05 febbraio 2007

La televisione senza calcio

The show must go on: anche se il calcio negli stadi è stato bloccato, dopo la morte dell'ispettore Raciti (fino a quando?), nulla riesce a bloccare le trasmissioni sul calcio.

Dalle reti minori alle grandi ammiraglie, ieri pomeriggio, era un fiorire di opinionisti, di esperti, qualche politico (Pisanu che passava da Buona Domenica a Domenica In dicendo le solite cose) ...

Ho trovato veramente disgustoso vedere queste persone, questi ipocriti musi lunghi, falsamente abbacchiati, parlare contro la violenza con i soliti toni violenti. Questo dovrebbe chiarire, una volta per tutte, che se le trasmissioni di calcio riescono a sopravvivere anche senza clacio giocato, con esso non hanno nulla a che vedere.

Pisanu che pontificava "con le mie norme c'è stata una dominuzione dei reati, ma la legge non è stata applicata": nessuno che chiedeva come mai non era stata applicata ... quali forze politiche avessero fatto ostruzionismo.
Nessuno che spiegava che le curve dei nostri stati sono ormai largamente politicizzate in senso fascista.
Con le poche eccezioni di Livorno e Perugia.

E che gli investigatori avessero già da tempo scoperto che la curva del Catania era infiltrata dai mafiosi del clan di Nitto Santapaola.

Per non parlare dei presunti giornalisti come Piccinini che scambiano il presunto "dovere di informazione" con lo sciacallaggio mediatico.

Se anzichè teppisti mascherati da tifosi, fossero, diciamo, estremisti di sinistra dopo una manifestazione (con le bandiere bruciate di ordinanza), Controcampo avrebbe fatto lo stesso il servizio?

E il papa? E Ruini? Pronti a difendere la vita, ad ogni costo. Ad esternare su ogni iniziativa politica legata ad aborto, pacs, eutanasia ... Stranamente silenziosi, ora.

Un'ultima cosa: la settimana precedente l'ispettore Raciti aveva testimoniato ad un processo contro atti di teppismo, proprio allo stadio di Catania.

"La scorsa settimana Filippo Raciti ha deposto in un processo per direttissima contro un ultras, che ha patteggiato la pena e subito dopo ha lasciato l'aula del tribunale ridendogli in faccia". Lo racconta Rosario Trentanni, un collega di Raciti. "L'episodio - aggiunge commosso il poliziotto - me l'ha raccontato lui stesso...".

Cosa mi raccontano adesso i cultori del giusto processo, i garantisti?
Diventeranno tutto ad un tratto giustizialisti anche loro?

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