20 giugno 2010

La partita della nazionale

Non prendiamoci in giro - dice Marchionne - hanno scioperato per vedere la partita della nazionale. Succede questo, a Pomigliano e a Termini Imerese (dove 2200 persone sono finite per strada). Che la gente scioperi per vedere una partita (e non perchè la Fiat aveva rotto un accordo) alle 20.30 di sera.


Operai fannulloni: mica come quelli polacchi, disposti a sacrifici.
Ma se la Polonia è tutto quel paradiso che dice, perchè allora Marchionne è disposto a spostare la produzione della Panda dalla Polonia in Italia?
Sarà che forse non esiste più la Polonia di una volta?

La FIAT gioca molto sporco coi lavoratori. Quando trasferirono la produzione qui in Polonia ci dissero che se avessimo lavorato durissimo e superato tutti i limiti di produzione avremmo mantenuto il nostro posto di lavoro e ne avrebbero creati degli alti. E a Tychy lo abbiamo fatto. La fabbrica oggi è la più grande e produttiva d'Europa e non sono ammesse rimostranze all'amministrazione (fatta eccezione per quando i sindacati chiedono qualche bonus per i lavoratori più produttivi, o contrattano i turni del weekend) [la lettera degli operai di Tychy ai colleghi italiani]

A questo punto che se ne stia lontano, questo genere di impresa: meglio riconvertite l'industria campana (e tutto l'indotto) ad altro: magari a quel solare benedetto, che sarebbe sì una vera innovazione per il paese.
All'estero le imprese pensano ad auto ecologiche.

Domanda: a proposito di fannulloni, il 24 giugno pomeriggio, cosa faranno i nostri politici?

Dalla marcia dei 40000 alla marcia dei 5000: i capireparto e i quadri di Pomigliano hanno organizzato una fiaccolata (assieme al sindaco PDL) per il si all'accordo. Molti sono stati "precettati" via sms. Di certo il sindaco non sarà costretto alla catena di montaggio con la pausa ridotta ... Almeno ai tempi di Lauro, si davano i pacchi di pasta.

Sempre a proposito di mercato.
Referendum sul'acqua: un milione di firme contro la privatizzazione dell'acqua, contro il concetto "barbaro" che il mercato debba prevalere sul pubblico e occuparsi anche di beni essenziali.

L'emergenza che non è stata risolta: a Napoli e in Campania torna (se ne è mai andata) l'immondizia sulle strade. Sono finiti i soldi per smaltire le ecoballe, non ci sono i soldi per impostare una racoclta differenziata (la soluzione definitiva). A Secondigliano le ecoballe sono sorvegliate da vigilantes, che ogni tanto portano via il percolato.
I comuni che portano avanti la differenziata vengono commissariati (Camigliano, a Caserta) e temono che la gestione dei rifiuti venga delegata al privato (all'impresa, al mercato). Che interessi ha il privato? A fare cassa, o a fare meno rifiuti e tenere un ambiente più pulito?
Così come a Milano e in altre città, l'interesse è costruire altri inceneritori: perchè così gira il mercato, si appaltano i lavori ai privati.
Si inquina l'aria e si sprecano soldi pubblici: ma basta non dirle queste cose.. e siamo più felici.

Ecco, se questo è il mercato (e la politica che lo appoggia), che toglie diritti a chi lavora, che privatizza i ricavi e socializza i debiti, perchè il mondo è globalizzato e c'è sempre qualcuno più cinese di te e i lavoratori devono accettare le sfide (e gli imprenditori? perchè non mettono i soldi loro?), che stupra l'ambiente e poi non paga il conto (le trivellazioni autorizzate nei nostri mari), aridatece Carletto!

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