12 luglio 2010

Il lungolago oscurato


Lungo lago addio. Per due estati i cittadini di Como (e i commercianti e tutte le imprese che lavorano sul turismo) devono dire addio al lungo lago, attrazione turistica di tutti i visitatori.
Il lungolago a rimarrà chiuso e ancora non si sà quale sia il progetto finale:

Cosa sta succedendo in viale Geno? Perché il cantiere delle paratie (almeno apparentemente) è fermo? C'è stato un errore tecnico come si sussurra nei bar? E ancora: il termine di fine luglio per la rimozione dei teli e la riapertura al traffico nei due sensi sarà rispettato?
Trovare una spiegazione ufficiale in un weekend di metà luglio è impresa al limite dell'umano. L'assessore alla mobilità e al traffico, Stefano Molinari, ha rimesso la palla al sindaco («la competenza sulle grandi opere è sua»). Peccato, però, che Stefano Bruni sia ancora il vacanza a Marsa Alam, sul Mar Rosso. Ed è altrettanto inutile bussare alla porta dell'ex assessore Fulvio Caradonna («preferisco non parlare»), da qualche mese nel consiglio di amministratore di Infrastrutture Lombarde (che ha la supervisione sul concorso di idee per la pavimentazione e gli arredi del nuovo lungolago). Così non resta che affidarsi a una fonte tecnica - autorevole ma riservata - per cercare di capire qualcosa in più.
Lo scenario è a dir poco preoccupante. In realtà quello del primo tratto di viale Geno (dove pure i commercianti hanno buttato alle ortiche la stagione) sembra il minore dei mali. Il vero nodo riguarda il resto del cantiere delle paratie, che ci accompagnerà con il suo corredo di disagi anche l'estate prossima.

Magica Italia, verrebbe la voglia di commentare: se questo è il modo con cui la classe politica comasca pensa di incentivare il turismo.
Vedremo alle prossime elezioni.



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