24 agosto 2008

Agosto, paese mio come ti riconosco

Sono partito in ferie con la pretestuosa polemica sulla sentenza dei giudici sulla strage alla stazione di Bologna, e torno che si parla sempre di giudici e magistrati per la riforma della giustizia.

Che fosse un pretesto per far rumore e non parlar d'altro lo si capisce dal fatto che è passato un mese e nessuno ha tirato fuori fatti nuovi sulla strage.

D'altronde se Fini vuole delle informazioni sul terrorismo nero, basta che chieda al compagno di partito Cristano De Eccher, il custode dei timer di Piazza Fontana.

Nel contempo i soliti soloni dell'informazione di regime hanno potuto pontificare sui fischi a Rotondi, sulla presunta censura...

E' successo di tutto in queste settimane, ma sembra che, come al solito per come vengono raccontate le cose non sia successo niente.

La guerra di Putin.
È scoppiata una guerra in Georgia, dove in un braccio di ferro tra Nato, Europa e Russia, sembra che abbia vinto la Russia.

Mentre i carri armati entravano a Gori, il ministro degli esteri Frattini era in vacanza con un volo di stato alle Maldive (ma seguiva tutto col telefono) e il premier trattava con Abhramovic per Scheva.

E Berlusconi ha pure sbandierato la sua amicizia con Putin, dittatore comunista, nemico della stampa e della libertà di informazione (comunione di intenti?), “se non era per la mia telefonata ..”.
Negli stessi giorni dove si discuteva sui carri armati a Praga e sul silenzio del PCI, i carri entravano in Georgia, e in pochi han provato vergogna.

Famiglia cristiana e comunista.
All'improvviso un giornale diretto da un prete, Famiglia Cristiana, diventava un giornale di cattocomunisti. Ma il PDL non doveva difendere l'identità cristiana, i valori, la religione?
Oppure è vero che, al solito, le critiche risultano indigeste a questo governo, a prescindere da chi le faccia.

Dopo la sostituzione come direttore dell'Unità, di Antonio Padellaro con Concita De Gregorio (senza che nessuno abbia spiegato perchè), lunedì mi compro il giornale delle Edizioni Paoline.
L'unica opposizione tollerata è quella che non si oppone.

Siamo passato dall'uscita di Castelli sulle morti bianche (cifre gonfiate per truffare lo stato); al boicottaggio di facciata prima delle olimpiadi in Cina (forse ci dovevamo pensare prima) da parte di esponenti di An; al sindaci sceriffi (diventati ufficiali di governo) che si improvvisano dispensatori di divieti (e il giornale inglese The Independent ci prende in giro).
A Roma divieto di rovistare nei cassonetti, altrove divieto di sostare nei parchi, di bivaccare ...
E non basta: dopo le pistole per i vigili, vogliono anche le celle nei comuni. Chi paga?

Il buco in Sicilia.
Dopo il buco al comune di Catania (900 ML di euro, gestione Scapagnini), il buco nella gestione rifiuti in Sicilia, dove iniziano a bruciare i cassonetti.

Morto il re viva il re.
Muore Antonio Gava e al suo funerale si ritrova tutta la vecchia DC (Pomicino incluso): tutti a rimpiangerlo e nessuno ha ricordato quello che ha combinato a Napoli, lo scempio della speculazione edilizia, dei fondi per il rilancio della città che non c'è mai stato.

Scarcerati e rimborsati: i vertici della giunta regionale di Abruzzo sono stati scarcerati. Essendo decaduta la giunta, prenderanno un bonus di 24000 euro e una rendita fissa che va da 3000-6000 euro.

Licenziamenti e sicurezza.
Trenitalia licenzia il ferroviere che aveva denunciato i problemi di sicurezza sugli Eurostar. I panni sporchi si lavano in famiglia? Si licenziano operai con stipendio da 1500 euro, perchè fannulloni, poi si premiano con bonus da milioni euro manager inefficienti (come Cimoli AD di Alitalia che nel 2006 percepiva uno stipendio di 1,5 ML di euro).

Come in Veneto dove la regione ha premiato 24 manager delle Asl, con un bonus di 960000 euro. Il Veneto ha un deficit di 284 ML di euro nella sanità.

Immigrate dunque colpevoli.
Una prostituta nigeriana fotografata seminuda dentro una cella.
Una peruviana, arrestata e tenuta in un centro di detenzione per una notte, perchè senza documenti (ma per il poliziotto non poteva che essere una prostituta).Forti coi deboli...
Eppure il papa ha parlato di “accoglienza ai poveri, immigrati, ammalati”.

Ici, federalismo, e tesoretto.
Bossi rivuole l'Ici.
Poteva parlarne prima con Silvio.
Avvenire “con le tasse non si scherza”.
Tremonti fa resuscitare il tesoretto d'agosto: servirà per il federalismo fiscale?
Si abbatte l'incasso dell'IVA: sono tornati i furbetti.

Il pubblico senza opinione e i maestri del pensiero.
Moretti (inteso Nanni) e poi anche Scalfari, parlano di un paese senza opinione, senza memoria. Troppi opinionisti, poca informazione, poca coscienza.
Bene: se non fosse che sono le stesse persone che puntualmente criticano le manifestazione di piazza come quelle di Grillo (dove le opinioni ci sono eccome).

Nostalgia di Craxi.
La notizia che più mi ha colpito è stata l'uscita di Bossi su Craxi “Quando il povero Craxi mi chiese aiuto”.
È conclusa la mutazione genetica della Lega.

Riforma della giustizia.
Berlusconi cita Giovanni Falcone, per la sua riforma della giustizia.
Proprio lui: quello di Mangano e Dell'Utri.
Roba da far rivoltare i morti e i vivi: dove sono Scalfari e soci, giusto sul tema della memoria?Parla di separazione delle carriere: ma nessuno lo ha informato che sia Falcone che Borsellino sono passati dalla magistratura inquirente a quella giudicante. Proprio loro.
Ma in un paese senza memoria, senza vergogna, si possono raccontare le peggiori cazzate: nessuno giornalista televisivo si è permesso di rimarcare l'errore.

Nel frattempo le riforme sulla RAI, sui conflitti di interessi, le liberalizzazioni da completare, sono sempre lì ad aspettare.

Che dire: finite le vacanze ora al PD toccherà anche fare opposizione.
Come sarà: dialogante come lo vuole il PDL?
Dura come vorrebbero molti elettori?
Una cosa è certa: mentre non possiamo parlare di regime, assistiamo al cambio al vertice dell'Unità (il giornale che ha tenuto in questi anni una propria linea chiara, col vizio di fare giornalismo e informazione) e alla scomparsa (o ridimensionamento) di Blob dal palinsento Rai. Sostituito da due fiction.

A poco a poco ci distaccheremo del tutto dalla realtà, ci troveremo in un paese dove i medici hanno il camice immacolato e sono tutti premurosi e competenti (altro che la macelleria Santa Rita a Milano). Dove i poliziotti sono i buoni che prendono i cattivi (immigrati) e non picchiano i cittadini inermi come alla Diaz o a Bolzaneto.
Dove il cielo è blu e le case sono tutte linde e pulite, col televisore sintonizzato sul quiz quotidiano.

Buonanotte italia.

2 commenti:

Adduso ha detto...

I magistrati devono continuare ad essere nominati solo per concorso ... ma ...

Esprimo un modestissimo parere.

Ci sono notoriamente interi distretti giudiziari che visibilmente, tranne per chi non può o vuole vedere, sono in mano a vere e proprie organizzazioni (senza generalizzare) di magistrati, avvocati, consulenti, baroni universitari, politici, parenti, amici e compari, i quali tutti insieme gestiscono il loro distretto come “cosa loro”. Questi “sistemi” sono a detta di tutti pressoché “intoccabili”, poiché poi è chiaramente innaturale e pure umanamente irrazionale che a dovere indagare e giudicare queste, chiamiamole per comodità ... “logge”, dovrebbero essere altri “colleghi” in quanto, almeno personalmente, non credo agli “inviati di dio sulla terra”.

Invece sulla riforma della giustizia sarei d’accordo solo su tre aspetti. Primo, con le obbligate e civili garanzie, velocizzare le procedure processuali, perché la giustizia di oggi assomiglia ad un “obitorio”. Secondo, dividere le carriere tra inquirenti e giudicanti ma a condizione che si crei una figura di super-PM-specializzato inquirente e requirente. Terzo, che non avvenga mai e poi mai che ad esempio i PM siano eletti dalla politica, ma nominati solo ed esclusivamente attraverso concorsi seri e ferrei, come chiunque entri nello Stato, ed anzi, ma questo dovrebbe valere per tutte, dico tutte le cariche medio e alte dello Stato (e non vessare lo sportellista da 800-1200 euro al mese), si dovrebbe sottoporre ogni sei-sette anni circa, tutti, dico tutti, persino “i 4 del lodo Alfano”, ad un test attitudinale e psichico.

Poi se dovesse essere definitivamente consentito il cosiddetto federalismo fiscale, che invece, sempre a mio modesto avviso, ha il sapore di un “federalismo mafioso” in cui governatori regionali, presidenti di provincia, sindaci, la politica nativa, la magistratura di distretto, i baroni provinciali, la locale polizia, ecc. possono decidere e fare ciò che vogliono nel proprio “feudo”, allora è evidente che noi italiani ci siamo bevuti anche l’ultima parte di cervello indipendente rimastaci …

alduccio ha detto...

Il punto è che oramai quando Berlusconi parla di riforme, abbiamo sempre il sospetto che parli per il suo "particulare", oppure per dirla in latino pro domo sua.

In altri paesi non esiste la separazione delle carriere e la giustiza funziona lo stesso, come mai?

Sul federalismo, vedremo cosa partorirà questa maggioranza .. sebbene qualcuno, cioè noi, dovrà ripianare i debiti delle regioni.