25 giugno 2010

1 milione contro la manovra


Mentre i leader si ritrovano al G20 per affrontare un'altra volta la crisi (e magari trovare un'intesa su crescita economica, le regole della finanza, l'ambiente, l'energia, la lotta alla proliferazione nucleare e al terrorismo), 1 milione (stima della CGIL) o poche migliaia (stime di Verdini) di italiani hanno manifestato contro questa manovra.

Manovra che sembra andar bene solo alla grande industria: tagli, deregulation, stop alle contrattazioni nazionali (vedi Pomigliano).
Meno a regioni e comuni.

Proprio nel giorni in cui si festeggiano i 100 anni di Alfa Romeo, ma senza gli operai a rovinar la festa.

Susanna Camusso ha fatto un duro attacco al Governo e al suo atteggiamento nei confronti della Fiat. «Vorremmo un paese - ha detto tra gli applausi della piazza - in cui il Governo non fosse silenzioso e ininfluente di fronte alla più grande fabbrica di auto del paese.

Vorremmo un Governo che non fosse stato zitto di fronte a tre piani della Fiat, che noi abbiamo contrastato fino a quando la Fiat non ha fatto un piano che prevedeva la crescita della produzione. Vorremmo ricordare agli urlatori della modernità e delle svolte epocali - ha rincarato Camusso - che, se fosse stato per loro, nel Mezzogiorno non ci sarebbero più stabilimenti della Fiat. Se fosse stato per loro la produzione di questo paese sarebbe stata ridotta. E proprio per questo, perchè sono stati silenziosi e ininfluenti, perchè non hanno saputo usare la politica industriale, perchè hanno sempre pensato che lavoro e crescita non fossero un loro problema, vorremmo che stessero zitti», ha gridato sostenuta dagli applausi del popolo della Cgil.
«Vorremmo che non urlassero al trionfo quando si vogliono cancellare i diritti dei lavoratori - ha sottolineato - perchè a chi ignora la fatica del lavoro, a chi non sa che un paese moderno non mette mai in alternativa il lavoro e i diritti, ricordiamo che un paese moderno pensa che il lavoro ha i diritti. Perchè lo dice la nostra Costituzione, lo Statuto dei lavoratori, lo dice l'idea di civiltà».

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