19 maggio 2009

Non nominare il nome di Falcone invano

Il ministro della giustizia, Angelino Alfano, paragonava ieri i suoi disegni di legge in materia di mafia (il Testo Unico antimafia)a quelli fatti da Falcone, quanto era al Dipartimento di Giustizia.
Ci vuole un bel coraggio, per fare questi paragoni.

Dopo aver prorogato le leggi vergogna. Quelle del periodo 2001-2006 la ex Cirielli, la Cirami, 12 condoni fiscali edilizi ambientali, lo scudo fiscale di Tremonti (una specie di riciclaggio di stato), la legge sulle rogatorie e la depenalizzazione di fatto del falso in bilancio.

Dopo aver appoggiato le leggi ad personas del periodo dell'Ulivo 1996-2000: controriforma dell'articolo 513 del c.p.p. (le dichiarazioni accusatorie davanti al PM devono essere ripetute davanti al giudice), il patteggiamento in Cassazione, la Simeone Saraceni, la depenalizzazione dell'abuso d'ufficio non patrimoniale, niente più arresto per i falsi testimoni (legge fatta nel 1995).

Noi non ci dimentichiamo che il passato governo Berlusconi ha fatto una legge contro l'elezione di Gian Carlo Caselli alla super procura antimafia (anche a Falcone successe una cosa analoga); ha riportato in Cassazione un giudice come Corrado Carnevale.

Soprattutto, noi non ci dimentichiamo che queste elezioni sono state vinte al grido di "Mangano eroe". Cosa non doveva dire Mangano su di lei, cavaliere?
Sarebbe contento Falcone (e tutti i giudici antimafia) della legge che si sta varando sulle intercettazioni?

Non credo. Lasciate stare in pace i morti. Che almeno a loro è risparmiato questo. Anche a nome di quanti, nelle forze di polizia, nella società civile, nel mondo dell'informazione, nella magistratura, portano avanti la lotta alla mafia.

Segnalazioni: il tribunale di Brescia a condannato, in sede civile, il giornasta Filippo Facci, l'ex direttore de Il Giornale Marizio Balpietro, al risarcimento di 50000 euro per danno per l'articolo a firma Filippo Facci "Gli ultimi saranno i primi", ritenuto diffamatorio contro il sostituto procuratore Alfredo Robledo, del tribunale di Milano.
Il giornalista è stato condannato a pagare altri 10000 euro a titolo di riparazione pecuniaria.

Riporto dal blog di Daniele Martinelli:
Alfredo Robledo e Fabio De Pasquale citati nell’articolo diffamatorio di Facci su commissione, erano i pm che avevano chiesto il rinvio a giudizio di Silvio Berlusconi per corruzione in atti giudiziari nei confronti di David Mills, quest’ultimo guarda caso, condannato a 4 anni e mezzo di galera. Unico corrotto della storia giudiziaria mondiale che paga senza corruttore (Silvio Berlusconi isolato dal lodo alfano). Filippo Facci, nel suo “appunto” in prima pagina a libro paga di Berlusconi, aveva dipinto i 2 magistrati tipi di cui non fidarsi.

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