19 giugno 2009

No riforme no party

La crisi deve essere l'occasione per fare le riforme non fatte nel passato ... quanto volte lo hanno ripetuto i nostri capitalisti coraggiosi.
Quelli che ereditano le aziende, oppure le scalano a debito, oppure le pilotano tramite le scatole cinesi, patti di sindacato.
In america i bancarottieri sono finiti in carcere. E l'amministrazione Obama è sotto i riflettori per i legami con i vecchi economisti della bolla (e delle balle).
Qui si parla di ottimismo. Di sacrifici (come Marchionne, ma per gli altri): meno regole, meno salari, meno diritti, meno vincoli.
In un sistema dominato da conflitti di interessi, oligarchie, criminalità organizzata .. Non è lo stato sociale che è insostenibile, è questo Stato di padroni, di caste, di festini (come quelli di Capo cotta) che è insostenibile.
Da una parte un taglio al Welfare, alla sanità pubblica, alla scuola. Dall'altro grandi opere, nuovo cemento, nuove autostrade (perchè qui si continua a puntare sulla gomma).
Meno soldi alle scuole di stato e bonus per le scuole private, l'ultima trovata della Gelmini.
Come la social card data ai pensionati (ma scarica e non a tutti): si potevano dare i soldi in pensione, ma poi non si sarebbe spartita la torta tra poste, mastercard ...

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