31 agosto 2010

Carne arrabbiata di Carlo Simoncini

Dovrebbe far da coppia con il saggio di Bruno Tinti "Toghe rotte", uscito nel 2007, questo libro dell'avvocato-scrittore Simoncini: il primo racconta i guasti della giustizia nel mondo della magistratura, questo racconta cosa voglia dire portare avanti il lavoro di avvocato cercando di rispettare le leggi, la deontologia professionale e la propria coscienza.

Non è sempre facile: ci sono cause (civili) rognose per natura; cause in cui anche se si è vinto, il cliente pensa di aver preso meno di quanto si aspettava; la causa è durata troppo a lungo. Può capitare anche di aver perso la causa, per un cavillo (un intoppo burocratico), per una certa interpretazione del giudice o per un suo errore .
In questi casi, il cliente non sarà mai contento. Perchè l'avvocato lavora con "carne arrabiata" (da un proverbio bergamasco):
"i preti vive de carne morta,
i dotori de carne malada,
i avocati de carne rabiada".

Tutte queste storie sono raccontate con gli occhi di Lorenzo, avvocato di uno studio a Bergamo ereditato dal padre (con cui nel passato non aveva avuto un buon rapporto).
Lorenzo è un buon padre di famiglia, con due bambine e che porta avanti il suo lavoro tenendo a mente pochi principi: separare il lavoro dalla famiglia; non farsi coinvolgere emotivamente dalle persone; non procacciarsi i clienti buttandosi nei circoli in cui si incrocia la gente che conta in provincia; essere onesti col cliente, ovvero non gettargli fumo negli occhi, ne promettere vittorie impossibili.

Al centro del racconto, la vicenda di una causa civile, intentata da un inventore (il signor Bugatti) per il riconoscimento della potestà sui brevetti realizzati nel corso della sua carriera lavorativa in una grande impresa, la Soliman.
Azienda che per le sue scoperte, non gli aveva mai riconosciuto nulla, sostenendo che fosse tutto dovuto per il suo stipendio.
Il libro inizia con la morte di Bugatti e, in un lungo flash back, ne ripercorre la storia processuale, che ha coinvolto Lorenzo anche dal punto di vista personale.
Questo processo (le perizie di parte, le udienze col pretore, i colpi bassi della controparte) diventa così una lotta per affermare i diritti del più debole nei confronti del più forte.

La causa diviene pretesto per raccontare come funziona spesso la giustizia in Italia, ma è anche un modo per raccontare delle disillusioni professionali e politiche di un professionista.
Disilluso dalla politica che stentava a cogliere i cambiamenti (il racconto è negli anni successivi a Tangentopoli); disilluso da un tessuto sociale della sua città, che spesso gira a piedi, per mettere in ordine i sui pensieri.

"Una città così bella per tanti aspetti, ma anche così chiusa nei suoi riti, nelle sue abitudini, nel suo tartufismo. Mentre cammina lungo il viale, sotto gli ippocastani, Lorenzo guarda questa città a cui tante volte si sente estraneo. Vorrebbe mandare tutti all'inferno. E' un momento così. Rimugina.
Una città che rifiuta ciò che turba il quieto vivere, che vive con fastidio le cose insolite, qualunque evento possa alterare le abitudini consolidate.
Questa condizione è dovuta anche a chi, per decenni, ha sparso a piene mani, dalle colonne della stampa locale, la retorica della laboriosità. A chi ha dipinto questa gente come gente sana, senza grilli per la testa, che quindi non si occupa di 'politica' e di 'cultura', ma pensa ai fatti suoi, secondo una logica di oscurantismo reazionario che bolla negativamente tutto ciò che va oltre il proprio particolare, dove la creatività è sottomessa all'omologazione.
Dove disturba tutto ciò che stimola il senso critico, tutto ciò che costringe a pensare.
Disturba e impaurisce quello che rimette in discussione certezze consolidate, rapporti sociali, gerarchie, tutto ciò che toglie i veli dell'ipocrisia. Dove si detesta chiunque scopra le cose che vanno tenute nascoste, come i tartufi che vanno sottoterra".
Carne arrabiata pagina 211.

Il link per ordinare il libro su ibs.
Technorati:

Censura o contestazione?

Quella contro Dell'Utri, che ha dovuto abbandonare la manifestazione di Como Parolario è da considerare censura?
Se non avesse altri spazi con cui esprimersi, sui giornali e sulle televisioni, si.

Siccome non è così, siccome alla manifestazione di libri si voleva far passare la sua immagine di bibliofilo (scopritore dei diari di Mussolini, su cui ci sono molti dubbi di autenticità), nascondendo le due accuse per mafia... no.


Come funziona il potere

Passato lo show (la Disneyland) di Gheddafi, non dimentichiamoci che viviamo in un paese con 600000 cassa integrati a 0 ore, e con un presidente del Consiglio che continua a farsi leggi per risolvere i suoi problemi giudiziari (il processo breve) o per non pagare le tasse (come la legge ad aziendam sulla Mondadori).
L'intervento di Gomez, su la 7 a Omnibus.







E la risposta di Sallusti:

... non si capisce come mai in 18 anni Berlusconi (non sia mai stato condannato definitivamente) ... è vero che ha governato e quindi ha avuto a disposizione (il Parlamento per farsi le leggi ad personam) ... ma non mi sembra poi che sia riuscito a fare così tanto per salvarsi, altrimenti dopo 18 anni sarebbe salvo ... se dopo 18 anni il Governo è costretto a fare numeri da circo per mettere al riparo Berlusconi vuol dire che non è stato poi così invadente nella giustizia ...

Il ricatto si allarga

Il giocatore alza la posta: dopo aver ben bene spremuto l'Italia e capito che tira l'aria giusta, Gheddafi minaccia l'Europa.

Margine a questa inondazione di disperati dalla pelle con un colore diverso, le carceri libiche (quelle dove non possono entrare nè giornalisti, nè i funzionari dell'ONU): carceri di una nazione che non riconosce lo status di rifugiati politici.

Un politico dotato di buon senso si chiederebbe da cosa scappano, gli immigrati. E cosa c'entri la Libia con i grandi flussi migratori.

Come finirà la mano di poker?

PS: ci siamo pure dovuti sorbire la lezione di storia, sui lager italiani in Libia, le 50 morti al giorno .. Ma gli italiani non erano brava gente, soldati che facevano la guerra per portare la civiltà, le strade, la cultura di Roma?
Noi siamo quelli che che cercavamo il posto al sole, la faccetta nera, per dimenticarci delle miserie nostrane. Facevamo la guerra (pure in modo sporco, con le armi di distruzione di massa), come gli altri. Peccato che i programmi di storia non arrivino a coprire il secolo passato.



PS: cosa starà pensando il cavaliere in questa foto? Al fiume di soldi in arrivo?

30 agosto 2010

Il leghista in me


Ho fatto questo test su l'Espresso: "Scopri il leghista che è in te". Sono stato promosso a pieni voti ...

In un colpo solo


In un colpo solo Gheddafi è riuscito ad offendere le donne italiane, i cattolici specie quelli più oltranzisti (se un imam avesse detto che l'Europa deve diventare islamica cosa sarebbe successo?), i politici che lo hanno invitato, e quelli che devono stare a osservare. Gli osservatori da Washington (Gli Stati Uniti sono terroristi come Bin Laden - Muammar Gheddafi 11 giugno 2009)...

Complimenti.
E la Santanchè, quella del Maometto pedofilo?
Perchè allora, tutto questo circo, una via di mezzo tra la claque e l'ossessione femminile per la scelta della platea?
I soldi.

Domande al segretario del PD

Visto che Bersani oggi risponderà alle domande dei lettori i Repubblica, due domande al segretario:

L'Italia non è soltanto un paese di "consumatori" ma anche e soprattutto di "lavoratori". Che cosa farà il PD per difendere i lavoratori e impedire che vengano ricattati attraverso un uso assolutamente ingiustificato di contratti a tempo determinato?
Saluti.


Al rientro dalle ferie, ci sono 500000 cassintegrati, migliaia di precari della scuola costretti a scioperi della fame per avere un minimo di attenzione.
Al meeting di Cl di Rimini Marchionne (e pare sia una teoria condivisa da altri protagonisti del meeting) dice che il problema sono i lavoratori, i contratti nazionali.
Tremonti indica nella 626 un lusso.
Anzichè convertire le industrie dell'auto verso modelli meno inquinanti si torna a parlare di nucleare.

Quale è la ricetta del PD in termini di Welfare, lavoro e sviluppo economico?

Rientro amaro






Fine agosto, e fine delle vacanze: per molti il rientro (semmai sono partiti per le ferie) sarà anche un rientro amaro. 500000 cassintegrati, con poche speranze per il futuro.
I precari della scuola, fatti fuori da Gelmini-Tremonti (il ministero dell'abbondanza).

A Rimini, davanti la platea di CL, la lezioncina di economia è stata che se c'è crisi è colpa degli operai, specie quelli del sud (anche a Melfi arriverà la Cassa integrazione), poco duttili e flessibili.
E anche poco chic, avete visto come è grunge Gheddafi, con quel sodoku sull tunicone?

Peccato che il leader della rivoluzione verde cerchi solo hostess donne .. 80-100 euro al giorno per starsene zitta. Buttali via

29 agosto 2010

L'odore dei soldi (libici)

A parte il fatto che ad uno piaccioni i cavalli (oggi è in visita con 30 cavalieri berberi), all'altro gli stallieri.
A parte il fatto che entrambi governano senza opposizione.
A parte il fatto che ad entrambi piace circondarsi di donne.
A parte il fatto che entrambi sono capaci di suscitare (incondizionato) amore nei sostenitori e ira negli avversari.
A parte il fatto di avere un passato poco chiaro (i finanziamenti al terrorismo e l'odore dei soldi).

Cosa non fa l'odore dei soldi (libici), si dimentica tutto ad un tratto da dove provengono (bipensiero, nella neolingua) e si pensa solo a quanto rimpinguano le casse. Di Eni, di Unicredit, delle imprese che si aspettano l'appalto per la nuova via Balbia ..

Scrive Gilioli: Ma dopo aver chiesto soldi ai cassaintegrati che vengono a urlare mezzo pomeriggio sotto il ministero del lavoro, il sindaco Alemanno quanto pensa di chiedere al dittatore sanguinario che ci paralizzerà il traffico per tre giorni con le sue amazzoni, i suoi cavalli, la sua tenda beduina e tutto il resto?

Grande fratello - Governare con la guerra

"Era però altrettanto chiaro che che un incremento generalizzato del benessere avrebbe avuto come effetto indesiderato la distruzione di una società oganizzata gerarchicamente. Già in un mondo in cui tutti avessero lavorato solo poche ore, avuto cibo a sufficienza, vissuto in case fornite di bagno e frigorifero [..] , sarebbero scomparse le forme di ineguaglianza più ovvie e forse le più importanti [..] .. la ricchezza non sarebbe stata più un segno di distinzione fra un individuo e un'altro. [..]
Sul lungo termine, una società gerarchizzata poteva aversi solo basadosi sulla povertà e sull'ignoranza.
[..]
Il problema era come riuscire a far girare le ruote dell'industria senza incrementare la ricchezza reale del mondo. I beni di consumo dovevano essere prodotti, ma non distribuiti. E in effetti l'unico modo per raggiungere un simile obbiettivo era uno stato di guerra perenne.
Scopo essenziale della guerra è ala distruzione, nn necessariamente delle vite umane, ma di quanto viene prodotto dal lavoro degli uomini. La guerra è un modo per mandaere in frantumi, scaraentare nella stratosfera, affondare negli abissi marini, materiali che altrimenti potrebbero essere usati per rendere le masse troppo agiate e, alungo andare, troppo intelligenti.

[..] la consapevolezza di essere in guerra, e quindo in pericolo, fa sì che la concentrazione di tutto il potere nelle mani di una piccola casta sembri l'unica e inevitabile condizione per sopravvivere.

1984, George Orwell, pagine 198 e seguenti.

Potete prendere la "guerra perenne" (quella a cui alla fine ci si abitua), con le parole guerra al terrorismo islamico (Bush jr), guerra all'immigrazione, ai clandestini, ai rom, agli ebrei.
Il senso non cambia: si compatta il fronte interno, si spostano risorse in modo incontrollato sulla guerra.

27 agosto 2010

Polenta e macaroni


Molto più dell'italiano e della lira, è stata l'emigrazione ad unire gli italiani.
Non ce ne ricordiamo più, forse, ma i nostri conterranei sono partiti dal Veneto (la polenta), alla Sicilia (macaroni) alla volta delle americhe alla ricerca di un futuro migliore, di quanto il nostro paese poteva garantire.
Sono stati in 27 milioni gli italiani ad attraversare l'oceano, in cerca do fortuna: non solo personaggi alla Vito Landolini da Corleone (il protagonista della saga de Il padrino).
Il padre del famoso sindaco di NY Fiorello La Guardia, era emigrante. I nonni di Rudolph Giuliani lo erano.

I nonno materno di mio padre era tornato dall'america con un paio di scarponi anfibi ai piedi e per quello era stato soprannominato "nonno scarpone".
Il bisnonno materno invece, con i soldi guadagnati in america aveva potuto comprare un'appezzamento di terra, su cui costruire la sua casa.

Ma ad altri paesani non andò altrettanto bene.
Mangiaspaghetti, mafiosi, quelli che puzzano di aglio .. Dago, paisà, maccarone.
In Francia eravamo rital, macaronì (come il libro di Macchiavelli Guccini).
In Svizzera SALAMETTISCHELLEDE: affetta salame (solo Basilea) .
C'è una famosa vignetta di Fudge del 1903 "Occhio Zio Sam, sbarcano i sorci" (riportata da Stella, nel sito Siamo tutti emigranti).
I sorci siamo noi.

Questa era la considerazione che si aveva di noi italiani. Poi però la ruota della storia gira e oggi ci ritroviamo (per una fortuna che in parte non meritiamo) dalla parte giusta dell'immigrazione. E forse ci siamo dimenticati, cosa significa scappare dalla fame e dalla povertà.

Ecco, guardatevi la puntata de La grande storia "Polenta e macaroni".

Sinossi:
Polenta e macaroni.
quando gli altri eravamo noi

“Occhio zio Sam sbarcano i sorci!” così titola una vignetta pubblicata su un giornale americano nel 1903. Quei sorci, rappresentati mentre schizzano correndo fuori da una stiva, sono solo alcuni tra le migliaia e migliaia di italiani che si riversarono negli Stati Uniti tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento.
L’avanguardia di una massa di migranti che tra il 1876 e il 1976 porterà fuori dai confini nazionali in cerca di un lavoro, ben 27.000.000 di persone.
Una massa di individui poveri, affamati, impauriti, facile preda di agenti cui vendere le proprie braccia e i propri figli. Bambini di appena sette otto anni, ceduti per 100 lire a trafficanti senza scrupoli, per mendicare nelle piazze al comando di orchi ambulanti o lavorare davanti fuoco delle vetrerie francesi.
E ancora centinaia di migliaia di clandestini sulle navi per le Americhe o tra i sentieri delle Alpi.
E poi emigranti con tanto di passaporto e biglietto, ma accusati di essere ladri di posti di lavoro e crumiri. Linciati perché bastardi dal sangue nero. Considerati tutti anarchici, mafiosi, criminali.

Disprezzati nelle miniere del Belgio perché considerati ancora alleati del nemico nazista. Vittime della xenofobia svizzera, che considera reato non grave l’omicidio di un italiano. Obbligati a nascondere i figli, a rintanarli in casa, a costringerli al silenzio per non essere espulsi.
Il documentario si propone di raccontare alcune di queste storie, alcuni di questi episodi tra i più difficili, brutali, inquietanti.
Dai viaggi in nave verso l’America ai massacri di New Orleans o della fabbrica Triangle di New York. Dall’accusa di essere neri nel sangue a quella di esprimere un cattolicesimo primitivo e pagano.
Dall’emigrazione fascista nelle colonie africane all’emigrazione del dopoguerra propagandata dal governo come contributo individuale alla ricostruzione dell’economia nazionale.

Una storia fatta di storie, raccontata con l’ausilio di linguaggi diversi: la memoria delle testimonianze, il racconto delle immagini di repertorio, l’affabulazione di un narratore, i flash di una fiction d’epoca cinematografica o televisiva.


Se anche la pietà diventa un lusso

Un bimbo rom muore nel rogo della sua baracca a Roma.
Ragazzini prendono a calci un immigrato: "Vattene via". E i genitori ridono

Forse, dopo la sicurezza sul lavoro, anche la pietà sta diventando un lusso che non possiamo più permetterci.

Come nel grande fratello appunto.

Il lusso e il patto sociale


Mettiamole assieme le due dichiarazioni, del ministro e del manager di una delle più importanti imprese italiane.
«Dobbiamo rinunciare ad una quantità di regole inutili, siamo in un mondo dove tutto è vietato tranne quello che è concesso dallo Stato, dobbiamo cambiare» aveva detto il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, intervenendo al «Berghem fest» sottolineando subito dopo che «robe come la 626 (la legge sulla sicurezza sul lavoro) sono un lusso che non possiamo permetterci. Sono l'Unione europea e l'Italia che si devono adeguare al mondo».

Ministro di un governo che poi spende soldi per pubblicità sulla sicurezza del lavoro: non è un pò un controsenso? Quanto abbiamo speso per questa pubblicita?

Il manager Marchionne chiede alla platea del meeting di CL, da cui hanno parlato Passera (il corriere ha scirtto che aveva dei soldi depositati a Madeira rientrati grazie allo scudo) e Geronzi (sotto processo per gli scandali della Cirio, sia della Parmalat), un "nuovo patto sociale" che permetta di superare (ovvero eliminare) le lotte sociali per le rivendicazioni.

Riassumendo, basta pretese, meno diritti e rivendicazioni che non ci possiamo permettere e basta protestare.
Dite voi se questo non è uno scenario da Grande Fratello: manca solo qualche riferimento al socialismo e siamo pronti.
Da una parte un'oligarchia piena di scudi, lodi, immunità (che ne pensa Tremonti del processo breve che renderà impuniti una serie di reati anche economici?).
Dall'altra una nuova generazione di "lavoratori cinesi".

Due domande. La prima: ma tutte le auto che M. ha in mente di produrre in Italia, poi riuscirà anche a venderle (finiti gli incentivi, sono calate le immatricolazioni)?
La seconda: si sente ripetere che in Germania è stato chiesto ai sindacati di rinunciare ad una settimana di ferie. quale è lo stipendio di un operaio tedesco? E di uno italiano?

26 agosto 2010

Gita sulla costiera amalfitana

Positano




Scalinata Duomo Amalfi




Amalfi - gruppo di famiglia




Amalfi pasticceria Pansa



Amalfi - fontana

Mentre a Rimini si discute

Maroni al meeting di Rimini : "Vogliono far fuori il premier".
Sempre al meeting, il ministro si vantava dei risultati ottenuti nella lotta alla mafia.

Forse al ministro sono arrivate notizie sbagliate.
Mentre a Rimini (o agli incontri sul lago) si discute, la ndrangheta mette le bombe contro i procuratori in prima linea contro la ndrangheta. E la mafia avvicina gli agenti della catturandi di Palermo, costretti ad andarsene.
E un killer uccide un pegiudicato in una spiaggia piena di turisti a Soverato.
Sempre il ministro:
«Risultati molto significativi sono stati conseguiti nella lotta alla criminalità»

Siamo sicuri?

PS: i tifosi non l'hanno presa proprio bene la questione della tessera del tifoso. Cosa farà il governo, tirerà diritto, o scenderà a patteggiamento?


Il lusso

Il costo del lavoro? Un lusso.
Le leggi per la sicurezza? Un lusso: "robe come la 626 sono un lusso che non possiamo permetterci"
Parola di Tremonti (sempre più Tremorti). Davanti alla platea dei leghisti al Berghem fest.

E la corruzione? Le cricche? L'evasione fiscale (specie delle piccole e medie aziende del nord, di imprenditori che magari votano pure Lega)?
I costi della politica (cui anche lega partecipa)?
Le lottizzazioni nella Rai, nelle Asl, nelle aziende di stato?

Quelli non sono un lusso? Fino a quando ci potremo permettere i vari Tremonti, Sacconi e soci?

Nel frattempo in Italia:
I precari sul piede di guerra 15-20 mila perderanno il lavoro
Bari: In tre cadono in una cisterna un morto, gli altri vivi per miracolo
Campi Bisenzio Muore immigrato: lavorava in nero

25 agosto 2010

Risparmiateci l'ipocrisia

In un momento di crisi come questo (scuola, lavoro, sanità ..) dove, come da troppi anni, anzichè i problemi di tutti tocca continuare a parlare dei soli problemi di uno, mi da una certa insofferenza ascoltare i commenti e le interviste relative al meeting di Cl a Rimini.

"Meno stato, più società" è lo slogan. Ma senza lo stato, ovvero i soldi concessi dalla regione Lombardia (Formigoni, CL), il meeting si potrebbe fare?
Per non parlare del finanziamento alla chiesa (La questa, la chiama Curzio Maltese).
Capita di assistere pure al botta e risposta tra Matteoli e Cattaneo (assessore lombardo ai trasporti): meno soldi per le regioni, significa rincari. E dare meno soldi ai privati (nella sanità)? O per le feste?

E i banchieri, gli industriali presenti, i politici e ministri (oggi tocca a Maroni parlare di immigrazione e conciliare la sua politica con le parole del papa), non sono tutti al soldo dello stato, ovvero pagati da noi (ricordiamo lo Scudo Fiscale, la tassa sulle banche fatta in Germania e non in Italia, gli sgravi alle imprese e la cassa integrazione)?
Improvvisamente tutti si accorgono dei problemi della classe dirigente, delle cricche.
Come
Passera (Banca Intesa)?

Naturalmente il Passera in questione non è neppure lontano parente del Passera che, già amministratore delegato di Olivetti (poi venuta a mancare all’affetto dei suoi dipendenti), di Poste Italiane (i nostri abbonati ne sanno qualcosa) e ora di Banca Intesa (socia, fra l’altro, del Corriere della Sera in pieno conflitto d’interessi e sponsor del Meeting), appartiene a pieno titolo alla classe dirigente che fa indignare i cittadini, dunque non si sognerebbe mai di sputare nel piatto in cui mangia. Anche perché, in platea, avrebbe potuto imbattersi in uno degli azionisti Alitalia che han perso tutto grazie alla mirabile operazione condotta da Passera nel 2008 per conto del governo Berlusconi, scaricando sui contribuenti la parte marcia della compagnia (un buco da 3-4 miliardi) e regalando quella sana a 15 furbetti dell’aeroplanino. Nell’operazione Passera era contemporaneamente advisor del governo per trovare i compratori giusti e azionista della Cai, la compagnia acquirente della good company. Arbitro e giocatore.

Domandina ai tanti nei liberali che contestano lo sciopero di Melfi della Fiom (e magari anche il diritto allo sciopero): come mai in pochi protestano contro lo sciopero die lavoratori di Tirrenia di fine agosto che causerà diversi problemi ai vacanzieri?

Strage di Loriano Macchiavelli

Jules Quicher, ex agente dei servizi di sicurezza francesi, oggi consulente al soldo delle aziende private.
Claudia Patroni, ex studentessa universitaria della contestazione bolognese del 1977.
Ansaldo Falcione esperto archeologo, specializzato nell'analisi dei segnali satellitari.

Tutti e tre si ritrovano a Bologna il 30 luglio 1980: il primo per assolvere ad un incarico su una multinazionale le cui trasmissioni satellitari sono spiate.
Claudia torna dalla Cecoslovacchia con due Kalashnikov, nascosti sotto la «pancia» della sua 2 cavalli. Per fare cosa? Insoddisfatta e indecisa, avrebbe incontrato suoi ex compagni della contestazione e poi ....
Il professor Falcione è stato invece “poco gentilmente” obbligato a interrompere le ricerche nella Guyana per consegnare un segnalatore radio a Bologna.
Tre persone che rimarranno coinvolte dalla strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980, alle 10.25:
«non si conoscevano, non si erano mai incontrati, ma erano destinati a incrociare le loro esistenze nel corso di avvenimenti che avrebbero sconvolto la vita italiana».

Da qui parte l'intreccio romanzesco di Macchiavelli che usando documenti e atti del processo per la strage (quando fu scritto si era in appello), altra documentazione relativa alla storia oscura del nostro paese e anche la sua capacità inventiva come scrittore, racconta del constesto in cui maturò la più sanguinosa strage della storia italiana: loggie massoniche coperte, politici di primo piano con frequentazioni poco conveniente, Cosa Nostra interessata ad estendere i propri interessi in campo finanziario e a tessere rapporti con la politica. Braccio armato di questo gruppo di potere economico-eversivo, bande criminali come quella della Magliana, terroristi della destra eversiva, e i soldati della mafia.

Se anche in alcune parti del suo racconto l'autore si è lasciato andare a invenzioni e a giocare con le date della storia, il Contesto è quello. La banda della Magliana non era ancora attiva ad inizio anni '70, quando Vora racconta a Francesca delle sue origini.
L'intero capitolo siciliano, che racconta delle premesse della strage, anticipa alcuni eventi di qualche anno, ma è comunque strepitoso da leggere: non solo per le descrizioni della Sicilia, sia che si parli della citta di Erice che del quartiere arabo della Kalsa. Si racconta del primo significativo mutamento della mafia, col suo ingresso nel tessuto sociale ed economico siciliano. Il controllo (o meglio la possibilità di avvicinare politico come lo Zombi “un morto vivente in veste di politico), banchieri, magistrati, poliziotti e carabinieri.

E dall'altra parte, lo Stato (la parte sana) che cerca di contrastarla: come il capitano Dalla Vita (una via di mezzo tra il capitano Bellodi di Sciascia e il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa) e i suoi (pochi) fidati colleghi.
L'unico a comprendere come diventi sempre più difficile comprendere la matassa dei rapporti politico-imprenditoriali-mafiosi (traffico di armi, droga, tecnologia legata alle trasmissioni), fino al suo trasferimento.

Quanto è romanzata e quanto di vero sta dietro il racconto?
A chi si sarà ispirato Macchiavelli per l'ambiguo giornalista Nico Cavallo (che usava il suo giornale come strumento di pressione e ricatti pubblicando notizie riservate)? Forse a Mino Pecorelli?
E il criminologo, amico di massoni, criminali e mafiosi, che stanco della sua vita, aveva redatto un memoriale in cui raccontava delle trame eversive degli anni '70? Viene in mente un certo Aldo Semerari, ucciso dalla camorra.
E quale è il Golpe di cui si parla, o del piano A2, in cui il capo della Loggia Rigolari chiede l'appoggio alla mafia? Il golpe dell'Annunziata ?
Proseguendo questo gioco sui personaggi, nel capitolo ad un certo punto compare Max Corvo, il “messia” che come spione per l'OSS atterrò in Sicilia nel 1943 per chiedere l'aiuto alla mafia e rendere più semplice lo sbarco alleato sull'isola nel 1943. I contatti tra i membri della sezione Italia dell'OSS e la mafia sono documentati dagli studi portati avanti, tra gli altri, da Giuseppe Casarrubea.
Ecco che allora, non è tanto il libro a romanzare la storia, ma spesso è la nostra storia ad essere più vicina al romanzo di quanto si pensi.
“Una strana democrazia” è quanto afferma il vecchio spione: una ben strana democrazia, se alle sue origini ha questo patto tra mafia e gli alleati, tra i capimafia e i nuovi governanti della repubblica italiana. Portella della Ginestra, le stragi contro i sindacalisti, il movimento separatista …
“.. Pensò che quela italiana era una ben strana democrazia se per essere salvata doveva ricorrere al terrore”.

La strategia della tensione, le bombe, destabilizzare per stabilizzare la linea politica verso il centro (il partito di governo della Prima Repubblica), impedire il rinnovamento, le riforme, i patti di Yalta, la sovranità limitata e l'ombra dei servizi statunitensi. Ma questo non è un romanzo.

Nella terza parte del romanzo, tornati al presente del 1980, i tre personaggi introdotti all'inizio vengono coinvolto in vario modo nelle indagini (ufficiose) sulla strage: il capitano Dalla Vita è ora colonnello a capo di una unità speciale di contrasto al terrorismo. Nel mirino i nemici di sempre: i movimenti della loggia del banchiere Rigolari, i legami mafia-politica, la destra eversiva usata come braccio armato.
Dalla Vita assolda Quicher e Claudia per le sue indagini (qui l'autore si prende le sue licenze): usando pedine a loro modo esperte ma fuori dagli organi ufficiali di indagine, spera così di arrivare ai veri mandanti.
Perchè le indagini ufficiali, affidate al magistrato Altavilla e che si muovono fin da subito nel terreno dei movimenti neofascisti, subiscono subito dei depistaggi (le informative inconcludenti dei servizi su presunte piste straniere).
Se il libro è un'opera di fantasia, perchè aggiusta e lima avvenimenti o personaggi reali per racchiuderli nel racconto, alcuni aspetti della storia sono tremendamente reali, ed è questo uno dei meriti maggiori.

Non sono inventate le relazioni pericolose dei servizi con la loggia P2 (e che portarono alle condanne per depistaggio). Non sono inventate le relazioni pericolose tra banchieri o uomini d'affari con la mafia e la massoneria: Michele Sindona, Roberto Calvi, Licio Gelli, Flavio Carboni non sono personaggi inventati da Macchiavelli.

Se il finale del libro segue una sua teoria, che sia vera o inventata, non importa.
Quello che conta è la sensazione di amaro in bocca, la stessa sensazione che Sciascia (ancora lui) fa dire al capitano Bellodi (e che pensa anche il colonnello Dalla Vita) “mi ci romperò le corna”. Ovvero la sensazione di impotenza nel poter fermare il tumore dentro la nostra democrazia. Essere stati ad un passo dallo scoprire la verità, senza riuscirci.
Una strana democrazia: “.. convengo che la nostra è una ben strana democrazia: tutti pronti ed impegnati a succhiarne il sangue. Mi chiedo come finirà quando non avrà più sangue da distribuire ai vampiri”.

Ecco, nel finale, non aspettatevi un lieto fine, dopo aver goduto delle avventure di Jules e Claudia (una gobibile ma poco probabile coppia investigativa): da questo punto di vista, il romanzo assomiglia putroppo, alla storia vera.

Altri romanzi sulla strage di Bologna:
- Settanta di Simone Sarasso
- Il tempo infranto di Patrick Fogli

Il link per ordinare il libro su internetbookshop.

24 agosto 2010

Cronache di un incubo di mezza estate

Se anche nel PDL devono accettare il male minore.
Missione impossibile per il cavaliere: convincere Bossi che imbarcare Casini è il male minore. Che han passato la giornata a colpi di insulti. Trafficone contro trafficante...

Gli operai al confino della Fiat
La Fiat impedisce il ritorno al lavoro dei tre operai licenziati, nonostante la sentenza di reitegro. Meglio pagarli per non farli lavorare, così li potranno pure chiamare fannulloni (alla faccia dell'efficienza).

Quelli del nucleare
Il nucleare è pulito, sicuro e economico e da maggiori ritorni come investimenti.
Giuliano Zuccoli presidente di A2A, al meeting di Rimini di CL.
Se lo dici tu ..

C'è da essere contenti per la scoperta della Gdf? Oppure è bene guardare il bicchiere mezzo vuoto, per l'estensione dell'evasione in Italia.

Sicurezza: il boss Facchineri arrestato in spiaggia.

1984 di George Orwell


Questa estate mio padre, assieme a mio nipote, sfogliavano un libro sulla storia italiana degli anni '30: di fronte ad una immagine dei bambini in divisa da Balilla, mio padre esclamò “anche io da piccolo facevo queste manifestazioni ginniche”.
“Ma come nonno, da piccolo eri un fascista?”
“Quando ero piccolo, tutti i bambini dovevano vestire la divisa da piccoli fascisti”.
“Allora anche tu eri un cattivo?”.
E io ho cercato di spiegare “Ma no, il nonno non ha fatto la guerra, e in quel periodo in Italia erano tutti fascisti”.
“E vi vestivate sempre in divisa? Come mai ?”

Ecco, di fronte a queste ingenue domande, come si può rispondere? Come spiegare ad un bambino di oggi (e a tutti coloro che non hanno memoria del passato) quanto accaduto in Italia (ma anche in Germania, in Russia e in tanti altri paesi) nel ventennio fascista?
E altre domande seguono: come è potuto accadere? Un'intera nazione irregimentata, in divisa. Adulti controllati e spiati. Bambini cresciuti nel culto della propaganda, educati all'odio del nemico e all'amore per il leader, il Duce. Un sistema che si legge su tanti controlli, poche leggi (perchè esiste un solo partito, una sola volontà) e un'unica verità: non sei più libero.

Ecco, leggere il vecchio (ma quantomai attuale) libro di Orwell da una chiave di lettura per capire. E per impedire che ancora accada.

L'ultimo uomo.
4 aprile 1984: un uomo inizia a scrivere su un diario i pensieri e di dubbi che gli girano per la testa. A casa sua nascosto dal televisore che trasmette e riprende l'intera sua vita, ad ogni ora del giorno.
Perchè deve nascondersi? Tenere un diario, esprimere dei pensieri personali di critica verso la società, verso il governo, o anche delle perplessità sulle notizie che vengono raccontate, è un reato. Winston Smith è l'ultimo uomo sulla terra (questo doveva essere il titolo originale): vive a Londra, in un futuro (il libro è scritto a fine anni 40) post-nucleare, in una realtà desolante, dove il mondo diviso in tre macro stato in perenne guerra tra loro. L'Oceania (che racchiude Inghilterra e Stati Uniti) è governata con i principi del Socing, il partito unico. La società è divisa in membri del Partito interno (dirigenti del partito), membri del partito Esterno (funzionari della macchina statale), prolet (lavoratori ridotti in condizione di ignoranza e semi schiavitù, che non hanno alcun potere né privilegio, fanno i lavori pesanti in cambio del minimo di sussistenza) e infine le popolazioni dei territori contesi. La vita delle persone avviene sotto gli occhi (che sembra ti seguano sempre) del Grande Fratello, un'entità (o forse una persona, poco importa) in cima alla gerarchia in cui è stratificata la nazione.

Il mondo.
Winston vive in un mondo alla rovescia, in una situazione di perenne conflitto tra Oceania e Estasia o Eurasia (nemici e alleati cambiano spesso, ed è compito della propaganda che controlla libri e giornali sostenere il contrario). Non ci sono leggi ma è tutto proibito.
Si viene arrestati anche solo per aver pensato di commettere reati, per aver fatto un'affermazione non consona alle idee del governo. Un dubbio, una parola di troppo, una battuta ..
In questa società irregimentata, le donne sono le migliori (o peggiori) pedine con cui si impongono i principi del Grande Fratello: fredde, ipocrite, frigide, asessuate (un velo stringe i fianchi di molte ragazze a testimoniare la loro castità).
Sono le donne quelle a urlare di più nei 2 minuti d'odio, quando durante il lavoro vengono mostrate alle persone filmati di propaganda contro i nemici della nazione, i traditori della rivoluzione.
In questa società d'altronde si è perso il piacere di fare sesso: si più amare, ma solo per il fine di fare figli da dare alla nazione (vi ricoda qualcosa?).
E i bambini? Vittime dell'indottrinamento, sono diventati “orribili” spie al servizio della psicopolizia: pronti e zelanti a denunciare perfino i propri genitori al minimo sospetto. Per una parola, per un comportamento poco ortodosso ..
Nonostante la parola Grande Fratello abbia un senso familiare, il vero senso della famiglia si è perso: genitori che temono i figli, figli che crescono come bestie feroci.

Le parole nella società in cui vive Winston, sono usate in contrasto al loro significato originale (ma, mancando la memoria collettiva nelle persone, nessuno se ne ricorda): i nomi dei ministeri del governo sono verità (per la propaganda e il controllo dell'informazione), amore (gestisce l'applicazione delle leggi), abbondanza (per la gestione degli affari economici, chiamato così perchè gonfia i dati sulla produzione dei beni per dare una sensazione di benessere fittizio) e pace (il ministero della guerra).
Tutti questi ministeri hanno il compito di portare avanti il concetto per cui il Grande Fratello è onnisciente, non sbaglia mai. Tutte le scoperte e le invenzioni dell'epoca moderna sono dovute al GF. Grazie a lui, voi vivete nella società migliore. Non c'è mai stato tanto benessere in Oceania .. sebbene le persone vivano in una perenne situazione di razionamento. Lamette, lacci, sapone, caffè …. ma così come per le parole, avvendo perso la memoria di quanto è stato, nessuno è in grado di capire se si sta bene o peggio.

I principi del Socing.
La neolingua: il partito usa, nelle sue comunicazione, una nuova forma di linguaggio, che man mano sta sostituendo la lingua arcaica) che usa un minor numero di parole per esprimere i concetti. Al fine di ridurre le possibilità espressive della lingua: con meno parole a disposizione, i concetti, i pensieri, potranno avere meno sfumature.
Uno dei principi del Socing è il cosidetto “bipensiero”, parola in neolingua che significa “controllo della realtà”. Ovvero 2+2=5 se questo è funzionale alla logica del partito interno: “un pensiero che esige che la mente si adatti senza resistenze alla realtà così come definita dal partito e cancelli ogni dato divergente ed ogni forma di obiezione” [Wikipedia]
Altre parole in neolingua: stopreato (il dover arrestarsi su una soglia di un pensiero pericoloso), nerobianco (il nero è bianco se a chiederlo è il partito), buonpensante (come Katherine, la prima moglie di Winston)

Altro principio è la “mutabilità del passato”, ovvero per impedire che qualcuno possa smentire le affermazioni o le previsioni del Grande Fratello, la realtà e il passato vengono continuamente modificate. Questo è d'altronde il lavoro di Winston al ministero della Verità (di poter raccontare il falso senza essere smentiti). Winston passa la giornata a riscrivere o correggere articoli (i cui originali vengono gettati dentro il “buco della memoria”) che contengono parti che poi si sono rivelate sbagliate col tempo. O a cancellare dal passato (nei libri o nei giornali) persone che sono finite in disgrazia. Persone che sono state “vaporizzate” , sparite, scomparse. Persone di cui si è persa la memoria.
Come recitano alcuni slogan del regime: “Chi controlla il passato controlla il futuro: chi controlla il presente controlla il passato”.

Non esiste passato (se non quello che afferma il Grande Fratello), non esiste memoria. Il passato è mutabile (secondo le esigenze, quando cambiano le alleanze durante le guerre): esiste solo un unico, eterno, perenne presente. Un presente che scorre con gli occhi del Grante Fratello che vi fissano dai cartelloni, con gli elicotteri della psicolizia a pattugliare le strade.
Con microfoni e telecamere a immortalare (e se necessario vaporizzare), ogni vostro istante: dalla ginnastica al mattino, al lavoro, ai 2 minuti d'odio, fino alla sera, in cui il sonno è agevolato da un goccio di gin.

I tre slogan del partito:
“La guerra è pace
La libertà è schiavitù.
L'ignoranza è forza.

La ribellione di Winston.
Ma un tempo era tutto così? Questo inizia a chiedersi Winston. I suoi colleghi sono troppo diversi da lui: Syme, l'intellettuale di regime, perfino troppo colto e cinico; Parsons è il perfetto imbecille. Julia, di cui è innamorato e che si è adeguata ai dettami del regime per convenienza.
Forse l'unico che può comprendere i propri dubbi e O'Brien, un funzionario del partito.
Occorre fare qualcosa. Forse scrivere i propri pensieri (cioè che 2+2=4 e basta), non è sufficiente.
“Capisco COME, ma non capisco PERCHÉ.”, si chiede Winston.

Inizia così una sua lotta per conservare quel briciolo di umanità e memoria. Ma, verrà arrestato e subirà un processo di recupero, in tre fasi.
Apprendimento (ovvero uno svuotamento della sua memoria), comprensione (dei principi del Socing → 2+2=5) e infine accettazione: “Forse passerà molto tempo. Tu sei un caso difficile. Ma non disperiamo. Prima o poi tutti guariscono. Alla fine ti uccideremo”.

E Winston avrà anche la risposta al suo perchè:
“Il potere non è un mezzo, è un fine. Non si stabilisce una dittatura nell'intento di salvaguardare una rivoluzione; ma si fa una rivoluzione nell'intento di stabilire una dittatura. Il fine della persecuzione è la persecuzione. Il fine della tortura è la tortura. Il fine del potere è il potere.”

Il libro di Orwell è ovviamente ispirato alla dittatura comunista di Lenin e Stalin (“piccolo padre”): ma alcuni aspetti raccontati possono essere presi e ripostati anche ai giorni nostri. La distruzione della memoria.
Il governare in una situazione di perenne guerra o emergenza (la guerra con l'eurasia → la guerra al terrore, ai clandestini, ai rom). I prolet che vivono in una situazione di povertà e schiavitù, con la speranza di vincere alla lotteria, leggendo romanzi e guardando film pieni di storie stupide di sesso, fatte dal ministero della verità.
Il controllo dell'infanzia e dell'educazione: Stalin, Hitler, Mussolini, avevano tutti in comune il controllo della gioventù. Un controllo rigido, asservito non alla creazione di menti libere, ma di menti educate al pensiero unico. Sieg Heil!
Dal controllo dell'educazione, al controllo dell'informazione. Censura, affermazioni poi smentite che diventano nuova verità. Il passato che non deve esistere: Trotsky cancellato da Stalin, i vecchi gerarchi cancellati da Mussolini. E oggi, le fedine penali dei nostri governanti che devono andare in oblio, come le loro conoscenze mafiose e massoniche.
Censura e controllo dei media: la radio in tutte le case italiane durante il ventennio. La televisione di Orwell (quanto aveva visto lungo), ma anche oggi. In tutte le case.
La scienza, e la meccanizzazione, che viene asservita non per far vivere meglio le persone, ma per controllarle meglio.
Il potere per il potere: non solo l'arricchimento (che pure è oggi un male della nostra politica), ma il semplice comportarsi come Caste chiuse, membri appartenenti ad una oligarchia chiusa, elitaria, senza controlli. Chi sta sopra e chi sta sotto.

Buona lettura!!

Il link per odinare il libro su internetbookshop.
La voce su Wikipedia e dove leggere alcune citizazioni su wikiquote.

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