06 dicembre 2007

Caro Bettino, Caro Silvio

Dopo le lettere di Jacopo Ortis, la Lettera Scarlatta, Le lettere di San Paolo ... ecco a voi la lettera di Silvio a Bettino.

Caro Bettino - scrive il Cavaliere - grazie di cuore per quello che hai
fatto.
So che non è stato facile e che hai dovuto mettere sul tavolo la tua
credibilità e la tua autorità. Spero di avere il modo di contraccambiarti. Ho
creduto giusto non inserire un riferimento esplicito al tuo nome nei titoli-tv
prima della ripresa per non esporti oltre misura.
Troveremo insieme al più presto il modo di fare qualcosa di meglio.
Ancora
grazie, dal profondo del cuore.
Con amicizia, tuo Silvio.


Una lettera breve, di una paginetta, ma scritta di suo pugno alla fine di ottobre del 1984.
Una testimonianza importante, perché è il tassello mancante di una vicenda decisiva, nella storia della televisione italiana: il decreto Berlusconi.
Era successo che il 16 ottobre tre pretori - a Roma, Torino e Pescara - avevano ordinato l'oscuramento di Canale 5, Retequattro, Italia Uno e altri due network perché trasmettevano in diretta su tutto il territorio nazionale, nonostante il divieto allora imposto dalla legge.
Berlusconi guidò ovviamente la protesta, parlò di "sconcerto, amarezza e ribellione", ma dovette tenere spente per quattro giorni le sue tv.

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