05 luglio 2009

Rassegna stampa estiva

No Dal Molin.
Tutti i servizi li hanno definiti No global che protestavano contro gli accordi sulla base. In realtà erano solo cittadini vicentini che cercavano di applicare lo slogan leghista di "padroni in casa nostra". Non l'hanno capito che quello è solo uno slogan politico, con nessuna attinenza pratica.
La prossima volta, è meglio che dicano di voler fare una ronda contro gli immigrati ..

Via Craxi: alla fine, via Craxi si farà a Roma. Nella Roma di Alemanno, sindaco a colpi di tolleranza zero sulla sicurezza, e dove in pochi mesi sono avvenuti più casi di violenza su donne con molte similitudini. Oltre alle solite aggressioni a sfondo razzista.

A carico dello stato.
Berlusconi rassicura che a Viareggio sarà tutto ricostruito a onere del governo. Qui il premier è caduto nel solito lapsus. Lo stato sono io ...
No: quei soldi sono nostri, cioè di chi paga le tasse, nonostante i proclami sull'evasione del premier stesso e della lega. Viareggio e anche l'Aquila, saranno costruiti con i soldi degli italiani. A meno che non ci metta denaro dalle sue tasche (un pò come gli aquilani ospitati nelle sue ville).

Il piano B.
I governanti europei non si fidano delle rassicurazioni, e hanno preteso il piano B, per il G8 a l'Aquila. Visto che le scosse si susseguono.

Di cosa parleranno al G8?
Questa è una bella domanda. L'Italia aveva promesso tanto, sui finanziamenti ai paesi poveri, ma ha sempre mantenuto poco. Geldof, intervistato ieri dal TG3, ricordava che il nostro premier ha mantenuto il 3% di quanto pattuito.
Non parleranno dunque di aiuti ai paesi poveri. Parleranno allora dei respingimenti? Della politica anti clandestini messa in atto dal governo, che genererà tanta insicurezza negli immigrati nel nostro paese. Per la paura di essere arrestati, denunciati.

E la sinistra?
E la sinistra (quella in Parlamento) discute, è già in era pre congresso. Ci si scanna sui nomi, sulle alleanze. Con Franceschini, con Bersani, con Marino. Tanti nomi poche idee. Mi basterebbe sapere due o tre cose dai candidati.
Cosa ne pensano delle leggi vergogna.
Dei conflitti di interesse. Della proposta di un "Parlamento pulito" da condannati.
Sulle politiche energetiche in atto: nucleare, rigassificatori, inceneritori.
Della laicità dello stato; dei finanziamenti alle strutture private, dalla scuola alla sanità.
Giusto per capire di cosa stiamo parlando.

E il colle si mosse.
Dopo l'incontro tra Alfano e Napolitano, veniamo a sapere che il governo è disposto a cambiare la legge sulle intercettazioni. Il 14 si rischiava il silenzio dell'informazione: strano, a guardare certi TG non ce ne saremmo accorti.
Vedremo cosa uscirà fuori dal governo: il punto è che ci stiamo abituando, un poco alla volta al peggio:
Il risultato sarà che la legge-bavaglio verrà lievemente ritoccata, produrrà ugualmente danni indescrivibili, ma alla fine il Quirinale ne firmerà la nuova versione, riducendo le speranze che la Corte costituzionale la faccia a pezzi. Se c’è il rischio che la Consulta non bocci nemmeno il Lodo Alfano, capolavoro di incostituzionalità, figurarsi i tremori dei nostri ermellini (compresi i compagni di merende di Papi) quando dovranno esaminare la porcata “migliorata” dalla “moral suasion" quirinalizia. Insomma, le peggiori notizie, nella politica italiana, sono proprio quelle che, all’apparenza, sembrano le migliori

E' un gioco al ribasso: prima il lodo Alfano, poi le ronde, poi il reato di clandestinità, poi il bavaglio alla stampa, la stretta alle intercettazioni.
E il finale di questo percorso è ben noto.



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