28 marzo 2011

Bentornato

In aula in Parlamento, per farsi approvare leggi che stronchino i suoi processi.
Fuori dall'aula, per fare contestazione.
In aula, nel Tribunale per fare lo show.
Aveva visto giusto Nanni, col finale del Caimano.

La sua difesa:
la stoccata ai giudici della Consulta: le convocazioni ai processi, ha sostenuto, sono «conseguenti a quella incredibile sentenza della Corte Costituzionale che ha deciso che soltanto in Italia un presidente del Consiglio possa essere sottoposto al processo, distogliendo la sua attenzione dall'incarico e dalla funzione pubblica. In tutti gli altri Paesi succede che i processi si sospendono fino al termine del suo incarico».

No, non riesco ad immaginarla la Merkel, o Cameron, con un minorenne.

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