30 aprile 2008

Musica nera di Leonardo Gori

Giallo al ritmo di jazz: un ritmo caratterizzato dai cambi di tempo, suonato anche con pochi strumenti, basato su improvvisazioni e virtuosismi.

La musica jazz accompagna il lettore nelle pagine di questo romanzo, dove il mistero, la tensione, l'enigma sembrano non volersi risolvere mai.Storia che inizia con con la morte di un ex ammiraglio in pensione, in Versilia, nel 1967.

Ai funerali partecipa anche l'amico Bruno Arcieri, ex colonello del Sifar, cui l'incidente dell'amico lascia qualche dubbio. Poi con un incontro casuale, sul lungomare, con un ex trombesttista jazz, famoso negli anni 30, Tom, e una cantante che lo accompagna nelle esibizioni, Angela.

La scoperta di un omicidio, avvenuto nell'estate del 44: una famiglia di ebrei che uno dei tanti sciacalli approfittatori consegnò alle SS.

Un gruppo di vedove che ogni giorno si affaccia sul molo a scrutare il mare.

Quanti misteri, che sembrano tutti collegati alla guerra, all'8 settembre, al cambio di alleanze, agli ex fascisti che son riusciti a cambiare faccia prima di essere messi al muro o arrestati.Un intreccio torbido, con doppi e tripli giochi che coinvolgono anche servizi segreti esteri e alcuni ex colleghi di Arcieri.Giochi in cui egli stesso diviene in qualche modo, una pedina per un disegno, per un piano che non riesce nemmeno a comprendere.

Una storia che lascerà dietro una scia di morti: sarà veramente nera la musica in sottofondo. Nera come il fondale del mare, in cui ancora si celano alcuni misteri, nera come lo sporco che rovina quell'Italia del boom economico che voleva sollevarsi dalle macerie della guerra ...

Il sito di Leonardo Gori.
Il link dove poter ordinare il libro su internetbookshop.
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Il commissario De Luca

Confesso che alle prime immagini della fiction Rai "Indagine non autorizzata" mi è quasi venuta la pelle d'oca.
Difficile ritrovarsi nelle immagini televisive di una fiction, dopo aver tanto apprezzato le pagine dei libri di Carlo Lucarelli, con protagonista il commissario De Luca.

Un uomo con l'ossessione della giustizia, della verità. Anche se questa non interessa a nessuno, persino se da fastidio:"Se la verità non interessa a nessuno e anzi, da fastidio a molti, tu cosa faresti"?

Credo che questa fiction serva a spiegare agli italiani, almeno ai tanti che non leggono più libri, quello che era il clima nell'Italia fascista.

Un quadro d'insieme dagli anni ruggenti di "Indagine non autorizzata", al clima del voltafaccia, del cambio di bandiera dell'aprile 1945, con "Carta bianca" (di cui neo parlato qui).

Da quel clima di culto che si era creato attorno al personaggio del Duce, che ha sempre ragione, al periodi finale della guerra dove tutti i gerarchi e gli industriali faceavno la gara a chi era più bravo a collaborare.

Gli ultimi due episodi, le prossime domeniche, riguardano gli anni successivi alla guerra, ma sono comunque legati la passato fascista dell'Italia, sia nella polizia che in alcuni personaggi politici.La caccia agli ex fascisti, o a quelli finiti nelle liste nere, raccontati nel "L'Estate torbida".

Per finire, nel 1948, quasi 10 anni dopo, a risolvere un caso di omicidio alla vigilia delle prime elezioni repubblicane, "Via delle Oche" (recensito qui).
Che poliziotto è questo De Luca? A metà strada tra il commissario Ingravallo (anche lui usava l'espressione "non sono dottore") del film di Pietro Germi e il più celebre commissario Maigret.
Poco rispettoso della disciplica, delle gerarchie, delle convenienze, delle relazioni.

Dal dialogo col suo superiore in "via delle Oche", sull'Italia che non riesce a cambiare:
Sa cosa ha bisogno questo paese? Di stabilità.
Questo paese ha bisogno di ricostruire e non di distruggere. L'hanno capito anche gli altri. Ha bisogni di rispettabilità, di considerazione internazionale, di investimenti, dei dollari del generale Marshall, del patti atlantico ...di ordine.

Di legge, disse De Luca
E' la stessa cosa.
Per me no, io sono un poliziotto - disse De Luca.

D'Ambriogio voltò la testa sullaspalla e lanciò un'occhiata a De Luca.

Anche io - disse- e come poliziotto sono al servizio del governo. Di interessi superiori, vicecommissario aggiunto, interessi superiori.

I redditi del vicino

Invidiosi del vicino che si è appena comprato la porsche e piange miseria?
Oggi potete spiare i suoi redditi.
Scaricateli da qui (per la Lombardia)., dal sito dell'Agenzia delle Entrate.

29 aprile 2008

Il bacio della morte


Un incubo .. la realtà

Schifani presidente.
Alemanno sindaco.
Berlusconi che lancia l'idea di statalizzare Alitalia
Bossi che mantiene caldi i fucili .. forse per difendere le radici cristiane?
«Non so cosa vuole la sinistra, noi siamo pronti, se vogliono fare gli scontri io ho trecentomila uomini sempre a disposizione, se vogliono accomodarsi».

Ditemi che è un incubo.

Perchè a questo punto mando a vaffa anche Grillo e i suoi grillini: anche Montanelli pensava che Berlusconi fosse una malattia che col tempo passa ...
E sentirsi dire, ancora oggi, ora, che destra e sinistra sono tutte uguali, che Unità e Il giornale hanno solo lievi sfumature .. basta!

Berlusconi attacca l'Unità.
Grillo attacca l'Unità: forse allora anche tra Grillo e Berlusconi non esistono sfumature?

Il ritorno dei veleni

Prima la scoperta della cimice.
Poi le lettere del corvo, che accusano i magistrati più esposti in prima linea contro la criminalità organizzata.
Come Gratteri (che sta indagando su De Gregorio, Dell'Utri e Miccichè) e De Magistris.

Poi le bombe, contro imprenditori che non seguono il buon cammino.
Sembra di tornare indietro nel tempo, all'epoca che seguì il maxi-processo a Palemo, con il clima dei veleni nel palazzo di Giustizia, le lettere contro Falcone ...
E Pignatone, nuovo Procuratore a Reggio, era braccio destro di Grasso a Palermo, con tutte le polemiche che portarono alla fuga degli ex caselliani.

Come è finita lo sappiamo bene: con i magistrati che venivano isolati, attaccati dalla stampa, tacciati di protagonismo, di voler perseguitare i politici per odio.
E si arrivò, infine, alla guerra di mafia e le bombe.

L'Italia s'è fascia


Fascisti a Roma: chi li fermerà più ora?

Roma libera, titola Littorio Feltri ...
Una sconfitta forte, segnata dall'astensionismo a sinistra e dal voto fascista a destra.
Veniva difficile votare uno come Rutelli, quello della sconfitta del 2001, quello del family day, quello del "ho mangiato pane e cicoria per tre anni" ..
Vedrete come verrà facile votare adesso: un pò di olio di ricino e la pillola va giù.

Tanto, è tutta colpa di Veltroni, no?

Dovremo imparare la lezione: mentre a sinistra ci si è staccati dai movimenti, attaccando i parlamentari, sottosegretari, ministri che partecipavano alle manifestazioni contro (contro la Tav, il Dal Molin..), dall'altra il popolo italiano premia la destra che cavalca la protesta dei taxisti, dei camionisti, contro le discariche in Campania.
La vittoria del centrosinistra a Vicenza lo testimonia.
E' cambiato qualcosa in Italia e dobbiamo rendercene conto, anche in fretta: eravano tutti a crititcare le falce e martello, i fan di Lenin, quelli che ri rifacevano alla lotta di classe e ora ci ritroviamo con i fascisti orgogliosi di esserlo, con gli xenofobi come Calderoli e Borghezio, con dazisti e condonatori ...
Come se a sinistra si fossero candidati Toni Negri e Oreste Scalzone.

Ora l'opposizione del Partito Democratico deve stare attenta a scendere a compromessi al ribasso, sulle presunte riforme che il futuro governo intende portare avanti.
Sinistra anno zero.

28 aprile 2008

Per chi scrive il Riformista

Il Riformista critica le scelte di Veltroni.
Veltroni su l'Unità risponde che chi vende 2000 copie non dovrebbe dare consigli a chi ha preso milioni di voti.

Ma Il Riformista non ci sta e risponde alle critiche.
Il Riformista critica Grillo e la sua lotta contro il finanziamento ai giornali.
Il Riformista attacca l'Unità quando questa critica la politica dei tagli di Berlusconi su Malpensa.

Il Riformista è di un editore di destra, lo stesso di Libero, Tonino Angelucci, eletto nel PDL.

Allora, domandina: per chi scrive, per che pubblico, il riformista?
Secondo: perchè lo devo finanziare io?

I vicerè: discorso sul potere

In questa scena de I Vicerè, un formidabile Alessandro Preziosi, fa il suo discorso sul potere: potere per non soccombere, per non essere schiacciati mai.







La scena finale: l'Italia è fatta! Chissà quando si sarebbero fatti gli italiani.

I Vicerè di Roberto Faenza

L'Italia si governa con i Vicerè. Politici e politicanti capaci di grandi proclami nelle piazze.
Non importa se a governare ci siano i Borbone o i Savoia. Non importa se a governare ci sia un governo di destra o di sinistra.
“Destra e sinistra oggi non significano più nulla, in questo periodo dove tutto cambia in fretta, troppo velocemente. Gli italiani nono possono stare dietro alle etichette.
E la gente? Che penserà il paese?
La gente, il paese sono solo astrazioni, cose che non esistono.”

I Vicerè è il racconto della formazione dell'Italia nel sud, nella Sicilia governata dalle superstizioni, dal clero e dal feudalesimo di una aristocrazia gretta, vecchia, per nulla illuminata.
Una storia cui il passaggio dai borboni, all'avvento dei mille di Garibaldi e al regno dei Savoia fanno da sfondo alle vicende familiari degli Uzeda, ricca famiglia della nobiltà terriera nel catanese.
Lo scontro tra il padre autoritario, Giacomo Uzeda, teso a fare imbrogli per mettere le mani sulle eredità dei parenti, con il figlio Consalvo, che viene cresciuto nell'odio verso il padre.
Crescita segnata, da una parte dai riti della superstizione e dai monaci del monastero che lo dovrebbero educare, i “i porci di Cristo”, come vengono chiamati, per la loro dedizione ai piaceri della carne.
Parenti che pregavano sulla salma di uno di loro, ma che in realtà non aspettavamo che il momento di spartirsi l'eredità.

Da questa educazione, tesa al mantenimento del potere, con tutti i mezzi, cresce il futuro onorevole Consalvo. Ecco da dove nasce l'Italia, come sono stati educati e cresciuti le nostre classi dirigenti.
Educati ad essere come dei Vicerè: a sentire certi passaggi del film (che richiama molto il Gattopardi di Visconti) sembra di sentire discorsi di oggi.
Il sentimento verso i giornalisti: “I giornalisti? Sono la razza più fitusa che ci sia” dice lo zio di Consalvo, già onorevole.
Potere che si consolida con matrimoni, alleanze, da una parte con il popolo (deluso dalle aspettative della rivoluzione garibaldina) e con il papa. Il diavolo e l'acquasanta.
I Vicerè vanno bene per tutte le stagioni:
"Io auguro la formazione di un partito capace di darci l' ordine all' interno e la pace con l' estero. Che protegga i laici ma anche la Chiesa. Che realizzi riforme ma conservi anche le tradizioni. Il passato e l' avvenire. Machiavelli ma anche Bacone. E dopo aver studiato Proudhon sono convinto che la proprietà è un furto. Ci sono tuttavia delle proprietà che dobbiamo riconoscere legittime. Viva il Re! Viva la Rivoluzione! Viva Sua Santità"

Voltagabbana per convenienza, pronti a servirsi degli eventi della storia, perchè “la storia è una sola monotona ripetizione, perchè gli uomini sono sempre gli stessi.
E il dovere della nostra famiglia e di servirsene, capire il nuovo corso della storia. Per sconfiggere il male, il bene non basta. [..] Come una volta che per curare il male si iniettava nel corpo un po' del malanno. Io mi accingo a fare lo stesso”.

Il figlio Consalvo, morto il padre, entra così nel parlamento
del Regno d'Italia, per continuare a portare avanti il suo potere.
“Oggi c'è una cosa che conta ormai più del danaro: il potere. Per non soccombere. Per non essere schiacciati mai”.

Il mantenimento, come fosse un titolo nobiliare, come fosse una casta, non è forse l'obiettivo primario di chi si fa eleggere?

Il potere di chi non si lascia scegliere, con un nome su una lista. Di chi non si lascia giudicare. Di chi vuole giudicare su tutto e tutti. Eccoli qui gli antenati dei padreterni di oggi, i politici abili al trasformismo, oggi garibaldini, domani papisti o dei Savoia (ma potemmo anche dire, ieri giustizialisti, oggi per il garantismo...).
L'Italia è fatta, concludeva, con un'ironia amara il vecchio Consalvo, il suo ragionamento, anni dopo.
Seduto nel parlamento dove i deputati litigavano, dove si concludevano accordi o affari.
“Avevamo promesso il regno della correttezza e della giustizia. Si era fatta l'Italia: chissà quando si sarebbero fatti gli italiani”.

Il link per ordinare il DVD su internetbookshop e la sua scheda su wikipedia.
Il libro di Federico De Roberto, censurato per 100 anni, da cui il film è tratto: la scheda su Wikipedia e il link su ibs.
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Report: chi non vola è perduto

Italia: paese dei carrozzoni di stato, come Alitalia. A dicembre era in perdita di 1 ML di euro al giorno.

Dopo la fallita trattativa con Air France, la perdita è salita a 3 milioni di euro.
Ma tranquilli, arriverà la cordata (con Ligresti, un imprenditore che ha saldato i suoi conti con la giustizia).
E Carlo Toto, di Air One: un'azienda il cui valore è stato stimato in 100 ML di euro, con debiti di 200 ML di euro.
In ogni caso è arrivato il prestito ponte (per motivi di ordine pubblico) di 300 ML di euro. Paga pantalone.
Come è accaduto che un'azienda che era in utile, sia sull'orlo del fallimento? Grazie ai papponi di stato (come li chiama Libero): le ingerenze politiche nella gestione dei trasporti, tramite nomine pilotate, assunzioni clientelari, i tagli sui voli internazionali (per risparmiare).
Ma anche grazie alle facilitazioni per biglietti a politici, magistrati, giornalisti...
Il tesoro ha ogni anno ripianato i debiti di Alitalia, con manovre, decreti, per 4,3 miliardi di euro all'anno.

Ma il colpo di grazia lo ha dato la costruzione di Malpensa: un secondo Hub che non possiamo permetterci (quantomeno nono con questa classe manageriale e politica), nella peggiore zona climatica in Italia, lontano dalle officine e dalla base del personale viaggiante a Fiumicino.
Ma chi ha deciso di investire in Malpensa? E di non rivedere la dislocazione, il traffico, gli investimenti, in tutti i 101 aeoporti che abbiamo in Italia, di cui 45 per traffico commerciale (e di cui solo 21 fanno più di un milione di passeggeri all'anno)?
Senza un piano integrato dei trasporti, a livello nazionale, ogni aeroporto fa di testa sua.

Come a Fiumicino. Il cui ampliamento per i voli low cost di RyanAir non è stato previsto (senza piano è difficile, a meno di aver la sfera di cristallo). Così le abitazioni che sono state costruite attorno alle piste, in modo abusivo tanto poi si condona, subiscono l'inquinamento acustico, l'inquinamento ambientale da petrolio e da co2.
E i voli andranno ancora ad aumentare. E la verifica di impatto ambientale? Non serve, quanto meno in Italia, dove i controlli, le regole, anche quando ci sono, vanno sempre interpretate.
Così l'Enac (ente per il controllo aviazione civile) se ne lava le mani, l'aeroporto è libero, ci sono le liberalizzazioni sui voli. La società di gestione dell'aeroporto fa i suoi interessi. E ai soliti comitati per il no, non rimane che protestare.
E alla fine se verrà chiesto a RyanAir di diminuire i voli o di spostarsi a Viterbo, ci farà anche causa e dovremo pagare.

Ma l'assenza di un piano generale di trasporti sta generando tanti piccoli mostri: come le piccole società (in parte pubbliche) di gestione degli aeroporti, che per ripianare i debiti, pensano di ampliarli.
Come a Viterbo, dove faranno l'aeroporto per fare la ferrovia, come dice il sindaco. Perchè Viterbo Roma sono 2 ore di strada e 1,5 ore di treno. Anche qui altri comitati.

A Siena vogliono stuprare l'ambiente, uno dei più belli d'Italia, per ampliare le piste dell'aeroporto esistente. Anziché investire sul trasporto ferroviario, il sindaco ha ritenuto meno costoso spendere sull'aereo. La differenza tra un politico cattivo e uno buono sta che il primo pensa alle prossime elezioni, il secondo alle prossime generazioni.
Potenziare il treno porterebbe meno inquinamento, meno costi a lungo termine, porterebbe benefici per tutti, per i pendolari e non per i turisti. Ma quando dietro un investimento ci sono le banche, come il Monte dei Paschi di Siena, che con il fondo Galaxy controlla la società di gestione dell'aeroporto, c'è poco da fare.

Report ha confrontato la situazione all'estero: in Francia Sarkozy ha fatto la moratoria sugli aeroporti. In Germania si investe sull' alta velocità: sotto i 400 km, si usa il treno.
In Spagna il 50% degli investimenti vanno all'alta velocità.
Col risultato che i treni in Europa viaggiano pieni, sono in orario, costano di più, ma danno maggiori garanzie.
Roma-Milano: 4,5 ore (escluso ritardo).
Madrid Barcellona: 2,5 ore. Se il ritardo è superiore a 30 minuti ti rimborsano il biglietto.

Ma qui in Italia si racconta la balla per cui il mercato dei voli è in aumento (del 10%). Perchè allora non costruirne altri? La gente prende l'aereo perchè non ha altre alternative. L'aereo inquina di più, usa combustibili fossili, non viene sfruttato da pendolari, e necessita di integrazioni con le città.
Il Malpensa Express parte solo da Milano Cadorna e ci sono solo 37 corse al giorno. A Stoccarda ce ne sono 130, circa.

All'estero fanno l'alta velocità rispettando tempi e costi. 7000 milioni di euro in 12 anni. In Italia, rispondeva l'ex ministro Bianchi, bisognerebbe tornare all'epoca della fame, come nel boom degli anni 50-60.
In Italia facciamo la Legge Obiettivo, per cui se un'opera è ritenuta necessaria, niente impatto. Niente gara d'appalto.
In Italia abbiamo i condannati in Parlamento. Abbiamo ministri in conflitto di interessi (come il “ginecologo” Lunardi).
Così succede che andando da ovest ad est incontri gli aeroporti di Torino, Cuneo, Biella, Malpensa, Linate, Orio Alserio, Brescia, Verona, Vicenza, Treviso, Venezia.
In Spagna gli aeroporti (in numero pari al nostro) lavorano in rete, e i due più grandi, hanno un traffico alternativo. Esiste una sola società di gestione, la Aena, coi conti in positivo.
In Italia il ministro dei trasporti non sapeva nemmeno quanto il suo ministero spendeva per tutti gli impianti. Da “quattro conti” ha tirato fuori la cifra di 70 ML di euro anno.
Poi ci sono le spese delle società di gestione, molte delle quali in rosso.
Che, pur di accaparrarsi i voli, essendo tutti gli aeroporti in concorrenza tra loro, danno incentivi alle compagnie. Sarebbe vietato, ma tanto chi controlla?
Tanto, come dicevamo, pagano i cittadini. Altro che grande imprenditoria privata ...

Poi ci si domanda perchè l'Italia è il paese dei comitati per il no. Contro gli aeroporti, ma anche contro gli inceneritori, contro le discariche, contro le basi militari.

Il link al sito di Report.
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27 aprile 2008

La lotta inutile tra Grillo e l'Unità

Ci mancava solo questo: vedere l'Unità criticata (dopo aver criticata) dai grillini dopo il V2-day.
Non siamo già abbastanza divisi?
Sbaglia Beppe a chiedere la fine dei finanziamenti in toto. Specie a giornali come L'Unità, uno dei pochi che ha portato avanti la lotta al berlusconesimo e ai berluscloni.

Ma sbagliano anche a sinistra quando non comprendono che Grillo parla alle piazze in modo più comprensibile e diretto che non dei dirigenti del PD e della ex Sinistra Arcobaleno.
Anzichè chiedersi come mai Grillo riempie le piazze, mentre gli lettori a sinistra si postanoa destra o disertano le urne, ci si indigna della piazza disertata.
Ma .. autolesionismo?
Grillo non è Berlusconi e sebbene nei suoi show ci sia del qualunquismo, la gente ha fatto la fila, sotto il sole, per firmare tre referendum.
Un atto molto concreto, molto più diretto che non dei molti "ma anche".

Ripeto, con tutti quei vaffa non si va molto lontano: ma poi torni a casa e vedi che di tutte le manifestazioni in Italia, della raccolta delle firme, i TG ne parlano solo per 1 minuto. E basta. Per dedicare ampio spazio alle gite, alle code nelle strade, alla gente che va al mare.
E pensi che in fondo ha ragione Travaglio, distinguendo buoni giornalisti da quelli con la chiena curva. Non ha caso Travaglio scrive su l'Unità.
L'intervento di Marco Travaglio al V2-Day.

Le quattro giornate di Napoli di Nanni Loy

In questi giorni dove si deve festeggiare la nostra Liberazione dalla dittatura nazifascista, ricordando gran parte dei diritti e delle cose che possediamo, c'è stato un tempo in cui ne eravamo privi, mi sono chiesto quale film potesse rappresentare quel clima e quel periodo.
Ho scelto “Le quattro giornate di Napoli” di Nanni Loy, la cronistoria dei 4 giorni di lotta della popolazione napoletana contro l'occupazione dell'esercito tedesco. Una guerra che vedeva da una parte le truppe scelte della divisione Hermann Goering, i panzer, i cannoni, dall'altra scugnizzi, straccioni, soldati sbandati. Eppure quest'ultimi costrinsero il colonello Scholl alla resa, il 29 settembre 1943.
Forse pochi lo sanno, ma a chiedere la resa al comandante della piazza fu l'antifascista Masullo di Bagnoli. I nomi dei combattenti eroici di quei giorni non hanno nomi: sono passati alla storia come 'o capitano, 'o professore. Una battaglia popolare, in tutti i sensi.

Eppure alcuni nomi dobbiamo ricordarceli: i nomi degli scugnizzi che fronteggiarono l'esercito germanico, bloccandolo sulle barricate. Tra questi Gennaro Capuozzo (12 anni) e Filippo Illuminato (14 anni), medaglie d'oro al Valor Militare.
Eppure di questa battaglia gloriosa, battaglia popolare, si è persa la memoria.
Chi lo dice che la storia la scrivono i vincitori?
O forse è vero che in Italia, il fascismo non è mai stato veramente sconfitto.
Il link per ordinare il DVD su internetbookshop.
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Bisogna capire i ragazzi di Salò

“Bisogna capire i ragazzi di Salò”, chiede il premier in pectore Silvio Berlusconi, comprenderne le ragioni.
Apertura verso un nuovo periodo di pacificazione? Tutt'altro. Solo una manovra politica per opportunismo politico, dovendo guidare un governo fortemente sbilanciato a destra. Dovendo sponsorizzare la candidatura di un Alemanno, genero di quel Pino Rauti, fondatore di Ordine Nuovo, movimento di veri terroristi fascisti.
Comprendere le ragioni di Salò: e perchè non anche quelle delle SS di Marzabotto, S.Anna di Stazzema, di Fivizzano, delle Fosse Ardeatine?
E perchè, allora, non cercare di comprendere le ragioni delle Br di Curcio e Moretti: anche loro avranno avuto le proprie ragioni.
Le parole contano: “la festa dei banditi” titola il giornale del padrone; banditi erano chiamati i partigiani; e banditi gridava Berlusconi a chi cercava di toccare le sue reti. Come vedete tutto torna.
Come non vedere un legame tra il controllo dell'informazione (televisiva e in parte anche giornalistica) e questi ritorni di fascismo?
Non un film, non un documentario (se non in primissima mattina), servizi nei TG stringati che ricordavano cosa fosse accaduto sessant'anni e passa anni fa, che merita di essere ricordato.
L'importanza della memoria: parafrasando la celebre poesia di Calamandrei, “Ora e sempre resistenza”, non solo il 25 aprile, dunque.

Ma mentre siamo qui, costretti ancora a difendere i valori della nostra democrazia, il 25 aprile, la memoria, la storia, ricordiamoci anche che esiste un altro stato che non si ferma a festeggiare nessuna ricorrenza.
Scoperta una microspia nell'ufficio usato dal magistrato Nicola Gratteri a Reggio Calabria.
Salta su un'autobomba della 'ndrangheta un imprenditore a Gioia Tauro.
Come possiamo combattere la criminalità organizzata se ancora non abbiamo stabilito chi sono i banditi?

In questo clima sembra quasi inutile e sterile ricordare che i ragazzi di Salò, difesi per opportunismo dal cavaliere, erano quelli che scelsero l'alleato germanico, il nazismo, le dittature, le camere a gas. Su queste scelte come possiamo negoziare?
Molti di loro scelsero, nel 1943, magari in modo poco consapevole, quella strada. Ma era e rimane pur sempre, la strada sbagliata.

Capire i ragazzi di Salò, e i loro eredi: quelli delle svastiche, dell'assalto alle caserme della polizia nella notte selvaggia dopo l'omicidio di Gabriele Sandri, dell'aggressione ai centri sociali, ai circoli gay.
Che organizzano la messa in scena di una violenza, per uso e consumo elettorale.

25 aprile 2008

V2-day a Milano

Di Pietro al V2-Day

La firma per il voto

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V2-day: informazione è libertà

Nel giorno dove si festeggia la liberazione dal regime nazifascista, dalla dittatura, dove si è ancora una volta costretti a ricordare cosa era il fascismo, l'importanza della memoria, ecco proprio in questo giorno si firma per il V2-day.
Per una informazione libera, contro un'informazione in mano ai partiti.
Una contraddizione? Una usurpazione di piazza (come sostengono a sinistra)?
Come osa Grillo occupare la piazza nel giorno delle bandiere rosse, delle falce-e-martello e fare quello che la sinistra non ha fatto (o ha fatto molto sottovoce) per la libertà di informazione?

Nessuna contraddizione.
Il V2-day è contro la politica dei Bruno Vespa, del salotto, delle nomine con la tessera di partito (e non del cv), dell'informazione censurata, imbavagliata, pilotata, nascosta.
Che mette in primo piano lo stupro a Roma come strumento di campagna elettorale e non ci ha mai raccontato del potere economico e criminale del Clan dei Casalesi, come ha fatto ieri sera Saviano ad Annozero.
Un viaggio che parte a Casal di Principe e arrivo fino a Parma e a Milano. Perchè i soldi sporchi dei clan del Sistema camorristico hanno irrorato tutto il nord.
Ci siamo liberati del fascismo, ma ancora oggi ci sono candidati con la croce celtica al collo che non rinnegano la propria ideologia e gli ideali fascisti.
Oggi ho votato contro giornalisti pagati con i nostri soldi, come Vittorio Feltri, che parla di festa dei bamba in piazza. Pensare che se non ci fosse stato il 25 aprile, quel pirla di Feltri forse non starebbe qui a scivere in libertà ...

Significa che c'è ancora molto da fare.
Dobbiamo ancora lottare perchè non ci vengano tolti i diritti conquistati dalle generazioni precedenti.

E il controllo dell'informazione è uno dei principi della democrazia da una parte (se parliamo di informazione libera) e della dittatura dall'altra. Nel ventennio non c'erano suicidi.

Oggi ero a Milano a firmare per i referendum di Grillo. Mi chiedevo: che fine ha fatto il Partito Democratico, Veltroni, il segretario Martina, perchè non sono qui a far sentire la loro voce come ha fatto Antonio Di Pietro?
Porteranno questa battaglia direttamente nelle aule parlamentari (con quale maggioranza)? Oppure per il PD, non è una priorità?
Libera informazione è libertà. E oggi, dove sento dire che Grillo è antipolitica, che Grillo fa paura, voi, onorevoli e senatori del Partito Democratico mi fate paura.
Paura fanno le morti sul lavoro. Paura fa il potere delle tre mafie: 150 miliardi euro di fatturato. 10000 morti e 15000 affiliati. Fa paura la recessione, il precariato, i salari bassi. I terreni e le falde inquinate in Campania e in Puglia. Fa paura questi ritorni del fascismo .....

24 aprile 2008

Noi, pendolari della disperazione

V2 day: liberazione dell'informazione

Intendiamoci, con i vaffa non si va da nessuna parte.
Ma non capisco perchè l'iniziativa di liberare l'informazione dalle influenze dei partiti sia da condannare.

Libera informazione in libero stato!
P.S. stasera ad Annozero Roberto Saviano e il viaggio verso Gomorra.




La marcia del V2-Day

Il paese dei nullatenenti

L'inchiesta de l'Espresso:
Da Ciarrapico a Tanzi, da Cragnotti alla dark lady Gucci, da Previti a Fiorani. Fanno la bella vita, abitano in ville da sogno ma risultano non possedere nulla. E da anni evitano di risarcire le vittime dei loro misfatti

Vengo anch'io .. no tu no!

Povero Formigoni .. ci sta provando in tutte le maniere di trovarsi la poltrona a Roma.
Niente da fare .. deve rimanere in regione a presidiare il pirellone, prima che i leghisti si prendano anche quello.
Forse non è quel talento di politico di cui si dice.

23 aprile 2008

Tempi che cambiano

Nel 43 i carabinieri si facevano uccidere dai nazifascisti, in nome del Re e della patria (come Salvo D'Acquisto).
Oggi fanno campagna elettorale per un fascista (come Alemanno).
Dopo gli operai leghisti, un altro segno dei tempi che cambiano.

Alitalia: spuntano gli avvoltoi

Come previsto, finite le elezioni (e dopo un esborso da parte dello stato) spuntano finalmente gli avvoltoi della cordata italiana per Alitalia.
Uno è Tronchetti Provera, reduce dal quasi fallimento di Telecom.
L'altro nome è quel Salvatore Ligresti, ex mani pulite, che a fine marzo aveva smentito il suo coinvolgimento.
"
Una mano bisogna darla" dice Ligresti ... quindo occhio al portafoglio.

Coi soldi nostri, eccoli fuori, i grandi manager.
Quello che mi fa rabbia è l'esser preso in giro. Da gente come Berlusconi, che si dimette da presidente del Milan per poter assumere la carica di Presidente del Consiglio.
Che parla di tagli al personale, dopo aver criticato assieme alla Lega il piano Spinetta.
Come la Moratti, che dice che domani il ricorso contro Alitalia da parte di Sea potrebbe non esserci più.

E c'è gente che gli ha anche creduto ....

L'inverno di Frankie Machine di Don Winslow

Frank Machianno è un pacifico venditore di esche sul molo di San Diego, benvoluto da amici e dai suoi clienti, cui da sempre ottimi consigli di pesca.Frank è separato dalla prima moglie, Patty, da cui ha avuto una figlia Jill, con cui sta ricucendo un rapporto padre-figlia.Ha anche una nuova fidanzata, Donna, propietaria di una boutique di alta moda.
Insomma una serena vecchiaia, in cui dividere la sua giornata tra i piaceri della cucina, del surf (nell'ora dei gentiluomini, quando tutti sono al lavoro) e i suoi amori.
Ma Frank Macchianno è stato anche Frank Machine: nel suo passato è stato killer per le famiglie della mafia; guardaspalle e autista di boss; è entrato anche nel business degli strip club.

Per la sua professionalità (nell'uccidere come nel gestire in modo pulito gli affari) è stato soprannominato Frank Machine: un giorno questo passato torna a trovarlo, quando un suo amico gli chiede di intervenire in una disputa tra famiglie, quelle di San Diego, controllate Los angeles a sua volta sotto Detroit.
Ma qualcuno ha teso una trappola a Frank: riesce a fuggire da un primo attentato.

In fuga da un nemico che non riesce bene ad individuare, Frank ripercorre tutte le tappe della sua carriera, i primi omicidi, l'amicizia con Mike Pella, Herbie Godstein, la guerra dello strip club, la crisi del matrimonio con Patty.
Scorgere tra i suoi nemici chi lo vuole vedere morto è una lotta contro il tempo, specie se in questa guerra qualcuno fa il doppio gioco.
E Frank oltre alla sua vita, deve anche pensare a proteggere quello che, dopo una vita di omicidi, gli rimane di più caro: le persone che ama.
Thriller che prende velocità man mano che scorrono le pagine: sulla falsariga de "Il padrino" racconta storie di mafia, guerre tra famiglie per il potere e la supremazia nel controllo del territorio.

Poliziotti corrotti e poliziotti con le mani sporche; ragazze in cerca di fortuna a Las Vegas che finiscono come ballerine negli strup club o nel giro della prostituzione gestito da cosa nostra.

Da questo libro, Michael Mann ha sta girando un film, con protagonista Robert De Niro.
Il link per ordinare il libro su internetbookshop.
Technorati:

Il prestito ponte


La vicenda alitalia (come anticipavo ieri) si risolve all'italiana (quasi un gioco di parole): paga pantalone.

Con un bel prestito ponte di 300 ML di euro.

Nel provvedimento entrato in consiglio dei ministri le risorse previste erano di 100 milioni di euro.
Romano Prodi, nella conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri ha spiegato: «L'onorevole Berlusconi mi ha chiesto di provvedere a un prestito più sostanzioso di quello che noi avevamo prospettato, proprio per avere il tempo di strutturare e di organizzare eventuali soluzioni alternative a questo problema, vista la rinuncia di Air France».

Il tema sicurezza: quei morti in agenda

Avevano detto che avrebbero messo le morti sul lavoro in agenda .. e in effetti quello di ieri è un bel segnale. 6 morti in un giorno solo.
Cos'è che dicevano gli illustri opinionisti? La sinistra non ha compreso il problema della sicurezza delle persone. Ma forse qui si intende un'altra sicurezza.
In ogni caso ci sono 6 persone che mancano nel conto degli operai che ogni giorno vanno al lavoro.
Mentre i due candidati politici si scannavano a Ballarò a colpi di "tesoro mio" ...

22 aprile 2008

Se li conosci li eviti .. Umberto Bossi

Iniziamo con la lega di Umberto Bossi: il partito uscito vincente da queste elezioni, che farà da ago della bilancia e che addirittura oggi, con Calderoli probabile vicepremier, si fa da garante dello stato.
Ma quale Lega? Ne esistono tante. Una clericale, difensore dei valori cristiani, e una anticlericale, contro i papisti di Roma.
Una lega fedele alleato di Berlusconi e una Lega con cui Berlusconi non si sarebbe mai più seduto assieme.

Il leader è il signor Umberto Bossi, che nel 1997 diceva:
"Le chiesa è l'altra bretella del regime del partito-stato, insieme ai sindacati. La Lega deve combattere contro il nazionalsindacalismo e il nazionalclericalismo. Sono lontani tempi di Giovanni XXIII, il gran lombardo: ora è arrivato il papa polacco, che ha portato la chiesa ad interessarsi molto più del potere temporale invece che del potere spirituale. I vari casi Ior e Marcinkus sono lì a dimostrarlo." (9 agosto 1997)

Su Berlusconi, una delle tante:
"Quel brutto mafioso che guadagna i soldi con l'eroina e la cocaina"
(Corriere della sera, 15 settembre 1995)

"Richiamo le istituzioni a verificare se nei confronti della Fininvest non esistano gli estremi per configurare in quelle televisioni lo strumento perla ricostituzione del Partito Fascista. Se così fosse, si proceda ad oscurare quelle televisioni"
(Umberto Bossi, Lega Nord, Ansa, 12 febbraio 1995).

La risposta di Berlusconi, dopo il ribaltone era stata lapidaria, definitiva:
"Io non siederò mai più ad un tavolo col signor Bossi .. perchè è una persona inaffidabile"
Invece il tempo ha sanato la rottura. Oggi a queste persone, simbolo di coerenza, sono affidate le sorti del paese.






Per i riferimenti, leggetevi il libro "Se li conosci li eviti" di Gomez, Travaglio.

Il tema sicurezza

Siamo passati a parlare dalle famiglie italiane che non ce la fanno più ad arrivare a fine mese, al problema della sicurezza.
Tema della sicurezza, usata per fini elettorali.
Viene stuprata una ragazza a Milano e nessuno chiede la testa della signora Moratti.
Lo stesso capita a Roma e il candidato sindaco Alemanno va a far campagna elettorale sul luogo del crimine.

Telegiornali, trasmissioni (come Buona Domenica) ci bombardano di notizie inquietanti, come se crimini e reati fossero in aumento.
Eppure i dati del Viminale parlano di una tendenza contraria: stupri e omicidi sono in diminuzione, anche a Roma.
Nonostante l'indulto, votato da 2 terzi del Parlamento (e sul cui voto Alemanno si è astenuto).

Nonostante lo sfascio del sistema giudiziario (avete letto "Toghe rotte" del procuratore Bruno Tinti).

Nonostante la proposta di legge dell'ex ministro Pollastrini (che prevedeva un aumento delle pene per reati sessuali) sia rimasta lettera morta.

Il centrodestra cavalca la paura dell'immigrato: ma la sanatoria per l'ingresso di 140000 rumeni chi l'ha fatta?
L'affossamento del sistema giudiziario, per cui alcuni reati sociali (come le violenze domestiche) sono automaticamente depenalizzati, chi lo ha portato avanti?
Vogliamo poi parlare della violenza domestica, tanto sottaciuta dai leghisti e in generale dai telegiornali, che è stato tema di una puntata di W l'Italia in diretta?

E perchè non parlare delle morti bianche? Il testo unico sulla sicurezza che sanziona maggiormente le imprese a rischio verrà ridiscusso. I romeni no e la Thyssen si? Non è sicurezza anche quella ?

Un ultima cosa: l'ultima legge, in tema di violenza sessuale, risale al 1996, primo governo Prodi.
Il famoso articolo 66, che riportava la violenza sessuale nei confronti delle donne nella sfera dei reati contro la persona, non contro la morale.

Berlusconi abbatte Air France

.. e di riflesso anche Alitalia.
Air France si ritira dall'acquisto di Alitalia.
A furia di dire "via dall'Italia l'invasore", "Alitalia agli italiani", c'è finalmente riuscito.
Da una parte il comune di Milano che non ha ritirato la causa per Sea.
Dall'altra i continui ammiccamenti con Aerflot, con le banche italiane.

Ora Alitalia avrà veramente la cordata italiana: quella fatta coi risparmi degli italiani.
Come successo per Parmalat.
In pratica il governo uscente di centrosinistra dovrebbe finanziare un mega prestito (cui l'Unione Europea sarebbe anche contraria), e il buon silviuccio e il suo partito ci fanno la bella figura.
Rialzati italia !!! E svegliatevi italiani ...

21 aprile 2008

Paraguay Italia 1-0

In Paraguay, un ex vescovo, Fernando Lugo decide di fare politica, dalla parte degli ultimi.
In Italia, i vescovi fanno politica dalla parte dei divorziati, dei potenti, dei primi.

Il papa nel suo viaggio negli Stati Uniti è costretto a chiedere scusa per i preti pedofili.
In Italia si accusano le trasmissioni, come Annozero, che volevano mandare in onda l'inchiesta della BBC sulla pedofilia, anche con interpellanze parlamentari.

Il papa negli Stati Uniti chiede ai governi il rispetto dei diritti umanitari: lo avrà capito George Bush (ma anche Putin) che parlava di lui?
«La lotta al terrorismo deve essere condotta nel rispetto dei diritti. La promozione dei diritti umani rimane la strategia più efficace per eliminare le diseguaglianze tra Paesi e gruppi sociali come per accrescere la sicurezza».

In Italia il papa parla del divorzio e dell'aborto come mali della nostra società.
In Italia guai a ricordare alla chiesa le sue colpe, come volle fare Andrea Rivera al primo maggio scorso.

Report: Ci prenderemo cura di te

Dopo aver dimostrato come le banche si prendano cura dei nostri risparmi, con la gestione dei fondi pensione (le Sgr) e con i mutui derivati, affibbiati come fossero normali investimenti agli enti locali, l'inchiesta di ieri riguardava le case farmaceutiche.
Il business della salute: ma chi ci rassicura che le case farmaceutiche si prendano cura della nostra salute e non del nostro portafoglio.

La puntata iniziava vedendo come erano andate a finire due storie di fannulloni di stato: il professore M. dell'ICT di Milano e i dipendenti dell'arsenale di Taranto.

Il professore dopo tutte le assenze (guarda caso a cavallo di ponti perchè, si sa, la cervicale quando viene viene) è stato solo leggermente sanzionato dalle autorità scolastiche (cane non morde cane e professore non punisce un altro professore).
Alla fine, dopo la terza ispezione ministeriale, il trasferimento ad altro incarico (rifiutato dal professore) la Corte dei Conti, al processo, ha stabilito un danno all'erario di 250000 euro. Povero professore, che per curarsi la cervicale andava al mare in Sicilia, o si dedicava al suo hobby di commercialista. Chissà se veramente verrà licenziato...

Nell'arsenale di Taranto i dipendenti passavano la giornata a far niente (oppure per un secondo lavoro), mentre i lavori venivano appaltati a ditte esterne, che non erano in regole con le norme di sicurezza, con le carte, che assumevano dei pensionati con contratto a progetto.
Un danno all'erario, cioè sulle nostre tasche, di 30 ML di euro all'anno.
Dopo la scorsa puntata, gli ammiragli responsabili della base sono stati denunciati e finiti sotto inchiesta della magistratura. Il comandante della base, Alberto Ganzolino, è stato promosso e spostato a Roma (un militare così, la Casta non se lo è lasciato sfuggire!).
Che accordi ci sono dietro gli appalti, si chiede la magistratura, che avrebbe voluto interrogare (e magari incriminare) i dirigenti militari della base. Ma il Gip ha respinto.
Come andrà a finire? Riuscirà la magistratura a scoprire la ragnatela di interessi, oppure cadrà prima la mannaia della prescrizione, qualche ispettore da Roma, o l'ennesima insabbiatura?

Il caso Voxx: il farmaco che uccide.
Nel 1999 la casa farmaceutica Merck lancia sul mercato il Voxx, un antiinfiammatorio. Senza avvertenze per gli effetti collaterali.

Nel 2002, mentre iniziano le prime cause per i rischi cardiovascolari del Voxx, viene allegato un foglietto illustrativo, che da una blanda informazione.

Nel 2004, il farmaco viene ritirato dal mercato, grazie all'inchiesta della Commissione Finanze del Senato.
Che stabilisce che la Merck sapeva degli effetti collaterali gravi del farmaco, ma ne ha proseguito la produzione, la pubblicità e l'opera di persuasione nei confronti dei medici da parte della loro catena di rappresentanti. Chi doveva controllare lo ha fatto male.

La Food and Drug Administration, l'ente federale doveva sorvegliare sul farmaco: ma si scopre che il centro dove si doveva dare l'autorizzazione alla vendita del farmaco era pagato dalla casa farmaceutica.
Molti medici dell'ente erano a libro paga, per aver fatto consulenze, corsi, lezioni. I medici contrari alla diffusione del farmaco venivano “neutralizzati”; altri medici venivano invece convinti con regali, viaggi, omaggi.

Un testimone al processo contro la Merck, il professor Graham, è stato perseguitato e stava per essere licenziato dalla FDA.
Ma di cosa stiamo parlando: di aziende che dovrebbero preoccuparsi della nostra salute o di una banda criminale?
Chi controlla, chi sorveglia sulla nostra salute?
“Se il popolo sapesse che il congresso è stato pagato, credo che si arrabbierebbe molto.”

Viene paura a pensarci, specie se leggi che le aziende farmaceutiche spendono 20 miliardi di dollari in pubblicità, mentre le università negli stessi anni spendono solo 3 miliardi in ricerca. A Washington sono presenti 1200 lobbisti, di queste aziende. Il congresso è a libro paga nostro o loro?
Che farmaci andiamo a comprare ed assumere?

Esistono altri casi, analoghi al Vioxx?
Il Celebrex della Pfizer. Anche lei non ha informato i medici degli effetti collaterali, il rischio infarto.
Premarin della Wyeth (qui la pubblicità), basato sull'urina dei cavalli. Causa infarti, ictus.
E i farmaci killer ai bambini, come i farmaci antidepressivi.
Come lo Zoloft della Pfizer (venduto dal 1991), che aumenterebbe le tendenze al suicidio delle persone. Perchè non si avvisano i pazienti che il farmaco porta tendenze suicide? Perchè vendere il farmaco fa fare soldi, tanti soldi.
Le aziende si preoccupano dei numeri, dei bilanci, dei dollari. Non della salute, dell'immagine, per sempre rovinata, delle morti.
Ma i vertici della Merck non finiranno in carcere per omicidio.
Il dottor Peter Frost è stato licenziato dalla Pfizer, dopo aver dato l'intervista nel 2005.
Ray Gilmartin, presidente della Merck si è felicemente pensionato.
Il Dottor Galson continua a presiedere l' Ufficio dei Nuovi Farmaci.
Il 22 settembre 2005 il dottor Crawford ha dato le dimissioni come Alto comissario all'FDA. è poi passato attraverso una porta girevole e ora lavora a Policy Directions, un ufficio di lobbisti che serve gli interessi della Merck.
60000 americani sono morti.

“La Merck accetta di pagare 4,8 miliardi di dollari (ne ha incassati 8) per chiudere le cause avviate da 47.000 danneggiati. In Italia a fine gennaio il Codacons ha iscritto al tribunale civile di Roma 21 richieste di risarcimento danni. La cosa ironica è che il danneggiato dovrà dimostrare di aver subito un danno e di solito il danneggiato è la persona a rischio, perché ha la pressione alta o è obeso, ed avrà quindi maggiori difficoltà a dimostrare che è stato proprio il farmaco la causa del suo infarto.
Come si puo' evitare o ridurre il rischio che tutto quello che abbiamo raccontato continui ad accadere?

Con sanzioni più severe: oggi se una casa farmaceutica racconta il falso tutto finisce con una lettera di rimprovero e poi evitare che lo stipendio di chi approva il farmaci sia pagato da chi lo commercializza, è possibile negli Stati Uniti da una ventina d' anni tramite una tassa sui nuovi farmaci. Sempre negli stati Uniti dovrebbero separare il centro che monitorizza gli effetti collaterali, da quello che approva i farmaci, oggi sono la stessa cosa.
E invece per quel che riguarda l'attività di lobby, e questo riguarda tutti, andrebbe ridotta o eliminata, in altre parole il finanziamento della politica da parte delle case farmaceutiche.”

Technorati:

Il regime (soft) delle libertà

Un premier che va alla conferenza stampa coi giornalisti con la claque.
E li insulta pure, quei giornalisti, dalla schiena china.
Il gesto del mitra, eloquente.
La spartizione del potere, delle sedie, dei ministri. Altro che modello Sarkozy.
Un prossimo viaggio a Sofia, dove diramerà il nuovo editto.
Perchè immondizia, recessione, morti sul lavoro, stupri devono sparire (a meno che non siano degli immigrati, meglio romeni).
Un regime? Si ma con dolcezza.
Perchè non preoccupatevi, non vi verrà tolto il vostro reality preferito.
Nessuno toccherà le fiction Rai.
Nessuno si sognerà nemmeno di togliervi il calcio, gli opinionisti, le moviole, i dibattiti.
Nessuno si preoccuperà di togliervi i gratta e vinci, il lotto, la schedina, l'illusione di vincere e metterla in culo a tutti.
Nessuno si preoccuperà di cacciar via veramente gli irregolari: state tranquilli imprenditori che li sfruttate a nero, e in nero li lasciate morire. O che affittate loro delle case dormitorio in cinque, sei sette in una stanza.
Nessuno inasprirà le pene sulle violenze sessuali: il disegno di legge dell'ex ministro Pollastrini rimarrà chiuso nel cassetto.
Cari italiani, e cari immigrati, potrete continuare a picchiare, violentare, uccidere le vostre mogli, sorelle, amanti, fidanzate, in pace.
Nessuno vi toglierà i comunisti da salotto, quelli con cui discutere pacatamente dei precari, del capitale di Marx, del capitalismo, della lotta sociale.
Specie oggi che, con la detassazione degli straordinari, saremo tutti costretti a lavorare di più, con meno diritti, con gli stipendi più bassi d'Europa.
Complimenti: se qualcuno si lamenta, c'è sempre un alta rotazione di risorse.
Un morto qui, un morto là ...


La vera partenza si intitola il fondo di Paolo Mieli sul corriere.
Scurdammoce 'o passato: il conflitto di interessi, le relazioni pericole con la mafia, i processi in corso, le mani sull'informazione ....
Tutto deve rimanere uguale.

20 aprile 2008

I soliti sospetti


Nel film I soliti sospetti, si parla di un misterioso boss criminale, che è riuscito a crearsi attorno una leggenda, che ne mette in dubbio persino l'esistenza. Ma esiste veramente Kaiser Soze?
Mi veniva in mente questo film, pensando a Berlusconi: il politico che, come dice Cazzullo, è riuscito a non farsi prendere sul serio. Quello che scherza sempre, fa battute. Che da dell'eroe ad un mafioso, che mima il gesto del mitra con una giornalista che fa una domanda scomoda a Putin (in Russia ci sono stati 21 giornalisti uccisi, nell'era Putin): ma lo stesso si dice che Berlusconi ha sempre ragione, vince sempre, non sbaglia mai. Il politico più amato dagli italiani (come la cucina), ma forse anche il più antipatico.

Se lui ha ragione, noi che ci permettiamo di criticarlo abbiamo torto, democraticamente. Ci ritroveremo rinchiusi nelle riserve, come gli indiani. Ci accontenteremo di poter festeggiare il 25 aprile, la vera festa della Liberazione, o del festival del 1 maggio?

Anche a sinistra ci si è accorti di aver perso: quali e di chi le colpe? Sempre degli altri. Per la Sinistra Arcobaleno è colpa di Veltroni. Per alcuni nel PD è colpa dei vari Travaglio, Annozero, Parla con me, Che tempo che fa (come si fa a mettere assieme trasmissioni così diverse): su Europa c'era un illuminante articolo (espressione dell'ala ex Margherita) per cui questa televisione critica, sarebbe espressione di una sinistra che racconta un mondo che non esiste.
Il mondo dei rifiuti campani, delle case che non ci sono a Milano, del Sistema a Napoli e della cattiva politica in Calabria.

Per la nostra classe politica, spesso in modo bipartisan, non si deve parlare male della sinistra quando è al governo per non danneggiarla. Non si deve parlare male del centrodestra (e men che mai di Berlusconi) perchè lo si rafforza, perchè l'antiberlusconismo è fuori moda ...
Non si deve criticare e basta. Zitti e Mosca. Appunto. Vorrete mica che si torni a parlare dei comunisti.
Chissà se Veltroni si è reso conto dell'imperdonabile errore di aver lasciato Bassolino al suo posto. Di aver paracadutato la Finocchiaro in Sicilia, di aver quasi escluso Beppe Lumia e Beppe Giulietti ...
Chi porterà avanti ora la battaglia contro il centrodestra?

Ma allora gli italiani sono dei coglioni? A parte che il dare dei coglioni, degli assassini, il calunniare è una costante del cavaliere. Comunque coglioni no, ma un po' ignoranti, sicuramente. Con le fette di salame sugli occhi.
Come spiegare altrimenti il voto degli operai alla lega: si parlava della crisi dei salari (più bassi d'Europa, ma vedrete che ora i telegiornali non ne parleranno più), del problema della sicurezza sul lavoro, del precariato e tu vai a votare la lega?
La Lega di Maroni e della legge 30? La Lega del Popolo della Libertà, che vuole togliere la legge sulla sicurezza sul lavoro, perchè non piace a Confindustria?
I telegiornali parlavano della crisi delle famiglie, pensate che ora, senza bollo dell'auto e senza Ici (come faranno i comuni) starete meglio?
Mi rivolgo alle famiglie truffate dai bond argentini, dal crac Parmalat, dal crac Cirio; alle aziende e agli enti pubblici che andranno in bancarotta per la crisi dei mutui derivati: rischiate di non venire risarciti (grazie alle prescrizioni facili della ex Cirielli, del signor Berlusconi) e che vi venga tolto anche lo strumento della Class Action.

E veniamo alla questione sicurezza: si è data alla sinistra l'immagine di difensori dei rom, dei gay. Si sono fatte marce come quella a Vicenza contro la base Dal Molin (marcia più che legittima): la colpa che ha pagato la Sinistra Arcobaleno è l'aver raccolto poco. Poco sul Welfare, sulla legge 30, sui salari, sulle morti ...
E aver scelto come leader Bertinotti, ex presidente della Camera, poco a giovato a levarsi di dosso il peso del governo da cui si usciva.
Rifondazione, i comunisti, devono imparare che la sicurezza dei cittadini, l'eccessivo garantismo, il risanamento dei conti, non sono temi da centrodestra.

Il governo Prodi rischia di passare alla storia come quello dell'Indulto e dell'immondizia a Napoli (e solo a Napoli, perchè altrimenti verrebbero fuori le colpe degli altri). Autolesionismo e scarsa lungimiranza politica. Ora ne pagano i conti.

Quando il centrosinistra, il PD, smetterà di inseguire l'avversario sulle sue idee? Il PDL vince al nord con la lega e allora ecco al via il progetto del PD del nord (non basta la frantumazione a sinistra?). Magari, propone qualcuno sempre nel PD, perchè non ci apparentiamo con la Lega, a livello locale.
La Lega di Gentilini, nostalgico del ventennio fascista, che ora sogna il ventennio leghista. Fascio e carroccio.
La Lega di Matteo Salvini, per cui bruciare un topo è più facile che bruciare un rom.

Intanto il buon giorno si vede dal mattino: assalto squadrista a Roma (ad un circolo gay). Dove la Destra di Storace (quello del Laziogate, del buco nella sanità da 7,5 miliardi di euro), si apparenterà con Alemanno (quello di Parmalat e di Frescoblu), in modo nascosto, nella campagna per l'elezione a sindaco di Roma.
Campagna che si gioca anche sulla strumentalizzazione degli stupri in città.
Giusto per rinfrescarci la memoria: Silvio e le sue televisioni anche oggi ci costeranno 300000 euro, per la sanzione della Corte Europea.
Berlusconi parla di sacrifici per gli italiani ma si guarda bene dal togliere la legge sui rimborsi elettorali (con il voto altri 300 milioni in più), sul finanziamento ai giornali (altri 600 milioni di euro) ....
E per fortuna che era un voto contro la casta.

A chi li soldi, a noi!
A chi i sacrifici, a loro!

Saluto al duce!

18 aprile 2008

Annozero: una storia italiana

Annozero: una storia italiana.
"La grande fortuna di Berlusconi è l'essere riuscito a non farsi prendere sul serio" Aldo Cazzullo, commentando le elezioni.

In quale altro paese un candidato leader che elogia un criminale pluriomicidia (Mangano) potrebbe avere la possibilità di essere eletto?
In quale altro paese un candidato può permettersi di fare false promesse (come quelle sulla cordata italiana su Alitalia), per poi smentirle nei fatti dopo le elezioni?
In quale paese un candidato premier può mettere come punto della sua campagna la sicurezza, dopo essere stato l'artefice della distruzione della giustizia italiana?
Chi si ricorda più dell'indulto, delle leggi ammazza processi (ex Cirielli sulla prescizione), della legge sulle rogatorie?
Nel 94 il governo Belrusconi I si presentava con gli slogan "viva Mani pulite e viva il pool di Palermo".
Nel 2008 Berlusconi si è presentato con lo slogan viva Mangano.

Notizia di oggi: il nuovo governo Berlusconi ter vuole rivedere la legge delega sulla sicurezza del lavoro, una delle ultime emanate dal governo Prodi.
Di che sicurezza parlano allora?

E in che paese viviamo, allora?
In un paese con un'informazione spesso a libro paga del padrone. Che da una visione abbastanza distorta della realtà.
Che ha addossato al precedente governo tutte le colpe sulla recessione, sulla crisi, sul problema immigrazione: come mai gli immigrati vengono in Italia a delinquere e non a lavorare? forse perchè la Bossi Fini è fatta apposta (per spingerli sulla via del crimine, rendendo difficile trovare un lavoro).

E poi ci sono gli errori della campagna elettorale di Veltroni.
Il non aver battuto il tasto dell'antiberlusconismo.
Il non aver ricordato di che pasta è fatto l'avversario. Aver girato tutta l'Italia, invece che concentrarsi sulle regioni più importanti (Lombardia e Sicilia).
Guardare al futuro dimenticandosi del passato.

Poi c'è la sinistra arcobaleno, che deve ancora decidersi se arroccarsi sulle ideologie (e perdere sempre le elezioni) o scendere in mezzo alla strada: il problema della concorrenza degli immigrati sul mercato del lavoro gli italiani lo sentono; come il problema della microcriminalità, sicuramente enfatizzato dai media: muore un italiano ucciso da un rom apriti cielo; il viceversa non fa notizia.

Poi c'è la Lega, unica forza sul territorio rimasta: assorbe i voti della sinistra, e risponde alle esigenze della sua gente. "Berlusconi basta che non rompe le palle .. e faccia il federalismo fiscale!".

Facci (giornalista de Il giornale) si chiedeva ironico: ma cosa gliene frega agli italiani di Mangano e della sentenza della Corte europea su Europa 7. A loro interessa di più della recessione ....
Qui Filippo Facci si sbaglia: la sentenza della corte europea ci ha portato ad una sanzione.
Che pagheremo noi cittadini italiani con le nostre tasse (chi le paga).
Agli italiani fregherebbe eccome, sapere che Berlusconi ci costa 300000 euro al giorno.
Chiedetelo ai commercianti, agli imprenditori, ai siciliani onesti, se a loro non interessa sapere che oggi si può elogiare apertamente un mafioso ed essere eletti presidente del consiglio.

Technorati:

17 aprile 2008

Una storia italiana ad Annozero

Stasera ad Annozero si cercherà di capire l'incomprensibile ... almeno per me: come ha fatto a vincere Berlusconi, e con questo margine, le elezioni.
Travaglio vs Facci: stasera scintille!

Voglia di cambiare di Salvatore Giannella

Voglia di cambiare, seguiamo l'esempio degli altri paesi europei.Perchè non seguire l'esempio degli altri paesi europei, che hanno problemi simili al nostro ma, differentemente da noi, riescono anche a risolverli?
Mettiamo il naso oltre le alpi.
Come hanno affrontato il problema dei trasporti, dell'inquinamento, dell'edilizia pubblica, della spesa pubblica, del welfare e della flessibilità, della natalità bassa, dell'inquinamento, dell'incentivare il turismo?
Leggendo questo libro si scopre che esistono per questi problemi, che da noi assumeno le dimensioni di una perenne emergenza (dunque qualcosa cui ci si abitua .. cui si impara a convivere), sono stati brillantemente risolti, con soluzioni semplici che noi potremmo banalmente copiare.

Perchè i problemi non sono nè di destra nè di sinistra. Non è importante se ad affrontare un problema sia un governo di un certo colore: quello che conta è distinguere tra i politici che fanno le conferenze stampa per annunziare l'inizio di un progetto e quelli che lo fanno dopo. Quelli che lavorano col pensiero della prossima campagna elettorale (se faccio così perdo voti, cosà ne guadagno) e quelli che lavorano pensando alle prossime generazioni, al futuro.
Questo libro riporta delle soluzioni di una semplicità sconfortante: sconfortante per la loro semplicità. Com'è che certe cose noi non riusciamo a farle?

In Svezia i morti del lavoro li hanno azzerato col delegato per la sicurezza.
In Danimarca hanno la flessicurezza: alta flessibilità, ma anche tanta formazione e una presenza forte del governo nell'aiutarti a trovare un lavoro.
In Germania puntano molto sull'energia pulita: quello che da noi è considerato utopia (eolico, solare), lì lo hanno fatto. Niente nucleare, carbone ..
In Gran Bretagna costruiscono interi quartieri di edilizia popolare, completi di accesso ad internet. Non case fatiscenti.In Spagna i treni ad alta velocità sono così in orario, per cui si viene rimborsati dopo un ritardo maggiore di cinque minuti.
In Spagna hanno piste ciclabili, autostrade con la terza corsia utilizzata per i pendolari.
In Italia le piste ciclabili non ci sono e quelle che ci sono vengono chiuse.La Francia ci ha superato come offerta turistica. In Italia abbiamo speso 7 ML di euro per il portale Italia.it, chiuso.
La Finlandia è il paese dell'infanzia felice, con asili nido e la figura dell'Health Visitor. In Finlandia i bambini sono considerati capitale sociale: qui da noi insisitiamo a dire che le donne italiane non fanno figli.
Voglia di cambiare da delle indicazioni: smettiamo di piangerci addosso (è un vizio di noi italiani) e iniziamo a guardare in che direzione vanno in Europa. In Francia il presidente Sarkozy ha chiamato un italiano, l'ex ministro Franco Bassanini (autore della riforma per le pubbliche amministrazioni) è stato chiamato per commissione Attali.

In Italia le riforme costituzionali vengono fatte a colpi di maggioranza (dal centro sinistra e dal centro destra), tenendo presente più il "particulare" del governo in carica che il paese.
Il libro si chiude con il rapporto Attali e un'intervista a Franco Bassanini.

Il link per ordinare il libro su internetbookshop.
Il libro sul sito dell'editore Chiarelettere.
Technorati:

L'indulto e quei criminali a spasso

Proprio vero: l'indulto passato, votato da parte della maggioranza del governo Prodi, più UDC, FI e parte di AN, è stata proprio una disgrazia.
Molti criminali, condannati, non sconteranno la pena.
Come l'ex ministro della sanità Girolamo Sirchia: è stato condannato a 3 anni di reclusione nell'ambito del processo milanese in cui è imputato insieme ad altre sette persone e una società per presunte tangenti nel mondo della sanità milanese. Per Sirchia l'accusa aveva chiesto 2 anni e 9 mesi di reclusione: una pena leggermente più pesante, dunque, che tuttavia non verrà scontata in quanto coperta da indulto.
Ha proprio ragione la Lega: certi criminali se non vengono condannati, poi c'è il rischio che tornino a colpire.

La questione immigrati

In Lombardia gli immigrati sono 900000. Di questi, circa 100000 gli irregolari [fonte Osservatorio sull'immigrazione].

Molti di questi lavorano regolarmente in nero. E muoiono nei cantieri, sul lavoro, come gli italiani.
Vogliammo cacciarli via?
Bene: come li rimpiazziamo nelle imprese?
Secondo: la Lega (oltre ad aver governato per cinque anni), governa il territorio lombardo da 14 anni. Come mai il problema sicurezza esce fuori solo ora?
Terzo: ieri uno degli immigrati da cacciare è morto sul lavoro. A Cornate d'Adda: Moussa Compaore era originario del Burkina Faso.

Magari anche lui avrebbe preteso una maggiore sicurezza. Come la pretendono giustamente tutti, contro delinquenti, ladri, spacciatori ..
Ma forse la sicurezza del lavoro è di serie B, come certe razze.

Per tanti piccoli delinquenti che vorremmo cacciare, ce ne sono altri che riescono a farla franca: parlo di Fiorani, che ha patteggiato una pena di 3 anni, per la tentata scalata ad Antonveneta.
Ma lui è un deliquente col colletto bianco.

16 aprile 2008

Se lo conosci lo eviti

Perchè ci si meraviglia se Berluscon si comporta da Berlusconi?
Perchè dovrebbe cambiare atteggiamento, visto che è stato votato, ha vinto e nessuno lo vuole costringere a rispettare le regole?

Nell'editoriale Ezio Mauro parla di eterno ritorno .. in effetti il cavaliere, la scena politica, non l'ha mai abbandonato.
Lo sa bene che, in caso contrario, sarebbe un imprenditore (e un cittadino) come tutti gli altri.

Sentite cosa dicono all'estero del cavaliere (che evidentemente è conoscuito meglio):

- Il Guardian "il governo più a destra degli ultimi 14 anni"
- Der Spiegel "a Berlusconi il trionfo alle elezioni ha dato alla testa"
- El pais "Berlusconi innalza xenofobia" (e gli accordi di Schengen?).