03 luglio 2007

I difensori del giornalismo

Feltri esulta per l'annullamento da parte della suprema corte di una sua condanna per diffamazione contro il pool di Mani Pulite.
Come al solito: l'unico magistrato buono è quello che ti assolve.
"I giornali sono i cani da guardia della democrazia."
Frase citata, tra l'altro, da Marco Travaglio, nella prefazione del suo libro "La scomparsa dei fatti".

Strano, sentirsela dire da Feltri, Belpietro, Farina, ... strano leggerlo sui giornali dell'ex premier.

"Il giornalismo non deve saper azzannare i potenti" scrive Il giornale: specie se sono i potenti dell'opposizione.
Comunque per una condanna annullata, Feltri ne ha accumulate altre:

Era stato radiato dall'albo per la pubblicazione di immagini di pedofilia nel 2000.

E' stato condannato a 18 mesi di carcere per diffamazione:
"Il direttore di Libero riconosciuto colpevole per un articolo apparso alla fine degli anni '90 sul Qn. Assolto invece il direttore del Carlino
Nel pezzo il nome del senatore
[il senatore Ds Gerardo Chiaromonte] veniva indicato come uno di quelli inseriti nel dossier Mitrokhin, ovvero la lista di collaboratori occulti dell'Unione Sovietica compilata da un ex archivista del Kgb. Feltri, in particolare, era direttore di Qn. Nello stesso processo, invece, è stato assolto Gabriele Canè, allora direttore de il Resto del Carlino."

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