27 agosto 2011

Le malattie dei dittatori

E così, anche Hitler, l'uomo che voleva creare il reich millenario, l'uomo osannato dalle folle, aveva grossi problemi di salute. I denti cariati, l'alito cattivo, la digestione difficile, l'aria nella pancia, gli attacchi di diarrea. Anche Hitler faceva le puzzette, dunque.
E infine, anche il sospetto del morbo di Parkinson: i tremori alla mano, lo sguardo con le espressioni fisse. Lo ha raccontato il documentario della serie La grande storia, su Rai 3
"Il corpo di Hitler".


Scheda della puntata:
Hitler era vegetariano, igienista, ecologista. Sognava di sconfiggere il cancro, di poter guarire ogni malattia, inseguiva la chimera del corpo perfetto.

Il film documento de La Grande Storia racconta un’immagine inedita e molto particolare del Terzo Reich e del suo Führer, un nazismo le cui parole d’ordine non sono guerra, persecuzione e sterminio ma salute, rispetto per l’ambiente, tutela degli animali, lotta alle malattie.

La Germania degli Anni Venti è un paese all’avanguardia in campo medico, con una ricerca e una tecnologia molto evolute, dalle maglie di questo progresso, prende corpo il folle disegno di Hitler di forgiare un popolo di guerrieri sani, vegetariani e senza vizi. Trasformare i Tedeschi in una nuova razza, selezionata e dominatrice, questa è l’utopia che scaturisce dalla stessa aberrante logica che genera i programmi per l’eliminazione dei malati di mente e per la selezione della razza.

Il nazionalsocialismo si occupa di rendere salubri gli ambienti di lavoro, intraprende una dura battaglia contro il fumo, promulga leggi per la tutela del paesaggio e la salvaguardia dell’ambiente, proibisce la vivisezione, sostiene l’agricoltura biologica, l’alimentazione vegetariana, l’omeopatia e l’abbigliamento naturale, raccomanda lo sport all’aperto, esalta la cultura del nudismo, una filosofia di vita – si dice – con molti punti di contatto con l’ideologia nazista. Il documentario della Grande Storia mostra le rare immagini del più grande campo nudista del mondo, appena fuori Berlino. È organizzato dal movimento naturista tedesco, fondato da Adolf Koch nel 1921, durante il nazismo raggiungerà oltre 300 mila seguaci in tutta la Germania.

Il nostro corpo appartiene alla nazione!
Il nostro corpo appartiene al Führer!
Abbiamo il dovere di essere sani!


Così recita uno slogan della Hitlerjugend, la “Gioventù hitleriana”.

E Hitler ribadisce “Sta crescendo una nuova splendida generazione. Indossano tutti la stessa camicia bruna. Sembrano usciti tutti dallo stesso uovo”.

Il Terzo Reich s’incarica di forgiare questa splendida gioventù omologata. Ma il suo Führer è un uomo tutt’altro che sano e perfetto, è un uomo dal corpo sempre più stanco e malandato, afflitto da fobie e malattie reali e immaginarie.
Per la prima volta la salute del Führer è ricostruita attraverso i diari di un testimone d’eccezione: il medico personale, Theodor Morell, al fianco del Führer dal 1936 al 1945. I suoi appunti, le analisi, le cartelle cliniche sono documenti esclusivi, materiali originali, microfilmati e conservati negli Archivi Nazionali di Washington, materiali mai mostrati fino ad oggi in televisione.

Dissenteria, sclerosi coronarica, Parkinson, il declino fisico di Hitler descrive una parabola simmetrica all’inesorabile e definitivo declino del Terzo Reich. Finché dalle macerie fumanti della Cancelleria di Berlino emergerà un corpo di sesso maschile semi carbonizzato repertato dai servizi segreti sovietici come cadavere di Hitler.

Quei resti, che sono la prova della morte del dittatore nazista, non verranno mai mostrati a nessuno. Se li contenderanno i vari servizi segreti russi nell’immediato dopoguerra. Saranno per Stalin un tabù, un affare “che scotta”, una questione di stato.

Rinchiusi in casse per munizioni, inizieranno un lungo viaggio attraverso la Germania dell’Est e, senza mai raggiungere Mosca, saranno un ultimo, inutile, trofeo di guerra.

L'uomo Hitler aveva un corpo malato, come una persona qualsiasi, altro che predestinazione.
Forse potrebbe essere un modo per rileggere la storia dei dittatori, del culto del loro corpo (esposto in ogni piazza), e delle loro malattie.
Come Mussolini , con il suo mal di stomaco di origine somatica.
Come Gheddafi e la sua crocerossina.

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