11 maggio 2010

Sottotraccia di Massimo Cassani

Sottotraccia è il filo seguito dal commissario Micuzzi, poliziotto della questura di Milano, per mettere in fila e legare tra loro fatti apparentemente slegati.
Il furto in una villa di uno scrittore colombiano.
La sua scomparsa, denunciata dalla moglie.
L'omocidio di un professore, una persona perfettamente anonima, al di sopra di ogni sospetto.
E, come primo tassello di un giallo, quel furto a casa dello scrittore (ma lo sapremo poi), che si trasforma in un attentato.

"E' dire che sembrava solo un furto, un furto innocente .."
Eh, sì, perchè tutto parte da un furto in cui un aspirante scrittore Xavier Rondanini (bisognoso di soldi) fa da palo, e che sottrae qualcosa dalla villa.
La villa è quella dove lavorava lo scrittore famoso Antonio Arau. Marito di Corinna Bottacchi che ne denuncia la scomparsa.
Nel frattempo, in mezzo alle morti del serial killer dei travestiti, l'omicidio del professore universitario Susanni.
Cosa c'entra il professore con quelle morti?
Cosa preoccupava il professore, nei giorni precedenti?

Troppi misteri per Micuzzi e la sua squadra di ispettori, cui presto si aggiunge l'agente Rosaria Della Vedova.
Attorno al caso, anche tante donne (del mistero): la moglie dello scrittore scomparso Corinna; una allieva del professor Susanni, che cerca a modo di aiutare le indagini. La ex moglie di Micuzzi, che lo ha lasciato, ma che continua a chiamarlo.

L'intreccio si ingarbiglia ancora di più quando arriva una telefonata anonima: "se vieni a mezzanotte al ponte dell'ortica, ti dirò tutto sul serial killer dei travestiti". Ma è una trappola: evidentemente nelle indagini su scrittori scomparsi e furti, ha toccato fili che non doveva.

"E dire che sembrava solo un filo, un filo sottotraccia".
Sarà l'intuito di Sandro Micuzzi, la logica e la testardaggine dell'agente Della Vedova, il lavoro dei suoi ispettori, a risolvere li bandolo della matassa, che si dimostrerà ben complicato e ben profondo nella Milano che conta.

Sottotraccia è il primo libro di Massimo Cassani, in cui compare il personaggio Sandro Micuzzi: un antieroe per autonomasia. Separato dalla moglie, ancora vittima delle infatuazioni femminili (capaci di fulminarlo con uno sguardo) come fosse un adolescente. Un poliziotto con la pancetta (per lo scarso movimento, e per il mangiare da single), una scarsa memoria (il cellulare?) e quell'aria da persona a volte con la testa tra le nuvole , che lo rendono molto umano.
Se il commissario è il protagonista in primo piano (con i suoi pensieri, con i suoi problemi), la Milano raccontata da Cassani è il coprotagonista.
Una Milano così ricca di persone e di solitudini. Frenetica e ostile, a volte:

"Guardò il cielo e vide la cappa arancione che chiudeva la vista delle stelle agli abitanti di Milano. Se le immaginò fitte fitte come le efelidi attorno ai seni di Corinna. Micuzzi si sentiva esausto. Risalire la corrente lo stancava oltre ogni ragionevolezza, la vita del salmone non faceva per lui. incazzato o no che fosse.
In macchina ripensò ad Asia e capì, forse per la prima volta, il vero significato della parola solitudine. Lui che si sentiva l'uomo più solo della città.
Mise in moto ed ebbe nostalgia della nebbia".

Il link per ordinare il libro su ibs
Il sito dell'editore Sironi.
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