26 marzo 2007

Quelli che: la Moratti

Intervista modello zerbino, quella cui abbiamo assistito ieri a Che tempo che fa, al sindaco di Milano, Moratti. Sindaco da un anno, già; ex ministro della Pubblica Istruzione, nonchè ex presidente della Rai. Dunque un politico di lungo, non una novellina.

Che se sceglie di fare una manifestazione "per la sicurezza" a Milano, sotto le amministrazioni provinciali (e magari anche in vista da qui ad un anno di muove elezioni), un motivo ci sarà. Domande scontate, fatte con tono titubante, timido; Fazio ha scelto di non lanciarsi in nessuna polemica col sindaco.
Eppure avrebbe potuto, e dovuto, essere più cattivo:
- il problema della sicurezza è scoppiato solo in questi ultimi mesi? Cosa hanno fatto le precedenti amministrazioni (sempre centro destra)?
- perchè sta così a cuore il problema della sicurezza (tra l'altro smentito dai fatti, dai numeri, dalle statistiche) e non il problema dello smog? Del traffico?
- perchè non una parola sugli scandali della sanità (sulla cui responsabilità fa a metà con la regione)? Sullo scandalo degli stipendi d'oro ai manager assunti dal comune?
- perchè non una parola sulla spaccatura interna alla maggioranza su Sgarbi?

Non una parola quasi sulle contromanifestazioni organizzate dai comitati. Solo un accenno alle parole di Tettamanzi, che condannava chi cavalca la paura «Non è certo alimentando la paura che si risolvono i problemi della sicurezza».

Lo sapevate che i Vigili del Fuoco hanno criticato la manifestazione del sindaco, ma bensì "scenderemo in piazza presto per rivendicare l'assunzione a tempo indeterminato dei precari, per il contratto scaduto da 15 mesi e contro i tagli dei fondi da parte del Ministero dell'Interno".
Strano, no? Non chiedeva maggiore sicurezza.
Fazio ha quasi trattato peggio Travaglio, quando è venuto a presentare il suo libro. Forse perchè Travaglio non ha nessun aneddoto curioso da raccontare ("ha cucinato il risotto anche stasera?"). Sarà che Travaglio è bollato come giornalista scomodo, non ci tiene ad essere falsamente simpatico a tutti i costi.

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