26 luglio 2009

La questione meridionale e la questione Italia

Sentir parlare di meritocrazia da questo governo è come sentir parlare di giustizia da Riina (visto che anche lui è tornato stranamente di moda).

Lo stesso governo che rispolvera una vecchia idea di Mussi, creando l'agenzia di valutazione delle università, è lo stesso governo che ha premiato Scapagnini con un seggio da notevole (dopo il crac del comune di Catania) e Lombardo con la presidenza della Regione Sicilia.

Chiariamo: premiare le università che fanno ricerca, che producono è una cosa meritevole. Ma se poi questo significa poi penalizzare le altre (che in periodo di tagli riceveranno meno soldi) ciò che si ottiene è che continuiamo nella strada di spezzare il paese in due.

Forse a qualcuno l'università fatta così (in mano ai baroni, con i concorsi truccati, dove i meritevoli senza santi in paradiso devono espatriare) fa comodo a tanti. E la Gelmini lo sa bene, avendo fatto l'esame di Stato proprio in Calabria.Quello che manca, alla proposta uscita dal CDM (e non dal Parlamento, al solito) è un meccanismo che permetta di controllare i controllori (altrimenti si torna alla AGCOM che controlla la Rai in mano ai partiti).

E anche un meccanismo che premi e vada a bocciare anche i rettori delle università in fondo alla lista. Perchè l'obiettivo finale e livellare verso l'alto l'offerta informativa, non dividere l'Italia in due. Questo è almeno quello che succede all'estero.

E veniamo alla questione sanità: perchè sono state commissariate solo Campania e Molise? E non anche il Lazio, la regione Sicilia (con tutti i casi di malasanità), la Calabria?
Perchè non la regione Puglia, dove in pochi anni abbiamo assistito a due scandali sanitari (versione centrodestra con l'ex governatore Fitto, versione centrosinistra con Vendola e l'assessore Tedesco e i suoi conflitti di interesse).

Al sud, è la magistratura che lo dice, i pochi giornalisti che se ne vogliono occupare, destra e sinistra pari sono. E quando le indagini fanno emergere lo scandalo, lo spreco, il malaffare, i comitati di affare tra politici, santità, amministratori locali, si grida al complotto, all'accanimento dei magistrati.

E la gente continua a doversi spostare al nord per studiare, per curarsi. E le due Italie continuiamo ad allontanarsi.
E i fondi FAS per le aree sottoutilizzate che vengono usati come Bancomat: per gli allevatori alle prese con le quote latte. Per i buchi del comune di Catania. Come ammortizzatori sociali.

Come si fa a parlare di meritocrazia, di controllo delle spesa, quando poi si tappano le ali alla magistratura contabile (la Corte dei Conti, che ha protestato sul blitz del governo).
Quando, nel l'ambito della riforma del processo penale, si toglie l'obbligo dell'azione penale, si continuano a sfornare leggi che ingolfano la macchina della giustizia?
Quando si premiano gli evasori e poi si fanno pagare le tasse ai terremotati di Abruzzo?

Quando leggi che, nonostante se ne parli da mesi, il governo (quello dei proclami antimafia) ancora non ha sciolto il comune di Fondi, per le infiltrazioni della ndrangheta?
Che ha cercato di far passare, all'interno del decreto anticrisi, il condono fiscale da più di 90 miliardi di euro per le “slot machine”.
Che proroga di un altro anno la riorganizzazione di Sviluppo Italia (il carrozzone di Stato di cui ha anche parlato Report): un gruppo di 32 società, 492 poltrone, per un costo di 6 miliardi di euro. Le poltrone dovevano passare a 25. Ma per il risparmio, il governo ha deciso che si può aspettare.

Infine, l'ultima chicca, nel DDL sicurezza, i dipendenti addetti ai voli di stato sono stati licenziati e poi riassunti dalla struttura dei servizi segreti. Tutto ciò testimonia, se si guarda ai fatti e si lascia da parte ciò che raccontano i telegiornali, l'incapacità della classe politica nel saper affrontare la crisi e i problemi interni del paese.

E all'orizzonte si profila questo partito del sud, che potrebbe raccogliere tutto il malcontento.
Perchè non è tutt'oro ciò che luccica, anche nel regno del nostro Re Sole.

Segnalazioni:
- il fango su Ignazio Marino. Quando il gioco si fa sporco, iniziano ad uscire articoli come quelli del Foglio, riportati da tutti gli altri. A chi fa paura la sua candidatura?
- le tombe fenicie a Villa Certosa. Come dice ellekappa "Da tombeur de femmes, a tombarolo de femmes ...".
- la trattativa tra Stato e mafia: nell'intervista a l'Unità, il magistrato Alfonso Sabella racconta che si poteva scoprire tutto 10 anni fa.

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