24 febbraio 2009

La voce del violino di Andrea Camilleri

"Tutto era stato, fin dal principio, uno scangio dopo l'altro. Maurizio era stato scangiato per un assassino, la scarpa scangiata per un'arma, un violino scangiato con un altro e quest'altro scangiato per un terzo [..] ... Passato il ponrte fermò l'auto, ma non scese. C'era luce nella casa di Anna, sentiva che lei lo stava spettando. Si addrumò una sigaretta, ma arrivato a metà la gettò fora dal finestrino, rimise in moto, partì. Non era proprio il caso di aggiungere un altro scangio".

Si legge e si rilegge sempre con gran piacere Camilleri: in special modo questi primi racconti di Montalbano, quando ancora i cupi pensieri della vecchiaia in arrivo non lo ossessionavano.Perchè piace Montalbano?

Perchè è una persona che è capace di capire le persone, di seguire piste basandosi su impressioni sensoriali: un colore, un odore, uno sguardo, una voce. Come la voce del violino, al centro dello "scangio" su cui si concentra la vicenda.Che parte dalla morte di una bella donna, il cui cadavere è scoperto per caso dal commissario stesso, in una delle sue intuizioni notturne.
Da qui parte l'indagine: chi aveva motivo di uccidere la bella Michela Licalzi?
Il cugino "scemo", che aveva per lei una passione "morbosa", come vorrebbe secondo la versione più ovvia il questore e il capo della Mobile? Un delitto passionale come vorrebbe il giudice Tommaseo?

No. Montalbano stesso avrà difficoltà a sbrogliare la matassa, dovendo affrontare anche problemi personali: in questo romanzo Francois è stato affidato alla sorella del vice Mimì; il rapporto a distanza con Livia sempre burrascoso. Infine l'arrivo di Anna, un'amica della signora Licalzi, che rischia di scangiarsi per qualcos'altro ..

"Gli parse che a un tratto il suono del violino diventasse una voce , una voce di fimmina, che domandava di essere ascoltata e capita. Lentamente ma sicuramente le note si stracangiavano in sillabe, anzi no, in fonemi, e tuttavia esprimevano una specie di lamento, un canto di pena antica che a tratti toccava punti di un'ardente e misteriosa tragicità.
Questa commossa voce di fimmina diceva che c'era un segreto terribile che poteva essere compreso solo da chi sapeva abbandonarsi completamente al suono.
Chiuse gli occhi, profondamente scosso e turbato. Ma dentro di se era magri stupito: come aveva fatto quel violino a cangiare così tanto di timbro dall'ultima volta che lo aveva sentito?"


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