13 luglio 2009

Un Grillo alle primarie

Spero che la candidatura di Beppe Grillo alle primarie del Partito Democratico serva a smuovere le acque.
Già in fermento dopo l'ingresso del terzo scomodo Ignazio Marino. Il laico.
Forse pensavano, gli uomini degli apparati, che i giochi fossero già fatti. Sarà interessante vedere come reagiranno, e, soprattutto, quanti voti perderà.


Comunque vada, se devono essere primarie, che siano vere: quando sento certi personaggi dire che tre candidati sono troppi, mi chiedo perchè non cambiano partito.
Le stesse persone che, se non avesse parlato Marino, sull'episodio del coordinatore di Roma arrestato come presunto stupratore, non avrebbero detto nulla.
Dopo la sua uscita sulla questione morale, tutti contro di lui perché “offende gli iscritti”.

E che c’entrano gli iscritti per bene? Perché si dovrebbero offendere?

Perchè non si dovrebbero offendere da quelle persone
che parlano di riforme comuni col centrodestra.
Che hanno risposto sì ai vari appelli del presidente Napolitano.
Che dopo l'elezione di Schifani al Senato, si sono pure complimentati.
Che si sono fatti beccare al telefono con i furbetti del quartierino.
Che volevano dar la tessera DS a Ricucci (no, dico, Ricucci).
Che chiedevano al telefono "allora abbiamo una banca".

Che in parlamento tuonavano a gran voce contro le Forleo e i De Magistris, chiedendo punizioni esemplari.
Che si dicevano preoccupati dell'archivio Genchi (poi ci ha pensato la Cassazione ha smontare tutto).
Quelli dell'indulto, della Bicamerale, della legge sul conflitto di interesse mai fatto, che "Mediaset è una risorsa per il paese" ...

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