10 marzo 2010

La corte

La vita dei gerarchi del Duce (l'originale).

Come verranno ricordati questi giorni, nel futuro speriamo prossimo?
Come i giorni in cui, mentre il paese lotta con la crisi, la cassa integrazione, le chiusure di aziende, si scoprivano gli affarucci della cricca della Ferratella.

Come i giorni in cui sono i cittadini dell'Aquila a dover portare via le macerie dal centro, bloccati dalla polizia.

Come i giorni in cui il parlamento è bloccato per gli impedimenti del premier, e il governo decreta per correggere gli errori dei suoi dilettanti alle liste.

Come i giorni in cui ci si agita, si minaccia, si usa la piazza (e una piazza non si nega a nessuno), in una fare frenetico e convulso.

Il documentario parlava di Roberto Farinacci, il ras di Cremona, il mastino della rivoluzione, il filotedesco, abile da usare nelle operazioni sporche (come la campagna antisemita).
Di Italo Balbo, il trasvolatore, considerato da molti l'erede, per il carismo che suscitava.
Achille Starace, "un cretino obbediente", colui che anticipava i desideri anche grotteschi del capo.
Infine Alessandro Pavolini, l'intelletuale, ma anche l'anima nera di Salò.

Ecco, pensavo, saprei chi potrebbe essere oggi un Balbo, un Farinacci, un Pavolini. Ma Storace, no. Troppi cretini obbedienti, ci sono oggi alla corte.

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