30 novembre 2006

Il brigante di Marco Vichi

In una notte flagellata dalla tempesta, quattro uomini trovano rifugio in una taverna sui monti. I quattro viandanti si scaldano attorno ad un fuoco bevendo del vino.
E' una serata particolare: sarà la tempesta, sarà il vino che li ha scaldati. Sarà forse anche la presenza del brigante "Frate Capestro", che apparentemente, sta dormendo davanti al camino, sui cui capo sono fiorite diverse leggende.

Come quella per cui la locanda del Tasso Morto sarebbe territorio dove il brigante è libero di riposare senza pericolo di arresto. Frutto di una promessa di un marchese cui Frate Capestro avrebbe salvato il figlio.

I quattro iniziano a raccontarsi fatti e storie della propria vita: eventi dolorosi del loro passato, ma la notte ha qualcosa di magico e ognuno di loro non si preoccupa di nascondere le colpe e i crimini commessi ...
Storie dal sapore quasi leggendario e fiabesco: siamo in Toscana, sull'appennino pistoiese, ai tempi del Granducato, tra marchesi, conti, signori da una parte e poveri miserabili dall'altra.
In mezzo briganti, come Frate Capestro, e carbonari.

Vichi in questo libro abbandona il giallo e il suo personaggio, il commissario Bordelli, per entrare nel mondo della tradizione narrativa orale, da cui prende come spunto la notte della tempesta, il brigante leggendario, i birri ..
Ci racconta storie di amori, di morte, di miseria e di dolore. Di ricchezza e di povertà e sfruttamento.
E ci si immerge subito nell'atmosfera fiabesca del romanzo, seduti a quel tavolo, assieme ai quattro, a bere e a raccontarsi storie.

Il libro online su ibs; il sito dell'editore Guanda.
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