21 gennaio 2009

La volpe e l'uva

Ho letto i primi editoriali del post giuramento del 44 esimo presidente USA Barack Obama.
Tutto qui?, si chiede Giordano sul
Giornale.

Mi ricorda un pò la storia della volpe e l'uva: non potendo confrontarsi con la nuova era americana (sono finiti i tempi delle scampagnate al rach texano), si inizia a prendere le distanze, a dire che in relatà non c'è nulla di emozionante, di veramente innovativo.

Ma allora, scusate, com'è che inizia la nuova era? Dov'è il cambiamento epocale? Con i suoi primi passi, cioè con la scelta degli uomini, Obama ha premiato il vecchio establishment. Il discorso d'investitura non apre nuovi orizzonti, a parte, appunto, il dialogo. Scusate, mi spiegate come posso fare, allora, per emozionarmi anch'io?

Caro Giordano, pensa al fatto che ci siamo lasciati alle spalle Guantanamo, Il Nigergate, le rendition, il patrioct act, le guerre preventive ....

1 commento:

Anonimo ha detto...

"Con i suoi primi passi, cioè con la scelta degli uomini, Obama ha premiato il vecchio establishment."
al di là dell'antipatia che tu possa avere per Giordano questa è una critica molto giusta. la nomina della Clinton segretario di stato, di Daschle alla sanità (uno dei decmocratici con più anni al senato) e di Geithner (delfino di Rubin) al tesoro sarebbero state al centro di feroci polemiche con chiunque altro, in particolare perchè non mi sembra rappresentino quel cambiamento con cui Obama ha vinto le elezioni. ma siccome di Obama è vietato dire qualcosa di negativo sono state messe sotto silenzio...
ciao
Matteo