11 ottobre 2006

Truman Capote. A sangue freddo

La genesi del libro "A sangue freddo", capolavoro dello scrittore Truman Capote. Il libro che ha cambiato per sempre la vita dello scrittore (non riuscirà più a portare a termine nessun altro libro), la storia della letteratura americana e il modo con cui gli autori scriveranno i loro libri.

La storia inizia col massacro, la notte del 14 novembre del 1959 di una famiglia nel Kansas, da parte di due balordi: lo scrittore Truman Capote, assieme all'amica Nelle Harper Lee (autrice del libro "Il buio oltre la siepe"), colpito dalla notizia, decide di recarsi sul posto per scivere un articolo di giornale.

Ma le modalità dell'omicidio ("perchè l'assassino ha messo un cuscino sotto la testa prima di sparargli? perchè rimboccare le coperte a Nancy?") e la scoperta di un mondo di violenza a lui estraneo fino a quel momento, lo costringono a rimanere di più ad indagare e l'articolo di giornale inizia a diventare il lavoro per il suo prossimo libro.
Truman Capote parlando all'amica: "Due mondi esistono in questo paese [il Kansas]: la tranquilla vita borghese e la vita di quei due uomini [i due assassini], il ventre molle, la ciminalità violenta. Quei due mondi sono andati a converegere quella notte ...La ricerca ha alterato la mia vita, ha cambiato il mio punto di vista. Ritengo che a chiunque legga il mio libro accadrà lo stesso".

Truman incontra Perry (uno dei due assassini) in carcere ed è l'inizio di una profonda amicizia, loro due così diversi per estrazione sociale, ma in realtà così simili per le loro esperienza d'infanzia
Truman a Perry: "anch'io sono stato abbandonato da bambino. Mia madre mi chiudeva a chiave nella stanza dell'albergo e io mi trovavo a piangere e gridare ..."

Truman sente che deve scoprire la verità: cosa è successo quella notte, perchè Perry ha sterminato la famiglia. Va così a trovarlo in carcere per chiedergli i suo quaderni
"Se esco di qui senza averti capito, il mondo continuerà a vederti come un mostro. E io non voglio" ...
E, sempre a propostito delle similitudini tra la sua vita e quella dell'assassino:
"E' come se io e Perry fossimo cresciuti nella stessa casa e lui, un giorno fosse uscito dalla porta di dietro e io da quella davanti".

E' il giornalista che, paradossalmente, si sta confessando al criminale.

La condanna a morte viene via via spostata, fino al 1965: Truman ne soffre, quasi più dei due condannati, perchè sente di non aver fatto abbastanza per arrivare alla verità. Il perchè di quell'assassinio: fin al giorno in cui Perry si decide a raccontargli di quella notte
"ci avevano detto che c'erano 10000 dollari in quella casa ....".

E' la fine: dopo lo strazio dei rinvii della sentenza, Truman è costretto ad assistere alla sentenza. Un dolore e un senso di colpa da cui non ri riprenderà più:
Truman Capote: I couldn't have done anything to save them.
Nelle Harper Lee: Maybe not, Truman. But the truth is, you didn't want to

Un film intenso che si gioca tutto sul rapporto tra il giornalista e lo psicopatico (Perry): un'amicizia nella quale uno vede il riflesso dell'altro. Rapporto dal quale nasce un libro che, Truman Capote ne è convinto, cambierà per sempre il corso della sua vita. Il personaggio di Capote (Philip Seymour Hoffman) entra nella storia senza preamboli, col suo stile stravagante e appariscente: è una persona che sente il dovere di comprendere la realtà che ha di fronte, lo sterminio di una famiglia.
Perchè è un intellettuale, uno scrittore non una persona qualunque.
Bellissimi i paesaggi del Kansas: paesaggi sterminati, aperti, attraversati da lunghe strade bianche.

Il dvd online sul sito di ibs e su imdb
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