31 marzo 2009

Cose che succedono in Germania

Su iniziativa del Ministro dell'Interno Wolfgang Schaeuble, la Germania mette al bando l'organizzazione neonazista "Heimattreue Deutsche Jugend". Secondo le autorita' tedesche, il gruppo avrebbe diffuso "l'ideologia razzista e il nazionalsocialismo". Da una serie di perquisizioni effettuate in mattinata tra Brandeburgo e Bassa Sassonia sono emersi opuscoli e materiale educativo per bambini sul tema della ''purezza del sangue'' e la ''minaccia alla sopravvivenza del popolo tedesco da parte degli ebrei e degli stranieri''.
In Italia, assisteremo alla giornata nera di Milano, nera in tutti i sensi.
FORZANUOVA vede nell'attuale problema dell'immigrazione una dolorosa ferita nella armoniosa convivenza dei popoli. Infatti, oltre ad essere un elemento di turbamento dell'ordine pubblico e di perdita di patrimoni culturali, l'immigrazione è un salasso d'energie umane per gli stessi popoli immigranti. Pertanto, vista la gravità e l'urgenza del problema, FORZANUOVA si batte per un blocco dell'immigrazione e per l'avvio di un umano rimpatrio degli immigrati.
Almeno il rimpatrio sarà umano. L'unico aspetto che posso arrivare a condividere è che l'immigrazione clandestina causa migliaia di morti nel mare. Ultimo caso, il naugragio di oggi al largo della Libia, con oltre 300 dispersi.
Poi ci sono anche
i casi che G. Stella ricorda oggi sul corriere: le persone che scappano dalla guerra come il piccolo Alidad, cui noi sbattiamo la porta in faccia.
Al raduno è prevista la partecipazione dei neonazisti tedeschi della Nationaldemokratische Partei Deutschlands (Npd), dei neofascisti inglesi del British National Party (Bnp) e di quelli francesi del Front National (Fn).

Tra gli altri punti di FN, tra l'altro, anche l'abolizione delle leggi Scelba e Mancino.

La caccia

La scoperta del sito che schedava i poliziotti in borghese, suscita reazioni da parte delle forze dell'ordine, della magistratura e della politica.Capisco le reazioni dei primi, meno le seconde.
Se la legge per chiudere il sito (che non voglio nominare) che schedava i poliziotti esiste già, perchè crearne altre? Per limitare internet?
I reati imputabili:
I profili perseguibili potrebbero essere quelli di violazione della privacy, con l'esposizione di immagini senza aver chiesto il consenso della persona ritratta, e di istigazione a delinquere, con l'invito ai cittadini della rete a pubblicare dati identificativi del membri delle forze dell'ordine.

Secondo: si sta creando un clima da "giustizia" fai date che non fa bene allo stato cioè a noi.
Da una parte si sente parlare di " sporco lavoro " di polizia borghese ..

Dall'altra si cerca di restituire pan per focaccia, con un blog di "Caccia all'anarchico insurrezionalista delinquente devastatore di citta'!", di cui si parla anche sul forum del sindacato di polizia.
Mi ritornano le pagine del libro di Bonini, Acab: dove la violenza delle strade entrava scatenava altra violenza di reazione da parte degli agenti. Violenza che assorbita quotidianamente a piccole dosi, ti entra dentro ..

In uno stato democratico non si deve aver paura della polizia in borghese, infiltrata. Con questi strumenti si è combattuto e si combatte la mafia, il terrorismo nero o rosso.
Semmai mi preoccupano certe notizie, come quella per cui a molti agenti sarebbe stato chiesto di anticipare le spese per la trasferta al G8. Come se fosse una gita di piacere. Ieri sera Maroni smentiva la notizia.
Ecco, su questo bisognerebbe discutere.

Il lupo perde il pelo ..

... ma non il vizio.
Questa battuta è troppo scontata. Scusate.
Ma leggere che Mario Chiesa è nuovamente arrestato per tangenti, è troppo.
Sarà l'aria nuova che si repsira, lo sdoganamento di Tangentopoli ....

Il gioco a incastri

Riotta finisce al Sole 24 ore.
Lo ha deciso il patto di sindacato della Rcs Mediagroup figurano Mediobanca, Fiat, Gruppo Italmobiliare, Fonsai, Assicurazioni Generali, Diego della Valle, Pirelli, Intesa SanPaolo, Sinpar, Francesco Merloni, Mittel, Eridano Finanziaria ed Edison.

Domanda: chi finirà al TG1?

30 marzo 2009

Il silenzio (sulla mafia)

Parola di uno sbirro antimafia, che si fa chiamare Gianni Palagonia: le prime righe del suo libro "Il silenzio".
In Sicilia non si ammazza più, e questa è la cosa più grave, il termometro per capire che le cose per la mafia vanno bene. Non si uccide, e tutti pensano che dopo qualche arresto eccellente la mafia sia stata sconfitta.
Ma qui lo sanno anche i bambini che quando c'è troppo silenzio è perchè gli affari tirano.Ormai le bande hanno imparato la lezione, sanno che il migliore amico può diventare il tuo carnefice e hanno cambiato strategia. Lavorano a compartimenti stagni: se uno si pente può far arrestare cinque persone, non più cento come prima. E' un modello reticolare, postgerarchico.

Negli ultimi dieci anni noi inquirenti non abbiamo fatto quello che ci dicevano i pentiti, perdendo il contatto con il territorio. con i confidenti, con la strada, e adesso è di nuovo buio.Ci vorranno anni prima di capire che diamine sta accadendo, cosa fa la nuova mafia.Le loro parole d'ordine oggi sono riciclaggio, investimenti, negozi, alberghi.
E poi la borsa, la ripresa dell'edilizia, i grandi appalti, e soprattutto la politica. Prestanome, teste di legno, la verità è che con la mafia si vive tutti i giorni.
Può essere il ragazzo secco secco che ti pianta la pistola dritta in faccia, ma più spesso è un tizio con la pancia e la testa pelata, la cravatta, e nella giacca solo la penna per firmare assegni e atti notarili.
Technorati:

Ribellatevi (alla mafia) ma non troppo

Il corriere ha messo casualmente le notizie una sotto l'altra.
Fini ai ragazzi "ribellatevi alla mafia".
Con che armi? Con quali strumenti, in una regione dove non si hanno opportunità di lavoro?

Pino Maniaci rinviato a giudizio perchè faceva il giornalista abusivo.
Abusivo come i lavavetro, contro i writer, contro cui "tolleranza zero".
Se c'è un modo per non fare antimafia, è questo.

Soldi veri per pochi

Vi ricordate la richiesta del presidente di Confindustria al presidente del consiglio e al governo? Soldi veri per le imprese?
Il giorno dopo l'incontro, i soldi veri erano arrivati.

Poi leggi la notizia sulle imprese vincitrici degli appalti per la Maddalena.
I tecnici della struttura di missione, il braccio operativo del commissario del G8 Guido Bertolaso, stanno verificando le carte, ma l’esito è scontato: la gara per la gestione dell’ex arsenale, oggi trasformato in struttura ricettiva (hotel, centro congressi, porto turistico), la vincerà Mita resort, una srl controllata da Emma Marcegaglia, presidente di Confindustria, e da Andrea Donà dalle Rose, unico proprietario di Marzotto spa, gruppo leader nel tessile.

Libera, neutrale, trasparente

Libera, neutrale, trasparente: la raccomandazione approvata dal Parlamento Europeo .

Internet come importante strumento di emancipazione degli utilizzatori e come straordinaria opportunità per rafforzare la cittadinanza attiva lottando contro le due nuove sfide dell'analfabetismo elettronico e dell'esclusione democratica nell'era elettronica. Sono queste alcune delle suggestioni ed indicazioni con le quali si apre la Raccomandazione del Parlamento Europeo al Consiglio.

Difficile non fare paragoni con la situazione italiana, con le varie proposte D'Alia, Carlucci e Barbareschi.

Report: L'inganno

Se la puntata dedicata al lascito di scorie del nucleare italiano non vi ha spaventato abbastanza e siete ancora convinti della soluzione del nucleare, riguardatevi l'inchiesta di Michele Buono "L'inganno".

Il titolo non è a caso: l'inganno sulla presunta sicurezza del nucleare, il rischio tollerabile, gli studi sui rischi all'esposizione giornaliera che non ci sono e, se vengono fatti, parlano di rischio leucemia superiore alla media.
L'ente delle Nazioni Unite, OMS, che dovrebbe controllare sulla slaute, che addirittura avrebbe censurato rapporti, come quello relativo alla Conferenza di Kiev del 2001, sugli effetti dell'incidente di Chernobyl. Di chi ti devi fidare?
Dell'agenzia per il nucleare, la AIEA, che sidovrebbe occupare di sicurezza, ma che in realtà sembra abbia più a cuore la diffusione degli impianti nucleari nel mondo?
Il giornalita di Report è andato in Germania e in Francia, per capire che aria tira: non è vero che le centrali sono sicure, che non ci sono incidenti, che insomma c'è un "il rischio accettabile". Il rischio è accettabile per il governo e per le imprese: solo un calcolo statistico che tollera un certo numero "ragionevole" di morti (silenziose) in tot anni.

Ma non è mostruoso tutto questo?Se non ci fossero le contro analisi di CRIIRAD (un ente indipendente), nemmeno sapremmo che le emissioni "negoziate" finiscono nel cibo, nel vino, nell'acqua.
Nel Germania, nel 2002, il governo ha proibito investimenti nel nucleare. Ma il governo Merkel ha voluto vederci chiaro, sulla vita attorno alle centrali. E lo studio ha riscontrato un tasso 4 volte più alto di Leucemia. Come a Kruemmel.

Poi c'è il problema scorie.
Come hanno fatto in Francia? E in Germania?
Sono sicuri i loro siti?La risposta è no. Ad Asse avevano lasciati i fusti nelle miniere del sale. Peccato che poi sia arrivata l'acqua della falda, non prevista dai geologi.In Francia ancora oggi ci si arrangia, le si lascia "provvisoriamente" sotto terra, da qualche parte.

La dipendenza energetica.
Report ha sfatato anche il falso per cui col nucleare ci sarebbe l'indipendenza energetica (slogan ripetutto pappagallescamente dai nostri cai politici). Non è vero: lo testimoniano i dati di Francia, Stati Uniti, dove col nucleare sono aumentate le emissioni di CO2.
Dove hanno dovuto riesumare persine vecchie centrali a petrolio.
Si dice che la Francia sia al 40% per il nucleare: falso anche questo (almeno a seconda di quanto riportava la trasmissione). Una cifra gonfiata ad arte per non danneggiare le aziende che investono nel nucleare, come la Areva.
L'Italia sarebbe poi dipendente dalla Francia per il combustibile, per gli impianti, per il nucleare.

C'è un bell'articolo, sul Corriere di ieri, che parla del viaggio in Africa di Sarkozy, per firmare due accordi sullo sfruttamento delle miniere di uranio in Niger, Repubblica democratica del Congo e nella Repubblica del Congo. La Francia è accusata di aver promosso e aiutato le peggiori dittature africane per il nucleare.Areva non vuole ammettere le proprie responsabilità: eppure i ricercatori di CRIIRAD hanno controllato i depositi di attrezzi lasciati incustoditi all'aria aperta, fuori dalle miniere. Sono contaminati da raggi Gamma.

L'accordo Italia Francia.
Non sta scritto da nessuna parte che l'Italia costruirà 4 centrali
: almeno non è scritto nell'accordo con Sarkozy. Si parla solo di un accordo, per uno sviluppo di un piano comune sul nucleare, quando l'iter legislativo permetterà il nucleare in Italia.Dopo aver visto questo, spero mai.
Certo, i siti di stoccaggio potrebbero essere posti sotto vincolo di segreto di stato (nemmeno le autorità sanitarie sarebbero informate).
Certo, la Edf (la Enel francese) certifica i propri impianti come sicuri, persino dalle cadute di aereo.Ma non è vero: Stephan Lhomme di (sortir du nucleaire) ha "rubato" un documento confidenziale di Edf che parla di "copertura ragionevole del rischio". Come giocano questi bambini con le parole!

La borsa eletronica.
L'ultima bufala (nucleare) riguarda il risparmio in bolletta. Nemmeno col nucleare psenderemmo di meno: dal 2004 in Italia esiste la borsa eletronica, controllata dalle aziende prodruttrici.Che pilotano l'erogazione di energia, per spuntare il prezzo più alto, ai danni del consumatore. Basterebbe uscire dal mercato oligopolista, governato dall'Enel col beneplacito dello stato, che in questo caso fa più gli interessi del monopolista che non dei contribuenti.

E allora, cosa facciamo?
Basterebbe cambiare modello, come già Report ha raccontato.
Il comune di Alessandria lo ha fatto: fonti rinnovabili, minori sprechi, centrali a Biomassa vicono ai quartieri.Si può fare, e a chi dice il contrario, invitatelo a guardarsi Report.
Technorati:

29 marzo 2009

Alcune domandine

Alcune domandine. Magari qualcuno mi sa rispondere.

Mi ha sorpreso vedere ad Annozero, che l'onorevole Maurizio Lupi era in grado di ribattere (e avere la sentenza del tribunale di Tempio Pausania) a Travaglio del (presunto?) abuso di Villa Certosa. Preveggenza?

Come mai nessuno ha chiesto a Corrado Formigli qualche chiarimento sul suo servizio dove mostrava un cantiere (di un certo assessore regionale) dove alcuni operai lavorerebbero in nero? Possibile? Spero che la redazione chiarisca quanto mostrato.

Il caso Genchi: ieri molti italiani anzichè celebrare il nuovo che avanza hanno manifestato la propria solidarietà a Gioacchino Genchi, davanti alle questure.

Sotto processo per aver spiato gli italiani. Come la Telecom.
Oppure la verità è ben diversa, come spiega Benny Calasanzio.

Passione reporter di Daniele Biacchessi

Per non dimenticare
Ilaria Alpi (Roma, 1961 - Mogadiscio, 1994)
Raffaele Ciriello (Venosa, 1959 - Ramallah, 2002)
Maria Grazia Cutuli (Catania, 1962 - Kabul, 2001)
Antonio Russo (Francavilla al Mare, 1960 - Tbilisi, 2000)
Enzo Baldoni (Città di Castello, 1948 - Najaf, 2004)

Dovremmo essere veramente grati nei confronti dei giornalisti che decidono di lasciare le comode stanze dei giornali, per andare a raccontarci gli scenari di guerra internazionali. Lasciare poltrone, aria condizionata, moquette per andare nelle zone più pericolose del pianeta, in prima linea, per mostrarci il vero volto della guerra. Che non è una esportazione della democrazia. Le cui vittime civili non sono degli effetti collaterali.
La guerra è guerra: morte, distruzione, ricostruzione. Affari sporchi nascosti dietro missioni umanitarie: traffici di armi, di rifiuti.

Come per Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, uccisi a Mogadiscio nel 1994. Mentre investigavano sugli sporchi affari di armi e rifiuti tossici (come la diossina della Icmesa di Seveso) che coinvolgevano esponenti dei servizi, armatori e faccendieri (gli eterni faccendieri) italiani. Uccisi in un agguato che intendeva eliminare questi due scomodi, altro che giornalisti in vacanza, come cercò di raccontare la commissione parlamentare di inchiesta.

Anche Raffaele Ciriello aveva uno scopo, in terra di Palestina, a Ramallah in Cisgiordania: raccontare tramite le sue foto dell'oppressione dell'esercito isreliano nei confronti della resistenza e della popolazione civile palestinese. Un omicidio su cui non c'è mia stata la volontà politica di fare giustizia, nei confronti dei militari responsabili.

Maria Grazia Cutuli, uccisa durante un agguato sulla strada per Kabul, nel 2001, durante la campagna militare contro i talebani (battaglia tra l'altro, ancora in corso). Testimone scomoda di una scoperta sconcertante: delle fialette di Sarin, in un deposito abbandonato dai talebani e misteriosamente lasciato intatto dai bombardamenti delle forze alleate. Uccisa, assieme ai suoi compagni, per dare un messaggio preciso agli stati impegnati nella guerra contro i talebani.

Antonio Russo, giornalista Free Lance e collaboratore di Radio Radicale, stava raccontando su quello che succedeva in Cecenia. Dopo aver girato il mondo, dall'estremo oriente all'Africa. Il suo punto di vista è sempre quello della popolazione, la vittima silenziosa di tutte le guerre.
Ucciso e probabilmente torturato: un omicidio dietro cui potrebbe celarsi la presenza dei servizi segreti russi.

Infine Enzo Baldoni: ucciso in Iraq nel 2004 e il cui cadavere non è maistato restituito alla famiglia (quanto si è impegnato in merito il governo, anzi i governi italiani?).
Baldoni, a differenza degli altri personaggi, non è un giornalista né un fotografo. È solo un copywriter: in comune con gli altri ha solo la passione per il viaggio, la voglia di raccontare e scrivere le cose che vede (nome in codice Zonker). E che ha riportato nel suo blog famoso Bloghdad.
Un uomo di pace, di solidarietà, il suo rapimento avviene mentre consegna medicinali a Baghdad, con la Croce Rossa.

Di tutte queste persone si è detto che se la sono cercata, cosa sono andate a fare lì, a rischiare la propria vita, a mettere in difficoltà il governo, a cercar le luci della notorietà …
Eppure senza le loro voci, senza i loro articoli, cosa sapremmo degli aspetti poco noti, chiari che si celano dietro le guerre. Reporter che raccontano storie dietro gli orrori , anche se la frontiera che separa il conflitto dalla vita di tutti i giorni è sempre più sottile. Informazione e investigazione, che spesso si scontrano con deviazioni, ostacoli, depistaggi, tentativi di controllo e manipolazione messi in atto dagli apparati militari, dalle agenzie di spionaggio e controspionaggio degli stati. Del potere politico.

Alcuni link per approfondimenti.
Ilaria Alpi
La notizia della morte, del TG3 da parte di Flavio Fusi. Ogni volta mi vengono le lacrime …
Il sito di Ilaria Alpi.
Il caso Alpi.
Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di Ilaria e Miran.

Raffaele Ciriello
Welcome to Postcards
From Hell !
Wikipedia Raffaele Ciriello.

Maria Grazia Cutuli
Wikipedia: Maria Grazia Cutuli.
La notizia della morte sul corriere.
Il sito che la ricorda.

Antonio Russo

Wikipedia Antonio Russo.
Radical Party.
Il reporter e' stato ucciso dai servizi segreti di putin?

Enzo Baldoni
La voce su wikipedia.
Il suo blog Bloghdad.
Il teatro civile di Daniele Biaccessi.
Il post sul blog dell'editore Chiarelettere.
Il link per ordinare il libro su internetbookshop.
Technorati:

L'uomo della provvidenza

“E' l'uomo della provvidenza”.
L'uomo che parlava dal palco della convention del popolo della libertà, il presidente del Consiglio, il leader del neonato partito (il nuovo che avanza che assomiglia tanto al vecchio del passato), il possessore di televisioni e giornali veniva così considerato da un giovane delegato umbro.
Che ingenuamente non si rendeva conto della gaffe fatta.
D'altronde il nuovo partito ha fatto carta straccia delle fondamenta della nostra repubblica e della Costituzione: via l'antifascismo, via tutto l'equilibrio di poteri, separati in esecutivo, legislativo e giudiziario.
“Più governo e meno parlamento”, un altro slogan sentito.
“Siamo il partito del fare”.
“Più mamme al lavoro, meno femministe in TV”.

Un un grandissimo show mediatico:televisioni, giornali, telegiornali stanno celebrando la nascita, a canale unico a volte, del neonato Partito del Popolo della Libertà.
Non capisco cosa ci sia da celebrare, cosa ci sia di nuovo, di innovativo: le idee? I valori, gli slogan?
Questo partito nasce con l'impronta e le idee del suo leader, al di fuori di cui il diluvio. Nasce già vecchio: venerdì Berlusconi ha tirato fuori i cari e vecchi argomenti delle sue campagne elettorali. I gulag russi, i comunisti che non cambiano mai, Tangentopoli e le toghe rosse che hanno risparmiato il PCI.
A parte che detto dal miglior amico di Putin e Gheddafi, certe affermazioni fanno quasi ridere, mi viene da credere chi creda ancora a queste balle.
Un partito così vecchio che ha bisogno di rimpinzare di giovanotti e belle ragazze le prime file, per nascondere le solite facce.
Erano così fieri dei giovani, da averli messi in una zona gialla, al riparo dalle domande di qualche giornalista comunista.
Giovani che parlano di meritocrazia, cultura valori..... In un partito in cui si scambia il dibattito col monologo del capo (che avrà parola su tutte le nomine); in cui l'unica voce stonata è quella di Fini, in cui l'ovazione del leader fa impallidire il più spudorato fantozzismo.

D'altronde non era forse “Giovinezza” l'inno di quell'altro partito così di moda tanti anni fa? Anche quello si rifaceva a modelli giovanilistici.
Anche quello usava parole come rivoluzione: come la rivoluzione liberale sempre annunciata dal centrodestra e mai realizzata.
Anche allora (come oggi) si arringava contro il nemico esterno, per nascondere i problemi interni.
Cosa scriveranno i 1000 giornalisti (su 9000 delegati) dell'evento?

Non lo so. So che per cambiare linea, orizzonti, per sentire un'altra musica, basterebbe leggere qualche articolo di giornali esteri sull'Italia.
Come il Washington Post che parla della penetrazione mafiosa nell'economia italiana (articolo cui ha risposto il nostro ambasciatore).
El pais che definisce il presidente del Consiglio “uno dei più sinistri dirigenti europei”.
Die Zeit che parla delle potenza della mafia italiana che si allarga sempre più un Europa.

Sentiamoli gli slogan, i coretti, le voci: noi siamo l'ottimismo, la speranza, il futuro, la difesa della legalità, chi lotta contro chi si oppone alle riforme (Brunetta intendeva i sindacati).
Bene: chiedetelo ai lavoratori del Sulcis, come son contenti.
Oppure ai 2000 lavoratori di Porto Marghera, che grazie al disimpegno dell'Eni nel settore della chimica in Italia.
Forse a loro lo spettacolo non è arrivato bene. Tutta colpa del digitale.
Tutto cambia affinchè nulla deve cambiare. E oggi ne abbiamo avuto un esempio.

27 marzo 2009

Le leggi sulla Sicurezza sul lavoro

La legge sulla "Sicurezza sul lavoro" è ovviamente unica. Diverse le interpretazioni sui giornali.
Versione
Il Giornale:
Il governo ha approvato in via preliminare il dl per la sicurezza sul lavoro. Il testo passa ora alla conferenza Stato-regioni. Previsto l'arresto per il datore di lavoro e sanzioni pecuniarie più pesanti del 50%. Il ministro Sacconi: "La norma è perfezionabile ma niente toni esasperati".
Versione Repubblica:
Sacconi ha aggiunto che non accetterà "un linguaggio esasperato e reagirò coin molta forza". Poi, però, tornando sulle sanzioni ha spiegato che ci sono stati cambiamenti perché quelle di prima erano "irrazionali": "Rispetto al Testo Unico qualche volta la sanzione è di più, qualche volta è di meno".
Versione Unità:
E allora ecco che al posto della «reiterazione» di una inadempienza arriva la «plurima violazione». Qual è la differenza? È presto detta: per chiudere un cantiere non basterà che al secondo controllo rimangono delle irregolarità. Ora dovrà esserci un terzo controllo e solo se l’impresa non avrà sanato le contestazioni allora scatterà il sequestro. Le sanzioni pecuniarie saranno diminuite della metà addirittura rispetto alla legge 626 del 1994 e quindi di quasi tre volte rispetto al Testo unico ora in vigore.
Un altro capitolo riguarda la cosiddetta «cartella rischio personale». Si tratta di quel documento che racchiude la storia sanitaria di un lavoratore. Se un interinale passa da un cantiere all’altro, consultando questa cartella l’impresa sa che dovrà evitare di mettere, ad esempio, un ragazzo pieno di fratture su un traliccio. Se la norma verrà cancellata questo non accadrà più e il rischio incidenti aumenterà. Per ultimo, spazio alla bilateralità: i controlli saranno sostituiti da accordi fra imprese e lavoratori.

Il sol dell'avvenire di Giovanni Fasanella e Gianfranco Pannone

Il film sulla nascita delle Brigate Rosse, di Giovanni Fasanella e Gianfranco Pannone.
Il DVD + libro è edito da
Chiarelettere e verrà trasmesso secondo questa programmazione.
Forse, se ancora oggi le Br fanno paura, se l'argomento terrorismo è ancora tabù, è perchè della loro nascita e della loro storia, non si fa informazione.

Il film su Guido Rossa non viene trasmesso dalla Rai.
Tante fiction su mafia e antimafia, specie nelle ricorrenze, ma poco o nulla su Curcio, Franceschini, Mara Cagol, Moretti.

Scrive Fasanella sul blog:
Questo è innanzitutto il diario di un lungo ostracismo contro un film ritenuto «politicamente scorretto». Certo, sapevamo che era un’operazione a rischio, come tutte le operazioni che affrontano per la prima volta temi a lungo rimossi. Ma chi poteva immaginare che saremmo stati costretti a difenderci ancor prima che il film uscisse nelle sale?È bastato un semplice annuncio del tema trattato perché contro Il sol dell’avvenire si scatenasse una vera e propria guerra preventiva, combattuta dai nostri nemici a volte in modo subdolo e silenzioso, a volte in modo assordante e in campo aperto. Un ministro della Repubblica, politici di destra e di sinistra, familiari di vittime del terrorismo, giornalisti e intellettuali sono scattati contro il film prima ancora di averlo visto. Come mossi da un riflesso condizionato, pretendendo di avere una sorta di esclusiva sul dolore, sul diritto all’indignazione e sulla corretta interpretazione storica.

Forse, se vogliamo metterci questo passato alle spalle, se vogliamo chiudere i conti, dobbiamo prima sapere e conoscere la nostra storia.
Il link per comprare il DVD su ibs.
Il trailer:

Annozero: tutti a casa!

Annozero: tutti a casa.
Il piano casa (vero o presunto), servirà a rilanciare l'economia, preservando l'ambiente, senza alcuna speculazione, oppure sarà un condono edilizio legalizzato?
E così necessario il ricorso al decreto legge?
Tante domande, e poche risposte.

Prima cosa: i condoni non servono e sono anche dannosi. Non rimpinzano le casse dello stato, che deve spendere più di quanto incassa. Rovinano l'ambiente e mettono a rischio sicurezza l'ambiente. Passano sopra ai poteri delle regioni (almeno nella prima bozza), come spiegava Vendola.
A partire dai condoni di Craxi fino a quelli di Berlusconi.

Se poi a Villa Certosa, in Sardegna, Berlusconi sia stato assolto (versione Lupi, sul punto B dei reati che erano imputati), oppure condannato (versione Travaglio, sui punti A, ...), poco importa. Senze le sue leggi, quella villa così, non poteva farsela. Tra l'altro, un filone della causa (tra la Idra e la Sochip) è ancora in corso.

Secondo: di fronte alla grave crisi, mondiale, in Italia e anche in Sardegna, siamo sicuri che il piano casa (per decreto legge) serva a qualcosa?
Di certo non ai lavoratori del Sulcis, i 1700 della Euroallumina, che han creduto alla promesse di Berlusconi e Cappellacci sullo sviluppo e sul posto di lavoro e ora si ritrovano in Cassa Integrazione.
Come Monica "ci avete detto per chi votare .. ci avete fregato per l'ennessima volta .. vogliamo il lavoro".

Saranno forse contenti i vip della Costa Smerlanda, di Porto Rotondo, di Golfo degli aranci: i costruttori come l'assessore Ketty Corona.

Cappellacci ha garantito che il piano Soru di protezione delle coste non verrà toccato. Ma ... Qualcuno, come mostrava il servizio di Formigli, si sta portando avanti: tanto chi controlla?
1700 case in Sardegna sono case fantasma, in Sardegna.
2 milioni in tutta Italia.1,4 miliardi di euro sono le mancate tasse per gli abusi edilizi.

Ferruccio Sansa, autore del "Partito del Cemento" (anche in Sardegna valgono le tre m, mattone, massoneria e medicina) raccontava uno scenario nemmeno troppo impossibile: si sta creando una bolla edilizia per cui si costruiranno tante case vuote che nessuno si potrà comprare.E che metterà in crisi le imprese edilizie e quelle della filiera.
Verrà realizzato il complesso di Costa turchese, dunque? A sentire le persone di Porto Rotondo, i villaggi turistici non portano ricchezze alla popolazione locale. Sono enti autosufficienti, in cui anche il personale arriva da fuori.Allora, di cosa stiamo parlando?

Del piano casa, nella parte dell'edilizia popolare? Dei 500 milioni che erano stati messi da parte dal governo Prodi e che oggi vengono ritirati fuori?
Interessante è stata la definizione di libertà, data dai politici in studio: la definizione di Vendola, dove libertà è libertà dalla miseria, dalla paura, dalla precarietà.
C'è anche la definizione di libertà del popolo della libertà, che nei prossimi giorni si riunisce per formare il nuovo partito. Libertà di fare gli abusi, ma senza violare le leggi?
Gli abusi in Sardegna, nel servizio di Bertazzoni.
Corrado Formigli e la Costa Smeralda.
Technorati:

26 marzo 2009

Grandi opere, grandi affari


Expo, ponte sullo stretto, TAV.
Dietro le grandi opere, spesso si cela la mano (armata) delle mafie. Un'azienda che pare non sentire la crisi. Un potere di cui spesso ci dimentichiamo, come sosttolineava nel suo splendido intervento
Roberto Saviano ieri sera.

Parliamo dei lavori per l'Expo a Milano, dove ancora non abbiamo capito se la commissione antimafia
si farà o no.

Sentiamo cosa dice il procuratore Ingroia.
L'antimafia:Expo a rischio 'ndrangheta
«Gli amministratori del Nord sono mai venuti da lei per chiederle consigli a chiedere che strumenti adottare per evitare queste situazioni?».
La risposta di Ingroia è secca:
«No. Mi pare piuttosto che l'approccio degli amministratori del Nord sia, come al solito, di sottovalutazione e convivenza: sottovalutazione, nel senso che si pensa che le organizzazioni e la criminalità organizzata siano fronteggiabili con l'azione della sola magistratura, senza il sostegno della pubblica amministrazione; convivenza, perché si pensa che un' eventuale presenza di interessi mafiosi sia compatibile con il sistema, senza capire che più tolleri la presenza della mafia e più la mafia ti toglie spazio e ti trasforma in suo strumento».

Passiamo al ponte della Impregilo a Messina: chi si ricorda oggi delle zone d'ombra della gara di appalto?
la partecipazione alla fase di pre-qualifica per la progettazione e realizzazione del Ponte di una società su cui sarebbe stato rilevante il controllo di una delle più potenti organizzazioni mafiose nordamericane. Poi, tutte da comprendere ancora oggi, le ragioni delle improvvise defezioni dei grandi gruppi esteri proprio alla vigilia dell’apertura delle buste. E ci sono gli innumerevoli conflitti d'interesse sorti nelle relazioni tra la società concessionaria, le aziende in corsa per il general contractor (1) e i gruppi azionari di riferimento. Per non dimenticare l’inserimento di clausole contrattuali più che benevoli con i vincitori e che prevedono una penale stratosferica (il 10% dell’importo totale più le spese già affrontate) in caso di recesso da parte dello Stato dopo la definitiva approvazione dell’opera. In ultimo l’ingiustificato ribasso del 12,33% praticato dalla cordata guidata da Impregilo (pari a 500 milioni di euro su una base d'asta di circa 4 miliardi e 425 milioni), oggetto di ricorso presso il TAR Lazio da parte del raggruppamento avversario con mandataria Astaldi.

L'unico modo per combattere la mafia è evitare il silenzio, la rassegnazione, il voler guardare dall'altra parte. Il silenzio uccide, il silenzio è mafioso.

Con Roberto Saviano

"Saviano verrà ucciso quando finirà nel dimenticatoio"
[dichiarazione di Carmine Schiavone a Il Tempo del 14/1]

E l'unico modo per impedire ciò, è impedire che l'attenzione cali, che l'indignazione lasci il passo all'indifferenza.
Nella serata speciale di Che tempo che fa, Saviano ci ha parlato del linguaggio dei media sui clan: come vengono raccontati i fatti di cronaca, come vengono presentati i boss e le vittime.
A cominciare dai soprannomi: nessun titolo de Il Corriere di Caserta riporta i boss col loro nome.
I boss vengono chiamati bin Laden, Sandokan, 'o sceriffo, 'o cappotto, 'o padrino. Chi legge questi nomi e non abita nella terra dei casalesi non capisce, ma per gli altri si crea una sorta di intimità, un legame speciale.

Negli articolo in cui si parla delle condanne, ai nomi anagrafici si associa la colonna dei soprannomi: dietro un soprannome come "'u urpacchiello", che fa magari ridere, c'è qualcosa di feroce.
C'è gente che delinque: nella terra dei clan ci sono 1 o 2 morti al giorno eppure queste notizie non arrivano sui giornali nazionali.

L'informazione nei giornali locali.
Come viene data l'informazione sui quotidiani locali? I titoli usati dicono tanto dei luoghi di cui parliamo.
"stupra donna sposata". Il crimine è perchè la donna era sposata.
"giustiziato sindacalista". Si da per scontato che esiste un potere diverso dallo stato, in grado di fare giustizia.
"Pirolo, la corte assolve l'infame". Pirolo è un collaboratore di giustizia. Ma è chiamato infame.

Dante Passarelli era un imprenditore di mafia: la magistratura lo mette sotto inchiesta e ne congela i beni.
"Passarelli, tragedia alla Ipam".
I clan, dopo il sequestro, lo uccidono: nessun perdono al manager che sbaglia, che ha fatto un errore.
E' sbagliato pensare che queste siano storie che non ci riguardano; storie che capitano in luoghi lontani, che danno pure fastidio. I casalesi investono al nord, nelle imprese di costruzione, inquinano l'economia di tutto il paese.

I titoli parlano, a modo loro, di una guerra quotidiana. Una guerra che nemmeno ci sfiora.

Le foto e le immagini della guerra.
Le immagini dei funerali di Ciro (ucciso dopo una rapina a 17 anni) e Emanuele (morto in un cantiere dove lavorava in nero), con iragazzini che portano la bara e che danno gas coi motorini.
Sia che tu faccia la scelta giusta o quella sbagliata, spesso il destino è lo stesso. La guerra non è solo nelle strade, anche nei cantieri.

E a morire sono ragazzi che non hanno colpe come Annalisa Durante, uccisa a Forcella.Come si reagisce a queste morti: con rassegnazione (è sempre stata così e sempre così continuerà); con insofferenza (sono fatti che riguardano il sud).
Eppure testimoniano di un potere criminale che ha in mano un pezzo d'Italia: un potere criminale che condiziona la vita delle persone. Si vive male con la camorra ...Che futuro ha una generazione che cresce con queste morti per le strade: che lezione apprendono i bambini dalle morti coperte da un lenzuolo?

Lettere dal carcere.
Se la cronaca della guerra non arriva sui giornali, arrivano invece le lettere di un boss, come Salvatore Schiavone condannato al 41 bis alla Gazzetta di Caserta.
Una lettera dove si attaccano i pentiti ".. forse un giorno scriveremo un libro sui pentiti e ci divertiremo".
Lettera cui l'editore ha avuto il coraggio di rispondere "signor Schiavone, la ringrazio per la sua stima ...".

Potere criminale.Qualcuno si è indignato per questa lettera?

Il dolore.
"Tommaso, il dolore del boss". Cosa c'entrano i boss con la vicenda di Tommy? E' un messaggio: i boss dicono che ci penseranno loro a ritorvare il piccolo Tommy. E il boss fa sapere che soffre. Questo è il dolore che arriva sui giornali, non quello delle vittime.

Come Salvatore Nuvoletta. carabiniere di 20 anni ucciso dal clan.

La politica.
La politica non ne parla della mafia e dei clan, se non per lanciare slogan. Eppure del legame tra politica e clan ce ne sarebbe da dire.

"Sandokan controlla 40000 voti". Controlla ora, non ieri.
"Sindaco morirai, la camorra alza il tiro".
Perchè se da una parte non se ne parla, i pochi politici che scelgono di affrontare la camorra, devono fronteggiare un potere cirminale con il PIL di uno stato. La cosa pià grave che può fare la politica, è scegliere il silenzio.

La diffamazione.
La mafia e la camorra ti uccidono non solo con le pallottole, ma anche andando a diffamarti.
Come con Salvatore Nuvoletta: perchè nessun giornale nazionale ha parlato di questo carabienire di 20 anni ucciso perchè ritenuto colpevole della morte di un nipote di un boss?
Perchè porta lo stesso cognome di una famiglia di camorra, i Nuvoletta di Marano. E qualcuno ha iniziato a far girare la voce che er aparente di quei Nuvoletta. E i giornali hanno dato la notizia, senza controllare.

Stessa tecnica usata con Don Peppino Diana:"Don Diana a letto con due donne"."Don Peppe Diana era un camorrista".
Quale è il messaggio? Siamo tutti uguali in terra di camorra. E' tutto uno schifo e chi cerca di differenziarsi lo fa per interesse personale.
Giornali che dei boss scrivono titoli come "Boss playboy, De Falco re degli sciupafemmine".
De Falco il mandante dell'omicidio di Don Diana.
"Era l'orgoglio di zio Sandokan". Dedicato ad un nipote di Schiavone, arrestato da un maresciallo infiltrato.

Come per Saviano, anche lui diffamato, anche lui criticato, che vive da 3 anni sotto scorta.Si è arricchito. Ha usato articoli e informazioni di altri. Poi scopri che l'editore di uno di questi giornali è finito sotto indagine per estorsione.

Il silenzio uccide, come certi titoli di giornali. E noi dobbiamo fare nostre le parole di Don Peppino Diana: "per amore del mio popolo non tacerò".

Dacci oggi la nostra inaugurazione quotidiana

Il presidente del Consiglio, col suo codazzo di portaborse, sottosegretari, ministro sorridenti, inaugurerà l'inceneritore di Acerra. Incurante delle proteste dei cittadini.
Della mancata benedizione del vescovo.

Importa qualcosa al signor presidente dei rischi (che nessuno vuol vedere) dell'inceneritore?Del fatto che Acerra è il simbolo dello spreco dei soldi pubblici?
Che l'azienda costruttrice, la Impregilo, avrebbe dovuto terminare i lavori anni fa.

Che l'azienda sia finita sotto inchiesta per le ecoballe, e per l'alta velocità Bologna Firenze: ma la colpa è, al solito dei magistrati, definiti una metastasi."E' qualcosa di patologico, una metastasi del nostro paese contro cui dobbiamo reagire perche' c'e' qualcuno che usa la legge come un Moloch che deve colpire".
Importa qualcosa che l'impianto funzionerà bene, senza recar danni all'ambiente e alle persone?

Ragazzi, non state con le mani in mani, lo stimolo del cavaliere: fate come me, smebra dire.Una inaugurazione qui, una là. Una candidatura in Europa (dove non metterà piede).
E domani è un altro giorno, pronti per un altro mega spot.

25 marzo 2009

La forma della paura di Giancarlo De Cataldo e Mimmo Rafele

"Tutti i media di questa e dell'altra parte del mondo avrebbero mostrato l'immagine del cadavere crivellato di colpi dello sciita che voleva compiere una strage a Roma.
E milioni, miliardi di cittadini di questa e di quell'altra parte del mondo avrebbero provato un brivido di paura.
E avrebbero rivolto un grato, riconoscente pensiero agli oscuri guardiani della sicurezza. E sarebbero stati pronti a sacrificare un altro brandello della loro fasulla libertà. E il teatro della paura avrebbe messo in scena la sua farsa travestita da una tragedia fra gli applausi scroscianti del mondo intero."


"Il comandante pensava da sempre che l'11 settembre era stato un vero affare. Intanto aveva sgomberato il campo da certe dicerie prive di fondamento.Osama e i suoi ragazzi avevano fatto tutto da soli. E c'erano riuscito perchè erano stati sottovalutati.
Erano stati sottovalutati perchè il livello di guardai si era pericolosamente abbassato, e la sicurezza era scivolata all'ultimo posto fra le voci di spesa dei bilanci delle grandi nazioni. Le chiacchiere sul presunto complotto giudaico, il mistero dell'aereo mai ritrovato, il coté satanito del quale si conoscevano i maniaci di internet ...
La solita consolidata tecnica. voci messe in giro ad arte. Servivano a manifestare una parvenza di dialettica. Vedete come siamo democratici?
E intanto la ripresa cominciava. Una ripresa energetica, conseguenza di uno shock salutare [...]

Ora il quadro della situazione era chiaro. Grazie alla nuova forma della paura, il mondo chiudeva lo sciagurato circolo aperto due secoli prima dalla Rivoluzione Francesee si apprestava a riprendere la sua corsa sui binari di sempre. Anche grazie a Osama il pensiero radicale e democratico conosceva il punto più basso della sua parabola discendente."
[La forma della paura, Pagine 247-248]

Il ruolo della paura nella politica internazionale dei paesi occidentali. La paura del terrorismo, associata alla paura del dverso: un misto di superiorità della razza bianca, di razzismo, ignoranza.Il tutto per un solo fine: l'ordine delle cose nel mondo. Un ordine cui si arriva tramite la paura, i conflitti, l'utilizzo della menzogna, la frode.

Menzogna che viene occultata nell'unico modo possibile: facendo divulgare la verità (anzichè nasconderla) da personaggi impresentabili.

Vogliamo fare dei nomi? Michel Moore in America e Beppe Grillo in Italia. Ma possiamo anche citare Naomi Klein.
Più è impresentabile, inaffidabile (agli occhi del cittadino medio davanti ad un tubo catodico), minori chance ha la verità di imporsi per quello che era: la verità. Depotenziare la verità, sino a trasformarla in una delle tante leggende che abitano il mondo contemporaneo.Caos.

Veniamo alla storia, raccontata in modo lucido, come una partita a scacchi: da una parte e dall'altra si afforntano due eserciti, con visioni diverse del mondo.

Da una parte il Comandante, i suoi amici potenti (banchieri, professionisti, politici, militari, vertici delle forze dell'ordine), i suoi agganci nella polizia, come Mastino e la sua banda. Coloro che profetizzano la guerra come strumento di difesa dei valori dell'occidente.

Dall'altra Lupo, un poliziotto degli Affari Interni, Daria una sua collega. Con una visione opposta della democrazia, dello stato, della parola sicurezza.

In mezzo le pedine del gioco: Guido ("un cucciolo di Maggio", come dice la canzone di De Andrè), un borghese che gioca alla rivoluzione e si trova coinvolto in questa guerra.
Marco, un poliziotto alle prese con la Furia, dentro di sè.
Rossana, una ragazza scampata alla guerra, usata come arma dal Comandante. Una donna pericolosa.
Salah, la scimmia. Un infiltrato.

Leggendo questo libro si capisce quanto sia labile il confine tra sicurezza e terrorismo. Quanto certe parole, come sicurezza, paura, siano oggi strumenti di una politica sempre più distorta, falsa, distante dalle persone.Diceva un famoso brigatista: "Ci illudevamo di portare l'atttacco al cuore dello stato , e non sapevamo che lo Stato non ha cuore".

Il link per ordinare il libro su ibs.
La scheda del libro sul sito della einaudi.
Technorati: e

Non ne sentiremo la mancanza

Dopo Berlusconi, anche Brunetta non scende in piazza il 25 aprile.
Non ne sentiremo la mancanza.

Certo, qualcuno dovrà spiegarmi come può un rappresentante dello stato, uno che ha giurato sulla Costituzione antifascista, nata col sacrificio di quanti hanno combattuto il fascismo, possa così snobbare (se non peggio), questa festività.
Festa che è di tutti gli italiani. Democratici.

Che personaggio, Brunetta.
Quelli che lo criticano? “insegnanti comunisti”.
Le scuse agli studenti? “Neanche morto”.
Berlusconi? “ha salvato la democrazia in Italia”. Tessera P2, numero 1816.

Ho visto cose ..

Poteva lasciarsi scappare questa occasione ghiotta, il buon Vespa?
Racz in lacrime, dopo la scarcerazione, vale più o meno del plastico di Cogne o dello zoccolo insanguinato, o della bici di Garlasco?

Racz racconta la sua storia da bambino quando a cinque mesi fu lasciato dai genitori in un orfanotrofio: «Non ho mai conosciuto i miei genitori, ho sette fratelli ma solo io sono stato affidato all'istituto per uscirne solo al compimento dei 18 anni. Poi ho cominciato a lavorare come panettiere e pasticciere presso un convento. A volte venivo pagato, ma in genere lavoravo per vitto e alloggio. Il mio sogno da bambino era quello di diventare monaco ortodosso».

Federalismo all'Italiana

La Corte dei conti condanna ad un micro risarcimento sindaco e giunta di Milano.
Avrebbero sprecato soldi nostri.

Cosa diceva Calderoli ieri, a proposito del federalismo? Che gli amminisrtratori locali sono più bravi a controllare i soldi?

Intanto, è partita ieri la concessione della Tem, la "tangenziale est esterna di Milano": sarà realizzata dalla Impregilo, in project financing.

Le discariche del Carroccio a Cremona

A Cremona si farà la discarica di amianto (per bonificare la regione): lo ha deciso la regione, dentro cui la Lega ha un peso importante. Lega, il partito che dovrebbe essere radicato nel territorio e vicino alle esigenze della gente.
Invece la discarica di amianto (anzi le due discariche), per la bonifica di tutta la regione si farà.

''Quello della Regione e' un imbroglio - continua Monguzzi. Per lo smaltimento di tutto l'amianto che c'e' in Lombardia non e' utile un'unica mega discarica regionale, ma servono siti di smaltimento piu' prossimi ai luoghi da bonificare, almeno una in ogni provincia. Una simile impostazione e' anche in grado di ridurre i costi di bonifica e va condotta sotto la stretta vigilanza ambientale e sanitaria della Regione''.

''Per citare un esempio basti pensare alla bonifica della Fibronit di Broni, nel pavese: lo smaltimento vicino al sito da bonificare abbatterebbe i costi dai 25 milioni di euro stimati a 17. E' assurdo che la pianificazione dello smaltimento dei rifiuti speciali in Lombardia la decidano i privati. Serve la pianificazione regionale''.

Pare che anche l'azienda che costruirà la discarica, sia in quota Carroccio.

24 marzo 2009

Ogino Knaus investigativo?

Karl Racz e Alexandro Isztoika Loyos sono stati scarcerati grazie alle moderne tecnologie: intercettazioni e, soprattuto, la prova del DNA.
Altro che metodi tradizionali.
Qualcuno si fida veramente del metodo Ogino Knaus?

Pensateci bene: la prossima volta, se fossero abolite le intercettazioni e (per i tagli ai budget delle forze dell'ordine) e le tecniche moderne di investigazione (che tanto ci piaccioni in televisione), potreste essere voi a finire in cella con qualche accusa grave.

Con tutto il rispetto, è stato un bel pasticciaccio, quello cui abbiamo assisitito a Roma.

All'improvviso il federalismo


Oggi alla camera si vota il federalismo.

Non mi venite a dire che del Federalismo se ne è parlato abbastanza, perchè non è vero: quanto costa, quali i ruoli e le divisioni dei poteri.
Le nomine negli enti pubblici, con che criteri verranno fatte? Assisteremo alla solita lottizzazione?

Non bastano le rassicurazioni della Lega: anche loro in quanto casta, hanno contribuito a far danni.
Certo, verranno poi i decreti attuativi sul federalismo che potrebbero svuotarlo dei suoi significati (qualcuno ha letto "Il colle fatale"?).
Non bastano, anzi risultano proprio irritanti, i soliti slogan su "gli italiani devono lavorare di più" (deja vu: qualche anno fa il premier intendeva tagliare le ferie).
Sul piano case, sul senso estetico delgi italiani ..
P.S. apprendiamo con stupore che la Cina blocca l'accesso a Youtube. In Cina, si chiama regime. In Italia si chiama lotta alla pedofilia, al diritto d'autore ...

Il reato che non c'è: autoriciclaggio

Parliamo di lotta contro la criminalità organizzata (per internderci non i lavavetri nè i rom che chiedono l'elemosina) e della pretesa tolleranza zero, tanto sventolata.
Report, domenica scorsa, parlava della legge che non s'ha da fare: il reato contro l'autoriciclaggio.
Si intende questo:
In Italia il reato di autoriciclaggio non esiste. Chi vende droga e rimette in circolo il denaro, può essere punito per il traffico di stupefacenti ma non per aver riciclato i proventi illeciti. Il Fondo Monetario, il Governatore della Banca d’Italia e il Procuratore Nazionale Antimafia ne auspicano da anni l’introduzione, ma al momento il disegno di legge che lo prevede è sepolto in un cassetto.

Il senatore Li Gotti aveva provato ad aggiungerlo, come emendamento al decreto sicurezza, ma è stato stralciato.
Per intenderci con l'introduzione di questo reato potremmo colpire le mafie e la loro l'economia criminale, colpirle sul patrimonio. Come intendevano fare i Mandalà, complici della latitanza di Provenzano, che con i soldi della mafia intendevano costruire un centro commerciale a Villabate.
Forse, ha ragione Pietro Grasso, Procuratore nazionale antimafia:

Io dico questo, che non si possono fare i proclami e i manifesti che si vuole combattere l’economia criminale se poi al momento in cui si devono dare gli strumenti per farlo, questi strumenti vengono tolti.

Le due censure

Ci sarà mia una libera informazione, su internet? Stretta tra la censura di stato e quella provata dei media e dei siti di social network?
Il caso Facebook, e la censura di Rassegna Stanca, raccontata da Guido Scorza su Punto Informatico: Facebook rimuove un profile per evitare proteste per un articolo dal titolo provocatorio dopo le dichiarazioni del papa: "Un editoriale ultrasottile"

Errata corrige sui conti

Dalla trasmissione Annozero avevo capito il contrario: la lotta all'evasione non va bene e sono diminuite le entrate. Poi la notizia di ieri, da parte dell'Agenzia, che parla di un +8%.

Così come la notizia sui soldi per la Cassa Integrazione in Lombardia: arriveranno 1,5 miliardi di euro, a fine mese.
Speriamo solo che siano distribuiti sia alle grandi che alle piccole imprese.
Un dubbio: come è stato possibile che in un anno, il reddito del premier (che è stato anche prima il più ricco in parlamento) sia calato così tanto. Crisi?

23 marzo 2009

Rai, di tutto, di più

Se l'informazione (Rai)si vede dal TG della rete ammiraglia ...
TG1 delle 12.30:
- 2 minuti alla ragazza del GF inglese morta dopo un tumore
- 2 minuti a Lino Banfi e alla sua fiction
- Un servizio dedicato alla vittoria del Savoia ad un reality (una volta tanti che vincono qualcosa)
- Un ampio servizio sul congresso di An
Infine, dulcis in fundo, nella rubrica Benjamin se la prendeva con lo storico Luciano Canfora, il cui libro "La storia falsa" è stato definito un libro a favore dei totalitarismi.
Riotta ha pure dato a Canfora del barone, perchè si era permesso di definire esilarante la rubrica e dei gattini ciechi i giornalisti che curano le recensioni.
"Canfora è coltissimo ma non simpaticissimo nè sportivissimo ...".
Non una parola sulla manifestazione di Napoli di Libera.
Non una parola sul federalismo fiscale, che
andrà in aula a breve (a che costi, chi controlla, siamo sicuri che non si creerà una nuova casta)
La sicurezza sul lavoro, con la retromarcia del governo sul testo unico. Meno sanzioni, ragazzi, c'è la crisi ...
Il DDL 1415 Alfano sulle intercettazioni e sui giornali.
All'Arena invece si è affrontato il caso del povero Mike, cui Mediaset non ha rinnovato il contratto di lavoro. Ecco, un altro precario ..

Report : modulazione di frequenze

Report ha ripercorso la storia del conflitto di interessi (televisivo) in Italia e di Europa 7. Dal far west televisivi degli anni 70, all'oscuramento dei pretori contro le reti locali di Berlusconi che, violando la legge (o approfittando di un suo spiraglio), trasmettevano a livello nazionale.
Al decreto d'urgenza di Craxi del 1984, (quello che Amato non ricordava): decreto che "in via transitoria" dava la possibilità di anno in anno a Fininvest di continuare a trasmettere.

Il pluralismo informativo sacrificato per fare un favore a Berlusconi: come con la Mammì, che portava i canali nazionali a 12 e spostava al 25% il limite massimo di canali per un singolo soggetto. Guarda caso il 25% di 12 sono le tre reti del biscione. E con il PCI che prendeva la Rete 3, tutto i partiti erano felici e contenti.

Poi venne la legge Maccanico del 1997, che proroga lo status quo, spostando lo spegnimento di Rete 4 (e le frequenze tolte) fino a quando ci sarebbe stato un congruo sviluppo del digitale e delle parabole.Congruo fino a quando?

La Maccanico prevedeva la creazione di un ente di garanzia per le comunicazioni, AGCOM, che avrebbe dovuto vigilare sui tetti pubblicitari (sforati dal biscione nel 1997, 98, 99).
Interessante vedere le dichiarazioni di ieri dei politici della prima repubblica (Veltroni, Amato, Mammì e il suo scopone).Le reazioni di Confalonieri di fronte alla domande di Iovine: certe persone sono abituate troppo bene. "questo è un falso .. a me piace la dialettica ma .. finiamola qui ...". Ma alla fine, l'iroso Confalonieri se ne uscito con "queste dovrebbero essere le vere interviste, altro che l'altra sera a Matrix". Bene.

Perchè Iovene metteva sotto il naso le sentenze della Corte Costituzionale, della corte di Giustizia europea, del Tar, che stabilivano l'incostizionalità della Mammì nell'articolo 15 (sentenza del 1994), l'incostituzionalità del regime transitorio stabilito dalla Mammì.
Tutte leggi fatte con un bel margine di discrezionalità, una scappatoia interpretativa (il digitale che si sarebbe dovuto sviluppare, il congruo sviluppo ..).

Poi c'è stato il bando delle frequenze del 99, la vittoria di Europa 7 di Di Stefano ("un favore politico" commentava Confalonieri).E poi .. che sfortuna, cade il governo D'Alema che stava proprio per mettere fine alla vicenda.
Subentra poi Gasparri che partorisce (lui o altri) la Gasparri 1 e 2.Il 23/12/2003, prima dello spegnimento di Rete 4, il presidente Berlusconi firma un decreto per Berlusconi.Via i tetti anttrust della Mammì.
Nelle nuove soglie rientrano anche i canali del digitale che avrebbe dovuto andare in onda entro il 2006.

Se in Italia destra e (parte) della sinistra sono contente, non così in Europa, che fa partire una sanzione contro l'Italia.

Gentiloni poteva agire per decreto, durante il governo Prodi 2, oppure disapplicare la legge Gasparri contraria alla normativa europea sulla pluralità dell'informazione.
Poi il governo Prodi cadde, e il nuovo ministro, Romani, ha risolto la vertenza con Europa 7 dando una frequenza della Rai.
Peccato che non basti a coprire l'80% del territorio.
Spiegava il legale di europa 7, Alessandro Pace "Rete 4, dal punto di vista del diritto comunitario, è illegittima".

Cornuta e mazziata: il consiglio di stato ha pure stabilito un misero risarcimento per Di Stefano, con una sentenza copia e incolla da quella degli avvocati Mediaset.
Riassumendo i fatti, l'Italia rimane l'unico paese dove il presidente del Consiglio è direttamente imparentato con il proprietario di un monopolio televisivo. E il conflitto di interessi è destinato a rimanere lì dov'è.Alla faccia del pluralismo, del liberismo, dell'informazione.

Sarà un caso, ma sul sito non è ancora disponibile la versione online della puntata ...
Technorati: ,

Il bisogno dell'acqua

Il Forum mondiale sull'acqua ha stabilito che essa non è più un diritto, ma un bisogno.Spero che i governi, tra cui anche quello italiano, colgano l'errore di fondo di questo principio, maturato dalle lobby dei produttori delle acque.
Chi controllo l'acqua, nei paesi del terzo mondo, ma anche qui, in Sicilia, in Calabria, nel Lazio, ha il potere. Come per l'energia, come per l'informazione, come per il mercato del lavoro.
Se gli studenti dell'onda sono guerriglieri, i cittadini lo diventeranno sul serio.

22 marzo 2009

Modulazione di frequenze politiche

Nei promo sulla Rai, la Gabanelli spiega il conflitto di interessi paragonandolo al caso di un signore che prenota il biglietto del treno e si trova il posto occupato. E nessuno disposto a far rispettare la legge.

Parliamo delle frequenze di Europa 7, date a Rete 4 , in barba a sentenze della Corte Costituzionale e in barba alle richieste dell'Europa in tema di informazione
(con una sanzione che ci potrebbe costare 35000 euro al giorno).
A tutte le leggi fatte a partire dalla Mammì, per fare ordine nel sistema televisivo. Coi risultati che tutti vediamo: un sistema televisivo monopolare, con poche sacche di resistenza.

La puntata di Report cade nel momento giusto, in cui An si scioglie nel PDL: una fusione (con tutti i problemi di leadership) spiegata a modo suo da Ciarrapico:
"Ci raranno le correnti nel PDL?
Ci sono già.
Perchè Berlusconi vince?
E' finita l'era dei partiti. Basta partiti, dico nei comizi: applausi, sempre. Berlusconi non ha un partito. E' lui e basta. Quindi vince."

Vince nonostante le sentenze, le critiche, i giudizi: come diceva Sabina Guzzanti nella sua imitazione
"La storia ci condannerà, ma noi la ricuseremo".

Contro tutte le mafie

La manifestazione di Libera contro tutte le mafie: sul palco a Napoli, tante le testimonianze dei parenti delle vittime della mafia. Gli eroi di questa battaglia, raccontata e testimoniata dal palco da Don Luigi Ciotti e Roberto Saviano.
Assente ingiustificato la politica (se escludiamo i sindaci e gli amministratori locali): assenza che va capita. Il PD che si sta chiedendo che strada percorrere; An che si scioglie nella PDL (con la formula del 70-30) ….

A proposito di mafie e Libera: dopo la puntata di Report, l'editore Ciancio ha scelto di querelare la trasmissione della Rai (chiedendo un risarcimento di 10 milioni). Poteva chiedere una rettifica; dare la sua versione dei fatti durante la trasmissione. Invece ha scelto la via legale.
Cosa dirà la Rai, l'ordine dei giornalisti, il mondo dell'informazione e i partiti? Nulla.

Non è un paese per una informazione libera? Una cattiva informazione non fa bene alla lotta alla mafia.

Consigli di lettura.
Il primo si intitola “Lotta civile” di Antonella Mascali (qui il link per ordinare il libro), che ha intervistato e raccontato l'impegno dei parenti delle vittime di mafia nella loro volontà di portare avanti la memoria e la lotta alla per la legalità nella società civile.
Così come a Napoli, c'è un Italia che sceglie di non guardare dall'altra parte, che non si arrende, che pretende dallo stato una legalità che non sia a giorni alterni.

Rimanendo nell'ambito dell'informazione, il libro di Daniele BiacchessiPassione reporter” (qui il link per acquistarlo) che racconta le storie di giornalisti morti per aver voluto svolgere il proprio lavoro, di fare informazione con passione, senza timori.
Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, Raffaele Ciriello, Anna Maria Cutuli, Antonio Russo, Enzo Baldoni.
Anche qui, come per la lotta alla mafia, è importante tenere viva la memoria dei fatti, affinchè non si sbiadiscano, non si dimentichi l'eroismo dei morti, non ci siano distorsioni nel ricordo.

Il sonaglio di Andrea Camilleri

«Questo romanzo conclude un ciclo iniziato con Maruzza Musumeci e Il casellante. Sono tre storie che raccontano tre metamorfosi più o meno riuscite. Nei tempi antichi le metamorfosi venivano più facili a dirsi e a farsi»
Andrea Camilleri
Terzo e ultimo capitolo della trilogia della metamorfosi di Camilleri, dopo Maruzza Musumeci e Il casellante.
In Maruzza Musumeci, la donna sirena tornava sulla terra per suggellare un nuovo patto d'amore con gli uomini e consolarli delle miserie della guerra; ne Il casellante la metamorfosi della donna trasformata in albero era metafora del dolore che pietrifica.

Qui il significato della storia sfugge ed è da ricercare dietro le righe del racconto: che parte dall'adolescente Giurlà, figlio di pescatori, che dalle distese del mare rischia di finire (per la miseria della sua famiglia) nelle profondità delle miniere di zolfo. Riesce a scampare la sorte di Ciaula, che in una notte di plenilunio scopre la luna, per finire a fare il craparo sui monti lontano da casa.

Qui scopre le letture di Lucrezio, la solitudine e il silenzio della montagna e la compagnia di una pecora. Una pecora distinta dalle altre della mannara, che col suo belare sembra volerlo chiamare, attirare. E, mano mano, la compagnia diventa qualcosa di più, perchè Beba, così Giurlà la chiama, si trasforma in un'amante gelosa, possessiva, permalosa.

In un mondo dove i mostri sono altri, come i compagni che approfittano di una ragazza, i camperi che mantengono la legge con i loro strumenti e con la loro legge, la storia d'amore diventa sempre più tenera ma è comunque destinata ad una fine. Come può un uomo stracangiare la natura di un animale? Giurlà troverà il suo riscatto nella donna capra (legata a Beba dal sonaglio che da il titolo al libro), la contessina Anita.

Il link per ordinare il libro su internetbookshop.
La scheda del libro sul sito Vigata.org
Technorati: