31 agosto 2009

Cose che succedono all'estero

In Giappone il Partito Democratico riesce per la prima volta a vincere, sfruttando la crisi e la capacità di promuoversi come cambiamento.

In Germania, nei Land, la sinistra ottiene dei buoni risultati.

E in Italia? Chi lo sa. Se il nuovo è
rappresentato da Bassolino a Napoli (che risponde a Franceschini pure le pulci hanno la tosse ..), c'è poco da sperare.

Presi come sono dall'inseguire i modelli altrui (la destra di Fini, la lega al nord, l'UDC al centro), troveranno mai in modello di sinistra vero?

Frammenti di patria – Fellini e il fascismo dentro di noi

Altro spunto da Patria di Enrico Deaglio: Amarcord di Federico Fellini. Uno dei film preferiti di Deaglio (assieme a Il sorpasso di Risi).

A commento del film, nell'intervista, il regista parlò dei suoi ricordi di quegli anni, della sua adolescenza legata al fascismo.

"Il fascismo è dentro di noi", spiega e nel film ha voluto raccontarli entrambi:
" Io continuo a pensare che fascismo e adolescenza continuino a essere stagioni permanenti delle nostre vite, rimanere bambini per l'eternità, lasciando la responsabilità agli altri, vivendo la confortevole sensazione che c'è qualcuno che pensa a te e, nello stesso tempo, usufruendo di una libertà limitata, ma che ti permette di perdere tempo, e di coltivare sogni assurdi"
Quattro anni dopo quei ragazzi del film avrebbero considerato normali le leggi razziali.

Guardate lo spezzone: il culto della giovinezza, assieme ai ricordi dei fasti che furono. Nel film la scena è caricaturale. Ma guardando tanti politici di oggi, presi dalla frenesia del fare, dell'apparire, come torna attuale.

Technorati:

30 agosto 2009

La vicenda de l'Avvenire - il bastone e carota

Come leggere la vicenda dell'articolo de Il giornale in cui Feltri tira fuori una storia di presunte molestie che riguarda il direttore di Avvenire?
L'articolo va giù pesante, tirando fuori documenti e atti giudiziari (pubblici?).
Perfino il premier si è dissociato.

Il messaggio tra le righe, sembra essere "visto quello che succede a battere il tasto della moralità e del gossip".

Come se le vicende raccontate da
Repubblica e commentate da Avvenire e Famiglia Cristiana fossero relegabili solo a gossip estivo.
Il bastone e la carota ...

Due cose mi hanno colpito.
Leggere nell'informativa "noto omosessuale già attenzionato dalla Polizia di Stato per questo genere di frequentazioni". Ancora oggi esiste un schedatura per gli omossessuali (noto omosessuale già attenzionato ...).

Perchè non schedare allora i noti frequentatori di minorenni? I noti frequentatori di mafiosi? I noti frequentatori di corrutori di giudici?

La brutta vicenda è stata oggi smentita dal direttore de l'Avvenire stesso, in questo articolo del
Corriere.

Frammenti di patria - Ginger e fred

Uno spunto, dalla lettura di Patria 1978-2008 di E. Deaglio.
Il film di Federico Fellini "Ginger e Fred", con protagonisti una coppia di anziani ballerini invitati ad una trasmissione televisiva privata, per una operazione nostalgia, parla proprio del nostro premier.
Celato dietro la figura del cavaliere
Cavalier Fulvio Lombardoni.
Una satira feroce contro la pubblicità televisiva, contro la televisione di massa che tende ad un livellamento al basso della cultura, contro la televisione dei telequiz, la televisione del falso spacciato come vero. La televisione del consumismo, attraversata da un mare di volgarità, come gli altri ospiti della trasmissione.

Ad un certo punto Fred (Marcello Mastroianni), non ne può più della farsa, della finzione messa in onda dietro le quinte:

Feed: " Sai cosa ti dico? Adesso esco la fuori e glielo dico, vado sul palco e glielo dico in faccia a sessanta milioni di italiani"
Ginger: Ma cosa dici?
Fred: "PECORONI! PECORONI! PECORONI!"

Il link per ordinare il DVD su ibs.
Technorati:

Segnalazioni televisive

Presa diretta: riparte domenica 6 settembre l'approfondimento a cura di Riccardo Iacona sulle notizie di attualità. Che fine han fatto i terremotati dell'Abruzzo? I lavori di ricostruzione?Quale è la situazione reale sui respingimenti? Gli accordi con la Libia funzionano?
Come si fa a far sicurezza con i tagli alle forze di polizia?

Si consiglia la visione di questo programma (ma anche di Report) lontano dall'assunzione dei telegiornali.

Il poliziottesco.
Martedì riprende la serie (la terza) de l'ispettor Coliandro, su Rai 2. Sperando che sia più simile alla prima che non alla seconda. Un consiglio: Coliandro non è né CSI, né come le altre fiction televisive (americane o le imitazioni italiane). È politicamente scorretto, punta molto sull'ironia, richiamando in chiave ironica i poliziotteschi dei '70 e il grande mito, ovvero l'ispettore Callaghan.

La nuova Squadra, riprende invece mercoledì su Rai 3. L'ultima serie, andata in onda nel 2008, aveva cambiato pelle: più azione, più in stile reality. E non mi era piaciuta.

Grande Fratello.
Channell Four ha deciso che la trasmissione della Endemol “Big Brother” ha fatto il suo tempo. È ora di passare ad altro.
In Italia invece, Grande Fratello raddoppia: da 3 a sei mesi; si dice anche con tre terremotati de l'Aquila (ecco cosa intendeva il premier quando parlava di ospitare i terremotati nelle sue ville).

28 agosto 2009

La televisione ai tempi di Videla

Mia cugina è cresciuta in Argentina, all'epoca del generale Jorge Videla.
Un giorno, parlando con me e mia sorella, ci raccontò come la televisione Argertina a quei tempi fosse piena di programmi di intrattenimento.
In uno di questi veniva spiegato alle giovani ragazze argentine, con dovizia di particolari, come usare lo smalto sulle unghie, per un risultato perfetto.

Videocracy - il film che critica il governo

La Rai non trasmette il trailer di videocracy perchè "il film critica il governo".
C'è ancora qualcuno che osa dire che non siamo in un regime, che si appoggia in tutto e per tutto sull'informazione (manipolata, sopita, censurata)?

Anche alla luce delle domande di Repubblica, senza risposta, per cui il premier ha chiesto 1 milione di euro per risarcimento danni.
E l'immagine dell'Italia?
E gli articoli di Libero, una volta contro Prodi, poi contro Fassino, poi Franceschini?

Sempre a proposito di giornali.
Sul Giornale, il ministro Bossi lancia l'allarme "Silvio minacciato dalla mafia".
E sull'Espresso leggo della notizia dei ministri che hanno rapporti col comune di Fondi, di cui il prefetto ha chiesto lo scioglimento (bocciato dal Cdm), per infiltrazione mafiosa.
Cos'è? Amore e odio?


L'autunno caldo

A Milano, la protesta mediatica della Insse, fa scuola per i lavoratori della C.i.m. a Roma.
E ai lavoratori della Ercole Marelli a Sesto.
Si annuncia un autunno caldo.
Nonostante una televisione che fa di tutto per stempeare, annacquare le notizie.
State tranquilli, italiani va tutto bene.
Con l'inizio del campionato di calcio, ai telespettatori verrà somministrata la quotidiana dose di panem e circenses, ovvero calcio e f... (quella cosa che tira più di un carro di buoi).
Chiaro che, giorno dopo giorno, ti abitui e ti sembra normale il mondo delle veline, dei calciatori, delle feste in spiaggia, dei vip in vacanza.
Cosa stiamo insegnando ai ragazzi, che con la televisione crescono e con la televisione si fanno la propria coscienza?

27 agosto 2009

Le solite parole di scusa

Il signor Svastichella, colui che avrebbe picchiato i due ragazzi a Roma perchè gay, si difende.
Sono loro che mi hanno provocato.
Io ho molti amici gay (oppure ebrei, oppure immigrati, oppure di colore ... non cambierebbe nulla).
Non ho niente contro i gay (oppure ebrei, oppure immigrati, oppure di colore ... ).
Le solite parole. Già sentite dopo casi di stupro, di violenza su immigrati ....

Invito alla tortura su Facebook

Per fortuna non è ancora passato il giro di vite su internet, per blog e siti che istigano alla violenza (o alla pedofilia).

Altrimenti il gruppo su Facebook della Lega Nord Mirano sarebbe già chiuso. E i membri denunciati (come i ragazzini che su FB insultavano la loro professoressa, ricordate?).

Oppure il disegno di legge sulla Sicurezza, che conteneva questo articolo, è passato ma conteneva una deroga per gli immigrati.


Mentre negli Stati Uniti è iniziata una nuova politica contro la tortura, qui assistiamo quasi quotidianamente ad atti di teppismo contro gay, si minimizza sui migranti morti in mare. Si parla di torura come fosse un gioco.

Stavano tutti bene - parola di Libero

Clandestini, nuovi sbarchi. C'è una vittima
Malta: "Gli eritrei in mare stavano bene" [
Libero]

Magari gli eritrei erano solo in gita.
Leggetevi anche la rassicurazione fatta da R. Farina sul Giornale (rispondendo alle critiche sulla visita a Gheddafi):
Sia chiaro. A noi non piace affatto il regime di Gheddafi. Se Berlusconi va il 30 agosto, accompagnato dai nostri caccia, a Tripoli per l’anniversario del trionfo del Supremo Donatore di Cammelli, lo fa perché gli tocca. Ma fa bene. Fa benissimo. Non va a omaggiare il Capo, ma quel popolo, che volenti o nolenti ha per leader il Colonnello, che è certo un dittatore, ma bisogna decidersi: si deve avere una politica che accompagni i popoli alla democrazia, tendendo la mano, o si deve dar guerra simbolica e magari poi con il piombo fuso a tutti coloro che non rispettano i canoni della democrazia occidentale e i diritti umani alla nostra maniera?

Frammenti di patria - Il padrino parte III

Il terzo capitolo della saga del Padrino racconta degli ultimi anni di Don Michael Corleone, che vorrebbe uscire dal giro di mafia ed entrare in affari puliti.
Come la Internazionale Immobiliare, società controllata dalla Banca Vaticana.

Banca che non naviga in buone acque e che viene salvata da un generoso assegno di Michael Corleone, che ambisce ad entrare nel Cda dell'immobiliare.


Non è il migliore film della trilogia: ma i 30 minuti finali meritano tutta l'attenzione.

Mentre Don Corleone assiste alla Cavalleria Rusticana a Palermo, i suoi sicari regolano i conti con tutti i personaggi che si sono opposti al suo disegno.
Come l'Arcivescovo Gilday e il banchiere svizzero Frederick Keinszig, suicidato sotto un ponte.
Inquietetante i legami con la storia della nostra patria: La Banca Vaticana che ricorda lo Ior.

Il banchiere Keinszig che ricorda Roberto Calvi ucciso e impiccato sotto il ponte dei Frati Neri a Londra.
Papa Luciani che, secondo alcunie fonti, avrebbe voluto fare pulizia della finanza vaticana dell'epoca Marcinkus (l'arcivescovo Gilday), viene infine avvelenato dalla mafia.

A Roma viene ucciso anche Don Lucchesi, un uomo politico che fa da tramite per la mafia a Roma. Ucciso conficcandogli nella giugulare gli occhiali mentre l'assassino gli sussurra "il potere logora chi non ce l'ha".

Frase attribuita all'onorevole Andreotti.
Che sarà incriminato per mafia molto più tardi (il film è del 1990).

Mafia, Vaticano e i legami con la politica.
Fantapolitica. O forse è solo la storia della nostra patria.

Il nuovo capo della Mobile a Milano

Si chiama Alessandro Giuliano, il nuovo capo della Mobile a Milano.
Figlio di quel Boris Giuliano, capo della squadra mobile a Palermo nel 1979.
Uno dei primi ad capire che bisognava seguire la pista dei soldi, per dar la caccia alla mafia.

Buon lavoro, anche a Milano.

26 agosto 2009

La coezenza innanzitutto

Della Lega apprezzo la coerenza.
Tanto filo vaticana quando si tratta di attaccare gay, turchi (fuori dall'Europa) e l'Islam (mai moschee qui).
Come per la Libia: tanto clamore per le ditttature comuniste, e poi noi proprio col colonnello dobbiamo flirtare.

Vedi di non morire di Josh Bazell

Immaginatevi Joe Lansdale che ascrive un noir ambientato in un ospedale (una sorta di E.R. politicamente scorretto). Magari con l'aiuto di Michael Moore per svelare le parti del sistema sanitario americano che non funzionano.
E con l'aiuto di Don Winslow, per le parti che riguardano storie di mafia.

Ecco: questo è il mix dietro "Vedi di non morire", opera prima del medico Josh Bazell.Il racconto in prima persona di Peter Brown, un ex killer della mafia (famiglia Locano) che dopo essere entrato nel programma di protezione governativo, diventa un medico del Manhattan Catholic, un giorno si trova davanti ad un ex conoscenza del giro mafioso.

Un certo Squillante, cui deve assolutamente salvar la vita, se vuole salvarsi la sua nuova vita di medico.

Così, alternando le pagine dell'intervento (il presnte), Peter (chiamato Orso), ripercorre le tappe della sua vita (il passato): la morte dei nonni ebrei, che erano riusciti a sfuggire alla guerra ma non a dei sicari mafiosi.
L'amicizia con Skinflick, figlio di David Locano, avvocato e membro della famiglia mafiosa Locano.
L'affiliazione alla mafia e i primi delitti.
L'arresto, la galera e il processo.

Ci sono parti del libro che potevano essere snellite: su alcuni episodi l'autore si sofferma maggiormente (come la visita ad Aushwitz) rispetto ad altri, appesantendo il ritmo.

Nel complesso una buona lettura, da cui molto probabilmente verrà tratto un film.Nella copertina si parla di Leonardo di Caprio, sebbene io, al posto del dottor Brown, vedrei bene un Bruce Willis.

Il sito dedicato al libro
http://www.beatthereaper.com/
Il link per ordinare il libro su ibs.

Technorati:

Frammenti di patria - Il mostro di Firenze

Della storia del Mostro di Firenze, il libro di Deaglio "Patria" non se ne parla.
Eppure, oltre ad essere un casi giudiziario unico per la storia Italiana (quei 16 morti, in modo così brutale, il primo caso di serial killer mediatico), è stata anche una storia molto seguita dagli italiani.
Dei delitti del mostro, dei profili tracciati da esperti criminologi, si sono riempite pagine di giornali.
Così come, molto seguiti sono stati i vari processi a Pacciani e ai suoi compagni di merende.
Ricordiamo che, per almeno 4 degli ultimi casi, si è arrivati ad una verita giudiziaria e ad una sentenza di condanna defininitiva (Lotti, Vanni e Pacciani).
Che sono ancora aperte le piste sui mandanti occulti (la pista esoterica/ satanica, già ventilata dal criminologo Bruno, per conto dell'allora capo del sisde Parisi, e altre teorie).

25 agosto 2009

Il suggeritore di Donato Carrisi

Una caccia all'uomo, un serial killer spietato che ha rapito e ucciso cinque bambine, amputandole un braccio.
Una squadra dedicata alla sua cattura, fatta di esperti in crimini violenti, a capo di Goran Gavila, che inizia proprio dal macabro ritrovamento delle sei braccia (di chi è sesta?), in un campo.
Un messaggio lasciato dal killer, il primo, agli investigatori. Alla squadra si unisce anche la poliziotta Mila Vazquez, esperta nella ricerca dei bambini scomparsi.

Questa la base del thriller, intricato, pieno di colpi di scena, duro e affascinante: non solo per il tema della violenza dei minori. Ma anche perchè sembra che l'assassino sia sempre un passa davanti a tutti, capace di anticipare le mosse della squadra di Goran.

Duro e cupo perchè man mano che la storia prosegue, con i corpi delle piccole vittime che vengono fatti ritrovare, come fosse un gioco, si assiste ad un'immersione dentro gli abissi più profondi della psiche umana. Dentro le peggiori perversioni della mente umana. Pedofilia, sadismo, violenza fine a se stessa, serial killer in potenza, un milionario ossessionato dal sesso ….

Albert, questo il nome che la squadra da al suo assassino, li mette man mano davanti ad altri assassini come lui: altri lupi come lui, di cui lui è il capo.

Cosa lega questi singoli casi al capo branco? Come si mette in contatto con questi altri lupi? Come ne intuisce le potenzialità negative? Come riesce a plagiarne la mente per fargli fare le cose che vuole?
Soprattutto: dove porterà il gioco … Un mistero che nasconde un altro mistero e che trova una spiegazione solo alla fine (nel titolo del libro).

Solo alla fine, il tragico e drammatico quadro finale emergerà dalla nebbia del caso di ipotesi e indizi. Non aspettatevi il solito consolatorio finale in cui i buoni sconfiggono i cattivi. Nel corso dell'indagine si scoprirà infatti come tra buoni e cattivi siano tanti i tratti in comune. Traumi del passato, o dolori del presente. Non si può gettare uno sguardo nell'abisso, senza poter poi uscirne illesi ...

Il non luogo
Uno dei punti di forza, a mio avviso, del libro, è la sua non ambientazione: la scelta dell'autore di non collocare in modo preciso il luogo dell'azione. Potremmo essere in Francia, in Spagna (volendo, anche in Italia, se ci fossero quei nomi). Una scelta toglie al lettore dei punti di riferimento, che lo lascia in sospeso. E contribuisce ad aumentare la tensione, pagina dopo pagine.

I personaggi
Mila Vazquez e Goran Gavila: la poliziotta che non riesce a provare empatia per le persone con cui interagisce e il civile (che ricorda per molti tratti il Grissom di CSI) esperto in criminologia. Due caratteri che entrano subito in mente al lettore, per le loro spigolature. Ma soprattutto perché l'autore ha avuto l'accortezza di farli pensare: le loro paure, i traumi. Seguiteli con attenzione.
Il link per ordinare il libro su internetbookshop.
Technorati:

Gli onori al colonnello

Non è solo una questione di costi, sulla scelta di mandare le frecce tricolori a Tripoli, all'incontro del colonnello Gheddafi con Berlusconi.
É una semplice questione di opportunità politica: in un momento di tensioni anche dopo la liberazione del terrorista responsabile della strage di Lockerbie (e se i morti fossero stati italiani, come avremmo reagito, già ci siamo dimenticati delle polemiche col Brasile sul caso Battisti?).

Continuare a mettere da parte le questioni umanitarie, dei diritti civili, solo per una questione economica, per tutti gli accordi commerciali delle imprese italiane (Impregilo, Telecom, Eni), non ci porterà a nulla di buono.

L'illusione di Sacconi

Non mi è piaciuta l'intervista al Corriere del ministro Sacconi, dove parla di differenziare i ricatti, sventolando il ricatto degli sgravi sulla contrattazione di secondo livello.Non mi piace l'utilizzo della parola “egualitarismo”, qui usata in senso dispregiativo.
In periodo di crisi, con la produzione che non è ancora ripresa, come si può parlare di incentivi legati proprio alla produttività ?

Quali imprese e quali lavoratori prenderebbero gli incentivi?

E poi, considerando che molte imprese, anche al nord, sono piccole, quale impatto reale avrebbe sulle tasche dei lavoratori questa “contrattazione aziendale”?

Nell'intervista poi, anziché parlare di recupero del valore di acquisto, della generazione di precari, Sacconi tira in ballo il valore della vita, le scelte del governo in temi di bioetica.E i morti sul lavoro, dove li mettiamo: non sono forse vite da salvaguardare anche queste?
L'impressione è che, spingendo sui contratti aziendali, si voglia svuotare il contratto nazionale collettivo, per diminuire il potere di contrattazione dei sindacati confederali.
Non aveva forse chiesto, la stessa Confindustria, meno vincoli?

24 agosto 2009

Son finite le vacanze

Finite le vacanze, si ritorna ai propri luoghi, al lavoro, alla solita routine.
Già, ma per chi ce l'ha il lavoro: non sarà così per quanti, terminate le 52 settimane di Cassa Integrazione, rimarranno a casa.
Perchè è meglio lasciar perdere quello che dicono alla televisione, i TG.
Non siamo affatto in fase di ripresa dalla crisi. Semplicemente la crisi si è stabilizzata.
I prossimi mesi non promettono nulla di buono: aziende che chiuderanno (specie le piccole); aziende che esporteranno la produzione all'estero (come si voleva fare per la Insse). Magari anche aziende ad alta specializzazione, ad alta tecnologia.

Son finite le ferie, in tutti i sensi.
E gli italiani han cercato nella sorte, nel gratta e vinci, nell'enalotto, un riscatto, una possibilità per farcela. 31 miliardi di euro spesi in gratta e vinci, da gennaio a luglio. Sono cifre che fan riflettere.
Come tutta l'enfasi con cui giornali e telegiornali commentavano la bolla del montepremi che cresceva.
Non è più una repubblica fondata sul lavoro (per chi ce l'ha).

Finita l'estate, si dovranno fare i conti con la realtà. Mi piacerebbe sapere ad esempio quanti abruzzesi sono stati ospitati nelle ville del premier.
Quanti entreranno nelle case costruite (non a norma antisismica, comunque) e mostrate urbi et orbi come spot del buongoverno.

Mi chiedo come andranno le cose nelle scuole italiane, dopo le cure Gelmini e Tremonti.
La sicurezza nelle strade, nelle priferie, nelle regioni ad alta penetrazione mafiosa, con i tagli alla sicurezza.
Cosa succederà nei prossimi mesi in Afghanistan, con la guerra che nessuno vuole vedere.

Cosa succederà nel nostro paese, dove porterà la deriva razzista contro le minoranze, contro i deboli. Gli immigrati, le donne, i gay.
Cosa succederà in politica, al governo, nelle coalizioni, dopo gli attriti di questa estate. Alle richieste di autonomia delle regioni, di cui si fanno portavoce la Lega del nord e quella del Sud.
Come se veramente, oggi in Italia non ci fossero già le gabbie salariali (il nero al sud), le due Italie, con la corruzione e le mafie a far da collante.
Come si comporteranno i tanti cattolici, quelli che si ritrovano a disagio nel PDL.

A Rimini, è iniziato il meeting di Comunione e Liberazione che celebrerà i due politici di riferimento. Giulio Andreotti, per i suoi 90 anni.
E Silvio Berlusconi: “La coerenza personale non è il criterio esclusivo per valutare chi governa” dice il cattolicissimo presidente della Compagnia delle opere Scholz.
Ricordiamolo, parliamo di un network, di una lobby potente: 34000 aziende. Un giro d'affari di 70 miliardi di euro. Tutto in nome della sussidiarietà, come per la sanità in Lombardia.
Pensare che a questa pervasività una volta si era opposto perfino uno come Podestà.

Nel frattempo, è bello scoprire come nonostante il caldo, lo sport preferito da certi imprenditori, non si sia arrestato. Le mazzette a Palermo.
D'altronde se l'attuale presidente del Consiglio vuole essere ricordato per quello che sconfisse la mafia. Lui: quello di Mangano eroe, degli incontri con Bontade, Di Cristina e Mimmo Teresi. Quello di Dell'Utri come braccio destro.

Patria 1978-2008 di Enrico Deaglio

Badate che tutto questo è stato: tutto quanto viene raccontato nel libro (al tempo presente) è parte della nostra storia.

La storia degli ultimi 30 anni, che hanno portato il nostro paese, in cui viviamo oggi, a quello che è.
Di quale Italia parliamo?
Dell'Italia della criminalità mafiosa, divenuta negli anni 70-80 grazie al traffico di eroina e alle opere pubbliche, un enorme potere economico.

Dell'Italia dei tanti morti: le morti misteriose di Roberto Calvi, Michele Sindona, del criminologo Semerari. Le morti dei tanti eroi borghesi che han cercato solo di fare il loro dovere.Ambrosoli, Galli, Alessandrini, Tobagi.

Dei magistrati antimafia: Costa, Scaglione, Livatino, Terranova, Chinnici, Borsellino, Falcone.Dei poliziotti, dei carabinieri, dei sindacalisti, avvocati.

Parliamo dei mille morti per la guerra di mafia a Palermo (la mattanza dei corleonesi), dei 400 morti a Napoli per la guerra dei clan, alle migliaia di morti in Calabria negli anni 80. Morti passate sotto silenzio: come se fosse normale morire in quel modo, in quelle regioni di Italia. Folklore.

L'Italia delle Brigate Rosse (il libro parte cola prigionia di Aldo Moro), contro cui lo Stato seppe combattere e vincere anche col sangue, la battaglia.

Non come l'altra battaglia, mai portata avanti fino in fondo, quella contro la mafia.
Vedi le vicende dei vari incontri tra i boss Bontade, Di Cristina e Andreotti (dopo l'omicidio Mattarella). All'incontro con Berlusconi e Dell'Utri.

Ma si parla anche dell'Italia dei quattro condottieri della finanza, degli 80: Raul Gardini, Silvio Berlusconi, Gianni Agnelli e De Benedetti. I quattro condottieri che avevano in mente grandi progetti per loro e per l'Italia.
Uno è morto; uno è l'uomo forse più potente di Italia; la Fiat ha rischiato il crac, ma coi nostri soldi è ancora viva. L'ultimo ha portato avanti una sua battaglia contro Berlusconi, perdendo spesso le sue battaglie e il suo impero.

L'Italia che nel corso degli anni 80 scoprì il fascino delle televisioni commerciali, delle televendite, della pubblicità, delle Soap, della TV delle lacrime e della TV del consenso.
Che poi è quella che forma oggi la (in)coscienza politica del paese.

L'Italia della fine della prima Repubblica: con Tangentopoli, con le bombe della mafia del 92, 93.Non potevano finire peggio i vari Craxi, De Michelis, Forlani, Pomicino, De Mita.

L'Italia che scoprì come può nascere un partito dal nulla (o quasi): vedere dal tubo televisivo uscire un premier dal passato poco chiaro (da dove vengono i soldi?) e che questi potesse vincere le elezioni. Forza Italia alle elezioni del 1994.
Assieme ad un altro partitino, allora snobbato: la Lega di Bossi.
L'Italia della Lega, del primo centro sinistra, del PCI poi PDS poi DS, poi chissà ..

L'Italia del fascismo non rinnegato, poi sdoganato, poi ripulito. Mai sepolto, né condannato.L'Italia della balena bianca, arenata in tanti piccoli partitini.
L'Italia del tavolino con la mafia e con le maggiori imprese italiane (anche con Confindustria).

L'Italia del primo Berlusconi, delle leggi vergogna, della guerra con la menzogna, del G8 a Genova.
La parentesi prodiana e poi, l'Italia di oggi.

Dove scandali, corruzione, mani sporche mafia .. tutto sembra scivolare sulla pelle degli italiani.
Apparentemente assuefatti a tutto.
Come aveva saggiamente previsto Sciascia nel 1961, è la linea della Palma che si sposta al nord.

Leggere questo libro non cambierà la nostra storia, il nostro destino, ma almeno servirà a fare conoscere il nostro passato. A meditare su quanto è accaduto: perchè tutto questo è stato.

Il link per ordinare il libro su ibs.
La presentazione del libro, alla Feltrinelli.
Il sito dedicato al libro.
Technorati:

23 agosto 2009

Una mattina, nella sala di attesa della guardia medica

Delle belle ferie che ho fatto, ne ho già parlato.
Vi racconto della mattina in cui, dopo la ricaduta influenzale, sono tornato alla guardia medica.Premesso che in ferie si dovrebbe pensare ad altro, ma se ad un cristiano capita un accidenti di qualsiasi natura, mentre è in vacanza, quello che vorrebbe è avere subito un medico in grado di aiutarlo anche se è lontano da casa, anche se il medico non è il suo.

Nelle ore passate nella sala di attesa della Guardia medica (perchè se non sei residente lì, e pensi di avere un problema serio, lì devi andare), mi sono reso conto dell'importanza della sanità pubblica, di un presidio garantito, aperto. E di quanto le tante promesse di efficienza e taglio agli sprechi che si sentono non sempre siano vere.
Iniziamo col dire che, quella mattina come me, erano in tanti.

E che, nella sala d'aspetto non c'era nemmeno la macchinetta col numero per regolamentare la fila. Come al macellaio, direte voi? Si, così.

“Chi è l'ultimo”
era la frase che ho sentito ripetere più spesso quella mattina dalle tante persone che attivavano lì, anche rimbalzate dal Pronto Soccorso.
Ci si regolava con la solita italica fila, con tanto buon senso e con una certa rassegnazione. Rassegnazione che le cose sono così, dappertutto, che non si può passare così il tempo in ferie...

Perchè il medico, come indicava un cartello, sarebbe arrivato solo alle 10.
Arrivò alle 10:10.
Alle 10:22 i primi attriti inceppano il meccanismo della italica fila, causa una famiglia che chiedeva di poter passare avanti per la bambina con la febbre.

A qualcuno andava bene: ma altri hanno preso l'occasione per protestare.
“E dopo la signora a chi tocca?”
“Chi ha deciso così? ”


Le persone in fila iniziavano a dividersi negli indifferenti (prima o poi entreremo tutti); quelli che col caos e con l'alzare della voce ne hanno approfittato per passare avanti (“allora dopo la signora vado io, va bene?”); quelli incazzosi che borbottavano tra se e se, prendendosela perfino con la bambina e i suoi genitori (troppo sole fa male).
Dopo la maretta, la calma, finalmente.

Ad ogni nuovo arrivo il solito canovaccio:
“Chi è l'ultimo?”
“Allora, tocca prima al signora, poi al guaglione, e poi alla signora ...”
“No, prima c'era isso, poi o guaglione, poi la signora ..”


Con calma le cose si sistemano. Allo sportello per pagare il ticket c'era la macchinetta per il numero. Perchè non è stato fatto lo stesso anche per la fila della Guardia Medica? Difficile che nessuno ci abbia pensato.

Forse, per dotarsi di questo antico ma pratico strumento che dirime le diatribe dei poveri villici colpiti da malanno (e dunque poco inclini alla pazienza), qualcuno deve aver pensato che serviva una gara d'appalto. E non era allora conveniente.

Cronaca di una estate - Vedi di non morire


Non si può proprio dire che ho passato una bel periodo di ferie.

Il giorno della partenza ho strisciato la macchina al parcheggio del supermercato, per l'ultima spesa.
In vacanza, una mattina a colazione mi si è rotto un dente che avevo otturato.
Il giorno dopo mi prende un mal di gola, con febbre e tutti gli annessi e connessi che vi risparmio.

Non solo ho dovuto fare avanti e indietro dalla farmacia, mentre ero in ferie in una nota località del Cilento, sono dovuto pure ricorrere all'antibiotico.
Perchè spesso i farmacisti sono bravi a venderti medicinali che sono pure bellini nelle confezioni. Ma quando si arriva al difficile non si prendono responsabilità.

E, in effetti, dopo sette giorni di Amoxicillina (una mano santa per le infiammazioni delle vie respiratorie), il male è passato. Sette giorni senza mare, spiaggia, senza sudate o altro.
Sono andato a dormire presto, come nella battuta di Robert De Niro nel film “C'era una volta in America”.


Poi, passata la cura mi sono detto, potrò allora riprendere i bagni.E così mi sono preso pure la ricaduta. A pochi giorni dal rientro a casa. Tosse, mal di gola, naso chiuso.

A furia di medicinali sono diventato una farmacia ambulante. Ho paura ad incrociare i cani poliziotto, non si sa mai.

C'è gente che va a mare per curarsi i mali, altri come me se li cuccano. Sarà il mare inquinato, il voler imitare i Rosolino, i Weinsmuller, i Phelps, dopo un anno passato a battere i tasti del computer. Anche la crisi o il buco dell'azoto.

E pensare che tutto è nato per un gatto nero che mi ha attraversato la strada. Ma come, credi ai gatti neri? Col senno di poi, mi tocca ricredermi. Se c'è gente che crede ai miracoli di certi politici …Di fatto pernso di aprire un gruppo su Facebook: “Quelli che odiani i gatti neri che attraversano la strada mentre passate con l'auto (ma non hanno il coraggio di ammetterlo in pubblico)”. Sarà mica troppo lungo il nome?