30 aprile 2009

Per aquisiti meriti

Se era tanto battuta con I circoli della libertà ..
E ora viene premiata alla carica di ministro, Michela Vittoria Brambilla: per qiali meriti viene premiata, non è dato sapere.
E la squadra di governo si allarga: alcuni sottosegretari saranno anch'essi promossi, ma al rango di viceministri. Berlusconi ha citato Roberto Castelli, Adolfo Urso e Paolo Romani.

E la querelle interna a casa Berlusconi (veramente è diventata la Casa della Libertà) continua.
Da una parte la mamma della piccola fan del "papi":
«Ma perché dovete trasformare in un affare squallido una cosa che ha fatto tanto felice la mia bambina? Non lo so perché la signora Lario ha detto quelle cose. Mi dispiace che le abbia dette, ma non ho idea del perché l'abbia fatto. Se conosco anche lei come conosco Silvio? Arrivederci».

Dall'altra Veronica Lario che dice "prima o poi penserò a me". In mezzo l'eredità dei figli:
Una frase sibillina. Che però, chi la conosce bene, interpreta nell’ottica della grande questio­ne, tuttora irrisolta, della sparti­zione ereditaria. Aspetto che sa­rebbe pesantemente dietro la sua esternazione di martedì se­ra. Il futuro manageriale e patri­moniale dei suoi tre figli — Bar­bara, Eleonora e Luigi — sta par­ticolarmente a cuore a Veronica Lario. Che spesso avrebbe mani­festato i suoi timori di vederli pe­nalizzati rispetto a Marina e Pier­silvio, nati dal primo matrimo­nio del Cavaliere con Carla Elvi­ra Dall’Oglio. È la Fininvest, la «cassaforte» di famiglia, ad esse­re al centro della contesa. C’è poi da definire l’eredità patrimonia­le di Berlusconi. Nel 2006 è stato assegnato a ognuno dei tre figli avuti da Veronica Lario il 7,6 per cento di Fininvest. Ma c’è anco­ra da fare. Sia per quanto riguar­da il 63 per cento del gruppo an­cora in mano al Cavaliere, sia per stabilire chi comanderà dav­vero domani.

Le crepe del G8

L'inchiesta di Marco Lillo su L'Espresso, circa l'idea di spostare il G8 a l'Aquila:
È il quartiere generale dei soccorsi e dovrà ospitare il vertice dei Grandi. Ma un esposto contesta il progetto della scuola Fiamme Gialle: i piloni costruiti senza verifica antisismica.
Le sue fondamenta sarebbero state costruite con una tecnica anomala che non rispetta le norme e senza i calcoli necessari per verificarne la tenuta sotto sisma. Questo è quello che sostiene la relazione allegata a un esposto dell'Ordine degli ingegneri di Roma inviato alla Procura dell'Aquila del novembre del 2004. Il fascicolo è stato archiviato, ma la relazione resta significativa. Quando le delegazioni dei grandi del mondo, dopo una lunga giornata di lavori si stenderanno a riposare sui letti della scuola sottufficiali, fisseranno certamente il tetto chiedendosi prima di addormentarsi: "Reggerà sotto i colpi di un eventuale nuovo terremoto?".

L'articolo racconta anche un altro aspetto: lo spostamento costerebbe circa 300 ml.

Federalismo si .. ma fra 7 anni

Facciamo prima a morire di febbre suina (con tutto gli scongiuri del caso), o a vedere la fine del mondo (secondo il Principe Carlo mancherebbero 99 mesi).
Il tanto atteso risparmio della spesa pubblica (tanto sbandierato dai leghisti), non avverà ne oggi, nè domani, ma tra 7 anni (o cinque anni ... non si capisce)

29 aprile 2009

Modello italiano


Quali sono i requisiti per essere candidate in Europa da una certa parte politica a noi avversa?
Bella, bionda e dice sempre di si?

Pare proprio di si: il modello veline, allevate da piccole, da esportare in Europa al parlamento europeo, come stage per poi tprnare in Italia.
Ma le donne in politica devono essere solo brutte, come si chiede Feltri su Libero?

L'esatto contrario: quali requisiti hanno spinto a scegliere certe persone e non altre, se non l'avvenenza e il saper poi contraccambiare al momento opportuno?

E, contestualmente, una persona come Roberto Saviano, che ha pagato personalmente il suo impegno, l'aver detto, scritto e divulgato della realtà criminale e imprenditoriale dei clan, è costretto ad andare all'estero.

Di questo dovremmo parlare: Saviano che va in Spagna ad insegnare ai poliziotti locali come contrastare la ndrangheta.

Delle vicende coniugali del signor presidente non me ne importa nulla: se il corriere (e l'Unità) trova opportuno occupare spazi con questi titoli, almeno lo faccia con soldi suoi.
Domanda: rimane da capire chi siano i maleodoranti cui Berlusconi si riferisce.
«Noi vogliamo rinnovare la nostra classe politica con persone che siano colte, preparate e che garantiscano la loro presenza a tutte le votazioni e che magari non siano maleodoranti e malvestite come altri personaggi che circolano nelle aule parlamentari candidati da certi partiti».
Noblesse oblige: proprio parole da grande statista. Complimenti.

Allora, di cosa non parliamo oggi? Dell'inchiesta sulla sanità fatta da Report? Dell'Abruzzo, del pericolo di infiltrazioni mafiose per la ricostruzione? Dell'Italia del nord allagata (a Milano la linea 2 questa mattina era bloccata)? Della crisi, che c'è ancora? Della lite tra la Lega e il PDL (Maroni che chide la fiducia per le ronde)? Della magistratura che sequestra a Milano 4 banche per la questione dei derivati?

Il debito nucleare dell'Enel

Berlusconi in Polonia (l'aria dell'est):
Secondo il premier Silvio Berlusconi "i due Paesi hanno una situazione simile, dobbiamo tutti e due avviarci verso l'energia nucleare e differenziare le forniture tre energie. Eni ed Enel possano iniziare una collaborazione con le aziende polacche"
In pochi sanno della situazione debitoria dell'Enel: chi finanzierà la campagna nucleare italiana.
L'ENEL ha debiti finanziari per 61 miliardi di euro. In due anni il suo debito si è moltiplicato per quattro. Una società normale diminuirebbe il debito. ENEL, invece, lo aumenta. Gli investimenti nel nucleare le costeranno 31,5 miliardi. Chi pagherà i debiti dell'ENEL? Per Greenpeace, ENEL ha deciso di vendere quote di Enel Green Power, la divisione specializzata in energie rinnovabili. Più nucleare, più tasse, meno rinnovabili, più costi in bolletta. Per fortuna che l'ENEL c'è.
Dal rapporto: "
ENEL: prospettive e rischi degli investimenti in energia nucleare"

Così lontani, così vicini

«La battaglia è difficile e delicata. Bisogna cloroformizzare le opposizioni e anche il popolo italiano. Lo stato d’animo del popolo italiano è questo: fate tutto, ma fatecelo sapere dopo. Non pensateci tutti i giorni dicendo che volete fare i plotoni di esecuzione. Questo ci scoccia. Una mattina quando ci svegliamo diteci di aver fatto questo e saremo contenti, ma non uno stillicidio continuo».
[
Mussolini ai suoi, dopo l'omicidio Matteotti nel 1924: si preparava la dittatura.]
In Polonia per un incontro con il premier Donald Tusk, Silvio Berluscono [sic!] ha parlato dei temi di politica interna, affermando che per modificare la Costituzione «non c'è un solo articolo nella Costituzione che dica che è necessario il concorso dell'opposizione», rispondendo in questo modo picche all'invito del segretario del Pd, Dario Franceschini, a non andare avanti nelle riforme a colpi di maggioranza.
[
Il messaggero del 29 aprile]

28 aprile 2009

Cartoline dall'Italia


Porterò l'immagine e i valori dell'Italia in Europa, dice il Savoia, candidato con l'UDC.

Quale? Quella della mensa che mette a digiuno i bambini delle famiglie che non pagano (a Milano)?

Delle intercettazioni che non si faranno più perchè le aziende non hanno soldi?

Delle candidate troniste in Europa?

Del Piemonte allagato, la perenne amergenza dovuta a tre giorni di pioggia?

Report, gli errori (orrori?) della sanità calabrese

Non ce la faccio più a vedere certe scene. Certe inchiesta come l'ultima di Report sulla sanità. Quando il politico, il dirigente dice al giornalista (come con Report), spenga la telecamera, non ne sono al corrente, non ne ero a conoscenza ... basta.
Basta con scene come quelle raccontate alla Fondazione Campanella: il direttore amministrativo , tale Antonio Belcastro, che non era nemmeno a conoscenza della ricerca fatta."Possiamo spegnere la telecamera ... ".


Al presidente Agazio Loriero, che sui vari dirigenti sanitari coinvolti da scandali concludeva "in Calabria capita sovente che uno rimanga impigliato nelle mani della magistratura".
Al direttore generale Giustino Ranieri dell'ASL 9, intitola a Fortugno, che non da i dati, gli ordini e le fatture al giornalista ma che anzi registra lui il giornalista.





Al sottosegretario Fazio, che sulla domanda dei dirigenti degli IRCCS col doppio lavoro, se ne usciva con:
Allora, io non ho mai fatto un controllo di questo genere. Se lei mi dice, me lo dice pubblicamente che c’ è, domani chiamerò i Nas e dirò che provvedano immediatamente a verificare tutti i nostri direttori.

Una riflessione sull'emergenza sanitaria

Forse, l'emergenza che si è creata in Messico, poi in America, farà riflettere quanti, nel decreto sicurezza, volevano aggiungere l'emendamento che dava ai medici compiti di polizia, sui clandestini.
Perchè la febbre dei suini ha fatto un centinaio di morti.
Ma ad ese., la malaria ne fa tremila. In un giorno.

P.S. magari, anche una seconda riflessione sulla privatizzazione dell'acqua.

27 aprile 2009

Report - la cura

L'inchiesta di Roberto Nerazzini sulla salute del sistema sanitario italiano.

Il governo ha deciso di tagliare le risorse destinate alla sanità: una torta da svariati miliardi di euro, su cui nei prossimi anni sono previsti tagli per 5 miliardi di euro. Anzichè razionare le risorse per tutti, non sarebbe meglio razionalizzare le risorse, andando a penalizzare le regioni con un deficit sulla sanità? Come la Liguria, il Lazio, la Calabria, la Campania, la Sicilia, l'Abruzzo?

Invece, come per la scuola, per l'università, più tagli per tutti. E chi spiegherà ai cittadini che nei prossimi anni calerà il livello di servizio sanirtario erogato dalle regioni?

Un viaggio che parte dalla Lombardia, che dovrebbe rappresentare l'eccellenza nel sistema e in cui invece scopriamo gli scandali del Santa Rita, dell'ospedale San Carlo.
Per arrivare alla Calabria, con gli sprechi, le mani della 'ndrangheta, gli ospedali fantasma, gli ospedali che non stanno in piedi.Iniziamo dall'eccellenza: il modello lombardo.

Un sistema che si basa sui DRG: le cliniche private e pubbliche sono equiparate vengono pagate in base alle operazioni.I medici prendono delle percentuali sugli interventi, sulla prestazione, in base alla SDO, la scheda di dismissione del paziente: è un sistema che incentiva le cliniche a dimettere subito il paziente e ai medici a fare più operazioni. Per ricevere più rimborsi.

Come sembra che sia accaduto al Santa Rita: la clinica dell'orrore scoperta grazie alle intercettazioni che, risentite oggi, fanno ancora paura.
Se le cliniche devono puntare al bilancio, spingeranno solo sugli interventi e sulle strutture redditizie. Quelle che non rendono, via.E chi si preoccupa della nostra salute?

Il sistema funzionerebbe: semplicemente servirebbero tanti controlli a campione, fatti da enti terzi rispetto alle regioni e ai amministratori locali. Altro che 6% delle cartelle monitorate.Ma i controlli costano ...E lo dite voi ai parenti delle persone morte?
E poi siamo sicuri che costano di più gli sprechi, i rimborsi gonfiati, rispetto ai controlli?

Stiamo attenti: se questa è la direzione, di una sanità privata pagata dal pubblico, dobbiamo esserne coscienti, del futuro che ci aspetta, visto che il sistema sanitario italiano ci viene invidiato oggi.Il meccanismo "più operi, più ti pago " induce ad un atteggiamento aggressivo.

La sanità in Calabria.
"Della Calabria non abbiamo dati certi" diceva sconsolato il sottosegretatio Fazio (ex radiologo al S Raffaele).E questo dovrebbe bastarci?
Alberto Nerazzini è andato allora a intervistare Agazio Loiero, che parlava di "incrostazioni"

AGAZIO LOIERO – PRESIDENTE REGIONE CALABRIA Qua ci sono incrostazioni io faccio fatica a dirgliele, perché… ma come cavolo fai? Chi ti sente, io faccio politica…
ALBERTO NERAZZINI In che senso “chi ti sente”?
AGAZIO LOIERO – PRESIDENTE REGIONE CALABRIA Cioè qui ci sono incrostazioni terribili, ci sono sprechi, ci sono…
ALBERTO NERAZZINI C’è la ‘Ndrangheta!
AGAZIO LOIERO – PRESIDENTE REGIONE CALABRIA Ci sono corruzioni, io spesso lo dico, ma spesso capisco che do una rappresentazione della mia regione che non è quella… cioè il calabrese che ascolta fuori e che ha lasciato anni fa la regione viene frastornato da queste cose… però io ho sempre detto che queste cose bisogna dirle, bisogna farle venire alla luce, come il debito!


Perlomeno adesso, con i fondi pubblici per la sanità, sappiamo a quanto ammonta debito. E, dopo l'inchiesta di Nerazzini, sappiamo anche dei 39 ospedali per 2 milioni di abitanti, con 52000 calabresi che per curarsi vengono al nord, del buco da 2 miliardi. Dell'ospedale fantasma di Cittanova. Della fondazione Tommaso Campanella, la cui destinazione dei fondi pubblici non è chiara.

E' un sistema che paghiamo tutti, in fondo. Meno quelli che possono permettersela la sanità privata.
Nel 2005, assieme a Stefano Bianchi, Nerazzini aveva fatto l'inchiesta "La mafia è bianca", sulla zona grigia della borghesia mafiosa in Sicilia. Zona grigia che poi porta alle inefficienze e ai buchi.

Cosa è cambiato in questi 4 anni?
Notizia di ieri: la regione Sicilia ha nominato altri 500 dirigenti, uno ogni 8,4 dipendenti.
La regione di Lombardo, di cui Report aveva già parlato sul buco di Catania.

Certo è che la scelta, accusa il presidente della commissione An­timafia siciliana Calogero Speziale, arriva in un momento in cui la Re­gione non trova la copertura finan­ziaria per la legge varata solo sei mesi fa per combattere la piovra mafiosa. «Non c’è un euro», come scrive Emanuele Lauria su Repub­blica, a sostegno degli sgravi con­tributivi e fiscali alle imprese che denunciano il racket. E non ci so­no risorse per diffondere la cultu­ra nelle scuole e alimentare il fon­do di rotazione per i beni confisca­ti alla mafia». E meno male che quella legge era stata salutata co­me «una svolta epocale»...
Technorati:

Ad Acerrra non arrivano i sondaggi

Evidentemente il sondaggio che parla di gradimento in ascesa non è arrivato ad Acerra, dove il premier è stato contestato.
Ai tempi di Prodi sarebbe stata notizia di apertura dei TG.

Il premier è subito stato interrotto dalle urla di proteste di alcuni cittadini abruzzesi: «Non devi venire in Abruzzo. Ci stai rovinando». Due di loro sono stati identificati e non hanno precedenti. Alle forze dell'ordine hanno riferito di essere venuti a Napoli appositamente per la visita del premier.

E se anche avessero avuto precedenti? Cosa sta succedendo, non si può più protestare? Fischiare? Contestare?

Possiamo alzare il dito contro la bandiera, ma non una parola sul presidente del Consiglio?

Piaccia o non piaccia

Piaccia o non piaccia, a gente come Storace che alla domanda se fosse antifascista rispondeva di sentirsi "un democratico che non sente l'obbligo dell'antifascismo", la guerra di liberazione è stata portata avanti anche dai partigiani.
Piaccia o non piaccia, il merito è loro, se Storace può sentirsi libero di non essere antifascista.

Perchè il servizio pubblico, nella giornata del 25 aprile, non ha fatto alcuno speciale, per parlare della resistenza, dei partigiani? Nè un film, nè uno speciale, nè un documentario.
Capolavori come "La notte di San Lorenzo", "Roma città aperta", "Le quattro giornate di Napoli".

Ci ha pensato Blob, mandando in onda le interviste a delle staffette partigiane, prendendo due piccioni con una fava: parlare della resistenza e dell'impagabile ruolo avuto dalle donne.
Ora e sempre !!!



Brunetta vs Bignardi a l'Era glaciale

L'incontro scontro tra il ministro e la giornalista. Quando la domanda è scomoda ...

Cosa serve per combattere la mafia

"Avrei bisogno di benzina per le auto, di leggi per fare le indagini patrimoniali, di procuratori per le sedi disagiate".
Queste le richieste del superprocuratore antimafia Pietro Grasso, intervistato a
Che tempo che fa, per la presentazione del libro "Per non morire di mafia".

E dalla politica?
"Il disegno di legge sulla sicurezza limita i poteri del super procuratore, per la confisca dei beni". Lo aveva denunciato anche il senatore del Pd Giuseppe Lumia della commissione Antimafia.
Eh, questa sicurezza ...

La mafia oggi fa affari anche senza soldi: transazioni basate sulle garanzie, soldi depositati al sicuro nei paradisi fiscali.Servirebbero sanzioni contro questi paradisi (dei delinquenti): si colpirebbe così la mafia, la corruzione, l'evasione fiscale.
Vale ancora l'augurio al nipotino: "continua a credere nelle idee e nella speranza". Per poter poi dire "C'era una volta la mafia".

Emergenza sanitaria in Messico

Possibile che l'emergenza per l'influenza suina (o febbre suina) esploda in modo così clamoroso, senza nessuno che l'abbia prevista? Soprattutto dopo quanto capitato con l'aviaria.

Come per l'emergenza finanziaria, d'altronde. Nessuno di quelli preposti a controllare e vigilare, aveva previsto. Ma forse è un'altra storia.

26 aprile 2009

Ottimista sarà lei

Da una certa parte si registrano da parte di Confindustria, ministri, timidi segnali di ottimismo.
Sarà vero? Oppure sono segnali lanciati ora che sono sicuri che la valanga non li travolgerà ?

Alcune segnalazioni:
La mafia al nord:
I giornalisti Biondani e Portanova nel numero dell’Espresso oggi in edicola scrivono che, stando alle più recenti inchieste, tanti impreditori del Nord Italia sono legati alla mafia. Il padrino parla milanese, il titolo dell'articolo.

La Sardegna delusa: forse adesso, anche in Sardegna avranno imparato la lezione. Di chi fa tante promesse e non le mantiene.

Report, La cura: i tagli alla sanità, faranno bene alla sanità, cioè a noi?
Ma è chiaro quale sanità avremo nei prossimi anni? I servizi assicurati ai cittadini sono destinati a ridursi? Saranno reinseriti i ticket? Quali sono i tagli che il governo ha deciso? E soprattutto: i tagli sono stati fatti dopo un’azione seria di verifica degli sprechi? Alberto Nerazzini ha girato l’Italia, dalla Calabria, dove è addirittura difficile quantificare il deficit, alla Lombardia, la prima ad aprire la competizione tra sanità pubblica e privata, e ha visitato alcune delle realtà che dovrebbero rappresentare il fiore all’occhiello del Servizio sanitario nazionale: gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, gli Irccs, finanziati dal ministero perché affiancano la ricerca alla cura dei pazienti. Alla fine del viaggio, la fotografia della nostra Sanità è quella di un sistema disomogeneo, pieno di inefficienze e di sprechi.

Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana

Intervistato a Che tempo che fa, in occasione del 25 aprile, il presidente onorario della Corte Costituzionale Gustavo Zagrebelski, ha letto una lettera di un partigiano, condannato a morte.
Una delle tante raccolte nel libro "Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana " ed. Einaudi di cui ha scritto l'introduzione.
Questo libro era considerato una volta "uno dei libri di formazione, che mettevano i giovani di fronte alle grandi questioni etiche. "

"Un libro il cui valore non tramonta: troviamo il significato pieno di parole di cui abbiamo logorato il senso con l'uso".
Parole vere, come libertà, democrazia: parole vere perchè le ultime pronunciate.

Continuava Zagrebelski: "cos'è che ci ha fatto cambiare? Perchè queste parole sembra che arrivino da un mondo tanto distante dal nostro?".
Lettere che sono arrivate a noi in modo avventuroso: grazie alla carità del sacerdote e danno uno spaccato dell'Italia di allora.

La lettera letta durante la trasmissione, era di un ragazzo al padre adottivo:

Caro papà,
benché non sia nato nel tuo stesso letto e non
porti il tuo nome, sono riconoscente di quanto hai fatto per me nella
vita terrena. Sono sull’orlo della vita terrena e mi involo nel più
alto dei cieli. Tu che sei un uomo di alti sentimenti, sappi che tuo
figlio muore per un alto ideale per l’ideale della Patria più libera e più bella.
Di’ al mio vero papà che lo perdono di tutto il male
che ha fatto e che questo lo stimoli ad essere un uomo onesto nella vita.
Caro papà, tutta la mia riconoscenza te la esprimo col
mio cuore. Caro papà, sappi che non ho amato come mio insegnante di vita
laboriosa ed onesta altro che te.
Scusami se ti scrivo in questa maniera ma queste sono
parole che mi escono dal cuore in questo triste e nello stesso tempo
bel momento di morte.
Col cuore straziato ti lascio baciandoti caramente.
tuo per sempre figlio
Renzo


Attenzione a prendere queste testimonianze alla leggera: noi non siamo messi alla prova, non siamo stati messi in quel crogiolo della storia.
"Le Lettere contengono la voce di un altro popolo; di uomini e donne, appartenenti a tutte le età e a ogni classe sociale, consapevoli del dovere della libertà e del prezzo ch'essa, in momenti estremi, comporta. Chiunque anche oggi le leggerà, vi troverà un'altra Italia e non potrà non domandarsi se davvero non ci sia piú bisogno di quella voce o se, al contrario, non si debba fare di tutto per tramandarla e mantenerla viva nella coscienza, come radice da cui ancora attingere forza."
Dalla Nota introduttiva di Gustavo Zagrebelsky

Come la libertà, anche la democrazia non è una conquista definitiva: democrazia è un modo di vivere, in cui si applicano gli ideali espressi dalla Costituzione. Non sono solo le regole che regolano votazioni, liste, elezioni.
Il presidente Zagrebelski è a Torino, in questi giorni, alla Biennale di Democrazia, a parlare proprio di democrazia attiva e identità nazionale.

ll link per ordinare il libro su ibs.

La città degli untori di Corrado Stajano

Il viaggio alla ricerca del cuore e dell'anima di Milano è terminato.
Un viaggio lungo, in cui si è attraversata la città geograficamente, dall'ex area industriale di Sesto, fino alle zone del centro, piazzale Cordusio, piazza Fontana e Piazzale Loreto.
Dalla zona industriale, sparita assieme agli operai, alla zona dell'ex Milano da bere, caduta sotto i colpi di Mani pulite. All'Ortomercato che, negli anni passati si è scoperto essere luogo di spaccio in mano alla 'ndrangheta, con boss che entravano nell'area riservata col pass della Sogemi.

Un viaggio che ha attraversato anche storicamente la città, tirandone fuori episodi del passato: la storia della Colonna Infame e la peste in città, che ha permesso all'autore un lungo excursus sulla tortura (cui furono sottoposti Giangiacomo Mora e Guglielmo Piazza ), sui diritti civili, sul rapporto tra cittadini e magistrati. Magistrati della Milano del 1630, raccontata dal Manzoni nel suo libro "Storia della colonna infame" e ne "I promessi sposi".
Magistrati con un altro diverso senso della giustizia come Guido Galli, ma anche Vittorio Bachelet, Occorsio, Emilio Alessandrini, ucciso dai presunti rivoluzionari delle Br e dai loro fratelli minori (ma non meno pericolosi) di Prima Linea.

Magistrati come quelli che indagarono sulla strage di Piazza Fontana, la bomba messa dai neofascisti (con coperture di pezzi dello stato) nella banca dell'Agricoltura, in pieno giorno, il 12 dicembre del 1969. La ferita ancora aperta alla città: non solo per le 17 morti, per la storia del mostro Pietro Valpreda, sbattuto innocente sulle prima pagine dei giornali. Ma anche per il ferroviere Giuseppe Pinelli, morto innocente mentre era nelle mani degli agenti e dei funzionari della Questura milanese.

Magistrati come il pool di Mani Pulite, acclamati dalla cittadini milanesi che si accorsero all'improvviso del marciume dell'amministrazione della cosa pubblica. Dalla peste manzoniana, alla nuova peste la corruzione.

Poi il salto nella Milano fascista: dalla sua genesi nel palazzo di Piazza San Sepolcro, alla sua triste e infame fine, nei luoghi dove le SS, la Gespapo e le tante polizie fasciste, torturarono, seviziarono, uccisero i tanti italiani che si opposero al regime.
Il brutto crespuscolo degli ex dei, consumato a Villa Triste, dove risiedeva la banda Koch.
A via Santa Margherita, sede della SS di Milano, dove esercitava il suo sinistro compito il capitano Theo Saewecke, subito riciclato dai servizi alleati per le sue doti.
A piazzale Loreto, noto non solo per l'esposizione macabro dei cadaveri di Mussolini, della Petacci e di altri gerarchi fascisti. Ma chi si ricorda dei 15 italiani uccisi dai miliziani della Legione Ettore Muti, per rappresaglia, su ordine della Gespapo, nell'agosto 1944. Uccisi e poi lasciati esposti per giorni, come monito?

Il fascismo e il suo rapporto con l'informazione: il Corriere di via Solferino su cui il regime mise le mani cacciando il direttore Albertini.
Il tentativo di normalizzazione dell'informazione, dall'altra parte giornalisti che riuscirono a tenere la schiena dritta come Ferruccio Parri e Giulio Alonzi.
Giulio Alonzi, che rassegnò le dimissioni quando la proprietà del giornale impose un nuovo direttore, più accomodante del precedente (Mario Borsa) e incline ad un modello di informazione compromessa col potere.

E la Milano di oggi: dell'Expo, dei palazzi costruiti da palazzinari col passato poco chiaro e con le idee ben lontane dal rispetto dell'ambiente e della città, dei milanesi. La Milano dell'Ortomercato, si è detto, dove si è scoperto che la mafia era entrata in città, dalla porta di ingresso: una mafia che non spara, che non porta coppola e lupara, ma investe nelle costruzioni, nei locali alla moda, si è costruita attorno come in Sicilia, una sua borghesia mafiosa di avvocati, professionisti, medici, commercialisti. Politici.

Il protagonista, lo scrittore stesso, si aggira smarrito nella città. Dove è finito l'operaio, si chiede? Dove è finita la borghesia di una volta, che viveva a stretto contatto con la classe operaia, riuscendo nonostante conflitti aspri, a sbarrare la strada a oltranzismi e fascismi.
Le vecchie botteghe, i vecchi luoghi, i circoli: «La città, capitale del nord, centro di grandi banche, approdo di traffici internazionali, con una ammirevole storia industriale alle spalle, sembra caduta, più delle altre città italiane, in una apatica regressione antropologica, vittima del massacro della memoria, marchiata da una politica piatta che considera la cultura un additivo, con il compito di far spettacolo e di creare consenso politico. Contano soltanto la moda e gli stilisti. Conta soltanto essere visti in tv».

E continua:
«Milano era una volta una città dura, ma anche affettuosa, ironica, partecipe. L’imperatrice Maria Teresa aveva lasciato il segno di una buona amministrazione che fu recepita nei secoli; il socialismo umanitario primonovecentesco, nutrito da una borghesia avanzata, aveva dato vita a modelli comunitari d’avanguardia, si era preoccupato del futuro dei giovani aprendo scuole d’arti e mestieri, aveva capito l’importanza di costruire case popolari nel centro della città, aveva caldeggiato la nascita di villaggi operai e fondato associazioni di mutuo soccorso. Memorie stridenti in un tempo di degrado civile e di restaurazione politica.
Milano, ora, è una città incattivita, priva di umani abbandoni, che ha cancellato anche il suo linguaggio e ha nascosto chissà dove il suo antico spirito solidale.»

«Sulla comunità (indifferente, ignara o complice), pesa anche la cappa minacciosa della 'ndrangheta, potente a Milano, non soltanto all'Ortomercato, per una sorta di spartizione concordata con Cosa Nostra nelle zone di influenza territoriale. Non sono soltanto gli uomini d'azione criminale di Africo, di Platì, di San Luca, di Bovalino [...]
Sono quanti lavorano con loro e per loro, soci e padroni delegati dell'azienda, finanzieri e consulenti, avvocati, specialisti di diritto civile e di diritto internazionale privato, esperti di società offshore, informatici raffinati [...]
La capitale morale fa di tutto, vergognosa, per nascondere o mascherare quest'altro bubbone. Con sofisticate gli uomini della 'ndrangheta manovrano i traffici della droga, fonte primaria della ricchezza, e, indirizzati dalla loro rete di informatori, comprano aziende, centri commerciali, negozi, interi isolati di case, autosaloni, oltre a soddisfare l'antica passione, l'acquisto di bar, di ristoranti di alberghi nel centro della città .. [] L'expo li trova ansiosi di mettere a frutto le enormi quantità di soldi sporchi in loro possesso per farli risuscitare immacolati e godere così della benedizione della società liquida e anche di quella solida».

Riuscirà Milano a uscire dalla peste morale che assieme alla non meno pericolosa nuova peste delle polveri sottili, sta soffocando la città qui raccontata? .

Il link per ordinare il libro su internetbookshop.
L'intervista all'autore su Radioalt.
Technorati:

25 aprile 2009

Quelli che il 25 aprile

L'ultima trasformazione dello zelig di Arcore, lo vede come presidente Partigiano, col foulard tricolore, durante le celebrazioni del 25 aprile ad Onna.
E' riuscito a fare un discorso sulla Liberazione, senza dire una volta la parola fascismo, la parola partigiani. La Costituzione? Il miglior compromesso possibile.
Sui partigiani ha parlato delle pagine oscure della lotta di liberazione.
Le solite frasi senza senso sul rispetto anche per chi combatteva dall'altra parte.

Abbiamo fatto un bel regalo a Berlusconi e al centrodestra: si è preso pure il 25 aprile.
Si è detto del clima di concordia, di pacificazione: occorre riunire il paese, aprire una nuova fase costituente, magari con i neofascisti da cui nel 1945 ci siamo liberati.
Operai, tramvieri, insegnanti, preti, soldati che scelsero l'esercito del Sud.

A Milano da una parte l'ATM nega i tram per il museo itinerante all'Anpi. E il sindaco diserta la manifestazione perchè ammalata.
A Roma, dopo tanti episodi di aggressioni squadriste, Alemanno diserta la manifestazione a Porta San Paolo.

Noi siamo quelli che il 25 aprile stanno dalla parte dei cittadini di Lampedusa, che rivogliono la loro isola.
Noi siamo quelli che il 25 aprile stanno dalla parte dei siciliani (come il sindaco di Gela) che aspettano ancora la liberazione dell'isola da parte della mafia.
Noi siamo quelli che pensano che la democrazia sia anche questo: libertà di parola, di espressione, di culto, di fede politica. Un prima e un dopo, di cui non ci dobbiamo dimenticare.

Se voi volete andare in pellegrinaggio
nel luogo dove è nata la nostra costituzione,
andate nelle montagne dove caddero i partigiani,
nelle carceri dove furono imprigionati,
nei campi dove furono impiccati.
Dovunque è morto un italiano
per riscattare la libertà e la dignità,
andate lì, o giovani, col pensiero,
perché lì è nata la nostra costituzione.

Piero Calamadrei

24 aprile 2009

Il pesce ha abboccato

Secondo Berlusconi i no-global non andranno a L'Aquila per manifestare contro il G8.

«Si sbaglia di grosso» attacca Luca Casarini, uno dei leader della protesta, sottolineando che la mobilitazione non sarà solo a L'Aquila, «ma in tutte quelle zone rosse di questa società in crisi, per riaffermare la lotta in difesa dei beni comuni».

Ora e sempre resistenza


Grazie, signor presidente Napolitano, per le sue parole sulla Resistenza.

"L'importante è che ci si unisca quest'anno nella giornata del 25 aprile, per celebrarla in qualsiasi modo e in qualsiasi luogo, per celebrare l'una o l'altra delle componenti della Resistenza": ad affermarlo è il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, davanti all'ossario dei partigiani caduti in Val Sangone, nell'ultima giornata della sua visita a Torino. Napolitano, visibilmente commosso, ha ricordato di aver sottolineato fin dal suo primo giorno al Quirinale il valore della Resistenza "con l'impegno di ricomporre in spirito di verità la storia della Nazione, della Repubblica per giungere finalmente a un comune sentire storico". Occorre celebrare il 25 aprile, ribadisce con forza, "senza svalutare e diffamare, come purtroppo è accaduto e ancora accade l'esperienza partigiana il cui contributo, piaccia o non piaccia, fu determinante per restituire dignità, indipendenza e libertà all'Italia".

Le sue parole sono un argine, al ritorno di fascismo nel paese.
Con situazione davvero paradossali.
Dal sindaco di Parigi che accusa Alemanno di fascismo.
Al sacristano di Vigevano che si fa riprendere con la svastica al braccio.
"Sono di estrema destra e fiero di esserlo - spiega - sono un seguace della Repubblica di Salò". Chissà cosa ne penserebbe Don Pietro Pappagallo?
Le parole del ministro La Russa, sui partigiani buoni e quelli cattivi.
La proposta di legge (1360) che mette sullo stesso piano i combattenti per la libertà e i repubblichini.
Il 25 aprile usato dal premier per l'ennesimo spot, la sua sfilata particolare con giornalisti al seguuito.

Annozero Il paese dei manganelli

Dal partigiani Biagi, al Montanelli dei manganelli: la puntata di annozero ha approfittato dei 100 anni dalla nascita di Indro Montanelli, per parlare dello stato dell'informazione italiana.Ci sono ancora spazi per la critica, per il giornalismo di inchiesta? Gli editori sono permeabili alle pressioni (che ci sono sempre state) da parte del potente di turno, che sia Craxi su Berlusconi (per gli articoli sul governo Craxi del 1983) o Agnelli sullo stesso Montanelli (per gli articoli sul processo per le tangenti Fiat)?

Verrebbe da rispondere di no: ci sono notizie che spariscono dai media di massa (Telegiornali e i grossi giornali), come la prescrizione a Dell'Utri (processo con Virga); la tragedia dei profughi sulla Pinar; il tribunale del riesame che cancella il reato che Gioacchino Genchi non ha commesso; Berlusconi assolto per la vicenda Sanjust.
C'è anche un certo conformismo, sempre più diffuso: il caso Bianchetti Silvan per tutti.

Poi, è vero: Vauro è rientrato ad Annozero; Report continua a trasmettere nonostante le pressioni, le indagini interne alla Rai. C'è internet, che ancora non è controllata (ma fino a quando?).
Ma quanti italiani guardano internet, i blog, Youtube (che non censura nulla), soprattuto di una fascia di età medio alta?La puntata è iniziata con la risposta di Santoro agli editoriali di Mario Giordano, che aveva riportato i costi di una puntata di Annozero (220000 euro); tre volte meno il costo medio di una prima serata Rai.E parliamo di una tramissione che fa pure guadagnare la RAI. Vogliamo parlare delle tante trasmissioni flop in Rai?
Nella puntata sono stati trasmessi pezzi di interviste a Indro.Sulla satira: "Ogni regime democratico, accetta la satira .. solo Mussolini non ammetteva la satira"."Gli italiani non riescono ad andare a destra senza finire sul manganello", dall'intervista con Biagi. Berlusconi? "un bugiardo in buona fede".
Il primo numero della Voce, intitolato "L'attesa", con l'immagine del balcone di Piazza Venezia. Qusta voglia di autoritarismo, del padrone da ossequiare, di ordine e pulizia (per gli altri).





23 aprile 2009

Residuato bellico?

Ma se la costituzione è un residuato bellico, allora noi (e per noi intendo coloro si oppongono a questo regime soft, al pulismo mediatico, al neofascismo rampante, alle letteronze a Strasburgo, ai giornalisti cortigiani che fanno pure le vittime ..) cosa siamo? Prigionieri di guerra?

Quelli che si oppongono alle leggi salva manager, alle assoluzioni preventive dei costruttori in Abruzzo, che non vedono la mafia che c'è, quelli che pensano che fare il G8 in Abruzzo sia sbagliato, che non accetano di vivere nella perenne emergenza (Barbara Spinelli su La Stampa), che fine faranno: nei lager, a Villa Triste picchiati dalla banda Koch, nelle carceri di via Tasso?

Un brutto clima si sta creando in Italia.



Stato avanzamento lavori

Cosa andrà a dire, il sindaco di Milano Letizia Moratti, a Parigi, sullo stato avanzamento lavoro pel l'Expo?
Che l'amministratore delegato, ha scelto di mantenere la doppia cartica nonostante la giunta comunale?

Ci sono voluti i morti

Ci sono voluti 27 bambini morti in Molise per decidere di fare scuole antisismiche.
Ci sono voluti i morti dell'Abruzzo per decidere, per decreto, l'eliminazione della proroga del rinvio dell'applicazione delle norme antisismiche.

P.S.: una notizia che mi era sfuggita, a proposito di droga e tolleranza zero:

.. ma alla Lega Nord siete andati fuori di testa, forse allora comincio a vedere che certi episodi, che non vengono né trasmessi né detti sui giornali come l’arresto della segretaria della Lega Nord con otto chili di cocaina in Svizzera, aveva otto chili di cocaina messa in certi vasetti! Con otto chili fai 200.000 dosi: per chi erano queste dosi? Per le ronde? Allora ditelo, “ erano per le ronde”, perché volete avere le ronde più veloci d’Europa e allora vi capirei. [Beppe Grillo]

22 aprile 2009

Eurofanulloni


Come si dirà fannullone in Europa, a Bruxelles?
Perchè i politici italiani considerano il Parlamento europeo come una occupazione di ripiego, dopo una trombatura italiana?
L'articolo di G. Antonio Stella, sui peggiori europarlamentari:
In com­penso dominiamo le posizioni di coda, quelle oltre il 900esimo po­sto, con Fabio Ciani, Gianni De Michelis, Gian Paolo Gobbo, Ar­mando Veneto, Alessandra Mus­solini, Rapisardo Antinucci, Pao­lo Cirino Pomicino, Raffaele Lom­bardo, Adriana Poli Bortone e Um­berto Bossi. Qualcuno, come ad esempio Pomicino e Bossi, può invocare problemi di salute. Altri no. «Pesati» i valori massimi e i va­lori minimi, i più presenti e i più assenti, i più loquaci e i più muti, i più attivi nel presentare interro­gazioni e i più pigri, le tabelle of­frono anche una specie di classifi­ca finale. Da cui viene fuori che, tra i primi cento deputati euro­pei, ne abbiamo otto. Con in te­sta, unica tra i primi dieci, Luisa Morgantini. Può bastare, insieme con la presenza di un po’ di «me­diani » che fanno dignitosamente il loro lavoro, per consolarci?

No alla norma salva manager

Il presidente della Repubblica Napolitano si è espresso contro la norma salva manager (art. 10 del testo unico sulla sicurezza del lavoro), per le probabili ricadute sulle morti della Thyssen, che rimarrebbero senza colpevoli.

La rivoluzione eliocentrica del Vaticano

La stato Pontificio si lancia sull'energia solare: il sole è al centro dei programmi energetici del Vaticano? Una bella svolta da Galileo ..

Accoglienza alla milanese

Lo sgombero di via Senigallia dei rifugiati politici.

21 aprile 2009

La discesa in piazza


Dopo la discesa in campo, annunciata a reti unificate nel 1994, Berlusconi annuncia la discesa in piazza per celebrare (ma non si sta allargando, anche il sacerdote vuole fare?) il 25 aprile ...

Berlusconi: "Il 25 aprile sarò in piazza .."

Peccato, stava così bene con i capelli...

Nemmeno la faccia

In corso il processo sull'omicidio di Abdoul Salam Guiebre, Abba: ucciso a sprangate per un pacchetto di biscotti.
Dei responsabili, i TG (in genere sempre pronti con le telecamere per riprendere i volti dei romeni stupratori, degli albanesi ), non han dato nemmeno un'inquadratura del volto. Almeno, io non ne ho viste. Il garantismo non dovrebbe avere colore.

Come non dovrebbe avere colore la carità, il rispetto della vita umana, come invece non è avvenuto con la vicenda della Pilar: dei disperati lasciati per giorni in mezzo al mare, mentre la politica discuteva sul fatto se fossero dell'Italia, di Malta della UE ...

Good Night and Good Luck....

Finale del film di George Clooney con il discorso sull'utilità della televisione come veicolo di informazione di un impeccabile David Strathairn.

Good Night and Good Luck: buongiono informazione!

Da imdb, un discorso di Edward Murrow (in inglese):

No one familiar with the history of his country, can deny that congressional committees are useful. It is necessary to investigate before legislating. But the line between investigating and persecuting is a very fine one, and the Junior Senator from Wisconsin has stepped over it repeatedly. His primary achievement has been confusing the public mind as between the internal and the external threats of communism. We must not confuse dissent from disloyalty. We must remember always, that accusation is not proof, and that conviction depends upon evidence and due process of law. We will not walk in fear, one of another, we will not be driven by fear into an age of unreason. If we dig deep into our history and our doctrine, we will remember we are not descended from fearful men. Not from men who dared to write, to speak, to associate, and to defend causes that were for the moment unpopular. This is no time for men who oppose Sen. McCarthy's methods to keep silent or for those who approve. We can deny our heritage and our history but we cannot escape responsibility for the result. There is no way for a citizen of the republic to abdicate his responsibilities. As a nation we have come into our full inheritance at a tender age. We proclaim ourselves as indeed we are, the defenders of freedom wherever it still exists in the world. But we cannot defend freedom abroad by deserting it at home. The actions of the Junior Senator from Wisconsin have caused alarm and dismay amongst our allies abroad and given considerable comfort to our enemies. And whose fault is that? Not really his, he didn't create this situation of fear, he merely exploited it, and rather successfully. Cassius was right, the fault dear Brutus is not in our stars, but in ourselves. Good night, and good luck.


Antifascismo o fascismo omeopatico a Milano

Negata all'Anpi di Milano la possibilità di usare i tram per un viaggio mostra nei luoghi dell'antifascismo milanese.

L'Anpi di Melegnano si dissocia dal comune e dal manifesto scelto per la ricorrenza del 25 aprile.

A Roma, per la ricorrenza per la nascita della città, trasmesso un filmato con la dichiarazione di guerra di Mussolini.Perchè non le immagini della ritirata in Russia?

Va tutto bene madama la marchesa

Tremonti:la paura è finita
Marcegaglia: il peggio è passato, a luglio la ripresa
Sacconi agli industriali: non licenziate

Tra un pò diranno che la situazione in Abruzzo non è tanto grave ...
Sul referendum, gli antireferendari (come Calderoli e Buttiglione) oggi dicono che l'onore dei costi è a carico di quelli che lo hanno proposto.
In realtà il referendum si fa proprio per ovviare a leggi porcata, votate dalla attuale maggioranza.
Poi magari a qualcuno le leggi porcata piacciono ...

20 aprile 2009

Report come tu m'insegni

In che modo la nuova riforma della scuola del ministro Gelmini coniuga taglio dei costi, taglio degli sprechi e premiazione del merito?
La puntata di Report iniziava, come è giusto, con le immagini di una scuola in Abruzzo: come per altre costruzioni, tirata su senza rispetto delle norme antisismiche.

Mancano i soldi, si dice, e la scuola italiana è sempre stata definita come luogo di sprechi, di baronie, "un ammortizzatore sociale".
Vero: ma in che direzione si è mosso il governo?
La tramissione ha valutato la scuola italiana, il posto in cui formiamo i cittadini di domani, il nostro futuro, quello che dovrebbe essere il nostro bene più preziono, secondo le quattro voci: tagli, sprechi (mai toccati), merito e il controllo del merito.

Stefania Rimini è partita dalle scuole elementari, alle scuole medie, fino alle superiori, per vedere quale è lo stato dell'istruzione.
Iniziamo dai tagli alla scuola elementare: tolto il terzo maestro, bene. Tolta anche la compresenza: il problema è che poi i bambini sono controllati peggio di prima.

Il punto è che i tagli anzichè essere per tutti, non hanno riguardato la scuola privata, nè le scuole all'estero (che pare costino 70 ML di euro anno). Nessun taglio nemmeno agli insegnanti di religione (800 ML euro anno) Se si voleva risparmiare si poteva far svolgere le mansioni di pulizia ai bidelli e non alle ditte esterne: come la cooperativa Multiservizi, che costa 84000 euro all'anno, come 4 bidelli.Stesso discorso per le scodellatrici: anche qui anzichè servirsi delle bidelle, si appalta al minimo ribasso il lavoro.

Il risultato è che le scuole non hanno i soldi per le spese correnti, e i genitori si devono autotassare per carta igienica, carta, sapone.Che vergogna!
Altro spreco sono i lavori per la messa in sicurezza degli istituti: 590000 euro dal comune di Napoli, per lavori che sono stati mostrati impietosamente dal servizio. Come l'ascensore che non funziona da 95000 euro.

Scuole medie: nelle scuole medie per risparmiare si sono tagliate di tre ore i corsi settimanali. Meno 1 ora di informatica, inglese e italiano.Un bel risparmio, dunque: compensato dai soldi spesi per gli insegnanti che si buttano in politica, che si dedicano al sindacato, per la ricerca delle supplenze.Il risultato è che i ragazzi fannommeno ore di lezione, e si scivola indietro nelle classifiche dell'OCSE.
C'è poi tutto il discorso dei master per far guadagnare punti ai professori: corsi che costano ai maestri e che spesso sono delle vere bufale (almeno a sentire il servizio). Ne aveva già parlato Iacona nella sua inchiesta, mesi fa.

La ministra vorrebbe arrivare alla chiamata diretta da parte del dirigente scolastico: il problema è che il dirigente deve essere competente per la scelta, ma anche chi gli sta sopra, fino ad arrivare al signor ministro. Un ministro competente sceglierà collaboratori competenti e bravi dirigenti: ma lla Gelmini lo è?

Scuole superiori.
A Pisa, un istituto aveva la muffa sui muri e gli studenti erano senza riscaldamento.A Pozzuoli, gli studenti aspettano da anni di essere spostati nella nuova sede. Si dice la nuova sede faccia gola anche all'ex presidente del Napoli, Ferlaino. Che si voglia fare un favore al presidente?
altro spreco sono i corsi europei: POM e POR, un fiume di milioni che servono a progetti del tipo "Bailar Do Brasil" (56000 euro ad una scuola di Napoli), oppure a corsi fittizi che tolgono gli studenti dalle scuole. Come a Nettuno (danno erariale stimato dalla Corte dei Conti di 200000 euro) e a Benevento "Le streghe".
Poi scopri che i corsi sono tenuti dalla figlia del preside, il nipote, l'amichetta ....La solita Italia.Come a Matera (liceo scientifico di Policoro), dove il preside riceveva dei compensi cui non poteva accedere. Sono arrivati gli ispettori e il preside è ancora lì.

E il merito? Chi controlla che i fannulloni vengano allontanati (o comunque non premiati) e chi lo merita invece venga premiato? Riguardatevi la storia dei cartellini falsi, in una scuola di Parma: la dirigente che lo ha scopero ha passato i guai 10 giorni a casa e due anni di progressione di carriera fermi. In seguito Valeria Vicini ha subito un'ispezione amministrativa, e i professori che han fatto tutta l'operazione sono ancora là.

Poi c'è l'università: quella dei ricercatori precari a vita, dei concorsi truccati e dei baroni.
Per la rivoluzione sul merito e sull'efficienza, possiamo ancora aspettare.
Chissà se la Gelmini farà come il collega: chiederà la cassetta della tramissione per mettere sotto inchiesta Report.
Technorati:

L'irrinunciabile linea del Piave

Dice il premier che non si devono riempire le pagine di giornali con le azioni della magistratura.Forse si riferiva a Cogne, al delitto di Garlasco, di Perugia?

Dice il premier che prima si deve ricostruire, poi pensare alle responsabilità penali dei costruttori e di quanti non han vigilato e controllato. Non si può perdere tempo a ricercare le responsabilità mentre altri "si rimboccano le maniche".
Gli altri sarebbero le persone della Protezione Civile, i Vigili del Fuoco, le forze di polizia, l'esercito.
Ma è vero il contrario.

Proprio perchè nel passato non ci sono stati abbastanza titoli dei giornali sulle costruzioni in Abruzzo (e nel resto d'Italia) che oggi ci ritroviamo con i volontari e i vigili del fuoco ad estrarre corpi dalle macerie, a piantare tende, a fare aiuto alla popolazione.

Proprio perchè le azioni della magistratura non ci sono state, o se ci sono state, non sono riuscite nel loro compito di sanzionare gli eventuali errori. Proprio perchè la politica (in comune governava il centrodestra fino al 2007 e non Cialiente, e all'Aquila provincia fino al 2004 governava il centrodestra, e non la Pezzopane) non ha fatto il suo dovere.

Compito dell'informazione è proprio quello di controllare, vigilare, gare il cane da guardia nei confronti della politica, della magistratura, della classe dirigente. Dell'esecutivo, che sull'Abruzzo (nonostante i miracolanti sondaggi) ha inanellato una serie di errori: dal piano case case non c'è, agli allarmi inascoltati, ai soldi per la ricostruzione che non si sa dove prendere, dal referendum disaccorpato (buttando via qualche milioncino), ai ricatti della Lega.

E allora, diamola un pò di quella informazione, di quelle notizie che passano sotto silenzio.

Come la protesta degli albergatori del nord est della Sardegna, contro i vincoli imposti dalla protezione civile per il G8.
Che praticamente costringeva gli albergatori a bloccare le prenotazioni per i diplomatici in arrivo.

Il processo sul dossieraggio Telecom ad opera della security di Tavaroli: il Gup si aspetta la pronunzia della Corte Costituzionale sul fatto di poter usare nel processo i dossier illegali.

Il prossimo governatore dello Ior potrebbe essere Antonio Fazio. Quello dei furbetti.

19 aprile 2009

Brunetta mi scrive ..

Perchè Brunetta mi manda una mail (per visitare questo sito)? Per annunciare la rivoluzione?
In realtà è la promozione del suo prossimo libro "Rivoluzione in corso", ed Mondadori.

Bene: ma lo sa che io viaggio ancora a 56 kbs e che scaricare email, aprire siti carichi mi costa fatica?
Visto che lo staff del ministro scrive a me, invito anche io, staff e ministro, a seguire la puntata di Report di stasera (Come tu m'insegni), che parla di meritocrazia nella scuola.

Un viaggio nel cuore della città degli untori - Corrado Stajano

Un viaggio nel cuore della città degli untori, la Milano di manzoniana memoria. Alla ricerca della sua anima smarrita, oggi, tra dove le cronache raccontano solo di inchieste della magistratura, di palazzinari e locali alla moda . Dove è finito lo spirito della borghesia imprenditoriale degli anni del boom? Il socialismo umanitario, la Milan col coeur in man ..?

Poche altre volte mi era capitato di avere tra le mani un libro per cui ogni pagina va soppesata, fonte di riflessioni e di altri viaggi con la memoria e con i ricordi.
I ricordi di una Milano che c'era: quella del boom economico che sembrava non dovesse finire mai, con i meridionali che arrivavano a migliaia e venivano stipati nei quartieri dormitori.
La Milano di Paese Sera e del Giorno.


Un viaggio fatto attraverso il ricordo di alcuni personaggi che ne hanno fatto la storia: personaggi che oggi abbiamo dimenticato, come Guido Galli. Giudice Istruttore a Milano, ucciso dai terroristi di Prima Linea il 19 marco 1980, nell'aula 305 dell'Università Statale.
Al giudice e ai suoi assassini è dedicata il primo capitolo del viaggio.

Un capitolo che mette assieme vittime e carnefici: Giorgio Ambrosoli, Emilio Alessandrini, Guido Galli e Antonio Sciesa (patriota milanese fucilato dagli austriaci, cui rispose sprezzante "Tiremm innanz") da un parte.
Sergio Segio, Corrado Alunni (su cui aveva appena chiuso l'indagine il giudice Galli), Antonella Bertani, Marco Donat Cattin. Ma anche Michele Sindona e il suo successore (nelle trame oscure che legano servizi italiani e Cia, mafia, Ior).

La prima parte del viaggio, alla ricerca dell'anima di Milano, termina con la domanda sul perchè della morte Galli: la risposta la danno i terroristi stessi. Perchè era bravo e sapeva fare il suo mestiere.
Srivevano nel comunicato, i terroristi, che con la sua morte "Si tratta di produrre un intervento per cui lo schieramento capitalista esca da questa fase pesantemente indebolito, destabilizzato e su questo tentativo si costituisca stabilmente lo schieramento proletario rivoluzionario".

Povertà politica, povertà di intelligenza e povertà di cultura che si rispecchiano in quel linguaggio. I terroristi difettano dei sentimento più elementari, ignorano la parola pietà, non sanno che esiste anche tra gli uomini della foresta. Le ragioni ideali non traspaiono mai, astralmente assenti dal loro argomentare oltre che dal loro agire.

Continua la sua analisi Corrado Stajano, sui terroristi:
Vivono chiusi tra di loro, isolati dal mondo che presumono di poter cambiare senza sforzarsi di conoscerlo. Che cosa pensano di poter fare i terroristi di Prima Linea e i loro fratelli maggiori delle Br?
Sanno poco della società italiana, non possegono una cultura politica neppure elementare, sono incapaci di un'analisi e di un'interpretazione dei bisogni di una comunità, mancano di un progetto capace di coprire i buchi dei saperi manchevoli.
Non hanno dubbi sulle difficoltà si agire in nome della parola rivoluzione urlata in un mondo diviso in due in modo ferrigno?

Buona lettura.

Il link per ordinare il libro su ibs.

Io gioco pulito di Antonio Padellaro

Cosa si intende per giocare pulito? Significa fare informazione senza riguardo per alcun padrone. Significa rispettare le regole della stampa: il rispetto del lettore, la ricerca dell'informazione, fare da cane da guardia della politica, quale che sia il governo in carica.

Significa anche avere il coraggio di guardarsi dietro alle spalle e riconoscere i propri errori: come nel confronto tra l'autore e il suo io, che apre il libro.
Ammettere l'eccessivo entusiasmo col quale si è raccontata la campagna elettorale del Partito Democratico assieme a Walter Veltroni, alle passate elezioni. Quel distacco che non si è voluto riconoscere.
Così come non si sono volute riconoscere i peccati originali della campagna: il tono soft usato, la scelta dei candidati, la scelta della coalizione.

Il libro manifesto di Padellaro è anche un lungo racconto della storia del giornale: da vicedirettore dell'Unità, ai tempi della direzione di Furio Colombo, poi diventato direttore, fino all'ingresso di Concita De Gregorio: il miracolo con cui hanno fatto rinascere il giornale di Gramsci e della sinistra dall'orlo del fallimento. Per farlo diventare il giornale di riferimento di tutta una opposizione che non riconoscendosi nell'azione (o inazione) del centronistra ai tempi del Berlusconi II, scese in strada con i girotondi, denunciò le leggi vergogna varate, il clima di chiusura per le libertà che si stava instaurando (le censure dei kapò, i direttori dei giornali e dei TG che venivano spostati, l'editto bulgaro).
L'Unità, il giornale su cui scrive Marco Travaglio, Andrea Camilleri, Saverio Lodato, Enrico Fierro, Moni Ovadia.

Il governo Prodi poi, con tutte le aspettative che si portava dietro; i mesi dell'Armata Brancaleone, in ostaggio dell'allora opposizione e delle liti interne. I girotondini messi alla porta, come tutti i movimenti nti dal basso. Fino al ritorno del cavaliere nel 2008.

Come è potuto accadere è la prima domanda che gli autori si pongono. Si, perchè questo è un libro corale: Antonio Padellaro si è confrontato con altri giornalisti e politici che hanno assistito alla fine dell'esperienza del governo Prodi e allo spreco di tutte le energie messe in campo con passione dai militanti delle primarie: da quelle di Prodi nel 2005 a quelle per Veltroni nel 2007.
Furio Colombo e Marco Travaglio, Antonio Tabucchi e Corrado Stajano, Nando Dalla Chiesa e Oliviero Beha, Maurizio Chierici e Sandra Amurri.
Tutti, dal loro punto di vista, raccontano la sconfitta della sinistra, il vuoto della politica, inteso come vuoto di proposte, di leader capaci, vuoto di valori, vuoto di prospettive.
Vuoto che si esprime tramite il non voto nelle elezioni: come è possibile che il centrosinistra che negli anni tra il 2003 e il 2005 aveva vinto tutti i confronti col centrodestra, avesse poi fatto quella fine?
Qualcuno si dovrà pur chiedere che fine han fatto quei voti, chi li ha presi?
La rabbia è tanta, come tanta è la delusione, di chi, come le persone che Padellaro ha interpellato, può oggi dire, noi l'avevamo detto. Che se non si fosse stati capaci di distinguersi dallo stile berlusconiano, gli italiani avrebbero votato la bella copia.

"Ma se i partiti diventano deboli perchè non hanno più il sostegno degli elettori e degli iscritti, diventano invece fortissimi per la loro famelica capacità d'interdizione e di occupazione di ogni anfratto della società, visto che stanno dapertutto . Partiti che nei sondaggi precipitano dal 33 al 23 per cento, come il Pd, oppure spariscono come l'Udeur, ma controllano le stesse Asl di prima, gli stessi posti nel cda Rai e nelle cosidette Authority, le stesse municipalizzate, le stesse fondazioni bancarie, le stesse poltrone nei giornali, gli stessi fondi pubblici per giornali politici clandestini e così via. Il loro potere reale, in questo sistema fuori controllo, prescinde completamente dal loro consenso. Svengono per una battuta, tremano per una vignetta, li vedi sempre più terrorizzati e incattiviti perchè sentono che gli rimane poco da vivere, ma quel poco te lo fanno pagare salatissimo."
Dal colloquio con Marco Travaglio.

"Doveva esserci un'opposizione assoluta e completa, c'è stata un'opposizione mite e generica, giunta in certi casi al voto comune con la maggioranza. Ad esempio, per anni resterà inspiegabile il voto del Pd all'accordo militare con la Libia. Nel giorno in cui alla camera, nonostante l'opposizione di poche voci ha votato questo patto per fare un piacere alla Lega, che vuole l'intercettazione dei clandestini, se è possibile nel deserto, dove muoiono senza che nessuno li veda, qul giorno stesos Gheddafi ha pubblicato sul New York Times una lunga e dettagliata lettera, nella quale sosteneva che non ha più senso dire due popoli e due stati, quello di Israele e di Palestina".
Dal colloquio con Furio Colombo.

"I segni del revanscismo sono molteplici. Il tentativo di porre sullo stesso piano partigiani e fascisti non è mai venuto meno. Non si riesce a far comprendere che i morti di ogni fede meritano tutti un eguale rispetto, ma che non è possibile giudicare allo stesso modo fintamente pacificatorio le ragioni per cui andarono a morire. Iragazzi di Salò si batterono al fianco dei nazisti per resuscitare un regime che aveva tolto la libertà agli italiani; i partigiani per un'Italia nuova che aveva al Sud un governo legittimo".
Dalla lettera di Corrado Stajano.

"Come hanno potuto e come possono milioni di persone affidarsi, e seguitare a farlo, ad un uomo privo di cultura non soltanto politica, un personaggio spregiudicato, un borderline del novecento come Silvio Berlusconi, che è riuscito a farsi luce in un mondo di ombre dove nulla è chiaro e dove nulla è stato chiarito a proposito delle origini della sua ricchezza?"
Dalla lettera di Corrado Stajano.

"Mi sono anche domandato tante volte quale visione sciagurata di partito avesse portato tutte, e di nuovo sottolineo tutte, le componenti del nuovo partito a immaginare un'assemblea costituente di quasi tremila persone. Ossia il nulla, per quanto gradevole e suggestivo sia stato vedere finalmente in un luogo rappresentativo della politica tante donne e tanti giovani. Perchè tremila persone non sono un'assemblea che decide. Sono un platea che ratifica, sono un pubblico da Telegatto, un gioioso sfondo di plaudenti in grado di dare grandiosità estetica ad una ripresa televisiva".
Nando Dalla Chiesa.

Cosa fare ora: questa la seconda e vera domanda. Non rassegnarsi, come qualcuno vorrebbe, ed attendere pazientemente le prossime elezioni.
Primarie vere per i candidati. Un'opposizione vera. Occuparsi dei problemi quotidiani dei cittadini che stanno perdendo lavoro, garanzie sul lavoro, diritti, per causa di quanti han giocato sporco in questi anni.
Staccarsi di dosso privilegi e aspetto da "casta": meno auto blu e più mezzi pubblici. Chi sa mai che si inizi a conoscere la gente comune e riallacciare il rapporto con gli elettori.
E, per l'informazione, continuare a fare un "gioco pulito".

Il blog dell'autore: Io gioco pulito.
La scheda sul sito dell'editore Baldini Castoldi.
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