29 aprile 2010

La bolla europea

La Grecia ha un forte debito pubblico: complici le banche che han truccato i conti.
La Germania che si è opposta al pagamento da parte della UE, vanta debiti proprio con Atene, per le sue eposrtazioni di armi.

Il Portogallo è un classico esempio di bolla immobiliare: in tanti han guadagnato speculando sul debito e sulla crescita del paese.
Ad un certo punto il paese che si era addormentato col sogno di una ripresa che non è avvenuta (e nel frattempo il debito aumentava), si è accorto che molti degli oggetti erano di produzione estera.
altrove: "i taxi di Lisbona sono automobili prevalentemente tedesche, così come ascensori, scale mobili e persino i sottomarini recentemente acquistati dal governo sono made in Germany.
Il Portogallo viveva di debito proprio e altrui e ora il mercato presenta il conto."

Anche qui la Germania.

Scrive superbonus su Il fatto:
Quelli che oggi gridano alla speculazione – lo ha fatto ieri il premier greco George Papandreou parlando di “terrorismo psicologico” – sono gli stessi governanti, commissari europei e banchieri centrali che hanno creato la bolla del debito.
Combustibile della crisi e misura del contagio è la quantità di deficit corrente (quanto uno Stato spende in più rispetto a quanto incassa) e di debito accumulato, l’Italia non è fuori pericolo.
E’ soltanto l’ultima della lista (per ora). Il mercato si aspetta qualcosa che, per chi vive in Italia,
scontato non è. E cioè che il governo Berlusconi farà una manovra da 70 miliardi di euro in 3 anni. Un salasso in un tempo relativamente breve per tranquillizzare i mercati, per non accumulare altro debito e per dare, almeno,
la speranza, che potrà ripagarlo in futuro.
Per questo si ha
l’effetto ottico che i titoli di Stato italiani perdono meno percentualmente rispetto agli spagnoli e i portoghesi.
Se la casa del vicino
brucia, la nostra è piena di 1800 miliardi di liquido infiammabile, cioè debito pubblico. Il ministero del Tesoro ha fatto sapere
ieri che il governo ha pronto un decreto legge per autorizzare gli aiuti da 5,5 miliardi di euro (su 30 promessi dai 16 Paesi dell’Eu
rozona) per sostenere Atene. E nonostante le smentite pubbliche del governo di Berlino, anche la Germania avrebbe pronta
una “Legge per mantenere la stabilita nell’Unione monetaria” anticipata ieri dalla Reuters che sarebbe pronta a scattare il 10 maggio, dopo che la Grecia avrà approvato l’ennesimo pacchetto di misure di austerità. Se non sarà già troppo tardi.

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