11 febbraio 2011

Annozero - Via con te?



Dalla piazza di protesta egiziana, alla piazza di protesta italiana.
La puntata di Annozero è avvenuta in un clima strano, in un incontro simbolico tra i due paesi: non a caso, dopo la copertina in cui Santoro ha annunciato delle novità per le prossime puntate (il pubblico arbitro), si è iniziato con la domenica di Arcore.
Nei filmati trasmessi, c'è un particolare importante da sottolineare: le cariche contri i manifestanti (persone, non pericolosi terroristi) sono iniziate prima del lancio delle bottiglie.

Dal popolo viola davanti Villa San Martino, alle domande della giornalista di Annozero ai compaesani del presidente del Consiglio, i cartelli di protesta. Arcore, ovvero lo zoccolo duro del berlusconismo: devo confessare che nno riesco più a sopportare quanti oggi ancora parlano di morale moralismo, che tutti faremmo come lui se ne avessimo la possibilità, che è meglio silvio ("che è un peccatore come me") che altri politici che hanno altri valori.

Le coppie di fatto, l'aborto, il divorzio .. L'omosessualità di Vendola (dichiarata, non ipocritamente nascosta, come i politici vecchi del family day), quella di Marrazzo (che pure si è dimesso e non ha nominato Brenda consigliere). "Almeno da Berlusconi le minorenni prendono dei soldi ...". Ecco, tutto questo succede veramente, nel nostro paese.

Non posso più sentire quelli che giocano con le parole (peccato e morale), con l'intelligenza delle persone (B. ha telefonate alla questura per evitare un caso diplomatico perchè credeva veramente che fosse la nipote ..), con la tenuta sociale del paese e della democrazia (il golpe giudiziario, le toghe rosse, la sinistra forcaiola).
In questa storia, Ruby e le sue sorelle di cui Santoro se ne è occupato solo nella prima parte, non c'è nulla di privato. Quello che ha commesso non è un peccato (da perdonare), ma dei reati (presunti, al momento). C'è una bella differenza.
Come ha detto benissimo anche Battista, non c'è stata nessuna violazione della privacy, nessuna intromissione nella vita privata, nessun guardone dal buco della serratura.
C'è stata un telefonata ad un funzionario di polizia. C'è stata una telefonata e un incontro col prefetto, da parte di una ragazza fidanzata con un narcotrafficante ("mi saluti il presidente"). C'è stato un consigliere regionale nominato non sia sa bene come (e forse sis a bene perchè), che doveva occuparsi di una minorenne (anche se non si sapeva che fosse minorenne?) e che poi la lascia da una prostituta.
C'è un ragioniere che lavora in un ufficio politico del presidente del Consiglio, dove paga le ragazze.
Qui non c'è proprio da parlare di peccato e peccatore: c'è un politico che si preoccupa dei suoi problemi e basta, che si attornia di una corte di nani e ballerine cui garantisce una carriera. Ad alcuni politica (e dunque per questo, diventa un caso pubblico che riguarda tutti), ad altri nel mondo dello spettacolo (su Raiset, pagati con i nostri soldi). Dalle storie esce un messaggio politico ben preciso: io posso fare quello che mi pare, sono al di sopra delle leggi perchè mi ha scelto il popolo. E le ragazze fanno bene a vendere il loro colpo: perchè impegnarsi, perchè studiare?

Oggi stiamo assitendo ad uno scontro tra parte della politica e la magistratura milanese, senza precedenti. Il parlamento solleverà un conflitto di competenza, per spostare il processo al Tribunale dei ministri (ovvero per non far celebrare il processo). Eppure solo col processo ci sarebbe modo di stabilire se certi episodi hanno dietro un reato oppure no.
Non si rende conto poi, del grottesco di certe dichiarazioni: l'attacco ai processi farsa, alla magistrastura politicizzata sono le stesse parole usate da Battisti (l'assassino) che proprio con queste si è difeso in Brasile. Frattini dice che si rivolgerà alla corte europea di Strasburgo (come Milosevic e Saddam): ma l'articolo 25 della Convenzione stabilisce che prima si deve passare per i gradi di giudizio della giustizia ordinaria.
L'immagine dell'Italia: come ha anche detto Umberto Eco, non tutti gli italiani sono così.
C'è in gioco la nostra immagine e credibilità. Chi pagherà per questo?

In studio per parlare del passato, del presente e del futuro (sarà Vendola il leader del centrosinistra) diversi giornalisti: Lucia Annunziata, Nicola Porro e Pigi Battista. E anche l'economista Irene Tinagli.
Se B. è il passato (e ancora il presente), può essere Vendola il futuro?
E ancora: perchè l'opposizione stenta a trovare una unità, a chiedere con voce grossa le elezioni (e non i pastrocchi con il terzo polo, le coalizioni contro B.)?

Vorrei che il futuro leader del centro sinistra avesse la stessa intelligenza, la stessa passione , la stessa capacità di coinvolgere (anche emotivamente) che ha il presidente della regione Puglia.
Una persona che non nasconde la sua omosessualità e cita Wilde (l'omosessualità è l'amore che non osa pronunciare il proprio nome). Che sostiene senza se e senza ma, la legge uguale per tutti (anche per il presidente). La lotta al precariato: il precariato del lavoro, del vivere, dell'ambiente, della società.
Dobbiamo andare a votare, non per Ruby, ma per le sue coetanee, perchè per la prima volta forse, i giovani hanno davanti un futuro peggiore.
Andare oltre non solo Berlusconi, ma anche contro il berlusconismo: Vendola ha criticato la scelta di parte del Partito Democratico di dire "l'importante è che B. se ne vada, poi possiamo parlare ..".
Con chi si parla? Con Tremonti? Alfano? Con Casini (che fino a ieri difendeva Cuffaro)?
Fino ad oggi la sinistra è stata quella del meno peggio, di fronte ad un venditore di sogni, come una Wanna Marchi televisiva.
Ancora ieri, un esponente di spicco come Violante parlava di clima sudamericano, nelle carte e nelle intercettazioni della procura.


Mi piacerebbe che il leader avesse però anche le idee chiare e il pragmatismo di Beppe Grillo: fa sempre vebe ascoltare quello che Beppe ha da dirci.
Perchè i temi che solleva sono estremamente concreti: le piste ciclabili, gli inceneritori che inquinano (qui anche il centrosinistra ha delle colpe), il nucleare (quale è la posizione del PD), la privatizzazione della sanità (con Bersani in prima fila al meeting di CL) e dell'istruzione.
Andate dalle persone e chiedete se ritengono che sia più importante la privatizzazione dell'acqua, la raccolta differenziata o la separazione delle carriere (o l'articolo 41 della Costituzione).
Bisogna togliere i soldi alla politica, privilegi, livellare i loro stipendi con quelli degli altri impiegati statali. Dopo due mandati, a casa. Via le province, diminuiamo i parlamentari.
Il federalismo? Ho letto la proposta di legge e non ci ho capito niente.
Ieri sera Grillo le ha cantate chiare a tutti: a Vendola per i suoi inceneritori (1 funzionante e 1 progettato) e per i finanziamenti all'ospedale di Don Verzè.
Con chi si deve rapportare il candidato del movimento 5 stelle di 20 anni? Con Chiamparino? Con la Iervolino? Alemanno, la Minetti?
Siamo un paese fallito e nessuno ha il coraggio di ammetterlo.
E ora vogliamo "mandar via il puttaniere, per eccesso di puttane"?

Poche parole ma chiare. Volgari e dure, come ha commentato anche Vendola.
Ma non dimentichiamoci che esiste un paese reale, la fuori.
Dove vivono le 200 donne della Tacconi sud, che rischiano il posto perchè la loro azienda si starebbe spostando in Romania. Donne che perdono il loro posto di lavoro da invisibili. Con 1051 euro al mese: a quante prestazioni nei festini di Arcore corrisponde questo sipendio?
E non diciamo che la precarietà, il livellamento al basso dei ceti medi, non c'entrano niente con i festini, le donnine e la corte dei miracoli.
Quello è un sistema di favori a privati, con soldi pubblici. Uno schiaffo alla meritocrazia, e alla dignità delle persone, almeno di quelle che non ambiscono ad essere veline o escort.

Allora, è meglio la passione colta o l'inteloquire volgare di Grillo?
Decidete, ma in fretta.

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