20 marzo 2009

Il rettore ci manda a dire

Il magnifico rettore della Statale Decleva segue la strada del ministro contro gli studenti che protestano:
Un decalogo contro gli scontri. E sanzioni che solitamente sono «riservate» a chi falsifica il libretti. Il rettore, Enrico Decleva, sospira: «Il senato sarà investito della cosa: altri due mesi di scontri (si vota il 13 e 14 maggio) sarebbero intollerabili. È opportuno che tutti facciano un passo indietro, si tratta di comportamenti impropri che danneggiano l'immagine dell'ateneo». Decleva non ce l'ha solo con i «politici »: c'è anche chi gioca a calcio «nel cortile di via Festa del Perdono».

Tolleranza zero, dunque: noi siamo quelli che fanno rispetttare le regole.
Davide Carlucci (coautore de Un paese di baroni) ci racconta una storia di baronie nelle università che coinvolge tale Ferdinanda Caizzi:
sotto processo con l’accusa di aver truccato un concorso da associato bandito nella loro materia dall’Università di Siena, correva l’anno 2001.
In primo grado Leszl e Caizzi sono stati assolti. In secondo grado, condannati. Avrebbero deciso a tavolino gli esiti del concorso prima che si svolgesse.


Chi è la Caizzi?
Ferdinanda Caizzi è la moglie di Enrico Decleva, rettore dell’Università statale di Milano nonché presidente della Crui - la Conferenza dei rettori delle università. L’organo più autorevole del sistema universitario. E a Milano insegna tuttora Franco Trabattoni, il pupillo della Caizzi, commissaria, sempre in compagnia con Leszl, nel concorso bandito dall’Università di Salerno nel 2003 (solo due anni dopo quello di Siena) che lo ha fatto diventare ordinario.

Ecco, appunto: non a caso si chiamano baroni o, come dicono gli autori, latifondisti del sapere.

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