10 settembre 2010

L'affare expo

Dopo le voci (vere, false?) sulla svendita a Smirne dell'Expo di Milano, un altra notizia che lascia perplessi circa il mega progetto che dovrebbe dare lustro a Milano (e permettere quelle opere pubbliche che altrimenti non si fanno).
L'acquisto dei terreni: compri tu, compro io .. Chi mette i soldi? Ente, regione, comune?
Alla fine l'accordo per i terreni dei Cabassi: li prende oggi l'ente fiera, ma li paga a fine 2017, quando si farà cassa a fine 2015 con i terreni e le opere valorizzate.

Il pagamento ai Cabassi, ha spiegato [Cantoni, pres findazione Fiera], avverrà 18 mesi dopo la fine dell’Expo e quindi non prima del 2017. «Non ci sarà - ha detto ancora - una forchetta di prezzo».
Riguardo alla valorizzazione dei terreni dopo il 2015, Cantoni ha spiegato che «avremo la disponibilità di questo terreno per metterlo sul mercato con un’asta completamente aperta, secondo le procedure di legge e la massima trasparenza». «Ci aspettiamo, per una parte di queste aree, - ha detto - la possibilità di una valorizzazione urbanistica».
La fondazione ha quindi precisato non ha come core business lo sviluppo di terreni e la costruzione di case: «Quello che noi possiamo garantire è l’assoluta trasparenza etica e la non speculazione». Ovviamente, dietro l’operazione non ci sono interessi privati: «La fondazione - tiene a precisare Cantoni - è un ente di diritto privato ma espressione della collettività, della Regione».

E se così non fosse? Chi controlla cosa si costruisce, chi costruisce e chi alla fine comprerà e a che prezzo? L'expo non ha come tema "nutrire il pianeta": chi si sta nutrendo dell'Expo?

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