22 marzo 2007

Perché non possiamo essere cristiani di Piergiorgio Odifreddi

Piergiorgio Odifreddi parte dal principio, espresso nel capitolo introduttivo, che la religione cristiana sia rivolta ai "creduloni", ai "faciloni" (come testimonia il fatto che cristiano e cretino hanno la stessa radice). Dunque quel noi del titolo sta per noi scienziati, noi persone dall'intelligenza superiore alla media, non possiamo ritenerci "cristiani".

Il libro cerca di dimostrare la non scientificità, la non razionalità, l'incoerenza, la falsità in alcune parti, la suporatezza a tratti, l'ipocrisia presente negli scritti su cui si fonda il cristianesimo. La Bibbia, i 10 comandamenti, i dogmi, non hanno alcuna base scientifica: in una sorta di via crucis Odifreddi, dedica un capitolo, ora alla Genesi, poi ai Vangeli, gli Atti.
La storia della Chiesa dopo la morte di Cristo: la storia del papato (poco edificante) e la sua crescita che, nel corso dei secoli diventa man mano sempre più potere temporale e sempre meno potere spirituale.
Dalla moltitudine degli dei (come si evincerebbe dalla traduzione attenta dallìebraico del brano della Genesi), fino agli scandali dello Ior: nulla viene risparmiato dalla critica del matematico impenitente. Il libro si mantiene sempre in bilico tra l'ironico e lo scientifico (ogni fonte viene citata, come i passi della Bibbia e degli altri libri).

Se i teologi e i cristiani in generale possono liberamente esprimersi su argomenti terreni, influenzando anche le scelte della politica, perchè gli scienziati non potrebbero (per una sorta di par condicio) esprimersi e argomentare su questioni spirituali, verificandone la scientificità?
Scopriremmo che non esistono prove dell'esistenza di Cristo (e di Pietro, il suo primo successore) oltre i Vangeli; nè che Pietro fu indicato suo successore; la falsità dell'editto di Costantino; l'assoluta mancanza di basi scientifiche dei Dogmi della Chiesa; i 10 comandamenti, che sarebbero 11 e che ricordano tanto i codici di Hammurabi o il libro dei morti egiziano.

Ma a cosa e a chi serve questo libro, allora? Ai laici per rafforzare la loro diffidenza nella fede?
A soffiare sul fuoco dello socntro tra religione e scienza? Tra teodem e gli altri?
Speriamo di no: la religione cattolica, come tutte le religioni, si DEVE appoggiare su basi irrazionali, ascientifiche.
Non è questo il punto: il valore di questo libro è il voler mettere di fronte al lettore, cristiano e non, le contraddizioni presenti tra gli insegnamenti e l'esempio, una certa supponenza delle gerarchie ecclesiastiche, autoritarie e anacronistiche su aspetti per lo più legati alla sfera sessuale.
Posizioni che le portano lontano dai credenti.

Che senso ha parlare di non rubare, non uccidere, non commettere atti impuri in un mondo dove siamo circondati da ladri che si genuflettono davanti a papi e cardinali, assistiamo a stragi contro cui non si lancia nessun grido di condanna (scegliete voi se Darfur, Iraq, Afghanistan ..), personaggi dello spettacolo che non riescono a tenere a posto le proprie mutande, con al collo un crocifisso?
La gente guarda e non capisce.

Ben venga allora un libro del genere: la religione dovrebbe insegnare ad amare, a voler bene, ad indicare la via per un mondo più giusto. Non servono tante leggi: come disse Sant'Agostino "ama e fa ciò che vuoi".

Ascolta la lettura delle prime pagine del libro su RadioAlt.
Ascolta l'intervista a Piergiorgio Odifreddi su RadioAlt.
Per ordinare il libro online su internetbookshop.
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5 commenti:

Anonimo ha detto...

Consiglio a Odifreddi la lettura di Kierkegaard. E, se poi ha tempo, anche di qualcosina di Cacciari. Sull'argomento sono illuminanti...

Anonimo ha detto...

Finalmente una persona Intelligente e che con coraggio (ancora da ammirare di piu' perche' nato e cresciuto in Italia feudo cristiano/vaticano..)che riesce ad esplorare e a dare una panoramica delle finte realta'che sono state dall'alba dei tempi e ci sono proprinate tutt'oggi... riesce anche con le sue parole a rendere materiale cio' che ci fanno credere che non e'...
Grande uomo..grande mente...non ne nascono tanti di uomini cosi'....

Anonimo ha detto...

al di là di come la si pensi il libello di odifreddi è un insulto all'intelligenza umana, quella laica e comune a tutti.
e che la religione si deve per forza poggiare su una base ascientifica e irrazionale è una castroneria pazzesca, intanto perchè non scientifico e non razionale non coincidono, e secondo luogo perchè a-scientifico non vuol dire che non esiste, semplicemente è una delle mille cose che non fa parte delle indagini della fisica come della chimica, ma che esistono. Per esempio che uno vuol bene a sua mamma.
povero mondo laico...

Anonimo ha detto...

Io credo ke le xsone ke possono parlare male d qst libro sono solo 2 tipi:

-Chi non là letto
-Un Cristiano (Cretino) x eccellenza

Il libro è un bellissimo libro ke spiega scientificamente, e nn con stupidi dogmi, il fatto ke la bibbia è un libro come lo è l'Odissea, l'Illiade, o Harry Potter..e non manovrata da Dio

Il libro non esclude un esistenza d Dio o d un al di là, ma semplicemente nega ke la "Tradizione pacifista della kiesa" e con essa ttt i suoi dogmi..

Anonimo ha detto...

Io credo ke le persone ke possono parlar male della Bibbia sono di 3 tipi:

-Chi non l'ha letta.
-Chi l'ha letta ma non l'ha capita perchè celebralmente limitato.
-Un idiota che invece di documentarsi
su testi di letteratura e storia cn lo scopo di farsi un idea sua, legge librucci preparati apposta per attirare gli allocchi ignornti.


Non credo altresì che sia giusto criticare qualcosa che non si conosce, ed un matematico sarebbe meglio si limitasse alla sua materia senza crecare di fantocciare una cultura che nn gli compete, lasciando a teologi, storici e filosofi l'arduo compito di studiare il passato della nostra cultura Cristiana.

Io confesso che non posso definirmi cristiano e credente, ma non tollero l'ignoranza.

A te che "usilatesta" consiglio vivamenti di usarla nel modo giusto, studiando su testi filosofici, teologici, e storici; senza prendere cm oro colato quello che un qualsiasi scriva su libricino.