23 febbraio 2010

La terra dei cachi

In questi giorni frenetici, il festival di Sanremo è stato il culmine di una nuova era, di un nuovo periodo. La rappresentazione di una Italia che sta bene, che si diverte, che canta felice.
"La terra dei cachi", come appunto era stata felicemtente definita da una canzone di Elio.

Il trionfo del Raiset: Maurizio Costanzo, gli Amici di Maria de Filippi, Bonolis, il televoto che pilota le vittoria del festival e il gusto degli italiani.
Il Dio patria e famiglia dei tre pupi e mezzo: proprio il Savoia il cui padre è finito in Vallettopoli e la cui famiglia aveva aperto un contenziono con l'Italia per un risarcimento.
Lo share che legittima qualunque pochezza: regine invitate a parlare di manicaretti e cucina.
Operai in Cassa integrazioni messi davanti alle telecamere come fenomeni del circo, e con i politici in sala a raccontare le solite favolette (e la par condicio?).
La Gasparri doveva regolamentare il sistema televisivo e il regime di concorrenza. Oggi, possiamo dire che tolta la concorrenza, è rimasto il regime.

La terra dei cachi:
"Parcheggi abusivi, applausi abusivi, villette abusive, abusi sessuali abusivi;
tanta voglia di ricominciare abusiva.

Appalti truccati, trapianti truccati, motorini truccati che scippano donne truccate; il visagista delle dive e' truccatissimo.".

Sostiene qualche politico che "non esiste una nuova Tangentopoli".
Quella che c'è basta e avanza.

Ieri il TG1 parlava di "strategia delle tensione " e di "Gladio". Tranquilli: si trattava della Turchia e del colpo di stato.

Le candide vergini: li avete visti la Prestigiacomo e Bertolaso in Calabria davanti alle frane e al paese alluvionato? "Il 70% del paese è a rischio alluvione.." : da dove vengono questi alieni, da marte? E chi deve pensarci?

Le regole anti corruzione: oggi solo qualche pezzente ricorre ancora al metodo della mazzetta cash.
La tangente si è trasformata in "sistema gelatinoso" dove io faccio un favore a te e tu mi fai una consulenza. Oppure mi garantisci un appalto. Appalti pilotati, assunzioni pilotate di figli, amanti, amiche, mogli. Regalini, massaggi o altro.
Tutte cose che oggi, secondo la maggioranza, non costituiscono reato, parlando dell'inchiesta sulla Protezione Civile.
Di cosa stiamo parlando, allora, quando di parla di stretta alla corruzione?
Di Previti e dei giudici di Roma per la sentenza Mondadori?

Giudici come quell'Achille Toro, di cui ne parla ampiamente il super consulente Genchi nel suo libro.
Toro si era occupato delle scalate bancarie, del crac Cirio. Che telefona a Ricucci, a Caltagirone, a Nicola Latorre (vicino agli indagati).

Il sistema gelatinoso, appunto.
A guardare le notizie, si pensa che la crisi sociale sia qualcosa che non ci riguarda da vicino.
Non è così: lunedì, il mio paese passava alle cronache per due storie, diametralmente opposte.
Alla Cigo, una industria grossa di Inverigo, gli operai in Cassa Integrazione protestano perchè non percepiscono nulla da mesi.
Un ragazzo di Inverigo è stato il primo sciatore finito in arresto per un fuori pista a Bormio, che ha causato una slavina (non hanno rispettato il divieto e gli avvisi).

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