06 marzo 2007

La 45 esima vittima

La strage silenziosa per il contagio da uranio impoverito ha fatto la sua 45 esima vittima.
Ecco (anche) come muore in italiano ...
Lontano dai clamori e dalle luci della televisione.
Come il caporale Valery Melis, che ha voluto un funerale senza la bandiera italiana e senza che venisse suonato il silenzio: il massimo disprezzo (da parte di un militare che ci ha creduto) per uno stato che non ha saputo difenderlo.
L'ultimo morto si chiamava Amedeo D'Inverno, un ragazzo di Salerno, di 30 anni, morto per linfoma di Hodgkin: la vittima numero 45 di una strage silenziosa, di cui, in fin dei conti, nessuno o quasi sembra interessarsi.

E forse, invece, sarebbe il caso parlarne proprio ora che sulla missione militare (di pace) in Afghanistan sento la solita retorica da parte dei nostri politici:
gli stessi politici che non hanno saputo difendere i nostri soldati mandati in Bosnia o in Kossovo in territori bombardati con l'uranio impoverito dai nostri cari alleati, che non ci avevano avvisato del pericolo.
Troppa fretta? Sbadataggine?
"vedevamo gli americani coperti da capo a piedi dalle ormai tradizionali tute bianche" raccontavano i soldati italiani. I soliti americani sbruffoni, avranno pensato.
Il pentagono già dal 95 sapeva dei rischi, e anche il nostro Stato Maggiore. E gli stati maggiori italiani non informarono i soldati.

Speriamo che la nuova commissione, presieduta da Lidia Menapace, d'inchiesta riesca a ridare dignità alle morti
"Mi ha addolorato moltissimo la notizia della morte di un altro giovane militare italiano reduce dai Balcani - afferma la senatrice Lidia Menapace, presidente della commissione palamentare di inchiesta sull'uranio impoverito -. Adesso sono 13 su 45 le vittime che avevano prestato servizio nella caserma 'Tito Barrak' di Sarajevo, mentre altre 513 persone sono ammalate. Questo ennesimo tragico decesso rende ancora più urgente e importante la delicata missione della commissione da me presieduta, per stabilire con certezza le cause''.


"Tanti giovani militari e civili - ricorda l'esponente del Prc - si sono ammalati, ignari degli effetti dell'utilizzo di proiettili all'uranio impoverito e della dispersione nell'ambiente di nanoparticelle di minerali pesanti prodotte dalle esplosioni. Agli ammalati e alle famiglie voglio assicurare il massimo impegno, mio personale e di tutta la Commissione, per chiarire in modo definitivo il ruolo svolto dall'uranio impoverito e poter quindi adottare i provvedimenti più adeguati per garantire la sicurezza al personale militare e civile".

Ieri D'Alema esprimeva i soui turbamenti sui militari in Afghanistan. Speriamo che questa volta siano attrezzati meglio.

Il dossier sull'Uranio impoverito.
L'articolo del manifesto che parla dell'uso dell'Uranio impoverito a Nassiryia.
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