06 marzo 2009

La Weimar digitale

Ho letto con una certa preoccupazione l'articolo di Calamari su P.I. sulle proposte che sono uscite per la nuova internet, la nuova "Weimar digitale" che si prospetta.

Si indica con questo nome un periodo di storia politica tedesca tra le due guerre mondiali che terminò con l'ascesa di Hitler al potere. Infatti il plauso all'impiego dell'esercito nelle strade, la formazione di ronde, governi inconcludenti e distaccati dalla realtà, una situazione economica fallimentare e la rinuncia in larga parte spontanea ai diritti civili risuonano come diapason vicini non nello spazio ma nel tempo. Altra similitudine tra i due periodi è l'uso organizzato e su vasta scala di strumenti mediatici preesistenti allo scopo di diffondere un "pensiero debole" e manipolare chi lo pratica. Ma queste sono considerazioni personali, storiche e per niente "digitali".
La situazione simile a quella della Repubblica di Weimar appena tratteggiata la si ritrova anche nel cyberspazio, che cyberspazio ormai non è più essendo solo la parte digitale di un mondo sempre più unificato.
Anche qui troviamo il plauso all'impiego di intercettazioni preventive e totali, alla censura eletta a sistema di vita, con la relativa rinuncia ai diritti civili in Rete ed un uso della propaganda per ghettizzare e demonizzare chi la frequenta e magari ne fa uno stile di vita. Anche persone dotate di intelligenza normale e di lunga pratica e competenza del mondo digitale restano sostanzialmente indifferenti agli scempi che sono stati praticati, soprattutto in Italia.
Giusto per non perdere l'abitudine, ricordo ad esempio che la censura preventiva sulla navigazione nei paesi "industrializzati" esiste solo in Italia ed in Cina: quindi perché il vostro blog sia visibile dovete non solo pagare gli eventuali canoni e sperare nella buona salute del vostro provider, ma anche non essere antipatici a tutta una serie eterogenea di soggetti dotati, solo in Italia, di poteri di censura immediata e totale, da aziende quali monopolisti del gioco d'azzardo, da ronde telematiche, cacciatori di reati d'opinione e così via.
La maggioranza dei cittadini della Rete non ha trovato niente di scandaloso nello stravolgimento della struttura della parte di Rete italiana perpetrata per tutelare il monopolio del gioco d'azzardo, anzi l'hanno molto apprezzato non appena è stato presentato come la pallottola d'argento per far scomparire i siti pedopornografici ed i micidiali "hacker".
Suggerire a questa maggioranza silenziosa ed indifferente di cercare "Pacchetto Telecom" o "Rapporto Medina" con un motore di ricerca sarebbe del tutto inutile. A cosa servirebbe far notare che potrebbe costituirsi, con la benedizione del Parlamento Europeo e di tutte le polizie e le agenzie investigative, una santa e potenzialmente lucrosa alleanza tra fornitori di connettività e fornitori di contenuti, in grado di stravolgere il futuro della Rete?

Un pò di link su Medina e Pacchetto Telecom.

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