22 giugno 2007

La lettera a Prodi e Berlusconi di Marco Travaglio

Gentili on. Prodi e Berlusconi,
approfitto dell’ultima puntata, alla vigilia delle vacanze, perché non so se a settembre ci sarete ancora, intendo dire se sarete ancora il premier e il capo dell’opposizione.
Da qualche tempo, mentre beccate fischi un po’ ovunque, avete sviluppato un olfatto sensibilissimo e avvertite una certa puzza, anche se non avete ancora capito da dove arriva.
Lei, Berlusconi, parla di “spazzatura”. Lei, Prodi, di “aria irrespirabile”.
D’Alema, bipartisan, parla di “spazzatura” e di “aria irrespirabile”. Ma vi riferite alle intercettazioni e ai verbali delle scalate bancarie e della Rcs, ai giudici che li han raccolti e ai giornali che li pubblicano.

Invece il cittadino comune, quando sente quelle parole, pensa all’aria delle nostre città, agli appelli inascoltati sulle emissioni inquinanti, alla monnezza accatastata in Campania, ai milioni di ecoballe che nessuno smaltirà mai e a tutte le ecoballe che i politici raccontano.
La stampa ha molte colpe, ma non quella di criticare troppo i potenti. Semmai di criticarvi troppo poco.
Se in questi anni giornali e tv avessero chiesto conto per tempo ad Antonio Bassolino, che da quasi 15 anni regna e governa su Napoli e la Campania prima come sindaco, poi come governatore e commissario di governo ai rifiuti, forse l’avrebbero costretto a gestire un po’ meglio il dramma della monnezza. O magari a dimettersi.
Invece tutti a glorificare il “miracolo napoletano” e Bassolino è stato addirittura promosso con la Jervolino tra i 45 saggi del Partito democratico. Ma lo stesso vale per gli altri 4 commissari di governo, alcuni di destra come Antonio Rastrelli di An, che si sono succeduti nell’ultimo decennio. A proposito: che senso ha sciacquarsi la bocca col “primato della politica” e poi scaricare le responsabilità su commissari straordinari, esponendoli ai linciaggi delle popolazioni prese in giro ed esasperate dall’aumento dei tumori al pancreas, ai polmoni e ai dotti biliari (+12% della media nazionale) e delle malformazioni fetali (+80% che nel resto d’Italia), dall’inquinamento delle falde per discariche abusive e i bidoni interrati dalla camorra?

Magari, con più “spazzatura” sulla stampa, ora avremmo meno spazzatura in strada.La tragedia è che, sui problemi ambientali, nessuno può dare lezioni a nessuno. Il leggendario Lunardi nel 2001 stabilì che le terre e rocce da scavo, anche di gallerie, non erano più da considerare rifiuti anche se altamente contaminate: come dire che il veleno, d’ora in poi, si chiama aranciata. Poi il suo governo, on.
Berlusconi, ha varato un devastante condono ambientale e uno edilizio e s’è sdraiato sulla linea di Bush che sabotava il Protocollo di Kyoto, mettendo l’Italia in coda all’Europa, dove tutti i politici si occupano dei problemi ambientali.
Due settimane fa lei, on. Prodi, ha vantato come strepitoso successo il penoso compromesso del G8, che ha rinviato al 2012 l’accordo sui gas serra e al 2050 il loro dimezzamento, peraltro senza vincoli né sanzioni per chi trasgredisce.
E quando l’Ue ha bocciato il piano italiano sulle emissioni di CO2, intimando alle nostre industrie di ridurle di un altro 6%, il ministro Bersani ha risposto che con le sanzioni “si puniscono le imprese italiane”: più sprezzante di Montezemolo e dei petrolieri.
Bersani è un sostenitore del carbone, modernissima fonte energetica che ci consentirà di lanciare presto una nuova avanzatissima professione: lo spazzacamino.
Forse, se la gente vi contesta dappertutto, è anche perché con la gente non ci parlate mai. Cianciate tanto di federalismo, di territorio, ma chi vi ha mai visti, sul territorio?
Quando mai siete andati a spiegare il perché della base Usa o del Tav?
Lunardi liquidò il caso Valsusa “un problema di ordine pubblico”.
Pisanu mandò la polizia coi manganelli, salvo poi fermare i cantieri per non sostituire le ruspe coi carrarmati. Ora che Di Pietro ha aperto un dialogo con le popolazioni, la tensione è subito calata.Il fatto è che sul cosiddetto “sviluppo” a base di asfalto e cemento si registrano prodigiosi trasversalismi fra destra e sinistra: nel Tav ha lavorato l’impresa del ministro Lunardi e lavoreranno le coop rosse.
Forse questa politica che si occupa di banche e di affari, e ora addirittura lo rivendica come cosa buona e giusta, non ha le mani completamente libere, quando deve prendere decisioni fondamentali per l’aria che respiriamo e la vita che viviamo.
C’è un conflitto d’interessi tra i nostri polmoni e i nostri politici che scalano le banche, fanno i costruttori e sponsorizzano le coop. Esattamente come, nella Prima Repubblica, non si poteva potenziare il trasporto su rotaia e su acqua perché la Fiat doveva intasare l’Italia di auto. L’ambiente non è di destra né di sinistra.
Eppure, invece di adottare politiche bipartisan per l’ambiente, le politiche bipartisan sono quelle contro l’ambiente. Due domande, per finire.

1) Provate a guardare alla stampa con occhio diverso, soprattutto con quella che vi costringe a confrontarvi con la gente e il territorio.
Noi quest’anno abbiamo dato voce all’Italia dei senza voce: alle popolazioni di Serre, Tarquinia e Vicenza, alle fasce più deboli che si sentono minacciate dal precariato, dal caro casa, dalla criminalità ingigantita dall’indulto.
Voi non siete mai venuti a confrontarvi con loro. Vi siete rinchiusi nelle vostre torri d’avorio o avete preferito altri salotti ben più confortevoli.


Tipo Ballarò, dove D’Alema può zittire così il conduttore che gli fa una domanda: “Lei non si preoccupi!”, come Totò che diceva: “Si lasci servire da me, ho fatto 3 anni di militare a Cuneo”.
A settembre, se ci sarete ancora, pensateci: qui non incontrerete giornalisti in ginocchio, veline, plastici della villa di Cogne col contorno di mestoli, zoccoli e zoccole.
Ma qualche pezzo di paese reale. Non è meglio incontrarla subito, la gente, invece diaspettare che vi insegua, vi raggiunga e vi fischi? Un tempo eravate voi a dire “lei non sa chi sono io”.
Oggi sono i vostri elettori che lo dicono a voi.

2) A settembre, se ci sarete ancora, perché non organizzate un bell’accordo bipartisan sull’ambiente? Anziché inciuciare per scalare le banche e i giornali, per l’indulto e le leggi contro la giustizia o contro la stampa che racconta gli scandali, perché non fate una bella Bicamerale per rendere più respirabile l’aria?
Sarà l’unico inciucio che la gente non fischierà. Anzi, potrebbe persino applaudirvi.In attesa di un cortese riscontro, che per esperienza difficilmente arriverà, vi auguro buone vacanze. Ci vediamo a settembre, se ci sarete ancora.
MARCO TRAVAGLIO

2 commenti:

Anonimo ha detto...

la mia sarà demagogia, ma i fatti degli ultimi mesi mi fanno venire il dubbio che chi sta in parlamento non stia governando (o facendo opposizione) per noi ma contro di noi. sono sempre più preoccupato (in particolare dal punto di vista economico, che è il mio campo e quindi ho più elementi per giudicare) per il futuro del nostro paese, e non vedo, purtroppo, all'orizzonte nessuna forza politica che abbia le capacità per invertire questa tendenza...quoto sempre più quando scritto da alesina in un editoriale del sole 24 ore di qualche mese fa: "l'italia tra 30 anni si sveglierà e capirà di essere più povera del cile"
ciao
matteo

Anonimo ha detto...

....e che devo commentare? Ha detto tutto Marco Travaglio.
Visto che ha citato Totò, direi.....Votantonio, votantonio.