13 ottobre 2010

La censura (o libertà) ex ante

Masi pronto a sospendere Santoro per quel «vaffan...bicchiere» durante una precedente puntata di Annozero.
«Ora dimenticate Santoro, dimenticate tutto. Se viene un direttore e vi dice: ogni bicchiere deve avere un marchio di libertà ex ante, voi che rispondete: ma ‘vaffa...nbicchiere».
Se si è arrivati a questo punto, immaginiamo quante pressioni stia ricevendo il DG dall'alto.

D'altronde se si deve dare un segnale (anche mettendo in crisi lo share, le casse della Rai, i telespettatori che invece premiano la trasmissione) , questo deve essere forte.
Anche a rischio di subire poi l'accusa di fare mobbing.
L'articolo di Carlo Tecce su Il fatto:
Soltanto una censura contro Annozero può salvare il soldato Masi, già di fatto liquidato da Silvio Berlusconi: l’ultimo contatto a voce tra il direttore generale e il presidente del Consiglio è vecchio di un mese. Non è casuale la freddezza di Verro, l’amministratore più berlusconiano della Rai, nei confronti di Masi: “Sono a casa influenzato.
In collegamento telefonico con il Cda, ascolterò le proposte del dg sul caso di Santoro e poi farò le mie valutazioni”.
Il sondaggio sul licenziamento di Santoro – confermato da un paio di vicedirettori generali e due consiglieri – diventa un sondaggio sul potere di Masi: vanno male entrambi. E nei pronostici per il Cda,seppur quotato al minimo, va contemplata una provocazione del direttore generale. Porre ai voti il licenziamento di Santoro per dimostrare a Berlusconi due cose: ho fatto la mia parte, i tuoi uomini no, chi è di troppo? Sin dai primi capricci con le direttive e le circolari, i mandati sul pluralismo, il contraddittorio e infine il contratto di servizio, Masi tenta di annullare il Cda. L’ha fatto per esautorare Carlo Freccero a Rai4 con una lettera che va oltre le sue competenze dirigenziali e, sempre nel Cda di oggi, sarà rimproverato dal Collegio dei sindaci e i suoi atti saranno carta straccia.

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