marcianò, detto Santo. Dopo l'omicidio è subentrato a Fortugno nel ruolo di vicepresidente.Lui sostiene di aver saputo che Marcianò era un personaggio ambiguo.

Alcuni numeri sul fenomeno:
- gli affiliati alle cosche sono 5000
- un affiliato ha un volume di affari di 560000 euro.
- in Italia abbiamo 16,5 dipendenti pubblici per 100 abitanti
- in Calabria sono 33,4 dipendenti pubblici per 100 abitanti

Arrivò il tempo di Minniti, in studio, il quale dopo l'arresto di Franco Pacenza (il capogruppo dei Ds alla Regione Calabria ) aveva detto "che era un errore giudiziario".
Ma la sua uscita non potrebbe essere suonare come una pressione verso i magistrati? Gli è stato chiestoNo, le indagini devono andare avanti.
Minniti si è scontrato con Travaglio, che gli faceva notare che Pacenza è stato scarcerato, non perchè i fatti (il reato di concussione) non sussitono, ma perchè il tribunale della libertà ha stabilito che siccome le pressioni fatte da Pacenza per assumere persone dei DS in aziende come la Sensitec e la Printec avvenivano nella sede dei Ds, non si può parlare di concussione.

Travaglio ha fatto notare come in realtà sia stata annullata l'accusa, ma confermati i fatti.

Minniti ha avuto un diverbio anche con Storace:"Ma mi chiedo, se c'è un avviso in Calabria, il politico se ne deve andare, se lo stesso capita in Lombardia, no. Come mai? La limitazione della libertà personale di un cittadino è un mio problema. La sinistra ha mel suo DNA il principio del garantismo".

Storace "Gargano sta da tre mesi in carcere, mentre il vicepresidente Loiero è ancora lì ..."
Alla vista del foglio con la lista degli AN raggiunti da un avviso di garanzia, Storace è esploso:
"sono preoccupato !!"
"tu mi hai interrotto"
"tu vuoi scherzare"....

Triste vedere come anche su un terreno comune come la lotta alla criminalità organizzata, i plitici preferiscano vedere le pagliuzze nell'occhio dell'altro. Alla doveva intervenire Santoro "come politici non siete capaci di rispettare le regole".

Dopo Minniti è stato il turno di Aldo Pecora, l'inventore dello slogan "ammazzateci tutti!":
la nostra protesta da fastidio, anche se viaggia su un binario diverso da quello della ndrangheta. Facciamo pressioni sullo stato, perchè l'Italia è entrata in europa, ma si è dimenticata di far entrare la Calabria in Italia. Dicono che noi non facciamo i nomi: noi i nomi li facciamo. Dobbiamo dirlo che in Calabria abbiamo i Morabito, i Cataldo .. che abbiamo anche noi il nostro giudice Falcone, il guidice Antonino Scopelliti, alla vigilia del maxiprocesso in Cassazione.

Interessante la testimonianza di Saverio Zavattieri, prima nei socialisti del PSI, nella vecchia giunta, poi passato nei socialisti di Craxi.Subì il 22/4/2004 un tentato omicidio, che lo ferì soltanto.
"In Calabria si uccide un politivo per cambiare gli equilibri politici. Sono forme nuove su cui si deve indagare. All'epoca c'era una domanda forte dei gruppi del Polo e di An che puntava a farmi fuori. A febbraio arriva questo tentatio di omicidio. Prima han tentato di farmi fuori politicamente .. cosa devo pensare?".
"Sul mio tentato omicidio la politica non ha fatto nulla - continuava Zavattieri - si sarebbero scoperte verità spiacevoli. Cioè che il tentativo di omicidio sarebbe maturato all'iterno del mio schieramento."

Anche per Maria Grazia Laganà le indagini dovrebbero arrivare anche al livello politico: l'omicidio Fortugno era politico mafioso. Non possiamo accontentarci che un caposala (Alessandro Marcianò ) e suo figlio abbiano deciso l'omicidio da soli.
Questo il botta e risposta tra Bianchi e Domenico Crea (che assunse Giuseppe Marcianò nella sua segreteria politica):
Crea: In un paese come la Locride, lei ritiene che uno può fare qualcosa senza chiedere qualcosa senza chiedere niente a qualcuno?
Bianchi: A qualcuno chi? Ai Cardì?...
Bianchi: Perchè è stato ucciso Fortugno?
Perchè ha preso impegni che poi non ha mantenuto.
Bianchi: E' grave quello che lei sta dicendo. (qui Crea si rende conto di essere ripreso e l'intervista finisce ..)


Se Crea ha ragione, significa che la politica è troppo debole in Calabria e si è adattata a trattare con i boss. Deve tener conto del CONTESTO.Per Minniti si deve indagare, ancge nella politica a 360 gradi. Ma si devono anche aiutare i politici deboli a liberarsi da questi legami.
Ci sono dei segnali di cambiamento: la Calabria si mette oggi, come parte civile in tutti i processi per mafia. Questi segnali vanno incoraggiati: non è chi parla di mafia che da una cattiva immagine della Calabria, ma è la ndrangheta.Ogni politico, poi dovrebbe rifiutare i voti inquinati. Inoltre sarebbe favorevole al fatto che, di fronte ad un rinvio a giudizio, un politico se ne dovrebbe andare, ma non per un avviso di garanzia.

Nel finale, oltre ad un ulteriore battibecco tra Minniti e Storace (per cui si dovrebbe eliminare il voto di preferenza in regione), la conclusione di Zavattieri: "sulla Calabria arrivano milioni di fondi dall'Europa. Su un sistema politico debole, oltre alla debolezza intrinseca del tessuto calabrese, debole perchè la poltica ha indebolito il sistema dei presidi della democrazia. Ha indebolito la partecipazione dei cittadini alla democrazia".

Infine, lo striscione dei ragazzi di Locri "papà, cos'era la mafia?". Un invito, una speranza a lasciarsi alle spalle questo problema tra 20 anni.
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20 ottobre 2006

Il giudizio di Tremonti


Intervistato Tremonti sulla finanziaria e sul governo; finanziaria che dovrebbe risanare i conti lasciato dalla passata legislatura. Dove lui era ministro.

Come a dire che viene intervistato Provenzano per dare un giudizio sull'antimafia.
Il che, forse sotto un certo aspetto, avrebbe anche senso.
Quel che è peggio è che su certe cose, ha anche ragione:

Infine anche una domanda scherzosa per Tremonti che ha detto di apprezzare l'imitazione che gli è stata fatta da Corrado Guzzanti.

Bush: L'Iraq sembra il Vietnam

Per la prima volta, sul New York Times, Bush ammette "L'Iraq sembra il Vietnam"

Asked in an ABC News interview on Wednesday whether he agreed with an opinion by New York Times columnist Thomas Friedman that the current violence in Iraq was ``the jihadist equivalent of the Tet offensive,'' Bush said: ``He could be right.''

Da Repubblica: Quando George Stephanopolous, l'ex consigliere di Bill Clinton diventato commentatore di punta della rete televisiva Abc, ha chiesto a Bush cosa pensava delle parole di Friedman, il presidente ha risposto: "Potrebbe essere nel giusto, c'è sicuramente un aumento del livello della violenza man mano che ci avviciniamo alle elezioni".

A due anni dalle elezioni del novembre 2004, la battaglia per la "democrazia in Iraq", potrebbe non essere più il cavallo vincente della sua campagna elettorale.

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Crimini: la fiction Rai


Dalla raccolta di racconti gialli, curata da Giancarlo De Cataldo, una nuova fiction prodotto di Raidue in otto puntate in onda a Novembre.

La presentazione della raccolta:
Crimini è un progetto che coinvolge otto grandi scrittori, chiamati a trasporre in otto film di 100 minuti l'estrema diversità, e il fascino, delle realtà locali italiane A ciascuno scrittore è stato chiesto di raccontare la realtà territoriale e ambientale della quale è padrone, sia essa una grande città così come il paesino di montagna (dove, paradossalmente, avvengono, nel nostro Paese, i delitti più efferati). Si è delineato così un percorso ideale nell'Italia di oggi così come gli scrittori più amati dal pubblico la vedono: un Paese ricco di contraddizioni e di misteri, di eroismi e di miserie, un Paese in cui non sempre il lieto fine è assicurato ma non è poi neanche detto che il Bene debba necessariamente perdere.

Qui la fotogallery

19 ottobre 2006

Il taglio della spesa

L'ultima finanziaria è stata accusata di aumentare le tasse, di non fare tagli, di depredare il ceto medio ... sono tutti lì mendicare una povertà (certificata dalla dichiarazione delle tasse).
Draghi si auspicava più
tagli da parte della spesa dello stato. I sindacati condannano i tagli alla scuola.
Pochi tagli e nessuna riforma il giudizio di
Montezemolo .

Ma quando si parla di risparmiare, perchè certe spese non si vogliono vedere:

Infine, le spese per mantenere i carrozzoni come Alitalia, Trenitalia e le altre aziende pubbliche.
Per sapere quanto ci costano i consigli di amm.ne di queste grandi aziende aspettate la prossima domenica, per
Report :

L’anno scorso l’ex amministratore delegato Paolo Scaroni se n’è andato con 5 milioni 997 mila e 675 euro ed anche l’amministratore delegato di Ferrovie, Elio Catania, è stato liquidato con più di 5 milioni di euro. Alitalia è in passivo ma l’amministratore delegato, Giancarlo Cimoli prende 2 milioni e 800.000 euro l'anno,quattro volte lo stipendio dell'amministratore delegato di KLM e il triplo rispetto a quello di British Airways, due compagnie che hanno bilanci in utile. Siamo il paese d’Europa con i manager e gli amministratori più pagati ma ai buoni stipendi non sempre corrispondono buoni risultati. Cos'è per esempio Sviluppo Italia? Cosa fa e quali cifre manovra? Cosa succede nei consigli d'amministrazione di Anas?

Gli sprechi della politica

La spesa per i consulenti esterni, assunti dal comune di Milano è pari a 7 milioni di euro, con stipendi medi di 100000 euro.

Basilio Rizzo (Miracolo a Milano), presenterà una denuncia alla Corte dei Conti, per chiedere la verifica se, per i ruoli indicati, non esistessero già in comune delle persone con le giuste competenze.
Come per es la dott. sa Faraci:
€ 108.570,00.= Dr.ssa Marianna Faraci – Dirigente Resp. Servizio Pianificazione e Programmazione Servizi D.C. Famiglia, Scuola e Politiche Sociali.
Si è occupata della comunicazione del sindaco Moratti durante la campagna elettorale.

I soldi per i precari non si trovano mai, mentre quelli per assumere i dirigenti esterni si trovano sempre.

Qui la lista dei Dirigenti Esterni assunti dal 6 settembre 2006 per 5 anni, fino al termine del mandato del Sindaco Moratti.

C'è poi il caso dell'assessore
Simini (Assessore alle Infrastrutture e ai Lavori Pubblici ), che si sta costruendo una sua reggia nel palazzo di via Pirelli 39.

250 metri quadrati di spazio con vista sulla città, di cui 150 per il suo ufficio, il tutto coperto con parquet di teck a oltre 200 euro al metro quadrato, le pareti in pregiato intonaco veneziano, le coperture dei condizionatori sempre in teck, uno dei 2 bagni nuovi con la doccia e il parquet a terra, e per la porta di ingresso a gli uffici?? Una splendida porta fatta a vetrata con il simbolo del Comune di Milano (che si è portata dal precedente ufficio) del valore di … 10.000 euro

Ma gli sprechi a livello locale sono uno specchio degli sprechi della politica nazionale. Come altro definire i costi per vestiti, auto blu e arredi, aumentati del 36%, come scrive in un articolo del
Corriere Gian Antonio Stella?

O il costo degli arredi dell'affitto dei palazzi per Camera e Senato (sempre G. Stella con Sergio Rizzo sul
corriere)?
"la Camera ha continuato a espandersi e oggi spende in affitti 32 milioni e 585 mila euro destinati a salire l'anno prossimo di altri 1,3. Una somma enorme, alla quale vanno sommati i soldi spesi per le manutenzioni ordinarie: 13,5 milioni. Quanto al Senato, che riesce a spendere in canoni 5 milioni e 750 mila euro nonostante occupi un sacco di palazzi (dal "Madama" al "Carpegna", dal "Giustiniani" al "Cenci") avuti in uso gratuito dal Demanio, era così affamato di metri quadri che un paio di anni fa ha comprato un paio di proprietà, in Largo Toniolo e in via dei Chiavari, per 21 milioni e 692 mila euro. Un affarone, dicono. "

Vogliamo ridurre i costi dello stato? Allora sappiamo come fare.