16 dicembre 2007

Un paese senza ..

Un paese senza controlli: l'inchiesta mostrata ad Annozero, dopo una prima parte (dedicata alla tragedia di Torino) partiva da Catania, dal mercato comunale con bancarelle senza permesso che vendevano frutta e verdura senza controlli di provenienza e di igiene.
Dove si vendevano arance spagnole spacciandole per siciliane: tanto nessuno controlla. E se anche passa il comandante dei vigili, non vi preoccupate “non ho mia visto nulla”.
Centra qualcosa il fatto che l'assessore al comune, Giovanni Vasta (Forza Italia) è un ex ambulante? “non sempre legalità è sinonimo di giustizia ...”

Da Catania, per arrivare al mercato ortofrutticolo di Milano, gestito dalla società comunale Sogemi. Centrale di spaccio della droga, dove il comune aveva concesso il pass di ingresso al boss della 'ndrangheta Salvatore Morabito. Ma anche qui, come a Catania, nessuno a visto niente o nulla. Né il barista che sta accanto al night club del boss; né le guardie del comune.

E l'inchiesta della magistratura ha indicato complicità della polizia locale, in connivenza con i gruppi criminali. Non solo: le cooperative che si dividono il lavoro non si fanno problemi di permesso di soggiorno per sfruttare romeni, africani o altri extracomunitari.
Il sindacalista che aveva denunciato le cooperative che sfruttavano i lavoratori in nero, Iose Dioli, ha subito minacce personali: sono arrivati a bruciargli il portone di casa.
Ma non preoccupatevi: domani la Lega, con a fianco il sindaco di Milano Letizia Moratti scenderà in piazza per manifestare per la sicurezza, ovvero agitare lo spauracchio dell'immigrato ...

Un paese senza controlli ambientali, senza tutele per i lavoratori, senza controlli del mercato alimentare: forse a troppe persone fa comodo un mondo senza controlli. Dove spesso i controllori lavorano come consulenti delle società che devono controllare. Perchè oltre al paese senza, siamo il paese dei conflitti di interesse.

Ma il nostro è anche un paese con troppo: troppe leggi, senza dare ai controllori gli strimenti per farle rispettare. E quando i magistrati riescono a farle rispettare, rinviando a giudizio qualcuno che non ha rispettato le leggi, ecco che scattano le deroghe, i colpi di spugna, i condoni, i decreti che annacquano i vincoli, le circolari interpretative, le depenalizzazioni ...
Fino a che non ci scappa il morto: allora si accendono le luci dei riflettori e si passa alla tolleranza zero. A parole.
Ma basta saper aspettare: i nostri politici sanno che ogni bufera ha un termine.
Nessuno di loro (e si che abbiamo tanti partiti a sinistra) era presente ad Annozero o a L'infedele.

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