31 dicembre 2006

Tanti auguri

Mentre i telegiornali mostrano immagini di lauti pranzi, danno consigli di cucina, fanno servizi dalle più rinomate località turistiche per le vacanze ...
Ci sono persone che fanno la fila alla Caritas di Milano per rimediare un pranzo.

Mentre il papa predica contro chi distrugge la famiglia ... la famiglia sarà distrutta dai botti illegali questa notte.
Quanti morti? Quanti feriti? Quanti mutilati?
Nostalgia delle missioni di pace?

Mentre nella maggioranza si duscute di fase 2, partito democratico ... le porcate del precedente governo (Cirielli, Cirami, Pecorella, legge elettorale ..) sono sempre lì. E l'opposizione può stare tranquilla.

Tanti auguri. E state tranquilli, cambia solo il numero dell'anno ...

Alla prossima bufala

Scaramella, il superteste della commissione Mitrokhin, rimane in carcere. Stessa sorte subita, prima di lui, dall'altro superteste della commissione Telekom Serbia, quell'Igor Marini, sedicente conte polacco.
Fino alla prossima bufala del senatore Guzzanti possiamo stare tranquilli.

In un paese normale una persona come il senatore Guzzanti dovrebbe aver vergogna ad andare in giro; così come i giornalisti ad intervistarlo. Dovrebbero invece andare a stanarlo per chiedergli spiegazioni di quanto sta venedo fuori.
Invece abbiamo assistito ad un altro teatrino messo in piedi per “parlare d'altro”, tenere occupata l'opinione pubblica attaccando vertici della sinistra, spendere in modo ignobile del denaro pubblico.
Perchè anche questo c'è da dire: quelle commissioni le abbiamo pagate noi.

Per un po', forse, Guzzanti, Taormina, Trantino e soci spariranno dalla televisione e della commissione M. non ne parlerà nessuno. Nessuno che rettifichi i titoloni dei giornali che parlavano di spie del Kgb tra i dirigenti del centrosinistra. Nessuno che chieda scusa.
Ma fino alla prossima bufala del senatore Guzzanti (il padre) possiamo stare tranquilli.

La democrazia è stata esportata

Saddam giustiziato, dopo un regolare processo portato avanti da una regolare giuria di una regolare democrazia che l'occidente ha esportato in Iraq.
Quali i costi di questa democrazia?
- 108 militari morti nel solo mese di dicembre. Il totale dei morti dal 2003 arriva quasi a 3000, superando già il numero dei morti dell'11 settembre.
- ieri, altri 30 morti per un autobomba a Kufa. In altre vige il coprifuoco, come a Bassora.

Un paese in piena guerra civile. Qual'è la prima reazione di Bush (che, pare, dormisse quando è giunta la notizia in america e non sia stato svegliato)? “giustizia è stata fatta”.
L'esecuzione di Saddam è motivo di tristezza” afferma il Vaticano, tramite il responsabile della sala stampa, padre Lombardi.
In generale le reazioni sono all'insegna delle preoccupazioni per le possibili reazioni di violenza: bisognava pensarci prima.
Bisognerebbe ammettere ora che la missione di pace in Iraq è stato un fallimento. Soldi spesi per nulla e uomini morti per ... per cosa? Per la stabilità? Per le bombe di distruzione di massa? Per Al Qaeda?

L'unico obiettivo raggiunto di Enduring Freedom è stata l'eliminazione del tiranno. Ma, si sa, morto un tiranno se ne fa un altro.
Technorati: ,

29 dicembre 2006

L'anno della svolta

Il 2007 sarà l'anno della svolta.
Anche il 2006 doveva essere l'anno della svolta, per la sinistra.
Strano anno, questo 2006: lungo, intenso, vibrante. Scandali, controscandali, inchieste, buffere ...
Ne siamo usciti, uguali a prima. Segno che il cambiamento, che ci aspettavamo, non c'è stato.
Colpa della sinistra che una volta al governo non è capace di portare avanti le sue idee? In grado, cioè, di fare sola opposizione?
Colpa del molto centro di questo governo di centrosinistra, che su molte questioni (ultima quella sui PACS), si trova sulla stessa onda di pensiero dell'opposizione?

Sono deluso da una sinistra che è stata solo capace di portare in parlamento persone come Luxuria, Caruso e Farina. Per non parlare di ex terroristi eletti o nominati come consiglieri.
Cosa hanno fatto o stanno facendo per il paese, ora che hanno l'investitura di poter governare?
Ho come l'impressione che il nostro voto, per un cambiamento, sia stato un voto di mantenimento. Di un sistema politico sempre più distante da un mondo reale.
Distante, per quanto riguarda la capacità di risolverne i problemi.
Vicini per quanto riguarda, invece, i difetti e i vizi.La politica diventata specchio della società di cui è rappresentante. Non più la politica dei migliori.

L'ondata di rinnovamento, che aveva portato in piazza migliaia di persone con i girotondi, attorno ad intellettuali come Moretti, Flores D'Arcais, chiedeva una classe dirigente diversa, migliore, che sapesse vincere e convincere.
Abbiamo un enorme serbatoio di entusiasmo, di energia, di idee anche, ma nessuno che le incanali nella giusta direzione. Il potere, delle lobby, dei monopoli, degli imprenditori privati che mendicano sempre allo stato, della chiesa è rimasto lì, immutato.

Rimaniamo allora in attesa, della svolta e degli effetti benefici di questa finanziaria. Non abbiamo fretta, ma non vogliamo aspettare altri cinque anni.

Nell'attesa, è il caso che i girotondini si mantengano in allenamento.

Le parole che non ti posso dire

Viviamo nell'epoca della comunicazione. Di internet, delle email, degli sms ...
Ma diventa sempre più difficile parlarci: dire le parole in faccia alle persone.
Vi è capitato di riuscire a comunicare solo via sms? Riuscire a dire certe parole solo usando come tramite un messaggino?

A me è capitato. E' squallido, lo so.

E' capitato di non riuscire a dire a questa persone le parole che avresti voluto dirle; perchè le diresti cose che lei non si aspetta.
Oppure perchè sono parole di cui lei ha paura, che non le piacciono o non vuole sentirsi dire ...
A me è capitato. E me ne dispiaccio. Ma sono anche stanto di dovermi dispiacere, di sentirmi bloccato.

Mi dispiace dovertelo dire, anzi non potertelo dire e di lasciarti coi tuoi dubbi: tu continuerai per la tua strada, e io mi dovrò tenere dentro tutto.
Non saprai mai come ti vedo, quello che penso ...

Si dice che in amore vinca chi scappa. A me è capitato di perdere.

Lupo mannaro di Carlo Lucarelli

Il primo serial killer apparso nei libri di Lucarelli è il "Lupo mannaro": un dirigente di mezza età, che uccide (e prende a morsi) giovani tossicodipendenti, prostitute occasionali, per sfogare il suo stress.
Senza nessun senso di colpa.La domanda non è "perchè lo fa", ma "perchè no"?
E' lui stesso che lo confessa al commissario, capo della squadra mobile, Romeo: un personaggio che compare solo in questo libro, ma che ricorda un pò il caro commissario De Luca della serie ambientata a cavallo della fine della guerra ("Carta Bianca", "Estate torbida", "Via delle oche" ).
Compare anche, come assistente del commissario, una giovane Grazia Negro: giovane, ma già ostinata, cocciuta e decisa ad inchiodare l'assassino, anche mettendo in pericolo la sua carriera e se stessa.

Sarà la protagonista di "Almost Blue" e di "Un giorno dopo l'altro". I noir dell'iguana e del pitbull ....


Giallo breve ma intenso, con al centro la figura del poliziotto, il commissario, afflitto da una malattia rara che non lo lascia dormire, inchiodato dalle sue nevrosi, malvisto dai colleghi e dai superiori.
Ma con un senso etico che lo porta ad abbattere, a tutti i costi, quel senso di impunità del serial killer.
Assassino di notte e difensore della famiglia e dell'ordine di giorno.
Buona lettura.
Il blog di Carlo Lucarelli.
Il libro online su internetbookshop
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28 dicembre 2006

Consigli di lettura: Bruno Arpaia

Giorni di vacanze: sono giorni in cui andare a svernare al sole o a sciare in montagna. O magari stare a casa a riposarsi, comodamente sul divano.Per questi ultimi, mi permetto un cosiglio di lettura: "Il passato davanti a noi" di Bruno Arpaia.

Questo libro parla della generazione cresciuta negli anni 70 ma soprattutto ha l'ambizione di volerci raccontare le loro idee, i loro ideali.


Come si è passati dagli scontri di piazza, alle molotov e alle pistole.
Ma l'autore tiene a ricordare quegli anni non solo in termini di "anni di piombo": sono anche anni pieni di entusiasmo, di voglia di cambiare il mondo .... a fianco alle esperienze "politiche" di questo gruppo di ragazzi della periferia napoletana, si racconta delle loro vita privata: le prime esperienze sessuali, gli amori e le disillusioni, la paura di amare, le amicizie e gli abbandoni.
Un libro quantomai attuale.

Crimini: Terapia d'urto

I film della serie TV Crimini mi avevano quasi deluso: belli i paesaggi delle città italiane (Napoli, Palermo ...), belle le musiche, ma le storie (pur rimpolpate rispetto ai racconti da cui sono tratte) mi sembravano debolucce.

"Terapia d'urto", il film andato in onda ieri sera, sceneggiato da Faletti, invece mi ha molto colpito. Strano visto che, paradossalmente non ho apprezzato il Faletti scrittore di racconti. A quanto pare funziona molto meglio come sceneggiatore.

Protagonista un ragazzo che soffre di crisi di panico: per le quali ha smesso di uscire di casa da 10 anni. Roberto (Rolando Ravello, gia protagonista di Almost Blue) indossa sempre i guanti, per evitare i contatti con estranei: la paura degli attacchi di panico lo ha costretto a costruirsi un'armatura attorno a sè.
Armatura che lo protegge dall'esterno, ma che impedisce anche a lui di avere contatti con gli altri, di essere aiutato, in una parola, di vivere.
"Pensi all'ultima cosa che hai fatto prima che si scatenasse la crisi. E allora smetti di fare quella cosa. Sperando che le crisi non sopravvengano più.Poi scopri che non era quella la causa dell'attacco, e ne trovi un'altra, di cosa da non fare, per evitare il panico.Così, man mano, a furia di evitare qualcosa, ti riduci a non poter più fare niente".
E Roberto si ritrova a trangugiare gocce di calmante; gli effetti collaterali "a lungo andare, causa dipendenza".
Ma, le persone come Roberto, sono sempre state dipendenti da qualcuno.

Roberto scopre, dopo la morte della madre, di aver avuto un fratello, ucciso da piccolo, prima che lui nascesse.Parte per l'Isola D'Elba, alla scoperta della verità, deciso a scoprire l'assassino e a combattere le sue paure.

Presepe vivente ad Agliate Brianza

La chiesa romanica
Il re

La fila per vedere la grotta
Come ogni anno, ad Agliate Brianza è stato allestito un presepe vivente.
Le foto su flickr.

Aspettando WiMax

La tecnologia del futuro è questa: nessun filo, velocità di 70 mbps, con un raggio di copertura di 30/50 km.
Bisognerà aspettare il giugno 2007 per mettere fine, forse, ai dinosauri in circolazione: ADSL, GPRS, e il caro vecchio doppino (che io uso ancora, visto che non sono coperto ...).
Col Wi Fi banda larga per tutti: oggi solo il 12% degli italiani è raggiunto dalla banda larga. Significa che solo il 12% può consultare internet come fonte alternativa (alla televisione ovviamente) di informazioni.

Sono contento dell'accordo tra Parisi (difesa) e Gentiloni (Comunicazioni): mi aspetto ora che il ministro dismetta quella bufala che è stato il digitale terrestre.
Quei soldi si potevano spendere meglio.
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27 dicembre 2006

Via Craxi

Nel giorno in cui si toglie dalla finanziaria la norma salvaladri forse per caso torna d'attualità il tema su Bettino Craxi.
La notizia per cui la Tunisia gli dedicano una strada (evidentemente lì avrà lasciato un ricordo migliore), scatena le reazioni dei politici italiani (che avrebbero altro cui pensare), poichè tocca un tema ancora sentito: tangentopoli, la fine della prima repubblica, i ladri riciclati in politici del rinnovamento, per poi ridiventare garantisti ... i nostalgici della mazzetta ...

Castagnetti dice "Mi pare che si possa fare, ormai i tempi delle polemiche sono alle nostre spalle. Ovviamente si ricorderebbe il Craxi statista e non il Craxi che ha pur commesso degli errori."
Allora perchè non una bella targa a Mussolini, bonificatore dell'Agro Pontino? a Peppone Stalin, colui che sconfisse il nazismo?

Per fortuna che ci sono anche politici come Antonio Di Pietro, che ricorda "Craxi è stato un amico della Tunisia e ad Hammamet gli dedicano una strada. Da noi in Italia, però, è stato condannato da una sentenza definitiva: pace all'anima sua"
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La forma dell'acqua di Andrea Camilleri

La forma dell'acqua è il primo romanzo di Andrea Camilleri nel quale è protagonista il commissario Montalbano, “uno di Catania, che quando voleva capire una cosa, la capiva”.
E che sia una persona capace lo dimostra in questa inchiesta, quando non intende fermarsi alla forma che hanno fatto prendere all'acqua, usando un'espressione della moglie della vittima:
"Che fai?" gli domandai. E lui, a sua volta, mi fece una domanda.

Qual'e' la forma dell'acqua?".
"Ma l'acqua non ha forma!" dissi ridendo: "Piglia la forma che le viene data").

E a questa morte, l'ingegner Luparello lasciato morto (per cause naturali) in una discarica frequentata da “troie e garrusi di vario genere”, è stata data una forma infamante, per infangare una volta per tutte l'immagine dell'uomo politico. Che si era ricostruito un'immagine pulita dopo gli scandali di “Mani pulite”, presentandosi come alfiere del rinnovamento.
Una morte nella quale la mafia pare non c'entrare nulla, o forse no, visti gli affari poco puliti del moro, le cui richieste di rinvio a giudizio, da parte della polizia, sono finite tutte inpaludate nel palazzo della giustizia, costruito dal di lui padre.
Ma, dicevamo, il commissario Salvo Montalbano non si accontenta della messa in scena, della soluzione di comodo, della forma dell'acqua: segue le sue sensazioni, le sue filame. Capisce che qualcuno gli sta servendo, fresca fresca, una soluzione di comodo, per screditare politicamente il morto e favorire i suoi avversari.Grazie al suo intuito, al suo fiuto, arriverà alla sostanza, ricostruendo una verità molto più complessa (chi è l'assassino, qual'è il movente) nella quale dietro intrecci politico-affaristici si nascondono moventi più cupi e morbosi.
Sentendosi come un Dio, in grado di manovrare destini e vite delle persone, Montalbano riuscirà a far sgonfiare la bolla dello scandalo: “Aveva voluto agire come un Dio, ma quel Dio di quart'ordine, alla sua prima, e sperava, ultima esperienza, ci aveva indovinato in pieno”.
Alcuni personaggi della serie con Montalbano sono assenti o quasi, in questo libro: come Catarella o il dottor Augello.È presente il giornalista Zito che, durante una cena, espone al commissario la sua teoria sugli scandali giornalistici:
“Se tu vuoi fare scordare alla lesta uno scandalo, non devi fare altro che parlarne più che puoi, alla televisione, sui giornali. Dai e ridai, pesta e ripesta; dopo un poco la gente comincia a rompersi le palle: ma quanto la stanno facendo lunga! Ma perché non la finiscono. Tempo quindici giorni e quest'effetto di saturazione fa sì che nessuno voglia più sentir parlare di quello scandalo. Capito?
Credo di sì
Se invece metti tutto in silenzio, il silenzio comincia a parlare, moltiplica le voci incontrollate, non la finisce più di farle crescere..”
.

Non è solo un racconto poliziesco, di sbirri, mafiosi e garrusi, ma anche un affresco di un mondo, descritto attorno alla città di Vigata e al personaggio del commissario Montalbano (il Dio di quart'ordine), descritto con stile ironico e pungente; dove ogni parola, ogni descrizione evoca un'immagine, una sensazione, un odore.
Buona lettura.

Il libro su internetbookshop; il sito del maestro.
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24 dicembre 2006

Cristo si è fermato ad Opera

.. anzi, è stato fermato prima di entrare ad Opera.
Ancora una volta la paura del diverso, dello zingaro, del Rom, i luoghi comuni per cui tutti i Rom sono ladri, sporchi e cattivi, sono stati strumentalizzati per generare paura.
Non è vero che a Natale siamo tutti più buoni.

Anche qualche migliaio di anni fa, una coppia che aspettava un figlio, dovette arrangiarsi per trovare una sistemazione per la notte.

Le sanzioni sull'Iran

L'AIEA ha deciso per le sanzioni all'Iran.
Qualcuno avvisi Modena, la Commerciale Fond, che non può più vendere alluminio “a doppio uso” a Teheran.

Leggetevi l'inchiesta di Stefania Maurizi e Gianluca Di Feo sull'espresso: “Iran, la pista atomica” e “Da Modena a Teheran”:

Metalli speciali e sistemi elettronici. Che servono in campo nucleare e missilistico. Prodotti in Italia, nel resto d'Europa e persino negli Usa. Così le tecnologie proibite arrivano a Teheran senza controllo ....
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Tutti laureati

In Italia coi sono meno laureati rispetto al resto dei paesi europei?
Ecco allora sbocciare i corsi di laurea più “fumosi, lauree facili, dove con qualche esamino riesci a laureare la tua esperienza lavorativa. Specie se appartieni a qualche ente o ministero convenzionato. Ne aveva già parlato la trasmissione Report, questa primavera.

Perchè la convenzione conviene a tutti: alle università compiacenti per attirare finanziamenti statali, ai ministeri per far guadagnare il pezzo di carta ai propri dipendenti.

E mentre mancano i soldi per le università statali, su altre università private cadrà una pioggia di finanziamenti ... l'istituto dell'ex presidente del senato Pera per esempio.
Il prof Salvatore Casillo, ne parla in un convegno a Salerno: "Laurea offresi - Falsi con lode": a Bari il corso di studio in "benessere del cane e del gatto", a Roma il corso di "Comunicazione nella società della globalizzazione", a Torino il corso di studio in "Scienze della mediazione linguistica per traduttori e dialoghisti cinetelevisivi", a Parma il corso in "Scienza e tecnologia del packaging".

La tragedia di Linate a teatro

Sullo stile dei monologhi di Marco Paolini (Vajont), l'attore autore Giulio Cavalli ha portato a teatro la tragedia di Linate, dell'8 ottobre 2001.
Monologo, andato in scena al Teatro Grassi, diviso a metà: la tragedia viene raccontata sia effettuando una ricostruzione storica di quella mattina, sia usando il linguaggio del “gramelot” per descrivere il paese del Bengodi che era l'aeroporto di Linate. Luogo dove nessuno era chiamato ad assumersi le sue responsabilità.
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22 dicembre 2006

Morti silenziose

La morte di Welby fa rumore.
Le
morti bianche no. (qui i numeri).
Le morti per polveri sottili (e relativi tumori) nemmeno.
I morti dopo i tentativi di sbarchi sulle nostre coste non li stiamo nemmeno più a guardare (i morti in mare sono 1.769, di cui circa 980 dispersi).
Una politica che sa e che sta a guardare senza fare nulla è complice di tutte queste morti.
Se il medico che ha staccato la spina è colpevole di omicidio, lo è anche chi ci governa o ci ha governato.
E non c'è bisogno di nessuna messa.
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21 dicembre 2006

A volte ritornano

Licio Gelli organizza una cena di beneficenza per la parrocchia di Arezzo.
E i passati nella massoneria?
E i suoi coinvolgimenti nelle inchieste sulle morti di Calvi, Ambrosoli, loggia P2 ...?

Ricordiamo che Licio Gelli è stato condannato con sentenza definitiva per i seguenti reati:
  1. procacciamento di notizie contenenti segreti di Stato;
  2. calunnia nei confronti dei magistrati milanesi Colombo, Turone e Viola;
  3. tentativi di depistaggio delle indagini sulla strage alla stazione di Bologna;
  4. bancarotta fraudolenta (Banco Ambrosiano).
A raccontare i fatti al giornale La Nazione è lo stesso parroco del Sacro Cuore di Arezzo: «Tutti sanno che sono contro la massoneria, nemico storico della Chiesa - spiega don Angelo Chiasserini - ma io seguo anche il precetto evangelico: non giudicare...."

Strano, visto che la chiesa è sempre lì a giudicare il prossimo. Ipocritamente.

Sempre a proposito di ex Loggionisti P2, perchè non ricordare gli strani rapporti tra il manager delle starlette, Lele Mora (a che punto è l'indagine, i giornali non ne parlano più) e Andrea Carboni, il figlio del piduista Flavio Carboni?
Technorati: ,

The Saints Are Coming U2 & Green Day



Il video degli U2 coi Green Day sulla tragedia di New Orleans: "not as seen on TV"

The Godfathers - Birth School Work Death



Una delle mie canzoni preferite, dai passati anni 80 ..

La questione lombarda


Approvato il bilancio in regione Lombardia: anche quest'anno a far la parte del leone sarà la sanità. Privata, ovviamente. Si privilegiano i rapporti con alcuni privati, non sempre in base al merito o al bisogno

Nel giorno in cui il ministro Livia Turco è in visita a Milano, e ribadisce l'importanza della sanità pubblica, parte la protesta degli oncologi:
"Gli oncologi al ministro Livia Turco: per stare nei conti della Regione dovremmo fare una visita ogni otto minuti".
Costretti a fare i conti più col budget che con i pazienti.

Il bilancio porterà anche tagli al verde e al settore trasporti, per la gioia dei pendolari e di tutti quelli costretti a respirare la mefitica aria milanese.
Giuseppe Benigni, capogruppo dei Ds-Ulivo in Consiglio regionale:
"Le cifre dicono che la Regione non investe – continua Benigni -, che mancano precisi impegni per nuovi treni, per autobus ecologici e per nuove case, e che le risorse per investimenti crollano del 20% rispetto all’anno scorso, passando da 1170 milioni a circa 850.
Sulle politiche attive la Regione riduce fortemente i fondi per l’ambiente, tagliando addirittura del 55% in due anni le risorse per i parchi lombardi, mettendone a rischio l’esistenza, riducendo le risorse per la lotta allo smog e tagliando perfino i fondi per le guardie ecologiche volontarie. Rimangono invece stabili, per il decimo anno consecutivo, gli stanziamenti per il trasporto pubblico locale, che è in chiara difficoltà. Non aumenta il fondo per i non autosufficienti ed è ridicolo lo stanziamento per il diritto allo studio."


Si parla anche di privatizzare l'acqua. Giustamente, dopo l'aria ... contro questa situazione è partita la protesta dell'Unione "Non si respira con Letizia".
Contro il problema smog, solo parole.

E mentre parliamo di questo Milano è in lotta con Smirne per l'Expo 2015: una battaglia con la metropoli turca che propone il «suo» tema, la battaglia planetaria contro le malattie, e Milano e rispondere col proprio, la lotta alla fame nel mondo.
Magari sarebbe meglio se ci si preoccupasse dei problemi di casa, prima di quelli del mondo.

20 dicembre 2006

La legge non è uguale per tutti

Blogger querelato per diffamazione on line: il Generale Zuckov avrebbe leso «con più atti esecutivi del medesimo disegno criminoso con gli articoli pubblicati sul sito web www.ilbolscevicostanco.com con il nickname di generale Zuckov e di anonimous l´onore di Caia, Mevio, Sempronio e Quinto»

anonimous sarebbero i commenti anonimi apparsi sul suo blog.

Dunque il blog che diffama viene condannato.
Il presidente del consiglio che da dei "coglioni" agli avversari nulla.
L'ex presidente del consiglio che parla dei brogli, viene considerato paladino della libertà.
Il giornalista che cerca di indagare sui presunti brogli, viene indagato.

Vorrei una legge uguale per tutti.
Perchè se dobbiamo equiparare i blogger ai giornalisti, voglio anche per il mio blog il finanziamento dello stato.
Un tanto al post

Testimone inconsapevole di Gianrico Carofiglio

Quello che il bruco chiama fine del mondo,
il resto del mondo chiama farfalla
LAO-TZE, Il libro della Via e della Virtù

La metafora del bruco che si trasforma in splendida farfalla: questa, in sintesi, la storia raccontata in questo libro.
Libro difficile classificare, perchè non rientra a pieno nella categoria dei gialli, ma piuttosto dei "legal thriller". Romanzi dove più che l'aspetto investigativo per scoprire il mistero, è al centro l'aspetto giudiziario.

Perchè "Testimone inconsapevole" è anche qualcosa di più: la rinascita di un uomo, l'avvocato Guido Guerrieri di Bari.
La parabola del bruco: l'orribile bruco è l'avvocato stesso vittima dei sintomi del divorzio dalla moglie. Dopo due anni di un matrimonio "mediocre", viene lasciato, solo, a dover ripartire da zero. Ansie, attacchi di panico, scoppi di lacrime: Guido non riesce più a ritrovare se stesso, non riesce più a trovare il gusto della vita e ad appassionarsi al lavoro.

Sarà il tempo a guarirlo e l'incontro con una ragazza, Margherita, anche lei da poco uscita da un'esperienza negativa (la dipendenza dall'alcool). Ma sopratutto l'imbattersi in un un nuovo caso, uno di quelli dove la sentenza sembra già scritta.
E' l'omicidio del piccolo Francesco, un bambino di nove anni, trovato morto soffocato in fondo ad un pozzo. Le indagini portano all'arresto di un senegalese, Abdou Thiam, un insegnante venuto in Italia per lavorare come venditore ambulante sulle spiagge.
Sarà la testardaggine di Guido, la sua onestà (dote molto rara nel suo ambiente), a voler ribaltare la sentenza e dimostrare che quello che per l'accuso è un teste fondamentale per provare la colpevolezza dell'immigrato, sia in realtà "testimone inconsapevole" della sua innocenza.

"Testimone inconsapevole" è il primo romanzo scritto da Gianrico Carofiglio, con protagonista l'avvocato Guerrieri: un personaggio dai tratti molto umani, con una onestà di fondo che lo rendono quasi una mosca bianca nell'ambiente giudiziario.
Un libro pieno di riferimenti cinematografici ("Spiriti nelle tenebre"), musicali (da Bruce Springsteen a Simon & Garfunkel) e bibliografici ("Il giovane Holden", "Il piccolo principe" ...).

Libro che ha anche il merito di portarci nell'ambiente legale-giudiziario: è un'ottica completamente diversa da quella dei gialli polizieschi. Questi ultimi hanno al centro la domanda "chi è stato?", mentre qui ci si chiede "ma è stato veramente l'imputato, o no?".

Come ha spiegato alla presentazione del suo ultimo libro alla Feltrinelli: nel giallo la prospettiva è rassicurante (si arriva al colpevole, cosa che spesso non avviene alla realtà e Carofiglio come PM può testimoniarlo); nel legal thriller, se l'eroe vince, non è detto che sia l'innocente a vincere. E, spesso, non si sa nemmeno se ha commesso il reato. E' qualcosa di più corrispondente alla realtà.

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La lunga manus di Al Qaeda

.. si allunga fino alla Palestina.
Parla Al Zawahiri: "ogni via che non è la Jihad non può portare che alla sconfitta".
Tutto l'interesse è che non si arrivi mai ad una situazione di stabilità.
Nella notte altri scontri nella striscia di Gaza tra le due fazioni, Hamas-al Fatah.

Fatah, il partito a cui fa riferimento il presidente dell'Anp, Abu Mazen, è più disponibile al dialogo con Israele; Hamas, gruppo che raccoglie anche l'estremismo islamico e dalle cui fila proviene il premier Haniyek, ha invece ribadito nei giorni scorsi che non riconoscerà mai l'esistenza dello stato ebraico.

Di Pietro su Youtube

Il ministro Antonio Di Pietro usa youtube per comunicare il suo punto di vista sulla questione Autostrade Abertis.
Non siamo abituati ad un ministro che usa nuovi media per comunicare al popolo. Direttamente.
Che poi, nuovi media, fino ad un certo punto, visto che sono mesi che si parla di Youtube.
Magicamente televisione, giornali ... tutto sembra così antico.
Certo, si dirà, il messaggio è senza contradditorio, senza domande: ma non è la prassi comune dei giornalisti italiani? Fare da portavoce al politico di turno?

19 dicembre 2006

Non si respira con Letizia

Il consiglio comunale (di Milano) boccia le targhe alterne: 31 i no contro 25 sì. FI, An, Udc, Lista Moratti e De Angelis del gruppo misto si schierano al fianco dell'assessore al Traffico Edoardo Croci e lasciano isolata la Lega che aveva presentato la mozione raccogliendo le firme di tutta l'Unione. (corriere)

E l'aria di Milano continua a fare male. Dopo tante parole, ancora nulla, per ridurre smog, traffico, inquinamento.

Da vivimilano:
Si parla di provvedimenti sulle caldaie, fondi per la lotta ai mezzi inquinanti, teleriscaldamento. «Imbarazzante» è stato per Salvini l’intervento di Croci. «Su questi temi i risultati della giunta Moratti sono stati deludenti. Ho sentito idee confuse, mancanza di coraggio, assoluta assenza di progetti. Noi ci abbiamo provato e il rammarico è che la controproposta è il nulla». La pensano così anche i Verdi Maurizio Baruffi e Enrico Fedrighini. Per protesta Fedrighini è rimasto al suo posto a fine seduta: «Non abbandonerò l’aula prima di aver avuto risposte dal sindaco. La politica parla mentre la gente soffoca, bisogna fare qualcosa».

L’Ulivo attacca con una campagna di comunicazione: 50 mila lettere, mille manifesti, cartoline con lo slogan «Non si respira con Letizia». «Dopo 6 mesi siamo al nulla», riassume Pierfrancesco Majorino.

Finanziarie a confronto

Non solo il paese sembrerebbe diviso a metà, con due Italie.
Anche le finanziarie sembrano due.
"Industriali e Ue, due schiaffi al governo" titola il giornale, enfatizzando la polemica Padoa Schioppa Montezemolo sul Pil
"Manovra, l'Europa sta con Prodi: progetto ok, giudizio positivo" dice invece l'Unità.
Aspettiamo a gennaio.
Ricordando le parole di Ciampi
«Chiamatela come volete, fase due o completamento della fase uno, non importa, sono questioni puramente nominalistiche. Interessa la sostanza. Perché, di fatto, il governo si gioca il proprio futuro nei prossimi mesi. È dunque necessario che siano perfezionate in tempi rapidi le scelte di fondo e che sia data alla gente la sensazione che si lavora a obiettivi seri e importanti».

Degni di sedere in parlamento

Torino, i poliziotti contro D'Elia "Vergogna che sieda in Parlamento"
Visto il suo passato di terrorista.
Protesta legittima, portata avanti da colleghi degli stessi poliziotti uccisi dai terroristi.
Ma il discorso merita un approfondimento: perchè D'Elia no e Dell'Utri si?
La mafia è meglio delle BR, di Prima Linea? Non credo: chiedete ai parenti di Nini Cassarà, al padre dell'agente Nino Agostino ...
Il discorso è: chi è degno di sedere in Parlamento?
Abbandonata definitivamente la questione morale, questa sembra solo una domanda oziosa.
Mi dispiace per i poliziotti, per i carabinieri, ma anche per i familiari delle vittime, del terrorismo, della mafia ...
E per noi elettori di sinistra, che ci credevamo diversi. Almeno lo speravamo.

Spiriti nelle tenebre di Stephen Hopkins

In un qualche posto in Africa, un giovane ingegnere (colonnello dell'esercito inglese) è chiamato a costruire un ponte, sul fiume Tsavo.
I lavori sembrano procedere bene, finchè un imprevisto non blocca il cantiere: è la comparsa di mangiatori di uomini, i leoni che iniziano ad uccidere gli operai.
La paura serpeggia nell'accampamento: perchè questi non sono leoni come gli altri. Questo sono dei demoni, sono "spiriti nelle tenebre". Uccidono per il gusto di uccidere.
Al campo arriva un cacciatore, Remington, interpretato da Michael Douglas, per chiudere definitivamente i conti con i leoni, che si scopre essere due, che agiscono in coppia.

E la caccia diventa una sfida personale, da un parte l'uomo, armato del solo suo fucile e dall'altra i leoni, che sembrano ipnotizzarti col loro sguardo, prima di ucciderti. Ma forse è solo suggestione: d'altronde siamo in Africa, terra di misteri e magie.

Il film gioca molto sulle immagini: gli splendidi paesaggi dell'Africa, le distese di erba, bionda come il sole, nelle quali si muovene come ombre i leoni, pronti ad uccidere. Leoni che, nella prima parte del film, compaiono come vere e proprie ombre, delle macchie gialle che se muovono.

La sfida dell'uomo contro i leoni diventa la sfida contro i misteri della natura, contro le sue paure (il giovane ingegnere che non riesce a premere il grilletto).
La frase da ricordare: Val Kilmer chiede a Michael Douglas
"Hai mai fallito?"
"Solo nella vita"

Il film ha vinto l'oscar nel 1996: Migliori Effetti Speciali Sonori.
La fotogallery su imdb.com.
Il DVD online su internetbookshop
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18 dicembre 2006

Intervento riuscito

Ma di quale intervento? Cosà si sarà fatto trapiantare questa volta?
Un enorme schwanzstück, per far invidia all'amico Bossi?

Il figliol improdigo

Casini, a sentire la sua intervista da Fazio a "Che tempo che fa" non ha proprio intenzione di fare da figliol prodigo.
Il vitello grasso probabilmente Berlusconi se lo mangerà da solo. Magari al ritorno dall'america, dove è andato per accertamenti.

"voglio costruire una nuova politica, che non urla che non grida .. non possiamo fare politica spettando le disgrazie dell'avversario. I guai giudiziari da un parte e le spallate dall'altra".
E, per finire, il colpo finale "l'UDC è un partito leale, ma non è un partito a sovranità limitata".

Ostinatamente vede questo governo preda degli estremismi, che hanno portato ad una finanziaria classista, con nuove tasse, che porta ai talgi della sanità, precari assunti non in nome dei loro meriti ...

Ma a Silvio vuole ancora bene: gli regalerà l'ultimo libro di Claudio Magris "La storia non è finita" ...

La persona dell'anno


Da punto-informatico:
C'è chi si batte per rendere libera la Rete, chi la usa come un medium di denuncia, c'è chi ogni giorno dà il suo contributo per arricchirla di contenuti.
Ma non sono solo pochi, eroici singoli ad influenzare le sorti di Internet. Sono tutti coloro che compongono la Rete a plasmarla, arricchirla di contenuti e idee.
Se la Rete fosse più libera questa dinamica potrebbe coinvolgere più voci e acquisire un valore ancora maggiore.
Secondo Time, i protagonisti delle notizie del 2006, coloro che più hanno influenzato le vite di tutti siamo Noi, anzi Voi: Voi siete la "Persona dell'Anno". Voi che siete assidui produttori di contenuti, voi che siete cittadini attivi della nuova democrazia digitale, voi che siete utenti di blog, che condividete immagini e video, che vi legate nelle social network su Internet.


E' il primo riconoscimento al popolo di internet.

17 dicembre 2006

Golpe politico in Libano?

Abu Mazen chiede nuove lezioni in Palestina. E Hamas parla di golpe politico.
Oggi un raid alla guardia presidenziale (finanziata dalgi USA): ucciso un ufficiale.
In Iran Ahmadinejad riceve uno stop dal voto.
Una situazione sempre più tesa.


Problemi di comunicazione

I politici parlano di errori di comunicazione quando devono trovare una giustificazione per le loro figuracce.
Anche il precedente governo sosteneva di aver fatto tanto ma di non essere stato in grado di comunicare: "non possiamo cantere e portare la croce", diceva Berlusconi. Per fortuna, altrimenti sai che situazione ancora peggiore ci lasciava.

Ma sono problemi di comunicazione, o è un problema del mondo della comunicazione, che ci da un'immagine distorta della realtà?

Sorprende che, alla fine, si sia riusciti ad arrivare a questa finaziaria di risanamento.
E' un passo importante per questo governo che, è bene ricordarlo, è di centro-sinistra. Non di sinistra. Che ha una maggioranza di un solo senatore a Palazzo Madama.

L'approvazione della finanziaria sarà un duro colpo per l'opposizione, con tutte le sue divisioni, ben più gravi dell'Unione, che ha al suo interno.
Sorprende anche sentire certe dichiarazioni da esponenti del centrodestra:
Tremonti "finanziaria da dementi".
Casini "finanziaria frutto degli estremismi del governo". Ma quali estremismi? Perfino dopo i fischi dei lavoratori alla Mirafiori?
Fa specie sentire Schifani bacchettare il governo sull'emendamento "colpo di spugna" sui reati finanziari. Ma come proprio voi di Forza Italia parlate di colpo di spugna?

Chi è il vero nemico di questo governo? La comunicazione? L'opposizione? Rimane a volte la sensazione che ci sia qualcuno al so interno, che remi contro:
penso a questa estate, quando uscì il decreto Bersani sulle liberalizzazioni. Forse il momento di più alto gradimento del governo. Le liberalizzazioni piacevano agli italiani (e, se per questo, piacciono ancora): e poi, dopo le prime manifestazioni delle lobby, il passo indietro. Da parte dei sindaci dei DS, proprio. Una bella pugnalata alle spalle: Veltroni a Roma, Cofferati a Bologna e Dominici a Firenze.

Aspettiamo l'effetto benefico di questa finanziaria, paragonata da Prodi ad una medicina amara.
Ma poi vogliamo tutto quello che ci si deve aspettare da un governo di centrosinistra.
A cominciare dalla legge sul conflitto di interessi; la ristrutturazione del sistema televisivo; la ex Cirielli ...
Cosa ci dobbiamo aspettare dalla fase 2?
Del partito democratico, non interessa niente a nessuno. Noi, che dobbiamo vivere col nostro stipendio, magari anche da precario, abbiamo altri problemi, più pratici.
Fase 2? Inizio a guardarla anche con sospetto. Sarà il nome: Fase 2 .. La Cosa 2 ... Loggia P2.
L'ex presidente Ciampi sul corriere dice:

Serve una fase due, come da più parti si chiede?
«Chiamatela come volete, fase due o completamento della fase uno, non importa, sono questioni puramente nominalistiche. Interessa la sostanza. Perché, di fatto, il governo si gioca il proprio futuro nei prossimi mesi. È dunque necessario che siano perfezionate in tempi rapidi le scelte di fondo e che sia data alla gente la sensazione che si lavora a obiettivi seri e importanti».

Grazie Ciampi.

Giallo Natale, autori vari

Dalla Roma dei primi secoli D.C. raccontata dalla Comastri Montanari, fino ad un probabile futuro con un ultimo Natale, descritto da Alan Altieri.
Venti racconti gialli tutti ambientati nel giorno di Natale.
Questa volta i gialllisti italiani non mi hanno dato l'impressione di essersi impegnati molto, di aver fatto i compiti.
Alcuni racconti ricordano il classico fondo del barile, altri sono storie già sentite in altri libri dello stesso autore, o in altri racconti.
Insomma l'operazione di colorare il Natale di rosso è riuscita solo in parte.
Probabilmente anche colpa del tema, il Natale, che porta a degli spunti scontati: come la morte di Babbo Natale, oppure il destino che si presenta al tuo capezzale proprio la notte di Natale per la resa dei conti (come nel racconto di Dickens).
Una delle poche certezze è che, anche a Natale, quando tutti sono più buoni (ma noi sappiamo che questo è solo un clichè), comunque i nostri giallisti preferiti rimangono cattivi, cinici osservatori della realtà. Che quella sì, possiamo dirlo, non è più buona nemmeno nei giorni della festività.

Nessuno degli scrittori si fa prendere dalla vena buonista: ciascuno conserva la propria vena e il proprio stile. Dal ricordo del passato (le memorie della guerra di liberazione) di Vichi; al magistrato che volle farsi beffa della condanna della mafia di Lucarelli; all'assassina che non ti aspetti di Biondillo (la realtà e la sua faccia oscura); i soliti sotterranei di Bologna per l'ultimo colpo del Pellicano di Macchiavelli.
Il rito della befana di Baldini, fino al detective sgangherato di Dazieri che lavora perfino a Natale ....
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15 dicembre 2006

Regali di fine anno del governo

Si prepara un regalo di fine anno da includere, alla chetichella, nella finanziaria, sui reati finanziari.
Di Pietro parla di "prescrizione di fatto per i reati contabili".

Il nodo del contendere si chiama comma 1346. La norma, spuntata a tarda notte nel maxiemendamento su cui è stata posta la fiducia, riduce i tempi di prescrizione per reati in materia di responsabilità contabile davanti alla Corte dei Conti. (unità)

"E' un emendamento - prosegue il ministro - che porta l'Unione a comportarsi alla Berlusconi. Io e l'Italia dei Valori abbiamo combattuto per cinque anni le leggi 'ad personam' del governo Berlusconi e con un sotterfugio viene introdotta questa norma che di fatto impedisce allo Stato di recuperare le somme delle quali funzionari e dipendenti corrotti dello Stato si erano appropriati. E' grave soprattutto perchè questo emendamento carpisce la buona fede di chi come me al governo si è fidato del fatto che il maxi-emendamento governativo fosse nel pieno rispetto del programma dell'Unione e che oggi si trova ad avere una responsabilità oggettiva per un emendamento non concordato, non voluto, che mai avremmo approvato e che mai approveremo".

Dopo l'indulto, approvato d'estate in fretta e furia, un altro regalino di fine anno, quando gli italiani hanno la testa sul Natale.
Non sorprende che ad infuriarsi su questioni legate alla giustizia, sia, al solito, Di Pietro.

Cuffaro divide ancora

Divide anche la commissione antimafia: lascia il pm Di Matteo che voleva aggaravare il capo d'accusa in concorso esterno a Cosa nostra.
L'accusa rimane quella di favoreggiamento a Cosa Nostra (sulla quale Cuffaro aveva già detto che è un'accusa "non è un reato così grave").

Annozero: la satira

Si parlava di satira, della sua funzione e dei suoi limiti, ieri sera da Santoro ad Annozero.
Ospiti i giornalisti Antonio Socci e Luca Telese, Dario Fo e la senatrice e moglie Franca Rame.

Spunto, la vicenda Raiot e la censura subita da Sabina Guzzanti "mi è stato detto che la satira non deve fare informazione. Ma allora se io faccio faccio informazione qualcun'altro non la sta facendo"."L'informazione è diventata adesso fare da portavoce ai vari politici".

Nessun reportage in studio, mentre sono stati trasmessi alcuni spezzoni del film della Guzzanti "Viva Zapatero".

La prima puntata di Raiot (col 26% di share), la sospensione "cautelativa" da parte della Rai, dopo la causa intentata da Mediaset.In commissione di Vigilanza la trasmissione fu attaccata da tutti:
"raiot non è satira, sono solo offese al presidente del Consiglio, alla maggioranza e alle sue aziende""Anzichè fare comizi, dovrebbe fare l'attrice. Se vuol fare politica faccia il deputato" ...

Il film confrontava quanto successo in Italia con quanto regorlarmente avviene all'estero: le caricature a Chirac (che veniva addirittura ucciso in una specie di parodia di Pulp Fiction), a Blair ...

Nel documento di causa presentato da Mediaset c'era riportata la loro definione di satira: "la satira non deve formare la coscienza politica delle persone".
In sostanza non deve far pensare.
Ovviamente è solo un modo, molto di parte, di intendere la cosa: non la pensa allo steso modo lo storico Luciano Canfora, che portava come controesempio le commedie di Aristofane.
Ritornati in studio la parola è passata alla neo-senatrice Franca Rame, che parlava della sua prima esperienza la senato "il frigorifero dei sentimenti".
Ma cosa è cambiato col nuovo governo, per la satira: poco. Il Cda è quasi lo stesso; è cambiato solo il presidente. Ma i comici epurati dall'editto bulgaro sono ancora fuori. Solo Biagi tornerà tra breve (e non è un comico).

Si chiedeva Telese, cosa succederebbe, per Prodi, se dovessero tornare tutti: Sabina Guzzanti e il D'Alema, Corrado Guzzanti e la sua imitazione di Prodi (Neri Marcorè e il suo Fassino..).
L'attuale maggioranza verrebbe fatta a pezzi: per perorare la causa del ritono dei cacciati, invitava Dario Fo a fare un nuovo girotondo.
La satira dà fastidio al potere, alla maggioranza, a prescindere dal suo colore, è la conclusione in studio. Fassino si è lamentato della sua imitazione ed ecco che è scomparsa. Il Vaticano protesta contro l'imitazione di Ratzinger e Crozza è costretto a sospenderla.
Poco coraggio dei comici o (forse) troppa ingerenza del mondo politico sulla televisione?

In studio c'è stato spazio anche per un battibecco tra Telese e la Rame, mentre spiegava della sua battaglia contro gli sprechi della politica. Telese le rimproverava la mancanza di coerenza nell'aver votato a favore del rifinanziamento della missione in Afghanistan: doveva votare contro. E far cadere il governo?
"Lei vuole soltanto provocare" la piccata risposta della senatrice.

Come mai siamo caduti così in basso (sulla discesa verso il basso dell'informazione): "noi eravamo stati previdenti".

Riccardo Iacona aveva fatto, qualche anno fa, un documentario sul dorato mondo dei vip, in mostra sulle loro barche in Sardegna; sulle persone che, invidiose, rimangono lì a guardare, sperando di scorgere l'atticetta, la presentatrice ..
E Lele Mora che mostrava orgoglioso le sue creature: nuove vallette, modelli, attori ...

Mi ricordava la scena di un vecchio film di manfredi, Pane e cioccolata: quella dove gli emigranti guardano, da dentro il pollaio, i giovani ragazzi svizzeri, belli e biondi, come fosser degli dei ....
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14 dicembre 2006

Sciopero selvaggio

Il sito dell'Atm è latitante .. quello delle Ferrovie nord parla dell'impossibilità di garantire il servizio
"LeNORD non sara' in grado di garantire il servizio ferroviario per tutta la durata dello sciopero."

Non ci riescono normalmente, figurarsi in queste condizioni.
E noi pendolari?
Arrangiatevi, è il messaggio che ci arriva.
Alla faccia di tutti i discorsi sull'inquinamento, sull'incentivare i mezzi pubblici, su Milano capitale morale e finanziaria ...

Le cose si complicano

Premesso che non è il mostro da sbattere in prima pagina, pare che Azouz non sia nemmeno uno stinco di santo.
Quali i motivi dietro la strage di Erba?
Ritorsione contro i suoi (presunti) traffici di droga? (Come aveva anche suggerito il padre, l'altro ieri).
Sgarro alla ndrangheta?

Una cosa è certa: il commando che ha sterminato la famiglia ha agito con sconvolgente lucidità e sangue freddo. Ha lasciato poche tracce. Ha appiccato il fuoco per distruggere tutto.
Difficile pensare ad un pazzo, al gesto di uno squilibrato. Più facile pensare ad un commando con addestramento paramilitare.

Finalmente gli operai in televisione

Guardando le immagini degli operai della Mirafiori che contestavano i sindacalisti pensavo che erano mesi che le proteste degli operai non finivano dentro una trasmissione di approfondimento.
Finalmente si parla dei loro problemi.
Pensavo anche che, dopo tanti anni, ci voleva un governo di centro-sinistra per arrivare a questo miracolo.

Come il rientro di Enzo Biagi in televisione. Certo, ha la sua età: ma a confronto degli altri giornalisti Rai entrati negli anni (o che hanno avuto la ribalta) del cavaliere (Masotti, La Rosa, Maglie, Moncalvo), non c'è gara.

Uscito OpenOffice 2.1


La nuova versione di OpenOffice 2.1 è disponibile qui in lingua inglese, qui in italiano.

13 dicembre 2006

Sbatti i mostro in prima pagina

Chi, meglio di un extracomunitario, spacciatore, uscito grazie all'indulto (che, giova, ricordarlo, è stato approvato dal due terzi del parlamento), per incarnare il ruolo del mostro?
Di colui che, con ferocia, può uccidere tre donne e il proprio figlio?
Tutti d'accordo, giornali e telegiornali, nel decidere che era lui, il mostro.
Due piccioni con una fava: l'indulto, e la paura degli immigrati.

12 dicembre 2006

Piazza Fontana per noi

Piazza Fontana per noi significa l'inizio della Strategia della Tensione, i primi morti di un paese che cercava la deriva autoritaria per contrastare la crescita delle sinistre.
Significa servizi deviati, politici che coprirono i mandanti, terroristi di estrema destra lasciati liberi, impuniti, depistaggi e capri espiatori ..

Sono passati 37 anni e quel “noi” e un entità che si stà assottigliando.
Sempre in meno a ricordare.
E i morti sempre lì. Come i loro parenti, a chiedere giustizia.

Chi glielo spiega, ora, che sono morti affinchè i cosacchi non si abbeverassero in San Pietro?

Noi moriamo a Stalingrado di Alfio Caruso

La triste storia di 77 sconosciuti soldati italiani. Finiti dentro la più sanguinosa battaglia della seconda guerra mondiale, la battaglia di Stalingrado.

Morti due volte: prima nei lager sovietici costruiti sulle rive del Volga dove transitavano i prigionieri di guerra prima di essere censiti nei campi di concentramento.

La seconda quando il loro ricordo è morto: della loro sorte, non ne sapeva nulla il regio esercito, le associazioni dei reduci e, ovviamente, l'esercito russo, che aveva tutto l'interesse per mantenere nascosto il massacro (per fame, sfinimento, denutrizione, maltrattamenti, epidemie) dei prigionieri di guerra dell'Asse. Nulla ricorda i 77 di Stalingrado: né un cimitero, né un cippo. Nulla.

Una tragedia che possiamo raccontare prima dai numeri:

1 milione dei morti, durante i combattimenti, da ambo le parti
320000 soldati dell'Asse accerchiati dall'Armata Rossa, nella sacca di Stalingrado
90000 prigionieri; di questi 80000 morirono nei primi mesi
6000 soldati tedeschi tornarono a casa

A Stalingrado, con la qualifica di autieri erano presenti 77 autieri dell'esercito, appartenenti al 127 esimo e del 248 esimo auto-reparto.

Molti erano in Russia per la cartolina precetto; uno era volontario. Uno, infine era un medico oculista che operava con la sanità tedesca al fronte.

Tornarono a casa in due: Walter Poli e Vincenzo Furini.

E gli altri? Di alcuni si ha il certificato di morte (non il corpo o il luogo di sepoltura). Degli altri, la maggioranza, non si è più saputo nulla.

La campagna di Russia è stato anche questo: 100000 soldati scomparsi. Dispersi, svaniti, probabilmente morti.

Il libro è diviso in due parti: nella prima si racconta degli ultimi mesi della battaglia attorno alla città di Stalingrado; i tedeschi, cui iniziavano a scarseggiare le riserve (sia di soldati che di armi e materiali), che cercavano di scacciare i russi dalla riva del Volga.
E questi ultimi che combattevano, casa per casa, per resistere. Una battaglia riflesso della sfida dei due leader di Russia e Germania: sia Hitler che Stalin avevano dato ordine di non indietreggiare. Per questo i soldati russi andavano all'assalto con le mitragliatrici pronte a falciarli in caso avessero ceduto.

Caruso evidenzia le responsabilità militari dell'accerchiamento: dalla cecità di Hitler di fronte alle difficoltà dei suoi generali, che gli chiedevano di compattare il fronte, rispondeva ostinatamente che il sacrificio dei soldati a Stalingrado era il più bel regalo per la gloria millenaria del Reich. Ma i soldati furono anche vittima della incapacità di Von Paulus (comandante della sesta armata) di prendere una sua iniziativa che andasse contro gli ordini del Fuhrer: paralizzato dal concetto di ubbidienza (che sarà usato anche da altri generali tedeschi per giustificare gli atteggiamenti più ingiustificabili durante la guerra), non cercherà mai di ritirarsi dal fronte, nemmeno quando sarà circondato dai sovietici.

Von Paulus è il simbolo di una casta, di una generazione, di un'epoca, che si rifiuta di capire l'eccezionalità del momento e si rifugia nell'accettazione degli ordini, perchè così presuppongono la sua educazione personale e l'addestramento militare.
I soldati a Stalingrado devono morire tutti, nella lotta per la gloria del Fuhrer: nessuno deve sopravvivere per testimoniare il suo errore strategico (la sua cocciutaggine contro Stalingrado).

Intervallate alle vicende belliche dei mesi da novembre 42 (quando si chiude l'accerchiamento intorno alla sesta armata), fino al gennaio 43 (con la resa), ci solo le lettere dei soldati italiani. Lettere dalle quali emerge l'attaccamento alla famiglia (le mogli, i genitori, i figli che spesso non rivedevano da anni) di questi ragazzi: il più giovane aveva vent'anni, il vecchio andava per i trentacinque. Contadini, artigiani, commessi, commercianti, la cui unica colpa era quella di appartenere alla generazione sfortunata. Quella di El Alamein, della Grecia, di Cefalonia ...

Nel freddo delle case dove erano sistemati, con i problemi di procurarsi il cibo (che scarseggiava anche per i tedeschi), e di igiene, il primo pensiero di questi ragazzi era di non far trasparire le proprie pene ai destinatari delle lettere.

Carissimi Ines e Gianni in questo santo giorno in cui per forza mi devo trovare tanto lontano, il mio pensiero è sempre rivolto a voi ed è un po' malinconico perchè è pieno di tanti bellissimi ricordi .. ” (dalla lettere che Gianni Puschiavo scrisse ai genitori il 25 dicembre 1942).

La seconda parte del libro è, per quanto possibile, ancora più dura: racconta della seconda parte dell'assedio, nei gulag allestiti dai sovietici per i prigionieri. Abbandonati alla fame al freddo e la gelo. Umiliati e derisi, come capitò ai reclusi di Oranky e Suzdal, ai quali la moglie di un italiano comunista, la signora La Torre, urlava “Avete battuto le mani a Mussolini, adesso battete i piedi!”.

Scrive Caruso: “a Tambov 1000 sopravvissuti su 20000, a Krinovaja 3000 su 30000, nel campo 127 nessun superstite di 300, altrettanto dicasi del campo 171 a Suslangher: solo che qui i reclusi erano 3000”.

Morirono di stenti, di freddo, di tifo petecchiale, di fame e di sete, i ragazzi dei due autoreparti italiani. L'unico sopravvissuto del 248 esimo, Vincenzo Furini, tornando in Italia volle dimenticare tutto e tutti di quell'inferno. Un giorno, commentando i capricci di un nipote, rivelò l'episodio del compagno morto di stenti, le cui carni furono il cibo della disperazione per i commilitoni che con lui dividevano l'ultima tana. Era la la confessione di un peso insopportabile che si era tenuto dentro. Lo stesso che a Stalingrado aveva sconvolto la vita di molti altri sopravvissuti, dell'una e dell'altra parte, costretti a cibarsi, inorriditi, dei compagni morti.

Un libro che accusa da una parte i sovietici, per che contabilirizzarono i prigionieri solo all'ingresso dei campi di prigionia e non dopo la resa;
contro i comunisti italiani come Edoardo D'Onofrio, che giravano nei gulag a impartire lezioni di “indottrinamento comunista” in cambio di un trattamento migliore; ma che non esitarono a perseguitare chi, non voleva piegarsi alla loro parola.

Il libro termina col ricordo, a volte molto vago, da parte dei parenti che Alfio Caruso è andato a rintracciare e intervistare quasi tutti, dei 77 autieri.
Da tutte le testimonianza emerge la volontà di non averli voluti dimenticare, nonostante tutti questi anni di oblio e di silenzio, da parte anche del nostro stato.
La figlia di uno di questi soldati cancellati dalla Storia ufficiale ha dichiarato: «Prima di morire vorrei andare a Stalingrado. Mio marito mi dice: ma a fare che cosa? Dove andiamo? A vedere un cielo? SÌ, lo so. Ma sarebbe il cielo che ha visto anche mio padre prima di chiudere gli occhi per sempre».

Il sito di Alfio Caruso.
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11 dicembre 2006

Fischiatelo pure ..

Perchè tutti i titoli sui fischi a Prodi? Non è stato raggiunto da un cavalletto (Roma, 1 gennaio 2005) ne gli è stato dato del buffone (Pietro Ricca, nel palazzo di Giustizia a Milano)...

Lo fischiavano per le tasse: tasse presunte, visto che la finanziaria non è ancora legge.
Fischi che sono frutto del clima di scontro che si è creato. E che permettono al centro-destra di mascherare le sue divisioni, le accuse dei brogli (smentite dal suo ex ministro dell'interno), e il fatto che se questa finanziaria è pesante, è anche colpa dei 5 anni di governo precedente.

La pochezza di argomenti dell'opposizione, mi consola.

Meno, questo governo di sinistra dalle mille anime e (troppe) voci.

Il Vescovo e il dittatore

Quando uno muore, merita rispetto. Ma noi che siamo cinici, dietrologi, cattivi e di sinistra, vorremmo poter dire che, grazie al cielo, non siamo tutti uguali.

E la morte di Pinochet è l'eccezione alla regola per cui la morte di qualcuno dispiace sempre.

E il caso a deciso che il generale dei “desaparecidos”, degli intrallazzi, dei conti all'estero, siamo morto lo stesso giorno del cardinale Pappalardo che non aveva paura di urlare alla mafia ma anche contro uno stato spesso assente.

Mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata”, tuonava, nel giorno dei funerali di un altro militare, di tutt'altra razza. Il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa.

E io non posso non immaginarmi questa scena: entrami, freschi cadaveri, uno di fronte all'altro. Destinazioni opposte.
E Pappalardo che gli dice “pensavi che non sarebbe mai arrivato il momento di fare i conti con la propria coscienza?”.
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10 dicembre 2006

A letto con l'americana ..

L'anno scorso era la cinese .. ma che ci faccio io alle donne?
Causa ponte erano chiuse le farmacie e il mio medico era in ferie: mi sono dovuto arrangiare con le cure....
Con quello che avevo in casa: sangue di coccodrillo, ali di pipistrello, unghie di rospo e tachipirina supposta ..
E' stata dura.

Pisanu e i brogli

A cercato di fare chiarezza, l'ex ministro Pisanu, sui brogli elettorali, negando responsabilità sul Viminale che, secondo il senatore, trasmette e riceve solo i dati.
I brogli, se ci sono stati (come continua a ripetere Berlusconi), sono a livello di seggio.
Non ha spiegato però il calo delle bianche (ha tirato in ballo il voto del 48), il livellamento delle bianche su tutte le province, la sostituzione dei 12 prefetti nei giorni precedenti il voto.


E nemmeno le modifiche alla legge elettorale, per quanto riguarda la composizione dei seggi: a partire dall'aver tolto l'obbligo di rappresentanza dei partiti di minoranza.
I quattro che dovevano sovrintendere al voto e allo spoglio potevano essere imposti dalla maggioranza. Prima gli scrutatori erano sorteggiati, ora potevano essere scelti direttamente dai membri della commissione. E se i membri sono di una sola parte politica, potevano fare il bello e il cattivo tempo.
Dovevano essere scelti tra gli iscritti all'albo di ogni comune. Peccato che in molti comuni il centrosinistra non li avesse iscritti; a novembre scorso i deputati dell'unione scesero dal pero "non c'era stato un intervento in aula su questi tempi".
Altra nota a latere: i rappresentanti di lista possono andare la seggio, ma con la nuova legge, nonpotevano fare lo spoglio. Se c'è truffa, quindi, non se ne potevano accorgere.


Tutte queste belle cose sono raccontate nel libro "Il broglio"; peccato non aver sentito Pisanu su questi argomenti.

06 dicembre 2006

Si ricontano le schede

Il senato ha chiesto la riconta delle schede nulle, bianche e contenenti voti nulli o contestati, a partire da sette regioni: Calabria, Campania, Lazio, Lombardia, Puglia, Sicilia e Toscana.
La decisione è stata presa all' unanimità dalla giunta, che ha deliberato di procedere al riconteggio (ansa).

E adesso? I brogli verranno fuori o no?

Sarti Antonio e il malato immaginario di Loriano Macchiavelli

Due delitti, due investigatori (al solito Sarti antonio si affianco Ugo Poli archivista), due finali alternativi con due (plausibili entrambe) probabili assassini.
Due di tutto: come due sono le città nella quale si svolge il delitto. La Bologna dei portici, dei quartieri storici, sui quali i costruttori ghanno intenzione di avviare una speculazione, e la Bologna notturna, dei traffici di droga, della malavita.

Si inizia con un primo morto, Luca Pomelli Parmeggiani, sulla cui scena del crimine interviene l'auto ventotto di Sarti Antonio: è il figlio di un barone della medicina, trovato morto nel suo appartemento. Crimine che viene archiviato come l'ennessimo morto per droga tra i giovani.E l'indagine potrebbe finire lì: ma non per l'archivista, il vice ispettore Ugo Poli, detto lo Zoppo perchè ferito ad una gamba durante il servizio e quindi trasferito dietro una scrivania. Sarà proprio lui a riaprire il caso: lui che ha sottomano tutti i fascicoli dei colleghi, le relazioni della scientifica sui casi.
E che dunque ha una visione d'insieme che gli altri poiziotti non riescono ad avere.Per una sorta di piacere personale nell'arrivare alla soluzione del mistero, proprio lui che la polizia ha relegato in un ufficio (come punizione quasi), mentre l'investigatore ufficiale brancola ancora nel buio, Ugo Poli inizia una sua indagine personale, partendo dalle amicizie dle ragazzo, per arrivare a scoprire un giro di falsi malati ("i malati immaginari" del titolo) e di mazzette che finiscono nelle tasche di medici corrotti.

Il racconto ruota attorno al personaggio (inedito per le mie letture di Macchiavelli) del viceispettore Ugo Poli: nato in contrapposizione a Sarti Antonio sergente, lui così pasticcione e ingenuo anche, che deve ricorrere a Rosas per cercare il filo logico che lo porta a risolvere i casi.

Ugo Poli è invece cinico, con una certa dose di superbia, sicuro del fatto suo, anche a causa dell'isolamento nel quale viene lasciato dai colleghi.

"Meglio, mille volte meglio, Sarti Antonio sergente, con i suoi limiti le sue paure, i suoi eterni dubbi, la sua assoluta necessità di sicurezza, la sua tranquilla accettazione delle teorie di altri e tutto ciò, insomma, che fa di lui un represso o uno facile agli entusiasmi."

Entrambi, Sarti Antonio e Ugo Poli, indagano allo stesso caso: i giovani morti e i loro legami col mondo della drog; ma il primo incontra delle difficoltà che lo Zoppo non incontra grazie al suo particolare modo di pensare, di (mal)giudicare il prossimo, se stesso e gli avvenimenti.
In altre parole, Sarti antonio, non ha lo spirito carogna del questurino per vocazione e certe azioni, certe difficoltà e certe idee lo spaventano.
Ma Ugo Poli no: non esita a ricattare la giovane amante del barone della medicina, ad andare a letto con la sua (del berone) ex moglie, a tenere Sarti Antonio in bilico, senza rivelargli nulla di quanto scoperto.

Allo Zoppo interessa solo arrivare prima degli altri alla soluzione. Da solo. Per il solo gusto di dimostare a se stesso di essere megli degli altri ...

P.S. il libro contiene le illustrazioni del disegnatore Magnus (alias Roberto Raviola, Bologna, 1939-1996) che, insieme con Max Bunker, ha dato vita a numerosi e popolari personaggi: da Kriminal a Satanik, da Dennis Cobb a Gesebel, da Maxmagnus al celeberrimo Alan Ford


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Crimini fiction: Troppi equivoci

Va in onda stasera il primo film della serie tratto dalla raccolta Crimini: si tratta di "Troppi equivoci" dal racconto di Andrea Camilleri, ambientato a Palermo.
Con Beppe Fiorello e Claudia Zanella.
Qui la fotogallery
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La solita smentita

Floris non è Santoro.
Non a caso uno è stato cacciato, mentre l'altro è sempre lì, coi soliti invitati di comodo. Tremonti, Rutelli, Casini ....
Mentre uno non fa passare le telefonate (non siamo in un call center), l'altro si: prego cavalier Berlusconi faccia la solita smentita
«Intervengo solo perché mi sono state attribuite parole non pronunciate. Ho detto solo — spiega con voce scherzosa e tono suadente — che speravo che Casini facesse in fretta, sennò il vitello grasso se lo mangiava qualcun altro. Da parte mia non c'è stata nessuna ingiunzione, nessun imperativo categorico. In cinque anni di governo, Casini lo sa, non è mai venuta da me una imposizione agli alleati. Fare minacce è fuori dalla mia abitudine».

05 dicembre 2006

Pollari a giudizio

Tramonta la stella del capo del Sismi, Nicolò Pollari, rinviato a giudizio per la vicenda del rapimento di Abu Omar
Rinviato al giudizio assieme a Renato Farina (alias fonte Betulla).

Deja vu ..

Quando una notizia ti sembra già sentita ....
Stesso tipo di gente (da Moggi a Vittorio Emanuele, al caro vecchio Lapo ...), stesso PM (tra l'altro) e, mi immagino, stesso iter.

La notizia su tutti i giornali, su tutti i telegiornali. Tutte le persone parleranno solo di questo per giorni.
Esposto alla gogna, processato per poi venir santificato.
Anche questa volta ci hanno regalato il nostro scandalo quotidiano.

Anche la polizia

Sciopera anche la polizia: organizzata da due sigle sindacali (Sap e Coisp) centinaia di poliziotti han manifestato contro la finanziaria.
Le loro ragioni?
«Alcuni terroristi sono stati eletti in Parlamento e stanno cercando di promuovere una commissione di inchiesta sul G8 di Genova. La sinistra non può pensare di umiliare le forze di polizia».

Meglio i mafiosi, allora? E i tangentari? Gli evasori?
E le leggi del precedente governo (patteggiamento, ex cirielli)?
E, per quanto riguarda l'indulto, è stato approvato da due terzi del parlamento ....
Le persone che vorrebbero un parlamento pulito vengono chiamate, in Italia, giustizialiste.
In senso dispregiativo. Si mettano a scioperare contro di loro ..

E per quanto riguarda l'umiliazione dei poliziotti, pensino all'umiliazione di quanti, andati a Genova per manifestare pacificamente, han preso manganellate e botte.
Io ho massimo rispetto per le forze di polizia, carabinieri, Finanza: ma non quando vengono strumentalizzate per fini politici.

Si mettano d'accordo sui brogli

Pisanu "Macché brogli, erano solo bufale"
Berlusconi "e ora vogliamo ricontare i voti"

Che si mettano d'accordo prima, sulla questione dei brogli.
L'alibi si costruisce prima di essere interrogati (almeno nei gialli) ...
Technorati:

04 dicembre 2006

Il celibato dei preti

Il celibato dei preti non è un dogma, ma una forma disciplinare.
Con queste parole il cardinale Hubbes ha spiegato il motivo per cui si potrà ridiscutere il tema del celibato sacerdotale.
Ma una domanda sorge spontanea: potranno avere figli?
Come gestiranno marito e moglie la questione sessuale?

Risposte complesse a domande di buon senso: Hummes ha affermato che la Chiesa non è una istituzione immobile ma che sa cambiare quando questo è necessario.

Sembrerebbe il contrario, visto quanto affermato a proposito del preservativo. O della satira su Benedetto XVI.
Non è che il calo di vocazioni sia dovuto ad uno spostamento della chiesa, intesa come Vaticano, che invece di occuparsi di questioni religiose, si occupa sempre più di questioni terrene? Politica, Ici, scuola, satira ...
L'obbiezione (ovvia) è che è giusto che la Chiesa si occupi di tutto: dipende sempre dal come se ne parla, di un argomento.

La destra in piazza (reloaded)

"La domenica dei bamba" titolava Feltri, quando a scendere in piazza era il centrosinistra, nell'ottobre 2005 (su google cache e un commento si noantri).
Oggi "10, 100, 1000 S PA L L AT E" ....

Ora, come si dovrebbe titolare per i manifestanti di sabato? "La domenica degli evasori"? Dei fasci ...
Visti gli insulti ai
Gay, i corretti fascisti e altri slogan contro Prodi & soci.

A Romagnoli glielo
avevano chiesto se, per piacere poteva evitare le croci celtiche e altri simboli fascisti.
Ma lui ha
risposto che "non accetta lezioni di stile da parte degli alleati".

Intanto registriamo altre prove di DC:
Silvio a Casini «Stiamo ingrassando il vitello grasso. Ma i tempi possono anche passare».
Mastella che corteggia a Casini: «Assieme alle europee»
Cesa che risponde «Le opposizioni sono due»