31 gennaio 2011

La moneta di Akragas di Andrea Camilleri


Una vecchia moneta d'oro, dal valore inestimabile, del peso di un grammo, lega assieme l'assedio di Akragas (Agrigento) nel 409 a.c. da parte dei cartaginesi, un soldato agrigentino che non riesce a godersi il sacco di monete che ha ritrovato sotto un gruppo di cadaveri e un contadino di Vigata che ne ritrova una, secoli dopo nel 1909, nascosta dentro una zolla.

Un medico con la passione per la numismatica, che ne comprende il valore e infine un omicidio oscuro che il delegato della polizia, non riesce a sbrogliare.
Ma anche il terremoto di Messina del 1908, la marina zarista che corre in soccorso della popolazione, lo zar delle Russie e il re d'Italia Vittorio Emanuele III.
Una moneta che sembra non voler trovare pace, e nemmeno le persone che ne verranno in possesso, trovano pace.
'U cunto di Camilleri, attorno a cui è costruito questo giallo archeologico, nasce da una leggenda popolare, circa il ritrovamento di una moneta d'oro da parte di un suo lontano parente, che la volle regalare ad un medico condotto.

Il link per ordinare il libro su internetbookshop.
Technorati:

L'amico della piazza

D'Alema intervistato da Lucia Annunziata:

- Lei scenderebbe in piazza a favore dei magistrati?
- Non credo che in un paese civile si debba scendere in piazza nè a favore nè contro i magistrati.

Chiediamoci poi perchè il PD perde voti ...
Vai con Casini, vai.

Presa diretta - la bella politica

Il 5 settembre 2010 veniva ucciso Angelo Vassallo, il sindaco pescatore di Pollica: chi lo ha ucciso e perchè?
La risposta a queste domande, sta anche nella "bella politica" (raccontata a Presa diretta) che Vassallo ha messo in atto nel piccolo comune del Cilento: una politica tesa alla difesa dell'ambiente, alla sua valorizzazione, perchè questa potesse diventare fonte di reddito.
Alla faccia di quelli che dicono che non si può sempre dire di no, i no espressi dal sindaco hanno salvaguardato il parco marino, il porto, il paese.
Uno tra i pochi, nella zona, ad avere un piano regolatore che indica dove costruire e come, o meglio: anzichè costruire nel verde, rivalorizzare e ristrutturare costruzioni abbandonate.
Un comune con un depuratore (il primo comune del Cilento ad averlo) e con una raccolta differenziata porta a porta che arriva all'80%.
Le case valevano 1500 euro al metro quadro ai primi anni 90, ora, anche grazie a quei no, valgono 10000 euro: un territorio valorizzato richiama turisti e posti di lavoro, crea benessere.
"il nostro territorio è una miniera, dobbiamo solo valorizzarlo", diceva.
Per la sua politica, ben ponderata, si era creato qualche nemico: proprio quei no che hanno valorizzato il territorio, han dato fastidio a quanti, coi terreni, intendevano lottizzare per fare solo soldi.
Come a Montecorice, come a Torchiara.
Il sindaco Vassallo aveva protestato su alcuni lavori fatti male o parzialmente: la strada provinciale, alcuni lavori al porto. E poi c'era stata la questione dello spaccio sul porto, che lo aveva portato a scontrarsi, in prima persona, con degli spacciatori. Con tanto di polemiche, vere o presunte, sui carabinieri, accusati do fare poco per il controllo del territorio.

Iacona ha sentito il giornalista de Il mattino Antonio Manzo che ha seguito da vicino il caso: ne è venuta fuori una storia che parla di lottizzazioni, in altri paesi vicini.
Di una di queste, la lottizzazione a S. Nicola in mare a Montecorice, si sarebbe parlato ad una cena, a Vallo della Lucania: un affare di 35 milioni di euro. Un progetto le cui carte sono state acquisite dal comune e su cui Vassallo si era opposto. Come si sarebbe opposto ad un'altra, quella di Melaro, sui terreni del costruttore Gerardo Lembo, e su cui giravano lettere anonime, critiche del progetto.

Lettere anonime dietro cui ci sarebbero episodi di minacce e pressioni, nei confronti degli autori (il consigliere Francesco Malzone, l'ex presidente del consiglio comunale Giovanni Romito), da parte dei signori Damiani, di Montecorice.
A questo ci si riduce, in questo pezzo di paese che è ancora Italia: le denunce e le critiche contro progetti di lottizzazione devono essere fatti in forma anonima, e chi le fa rischia pure le minacce.

"In questi paesi, le sorti urbanistiche del comune sono decise da un gruppo d'affari ristretto ", racconta a Iacona un consigliere di opposizione, l'ex sindaco di Montecorice.
Vassallo si sarebbe opposto a questi progetti, uno stupro alla bellezza del territorio. E forse Vassallo, come presidente del parco, vi si sarebbe opposto.

Iacona è poi andato ad Agropoli a sentire l'avvocato Morrone, dello stesso partito di Vassallo (il PD), una delle ultime persone ad averlo visto vivo.
Sentiva la pressione sul Cilento, da parte di gente con tanti soldi: gente che intende mettere le mani sul territorio, a Pollica come ad Agropoli, l'ex perla del Cilento.
Paese cui nessuna collina, nessuna zona verde è stata risparmiata da case abusive o costruite senza il rispetto dell'ambiente (specie negli anni 70-80), se si esclude la zona dentro il Parco del Cilento. In attesa di un piano regolatore aggiornato, i privati continuano a costruire.
E forse, tolto Vassallo di mezzo, sarà più facile entrare sul territorio.

Il sindaco di Agropoli (anche lui PD), intervistato da Iacona, si è detto favorevole ad iniziative come il campo da golf, o il club Mediterranee: un'altra filosofia rispetto al sindaco pescatore per cui la difesa del territorio non deve essere la sua mummificazione. Perchè questa non porterebbe ricchezza, alle persone. In contrasto con quanto fatto a Pollica.

Le telecamere sono andate a Torchiara, paese a pochi chilometri, dove questa filosofia del territorio ad uso e consumo per costruire ha portato a diverse lottizzazioni, colline disboscate dagli ulivi: si è costruito senza preservare il territorio, fino alla riva del mare e si continua a costruire.
"Qui vincono le amicizie, i potentati locali", ti dicono.
Ma lo sanno i dirigenti dei partiti a Roma, quelli che parlano della difesa del territorio, chi sono i loro amministratori locali?

E' poi venuto fuori un brutto risvolto: il suo vicesindaco aveva mandato una mail alla segreteria di Veltroni e all'attenzione dell'onorevole Bettini, per sponsorizzare la candidatura di Vassallo in parlamento.
Sarebbe stato bello, portare la sua "bella politica a Roma": ma questa mail non ha ricevuto risposta.
Solo una risposta del tipo "mandi il cv e il suo book fotografico".
Il Partito Democratico, racconta il fratello, non l'ha mai favorito e anzi l'ha sempre osteggiato.
Il partito dei De Luca, dei Bassolino. E anche dei Veltroni.

L'amico Valiante, commentava amaramente come la bella politica non arriva a Roma, ma anche che "noi che viviamo sul territorio abbiamo il diritto di sapere perchè è stato ucciso Angelo Vassallo".

Una storia di droga, probabilmente, ma un omicidio intenzionale che ha dietro i troppi interessi per mettere le mani su un territorio bellissimo. Una risorsa per il paese.
Vassallo, in quella terra di mezzo tra potere criminale e richiesta di legalità, aveva capito prima degli altri quale sarebbe stata l'entita dell'affare della droga, verso le coste del Cilento. Aveva capito come sarebbe cambiata la sua città, diversa da come lui l'avrebbe voluta.

30 gennaio 2011

Angelo Vassallo - la bella politica



La bella politica, quella portata avanti da Angelo Vassallo, pagando a caro prezzo il suo impegno, è fatta con tanti fatti, poca propaganda e molta responsabilità. Questa sera Riccardo Iacona e i giornalisti di Presa diretta racconteranno una grandissima storia italiana, in un pezzo d'Italia bellissimo, il Cilento.
Un bellezza che è anche una risorsa del paese , difesa grazie ai tanti no di Vassallo, quando era sindaco di Pollica. No al brutto, no al cemento, no alla speculazione.
E attorno a quella bellezza, la brutta politica. Come in Calabria: 106 attentati contro amministratori locali in Calabria: dove la legalità costa anche la vita.

Nell'intervista a Che tempo che fa , Iacona ha poi parlato anche della situazione politica attuale: bloccata da mesi, per cui anche le cose buone che succedono non vanno in rete e non finiscono sull' agenda della politica. Ma cresce la voglia del racconto e anche questa sarà la nostra salvezza.

In una prossima puntata si parlerà del mondo delle carceri: siamo il paese occidentale col più alto numero di suicidi. I detenuti stanno in condizioni critiche e dunque la prigione è vissuta non come luogo di redenzione, di recupero dei colpevoli, ma come luogo di punizione. Dalle carceri la gente spesso esce peggiore, senza un futuro: si danno ai detenuti alte dosi di psicofarmaci per farli dormire. E' facile aumentare i reati per prendere più voti, come per la Bossi Fini, piuttosto che ammettere i reati.

Alle parentopoli in Italia, sarà dedicata una puntata e si scoprirà quanta vasta è la platea dietro le parentopoli. E quanto è inquinato tutto il processo democratico: come all'Atac di Roma, dove lavora un intero paese, che lavora qui grazie all'amicizia col sindaco di Roma.

Altre notizie a tema:
- le pentole a Firenze , per fare rumore come in Cile, per protestare contro il premier sul caso Ruby.
- le sciarpe bianche a Milano delle donne contro questo sistema, per la dignità delle donne: un altro mondo è possibile
- la marcia contro i rifiuti a Quarto, contro lo sversamento dei liquami nel mare, nel golfo di Napoli; contro le discariche costruite sulla pelle dei cittadini

I milionari di Luigi Alberto Cannavale e Giacomo Gensini

I milionari, ascesa e declino dei signori di Secondigliano.

Non è difficile, leggendo le pagine del libro del pubblico ministero Cannavale e del giornalista Gensini, fare il paragone con l'altro celebre Romanzo Criminale: il libro di De Cataldo (giudice pure lui) che racconta l'ascesa al potere di alcuni ragazzotti nella Roma di fine anni 70, la Banda della Magliana.
Nei milionari, si racconta dell'ascesa sulle strade della periferia partenopea del clan Di Lauro.

Stesso il periodo storico, stessa la fame dei protagonisti delle storie criminali: ragazzi di borgata, i romani: Testaccio, Magliana. Ragazzi di un paese della periferia di Napoli, Secondigliano, Marano: paesini nella campagna, dove le case terminavano sui campi di pomodoro. Questo prima della speculazione edilizia, che, a Napoli come a Roma, come a Milano, ha riempito il verde attorno al centro con case fatiscenti. Per quella speculazione edilizia che ha fatto arricchire palazzinari senza scrupoli, con spesso alle spalle gruppi criminali.

Stessa è anche l'ambizione: conquistare sempre più potere, per mettere le mani su Napoli, per acquistare sempre più potere. Con gli strumenti propri di una banda militare: il piombo.
Se a Roma i protagonisti del romanzo hanno nomi che vengono dalla borgata, dal popolo (Dandi, Er Libanese, Bufalo, Ricotta), qui i protagonisti si chiamano 'o Barone (il vecchio capo fatto fuori dai nuovi boss del clan di Secondigliano), Ciruzzo 'o milionario (il capo della banda), i suoi colonnelli Sarracino (primo dei fratelli Cavani),Chiapparello, Capaceccia, Papele. E poi 'o Biondo, 'o Fascista, 'o Lello, 'o Nigro, Mimì 'a Svergognata e il Sicco, fratello del Sarracino. Le cui memorie nei mesi di latitanza si alternano alle gesta del clan.

Clan che, attorno alla figura di Ciruzzo (Di Lauro), metteranno in piedi un'organizzazione efficiente basata su un modello federale, con le mani dentro il mondo delle costruzioni (controllando appalti, le imprese di movimentazione, del cemento armato). Appalti gonfiati nei confronti della regione. Controllando la distribuzione della droga, in collaborazione con i siciliani e i calabresi, ma capaci di trovare strade alternative come la pista della coca verso i colombiani.
La svolta, per la ricchezza (che li porterà poi ad un controllo sempre più esteso sul territorio) sarà il terremoto in Irpinia:

"Senza il terremoto, Sicco ne era sicuro, non avrebbero mai potuto fare quello che avevano fatto, senza il terrmeoto non abvrebbero mai potuto investire somme colossali nella droga, nell'usura, nel costruire quartieri e tutto il resto: uccidere, corrompere, demoninare e soffocare la città. Guappi con la pistola in mano erano e tali sarebbero rimasti, ma marginali, esclusa dai grandi giochi.
Invece erano arrivate le migliaia di miliardi della ricostruzione e loro ne avevano approfittato. Insomma, come per una qualnque azienda, si diceva alla fine Sicco, il salto di qualità era avvenuto grazie ai finanziamenti di Stato. A quel punto il grande gioco era stato solo il loro, e chi voleva giocare doveva prima chiedere per favore, e poi pagare per averlo chiesto."

Come per la banda della Magliana, i ragazzi di Secondigliano diventeranno ricchi, tanto da diventare habituè dei casino di Venezia e Montecarlo. Feste con i giocatori del Napoli, amicizie dentro le amministrazioni (Luca Delfino, il più giovane sindaco d'Italia). E la loro ricchezza sarà poi la causa del loro declino, che porterà invidie, gelosie, faide per il controllo delle piazze dello spaccio: seguiranno altre morti, altri agguati, altre morti. Morti non solo all'interno della banda ma anche di persone innocenti, di donne (contro il codice di onore della Camorra), fino al culmine della strage di Monterosa.
Tensioni che sfoceranno, negli ultimi anni di vita della banda, ad una vera e propria scissione all'interno.
Ma nel libro trova spazio anche il racconto della vita privata dei componenti della banda: il tentativo di Sicco (l'io narrante) di costruirsi un suo spazio privato da cui tenere fuori la vita criminale, per tornare ad essere una famiglia come tutte le altre.
Il rapporto quasi filiale che legava il fratello Gennaro (Sarracino) con capo Ciruzzo e che sollevava gelosie dagli altri capi.
Infine, la presa di coscienza di aver sbagliato tutto, di aver vissuto secondo regole e principi sbagliati: la loro concezione della vita, il potere conquistato a colpi di pistola, la violenza.
La storia dei panni stesi:

“Il problema vero era un altro, ee quel problema era suo figlio, che romai aveva sedici anni, che lui amava e che era indiscutibilmente figlio delle regole della madre. Sicco lo guardava e subito gli veniva in mente la storia dei panni stesi. Due persone abitano una sopra l'altra, una e 'nu bravo guaglione , l'altra 'nu bravo ragazzo. Se è il bravo ragazzo a stare sopra, potrà tirare secchiate d'acqua sopra i panni stesi di quello di sotto, l'altro non dirà mai niente. Se al contrario è il bravo guaglione ad abitare sopra, gli basterà lasciar cadere due gocce e non stenderà mai più panni.
Sicco lo sapeva bene che era così nel loro quartiere, che era così in tanti quartieri, aveva vissuto tutta la vita in quel sistema, che gli sembrava naturale, forse perchè stato lui il bravo ragazzo. Ma ora, guardando suo figlio, gli appariva chiaro che era sbagliato, che era concettualmente sbagliato.
Perchè suo figlio era proprio 'nu bravo guaglione, e che potesse nella subire angherie da uno come suo padre mandava Sicco in cortocircuito”.

Il link per ordinare il libro su ibs

28 gennaio 2011

Se anche Gelli lo critica

Anche Gelli critica il comportamento di B. (per quanto poi, le critiche di questo signore si debbano prendere con le molle):
Alla domanda su che cosa sia cambiato nei loro rapporti, replica:
E’ venuto meno rispetto a quei principi che noi pensavamo lui avesse. E ricordi che l’ho avuto per sette anni nella loggia, quindi credo di conoscerlo. L’ho anche aiutato, quando ho potuto”.

Berlusconi ha deluso il Gran maestro. Come mai?
“Ma pensi anche questo puttanaio delle ultime settimane – risponde Gelli -. Sia chiaro, è vero che può fare ciò che gli pare e piace, come e quanto vuole, ma bisogna anche avere la capacità di ‘saperlo fare’, e poi esiste pur sempre un limite. Invece lui continua. Ha prima disfatto la famiglia, ora sta disfacendo l’Italia. Ma nessuno gli dice nulla.

Ha commesso un reato? Se è vero ciò che gli viene attribuito (e credo che almeno in parte sia vero), allora sì: non avrebbe dovuto farlo, o, quantomeno, avrebbe dovuto utilizzare sistemi più riservati”.

Insomma, in Italia si fa ma non si dice.
Forse Gelli si dimentica che se in Italia nessuno gli dice nulla è anche merito del controllo dell'informazione, cosa che Gelli dovrebbe sapere (e anche del fatto di avere un parlamento di nominato).

Mi interessa anche sottolineare un'altra cosa: la dichiarazione di questa mattina
Siamo in una democrazia - ha aggiunto il premier riferendosi al Ruby-gate - non in uno stato di Polizia
Strano: parlava alla stessa maggioranza di cui alcuni membri, nel mese passato, chiedevano gli arresti preventivi degli studenti che manifestavano contro la riforma Gelmini.
Proprio in una democrazia dove esiste una magistratura indipendente (e a cui sono dati i mezzi), non esiste uno stato di polizia.

Il 18 gennaio il consigliere regionale Idv riceve la comunicazione. "Non è più esposto" via la sorveglianza che gli viene restituita due giorni dopo. Nel frattempo il dg dell'Asl, amico dei boss, nomina direttore sanitario Giovanni Materia, marito di Peg Strano prefetto di Lodi

A proposito di Ausmerzen

Tremonti alla Conferenza Stampa per la manovra contro la crisi di maggio.
“Questo è un Paese che ha 2 milioni e 7 di invalidi - ha osservato Tremonti - 2.7 milioni di invalidi pone la questione se un Paese così può essere ancora competitivo.
Parole che evocano brutti ricordi, già sentite nella Germania degli anni 30.

Annozero vincere!



L'anteprima della puntata.
Lo spazio di libertà si fa ogni giorno più ristretto - questo il tema della copertina di Santoro. Si restringe per la decisione di imporre la claque politica nelle trasmissione (per fare ammuina e interrompere gli ospiti sgraditi) e, dall'altra parte i politici cui nulla è proibito. Insultare, interrompere rumoreggiare.
La politica può imporre gli ospiti o ritirarli all'ultimo momento (si riferiva a Cicchito, il cui partito ha deciso all'ultimo momento di non farlo partecipare alla puntata).
La politica può scegliere chi partecipa e chi no in uno studio. E allora se queste sono le condizioni, dice Santoro rivolto al suo pubblico, meglio stare zitti e non dare adito a critiche: "diamo una dimostrazione di compostezza".
C'è, è vero, una carta dei diritti che dice che nessun governo ha la possibilità di ingerire sulla libertà di espressione. Ma ogni giono che passa diventa sempre più difficile.

Specie se ti arrivano in trasmissione le telefonate come quella del direttore Masi, a tutela della Rai, diceva lui, ma probabilmente a tutela del suo posto di lavoro.

«Non sono mai intervenuto direttamente - ha esordito Masi al telefono rivolgendosi a Santoro - anche quando mi ha citato in diretta. Ma stavolta faccio un'eccezione. A tutela dell'azienda di cui sono direttore generale e che è anche la sua azienda, mi debbo dissociare nella maniera più chiara dal tipo di trasmissione che lei sta impostando, ad avviso mio e dei nostri legali in base al codice di autoregolamentazione sulla rappresentazione dei processi in tv, tema sollevato non più tardi di venerdì scorso anche dal presidente della Repubblica Napolitano».

Un tentativo di intimdazione? In realtà è stato un autogol poichè Santoro prontamente ribattuto:
"Lei vuol dire che non dobbiamo fare la trasmissione? Mi sta dicendo che devo chiudere la trasmissione?".
"No, intendo dire che forse potrebbe violare il codice".
"Stiamo violando le regole si o no? Qualunque trasmissione potrebbe violare il codice, anche lei potrebbe violare il codice".
Insomma, il tentativo è fallito, visto che la trasmissione è andata avanti tranquillamente.

Cosa c'è dietro il Bunga bunga?
E' una barzelletta, o c'è qualcosa di vero.
Nel corso della trasmissione sono andate in onda spezzoni di intercettazioni già sentite in televisione o lette sui giornali. Dunque nulla di nuovo.
La Minetti contro il cavaliere. L'amica di Ruby, che credeva che i racconti della nipote fossero barzellette, e invece .. "vorrei dirle porta anche me dal presidente, così mi trovo un posto fisso".
Il presidente generoso. Con le belle ragazze.

Gli ospiti in studio: l'onorevole Bindi, i giornalisti Mieli, Mentana e Belpietro.
Se Berlusconi e i suoi avvocati temevano una puntata in cui veniva rimestato il fango, alla fine penso che siano rimasti soddisfatti. Poco ci è mancato che trasformasse in un processo al Partito Democratico.

Nonostante una battagliera Bindi che ha iniziato il suo intervento domandandosi fino a quando l'Italia potrà permettersi questa situazione (di stallo) nel paese. Come può il paese sopportare la differenza tra cittadini comuni e una politica costretta da queste miserie. La questione di competenza che verrà sollevata in Consiglio dei ministri (tra la procura di Milano e il tribunale dei Ministri): questione che nasce per la decisione di sposare la tesi per cui B. avrebbe fatto la telefonata alla Questura in veste di presidente del Consiglio, per salvaguardare i rapporti con Mubarak.
Purtroppo le cose andranno avanti a lungo, violando l'articolo della Costituzione che parla di dignità dei rappresentanti dello stato (articolo 54) contro il comune sentire del paese. Per quello che si legge sul giro di denaro, il rapporto con le donne.
"Lui se ne deve andare, è l'ultimo atto di dignità nel confroti del paese, poi si vada a votare".

A questa argomentazione, Belpietro le ha risposto secco "dimettetevi tutti voi dell'opposizione e poi si vada a votare". Niente governi tecnici, pastette. Se si va a votare si risolve il problema: secondo Belpietro, il lodo Alfano serviva proprio allo scopo, per evitare i processi al premier.
E inoltre, sottolineava il direttore, sollevare l'attribuzione è legittimo, e a decidere su questo punto saranno altri giudici.

Se è vero che le motivazioni portate avanti dalla giunta sono ridicole (chi crede alla storia di Mubarak?), ci sono altri aspetti che fanno discutere. Sempre la Bindi spiegava che B. avrebbe aiutato Ruby, dandole in una sera i soldi che un cassa integrato ha perso in un anno.
E' questo un comportamento consono ad un premier?
Se anche il processo per B. verrà sospeso e forse, come ha anche spiegato Mieli, non si farà mai, ci saranno probabilmente i processi alla Minetti e alle altre persone coinvolte. Faranno anche loro la fine di Mills?

Santoro ha voluto spostare l'attenzione su un altro aspetto: il cambio di strategia portato avanti dal PDL. Lo scontro con la procura, negando qualsiasi cosa: le ragazze che guardavano Baaria e bevevano Coca cola light.
"E' uno sfregio" il pensiero di Mieli.

Mentana è andato oltre la questione giudiziaria, anche perchè da quanto visto o letto, di reati se ne vedono pochi. Dall'estate del 2006, B. ha scoperto una dimensione del privato che gli è sempre più piaciuta. Un circo, con dentro un impresario, un domatore, una mangiafuoco.
"B. deve staccare di brutto, dopo una giornata passata con Cicchitto e Gasparri".
Ora è troppo tardi per rivendicare questa sua dimensione privata (che avrebbe magari evitato tutto questo scontro). Il passo indietro di B. è ora impensabile: non può fare un passo indietro e l'opposizione non può darglielo come consiglio. La maggioranza si è dimostrata inespugnabile: se persino l'avvocato di Fini, Consolo dice che il reato è da tribunale dei ministri, figuriamo gli altri.
Come può opposizione pensare che B. faccia un passo indietro?

E' già, l'opposizione.
Per il momento, fa parlare di sè l'opposizione interna, rappresentata dal consigliere di zona Sara Giudice, anche ieri ospite. Ha raccolto ad ora 7000 firme per le dimissioni della Minetti: "esiste un popolo di centrodestra che non si riconosce in certe scelte di rappresentanza politica".

Dall'altra parte, la boutade delle 10 milioni di firme che il Partito Democratico vorrebbe raccogliere.
Ad un certo punto della trasmissione sembrava che fosse la Bindi sotto processo.
D'altronde non si può negare che il maggior partito d'opposizione abbia dato un'immagine confusa, con troppe idee discordanti dentro. Come nel caso dell'accordo Fiat.

Il PD è una alternativa matura e pronta per governare? Con quale maggioranza? Dopo aver corteggiato Fini e Casini? Per il momento, come ha detto anche la Bindi, sta aspettando che la maggioranza si sfaldi, un ammiccamento alla Lega, un'apertura a Casini.

Ruotolo è tornato a sentire la Macrì, dopo che parte della sua intervista della settimana passata è risultata falsa. Correttamente, ha anche sentito il marito da cui è separata: "Nadia sta cercando pubblicità" e non doveva parlare perchè "c'è un bambino di mezzo".

I foulard li ha regalati lui a Portovenere o li ha regalati il cavaliere?
La mamma, altro pezzo dell'intervista, conferma quanto ha detto Nadia e smentisce il genero.
E conferma anche di aver parlato, lei, la madre, col presidente. Insomma un contesto interessante, quello che emerge dalle telefonate tra le ragazze e il premier. Il quadro scenografico messo in pista da Signorini. Come per Noemi.

Ma fino a quando potrà reggere? Veramente, basta aspettare che anche di questo l'Italia si dimenticherà?

27 gennaio 2011

Ausmerzen

Ausmerzen, ovvero la prova generale dello sterminio ebraico, dei comunisti, gli zingari, compiuto dal regime nazista negli anni dal 1933 al 1941.
La messa in opera dei principi di Eugenetica, nati nei decenni precedenti e che avevano già portato alle sterilizzazioni di massa in America.
Secondo il principio che ci sono vite indegne di essere vissute (lebensunwertes Leben), i suplerflui, quelli che non lavorano (come noi, parte sana della nazione) e che però mangiano a sbafo, con i soldi nostri.

Il lungo monologo di Marco Paolini è stato intenso e agghiacciante non solo per quello che raccontava, ma anche per l'ambientazione quasi lugubre: una stanza, scura, nell'ex ospedale Paolo Pini, a Milano.
Prima della Shoa, a Berlino, in un palazzo in via Tiergartenstrasse 4 aveva sede questa orgaznizzaione, l'Aktion T4, che attuò su vasta scala il suo prgramma di Eugenetica su 400 mila handicappati, disabili, ritardati mentali e pazzi. Lo scopo era di "purificare il sangue della nazione" e soprattutto risparmiare nel bilancio della sanità, eliminando le persone considerate improduttive.

In quegli anni i bambini potevano imparare la matematica con problemi in cui veniva chiesto ai bambini quanti soldi poteva risparmiare lo stato, se questi non venissero investiti per epilettici, disabili ..
Alla base di questa politica, le teorie scientifiche della bella epoque, l'expo di Parigi del 1889, dove nelle gabbie venivano esposti i bipedi presi dal Borneo, dall'Amazzonia. La sterilizzazione in america per evitare il protrarsi delle malattie ereditarie (lo studio di Bell sui sordi).

Il primo passo fu la sterilizzazione: per impedire che gli "sbagliati" potessero riprodursi.
E sorprende forse oggi rileggere le pagine del Mein Kamps dell'allora caporale Hitler, in cui si elogia l'Unione Americana per questa scelta, per la sua politica di respingimento contro gli immigrati.

Anche la crisi economica del 1929, contribuì al diffondersi di certe teorie, e alla loro accettazione da parte delle persone: se non hai un lavoro, o se hai un lavoro con uno stipendio misero, è difficile accettare che esistano persone che mangiano gratis.

Nel 1933 Hitler andò al potere e sempre in quell'anno iniziò la campagna di sterilizzazioni forzate: campagna aiutata da una forte propaganda sulla stampa e con dei manifesti appesi in cui si enfatizzava il peso che gli "indesiderati" avevano sulla società.
Sono state 400000 le persone passate per questo trattamento, molte delle quali morte, per delle malattie prese in seguito.
E dalle sterilizzazioni, si passò poi all'eliminazione fisica: il primo bambino a morire fu il figlio di un contadino vicino Lipsia. Nato deforme, il padre implorò in una lettera Hitler di aiutarlo.
E il Dio nazista, mandò il suo medico personale.

Da qui iniziò un'operazione di schedatura sui bambini appena nati: in Germania tutti i medici di famiglia rispondevano al ministero dell'interno e vennero reclutati per segnalare tutti i bambini deformi o con problemi.
Questi casi dovevano poi essere valutati dalle corti genetiche.

La mission del comitato T4 era il risparmio dei conti dello stato: e i medici del reich, i pediatri, le suore, si applicarono allo scopo.
Dai bambini ai malati di mente, che non potevano essere eliminati col veleno: su di loro furono sperimentate le prime camere a gas e i forni crematori.
Sorsero i primi luoghi di morte: Grafeneck, Hartheim, Sonnenstein, Brandenburg, Hadamar ...

Alcuni erano al riparo da occhi indiscreti. Ma altri erano ben visibili agli occhi della brava gente "che col tempo si abitua [al fumo del camino] e non chiede più cosa c'è in quelle case" commentava Paolini.
Aktion T4, i 500 medici, otetrici, psichiatri, i funzionari zelanti del parito, operarono senza una copertura legale. Fu trovato come cavillo una lettera personale in cui Hitler auttorizzava i suoi medici a "concedere la morte per grazia", datata 1 settembre 1939. 300000 persone uccise per una lettera privata.

In tutto questo silenzio, una voce si alzò a condannare questi che erano degli omicidi: quella del vescovo Von Galen.
« Hai tu, o io, il diritto alla vita soltanto finché noi siamo produttivi, finché siamo ritenuti produttivi da altri? Se si ammette il principio, ora applicato, che l'uomo improduttivo possa essere ucciso, allora guai a tutti noi, quando saremo vecchi e decrepiti. Se si possono uccidere esseri improduttivi, allora guai agli invalidi, che nel processo produttivo hanno impegnato le loro forze, le loro ossa sane, le hanno sacrificate e perdute. Guai ai nostri soldati, che tornano in patria gravemente mutilati, invalidi. Nessuno è più sicuro della propria vita. »
(Denuncia contro il regime nazista [1])

Il 3 agosto 1941 denunciò violentemente in un suo sermone il programma di «eutanasia» nazista visto come negazione del comandamento divino «non uccidere». La sua critica portò Hitler a sospendere ufficialmente (ufficiosamente le uccisioni proseguirono fino alla caduta del Terzo Reich) il programma di uccisioni, dal nome convenzionale di Aktion T4, a danno di disabili psichici e fisici.

Nel 1941 finì il lavoro del comitato. Ma le morti continuarono fino a tutta la prima metà del 1945.
Ma le domande che nascono, dal monologo di Paolini, ci dovrebbero far riflettere sul paese di oggi.
Anche oggi c'è una crisi e c'è una forte disoccupazione. Ancora oggi si parla di tagli alla spesa pubblica, per la tutela delle fasce più deboli.
Per la sanità, per l'istruzione.

Clamoroso ad Annozero



La circolare di Masi potrebbe risolvere due problemi in un colpo: regolare il pubblico da Santoro e trovare una nuova casa alle pupe sfrattate in via Olgettina.
Indovinate come sarà composto il pubblico in studio ad Annozero?

Il giorno della memoria



Non dovremmo sentire la giornata della memoria come un obbligo pesante. Da celebrare perchè si deve.
L'impegno della memoria, del ricordo di cosa è stato, è qualcosa che ci rende liberi.
Che tiene sveglia e viva la nostra ragione, dal sonno dei mostri.
Ricordare significa anche fare i conti con la nostra coscienza: perchè 60 anni fa qualcosa di inspiegabile è successo nella civile Europa.
L'ha spiegato benissimo Marco Paolini col suo teatro civile, Ausmerzen (un pezzo di storia televisiva, sicuramente): una società, persone apparentemente civili impegnate nell'eliminare gli indesiderati, le persone non degne di una vita.
Ripulire il prezioso sangue tedesco. Un fine nobile, forse. Ma raggiunto tramite lo sterminio di massa.
I bambini nati deformi, i malati di mente. Con cui la Holding criminale di stato, Aktion T4 ha fatto pratica di come mettere in atto una macchina dello sterminio (la schedatura delle persone da eliminare, i mezzi di trasporto, la logistica, i metodi di eliminazione più efficienti).

E poi gli zingari, i comunisti, gli ebrei.
Ecco: tutto questo è stato, è successo. E non solo perchè una manica di fanatici nazisti pazzi all'improvviso è arrivata al potere.
E' successo perchè il medico di famiglia ha schedati i bambini appena nati; è successo perchè il portiere dello stabile ha denunciato la famigila ebrea; è successo perchè la suora cattolica ha iniettato il veleno nel braccino di un neonato.
Perchè il ferroviere ha preparato il carro piombato per i campi di sterminio, sapendo cosa trasportavano.
Perchè l'industria chimica si è messa a disposizione della macchina dello sterminio per dare strumenti di morti sempre più efficienti (come lo Zyklon B). Perchè la brava gente, quando osservava il fumo uscire dal camino, le persone entrare nel cancello ("Il lavoro rende liberi") e non uscire mai, non si è posta il problema di coscienza. Si è abituata a quella puzza, si è abituata a quel fumo.

L'orrore di Aushwitz accade quando nelle persone passa l'idea che esistono categorie di persone che portano malattie, che invadono la nostra libertà, che non possono godere dei nostri stessi diritti (alla salute, ad una casa..) e devono essere allontanate dalle nostre città.

E' successo, non solo perchè sono prevalse le ideologie, ma anche perchè nella maggioranza silenziosa, è prevalso l'egoismo, l'ignoranza, l'assenza dei valori comuni che rendono ogni uomo uguale all'altro ogni vita degna.

Ed è bene ricordarlo, non solo oggi.

26 gennaio 2011

Il paese a due velocità

Mi riallaccio a quanto detto su Piovono Rane sul paese a due livelli, dove c'è chi può e chi non può, in base al censo, alle amicizie.
Un paese che si allontana sempre più, credo, dall'essere una democrazia di fatto.
Gianluca, che vita da cani
Ecco chi è il ventiseienne milanese che la Moratti paga 7.500 euro al mese per fare il 'Garante degli animali'. Nessuna esperienza nel settore e nessun lavoro svolto prima di essere assunto dal Comune: però alle elezioni era nel listino del sindaco
Milano, i signori delle consulenze d'oro
400mila euro per il garante degli animali
Dai portavoce ai padri del Pgt, il Piano di governo del territorio, la macchina delle consulenze dell'era Moratti ha divorato 50 milioni. Fra i più pagati il cacciatore di sponsor dell'assessore Cadeo [Milano repubblica]

Non è facile riassumere la carriera fulminea e fulminante di una giovane amministratrice, indagata per favoreggiamento e induzione della prostituzione per lo scandalo Ruby e le feste di Silvio Berlusconi. Ma per capire basta leggere una telefonata con Barbara Faggioli, cagliaritana, modella, bionda e dunque ospite di Arcore. La Faggioli è pessimista: “Tu bene o male hai il tuo lavoro. Guadagni tot. Non te lo leva nessuno. A me se non mi mette che cazzo faccio? Sto in comune per altri 5 anni a guadagnare 600 euro. Quante cose possono capitare in 2 anni e mezzo?”. La Minetti sospira: “Infinite”. [Idv Vognera]

E, dall'altra parte, persone che lavorano senza tutte le sicurezze per prendere molti meno soldi:
Ferrara, muore dopo infortunio sul lavoro
la sciarpa negli ingranaggi, donna soffocata
L'operaia, 37 anni, stava lavorando a una macchina automatica. E' accaduto nell'azienda Iso di Mirabello lunedì. Ieri deciso l'espianto degli organi [Repubblica di Ferrara]

E quelli che invece, finiti nelle mani dello stato, non hanno avuto nessuno che chiamasse la Questura per farli uscire:
Stefano Cucchi sarebbe stato picchiato dalla polizia penitenzaria poco prima dell'udienza di convalida nei sotterranei della Cittadella giudiziaria di Roma. Morì sei giorni dopo perché lasciato senza cure nel padiglione carcerario dell'ospedale Pertini. Dodici rinvii a giudizio per la morte del trentunenne romano sono stati disposti ieri dal Gup sulla base di questa ricostruzione.


Il prestigio dell'Italia



Segnalato da Gilioli (e l'Espresso) l'episodio della serie "Harry and Paul" sulla BBC, in cui Berlusconi tenta di corrompere il premier inglese, per coprire una notte di sesso con una meteorina. E si vende anche le partite della Nazionale.

Tra squilli e squillo



Crozza è un genio. Dalla copertina di ieri sera:

"Abbiamo capito che le serate di Berlusconi sono movimentate, passa sempre da uno squillo in tv ad un altro tipo di squillo...".

Sui sondaggi "più fa feste, più Bersani perde voti: se ce la fa a trombare per altri due mesi, il PD scompare".

E infine sulla competenza territoriale: "B. riuscirà a dimostrare che Dio non è territorialmente competente".

Mediterraneo

Un mese fa chi si sarebbe immaginato che il vento della rivoluzione sarebbe passato dalla Tunisia, all'Albania fino ad arrivare all'Egitto, mettendo in crisi il governo dello zio dell'amica del premier?

L'hanno chiamata rivoluzione del pane, quasi a sminuirne il valore, come fosse una rivoluzione dei peones.
Invece le persone, ridotti anche alla fame da regimi che qui in Europa abbiamo coltivato come fossero estensioni del nostro territorio, chiedevano libertà, democrazia, diritti.
Ben Alì, nostro amico, era al governo da 23 anni. Ora è fuggito in Arabia (poverino, nemmeno la Francia l'ha voluto) portandosi dietro l'oro delle casse.
Sali Berisha in Albania, altro amico (e compagno di barzellette) nostro, in carica da 6 anni: la sua polizia non ha esitato a sparare sulla folla, ed è stata pure difesa dal premier.
In Egitto Hosni Mubarak, lo zio di Ruby è al governo dal 1981. Paese amico dell'occidente: nelle sue prigioni è stato torturato l'Imam Abu Omar, rapito in Italia dalla Cia, con l'aiuto dei nostri servizi.

Questa è l'aria che soffia nel Mediterraneo e ora ci sorprendiamo delle rivolte?
Il prossimo paese potrebbe essere la Libia: paese con cui abbiamo firmato un accordo per bloccare l'immigrazione (i respingimenti), e anche miliardi in risarcimenti per l'occupazione coloniale durante la guerra.
Cosa che ancora non abbiamo fatto con la Grecia. Strano, no?

Egitto, Albania, Tunisia, Libia .. ieri li chiamavamo governi, noi occidentali, e oggi li riscopriamo regimi.

25 gennaio 2011

I milionari

L'incipit del libro di Luigi Alberto Cannavale Luigi e Giacomo Gensini:
"Secondigliano, fino al terremoto, finiva di botto. In modo netto. Niente più case, niente di niente, solo una strada che portava a Marano, in mezzo a campi coltivati a pomodori.
'O Sicco era nato là, a Secondigliano, all'inizio dei favolosi anni Sessanta, terzo figlio di sette, quattro maschi e tre femmine. Era nato in una casa che era di suo nonno, un posto che aveva visto passare tre generazioni di Cavani e un'eruzione di Vesuvio senza cambiare di una virgola, a parte gli elettrodomestici e la carta da parati."
Da Secondigliano iniziano la loro carriera criminale 'O Sicco, 'O Sarracino, Ciruzzo (Paolo Di Lauro), Papelle, Capacceccia, ragazzi cresciuti troppo in fretta per la fame, in mezzo ad una strada. Che arrivano a costituire un clan camorristico tra i più sanguinari e pericolosi di Napoli.

Dai piccoli reati arriveranno allo spaccio, al racket (ma solo alle grandi aziende), al settore delle costruzioni.

La svolta? Il terremoto del 1980 in Irpinia:
"Senza il terremoto, Sicco ne era sicuro, non avrebbero mai potuto fare quello che avevano fatto, senza il terrmeoto non abvrebbero mai potuto investire somme colossali nella droga, nell'usura, nel costruire quartieri e tutto il resto: uccidere, corrompere, demoninare e soffocare la città. Guappi con la pistola in mano erano e tali sarebbero rimasti, ma marginali, esclusa dai grandi giochi.
Invece erano arrivate le migliaia di miliardi della ricostruzione e loro ne avevano approfittato. Insomma, come per una qualnque azienda, si diceva alla fine Sicco, il salto di qualità era avvenuto grazie ai finanziamenti di Stato. A quel punto il grande gioco era stato solo il loro, e chi voleva giocare doveva prima chiedere per favore, e poi pagare per averlo chiesto."
I milionari, pagina 19.

Una curiosità: il libro è edito da Mondadori, la fascetta di copertina riporta il commento di Roberto Saviano (che se ne è appena andato, ma anche no, da Mondadori, per i noti motivi). Strana la vita ..

Il link per ordinare il libro su ibs.

La punizione adeguata

I pm di Milano in "violazione" dei "più elementari principi costituzionali" e, in particolare contro i testimoni, hanno usato "una procedura irrituale e violenta indegna di uno stato di diritto che non può rimanere senza una adeguata punizione"

Detto fatto, B. è stato ascoltato dai suoi onorevoli : notizia di ieri una proposta di legge che condanna gip e pm a risarcire gli imputati per "ingiuste intercettazioni". Ovvero intercettazioni fatte da procure non competenti.
Come sostengono gli avvocati di B. sulla procura di Milano, nel caso Ruby.

Un commento sulla nota della Cei e su Confindustria (e i sei mesi di inattività): che ingrati.
Dopo tutto quello che ha fatto. L'esenzione ICI, le norme a favore dei professori di religione, i finanziamenti alle scuole cattoliche ...

La strategia dell'interruttore



Me ne vado e non me ne vado .. mi alzo o non mi alzo ?
Queste le domande che hanno arrovellato la testa della povera Zanicchi ("prendi questa mano ..") dopo la telefonata di ieri sera del boss a l'Infedele di Gad Lerner: "una trasmissione disgustosa..".
Vediamo: a quanto simao arrivati come interruzioni? Un paio a Ballarò, una abortita da Floris ...

E' questa la strategia comunicativa, l'ultima difesa del cavaliere: accortosi che nemmeno le leggi ad personam riescono a ripararlo (perchè ci sono i comunisti alla Consulta), occorre stoppare sul nascere ogni discussione a tema in televisione.
Interrompere, disturbare, spostare l'attenzione.

Come Daniela "mi-alzo-e-me-ne-vado" Santanchè.
Che ieri sera a la7 ha risposto a modo alla battuta della Littizzetto con un altro dito medio (secondo il motto latino in medio stat virtus).
Dopo aver esternato, a suo modo, rilanciando le solite storielle sui processi del premier: come l'evergreen
"la procura di Milano consegnò un avviso di garanzia durante una conferenza internazionale e poi è stato assolto".

Sempre la Santanchè, "Marrazzo usava i soldi pubblici per andare a trans". Mentana le ha fatto poi notare che non ci sono prove di questo, a proposito di garantismo.

E stasera a Ballarò? Scommettiamo che anzichè il testone pelato di Crozza ci appare l'altro testone, con un suo monologo?


24 gennaio 2011

Il rispetto dei diritti umani in Italia

Italy

Racist and xenophobic violence and hostile political discourse remained a pressing problem. In January, 11 African seasonal migrant workers were seriously injured in drive-by shootings and mob attacks over a three day period in Rosarno, Calabria. At least 10 other migrants, 10 law enforcement officers, and 14 local residents required medical treatment. Over 1,000 migrants left the town following the violence, most of them evacuated by law enforcement personnel. Numerous countries expressed concern about racism and xenophobia in Italy during its Universal Periodic Review at February's UN Human Rights Council (HRC).

Roma and Sinti continued to suffer high levels of discrimination, poverty, and deplorable living conditions in both authorized and unauthorized camps. Eastern European Roma, primarily from Romania and living in informal settlements, faced forced evictions and financial inducements to return to their countries of origin. In October the Council of Europe European Committee of Social Rights published conclusions from June condemning Italy for discrimination against Roma in housing and access to justice, economic, and social assistance.

Italy continued to deport terrorism suspects to Tunisia, including Mohamed Mannai in May, despite the risk of ill-treatment, persistent interventions from the ECtHR, and condemnation by the Council of Europe. A June resolution from its Committee of Ministers reiterated Italy's obligation to comply with European Court decisions.

The European Committee for the Prevention of Torture said in an April report that Italy violated the prohibition on refoulement when it intercepted boat migrants attempting to reach Italy and returned them to Libya without screening for people needing international protection. Two Italian officials faced prosecution in a Sicily court for their role in the return of 75 people to Libya on an Italian Financial Police boat in August 2009.

Italy failed to offer asylum to approximately a dozen Eritreans it had pushed back to Libya in 2009, where alongside hundreds of other Eritreans they suffered ill-treatment, abusive detention, and threat of deportation to Eritrea.

In May a Genova appeals court convicted 25 out of 29 police officers for violence against demonstrators at the 2001 G8 summit, overturning acquittals by a lower court. The Interior Ministry said it would not suspend the officers. Appeals against the May decision are pending at this writing.


Dal report di Humans rights watch 2011, relativo all'Italia.

Nel nostro Paese spiccano i casi di Rosarno, dei profughi africani rimandati in Libia e degli sfratti forzati di rom. Un altro bel biglietto da visita, dopo il bunga bunga.

La repubblica fondata sulla gnocca



La repubblica fondata sulla gnocca.
Però bisogna parlare di "Iolanda", è l'argomento del giorno, è il "Iolanda Day", dopo l'era dell'Acquario è iniziata quella della "Iolanda": ormai possiamo dire con tutta tranquillità che non siamo più una Repubblica fondata sul Lavoro ma una Repubblica fondata sulla Gnocca, per cui è normale che una volta al mese si ribalti tutto.
Adesso il problema è questo, che anche Bossi ha detto "se a lui piacciono le ragazze qual è il problema? E' bello che gli piacciano le donne", però lui parla così perché ha un figlio, il Trota, ma se avesse una figlia, la Tinca per dire, che poi deve andarla a prendere alle quattro del mattino che la tinca ha già gli occhi di fuori, dopo il Bunga Bunga sai come ce li ha gli occhi! Come i pesci degli abissi!

Però la maggioranza della gente dice: scusami, a casa sua uno può fare quello che vuole, è sacrosanto, dipende però se le cose che fa le fa con una minorenne perché con una minorenne è reato ma non è ancora stato provato, se però questa cosa è vera, allora io mi sento di proporre un'iniziativa che ha come acronimo S.P.C.S.N.P.T.S cioè, Se Pensi Che Sia Normale Portagli Tua Sorella!
No, stavo dicendo che la "Iolanda" sta raggiungendo quotazioni altissime, più del petrolio, 7mila euro a serata, senza neanche essere consumata, intonsa, capisci, nel cellophane come i libri quando li regali al Trota!
Queste qui, andavano solo per la cena e non fare nient'altro, guarda che è strano quell'uomo li, eh, pagava un sacco di quattrini per non fare niente e stiamo assistendo ad un ribaltamento della realtà, come se io andassi il ristorante, mi sedessi, non mangiassi niente e andassi via lasciando al cameriere 200 euro solo per il piacere di averlo visto; oppure vado dal benzinaio, mi fermo a guardare la pompa di benzina, poi dò 40 euro senza fare il pieno!
Dico, anche le ragazze, un po' di deontologia professionale... ti pagano, c'è la cena, i gioielli, le farfalle di strasse... ma fai vedere una fettina di culo almeno! Qualcuna in effetti ha detto che ha fatto un po' di Chupa Dance, e quelle lì erano quelle che avevano letto Kant!

Comunque la cosa pazzesca, nonostante le intercettazioni, nonostante le prove e tutto il resto, c'è metà del paese che dice che questa cosa è una schifezza e l'altra metà che dice che è una congiura, non se ne viene a capo, siamo in un derby continuo, l'un contro l'altro armati, se tu vai in un bar e parli, comincia il Ballarò: c'è uno che dice "sai che hanno trovato una montagna di mutandine da donna sul comodino di Berlusconi?" e subito un altro dice "Non sono sue, ce l'hanno messe", sempre così... se uno vede Berlusconi fare il trenino con Putin, una parte dell'Italia dirà "eh ma no, quella è la prova generale della nuova ferrovia Roma-Mosca".

Anche Napisan non ne può più, è esausto, se avesse saputo che diventare presidente significava avere a che fare con queste storie per quasi tutto il suo mandato, sarebbe andato in Antartide a contare i peli delle foche!
Comunque ho scoperto che in queste feste non c'era solo un tipo di "Iolanda", c'erano varie tipologie, io ho fatto una ricerca filosofica e ho trovato tutta la classificazione delle "Iolande": la prima è Gnocca Semplice poi c'è la Gnocca di Giovanni Rana, La Gnocca Cromata con spoiler sul davanti, la Gnocca Portabocce semplice, la Mina Volante, La Saratopa con silicone sigillante, la Gnocca Qualità Oro Slavazza che viene dai paesi slavi, la Pippi Boccegrosse, la Passera Solitaria, la Duchessa Iolanda che ha Torino ha già una strada dedicata.

In questa classifica delle "Iolande", nelle posizioni alte, abbiamo la Gnocca al Vapore, che la conservano nella sauna e le tirano fuori quando serve che ancora fuma, ls Topa Semplice, la Topa Pregiata. la Lupa de Lupis, la Muy Bonita, la Topa Spavalda, la Topa Mignon, l'Orca Assassina, la Topa d'Albergo poi c'è la Mouse, inglese, che ha il filo come il mouse ma come tanga, la Supertopa Volante, la Topinambur, tipo patata più pregiata e rara, la Topa Trifola, c'è da trifolare o già trifolata secondo i gusti.

Poi c'è la Iolanda figlia del Corsaro Nero, con la benda di traverso, la Giovane Marmotta, la Gattoparda, la Super Gulp che quando la vedi fai supergulp! La Pompiera, la Pomposa - se noti senza diminutivi - Pompadur, quella fosforescente che si illumina di notte, la "Iolanda" Nido di Condor, la Calimera, scura come la Sacker, la Hannibal Lecter che le devi mettere la museruola, la Mary Poppins che te la fa cadere dall'alto, la Maxibon e l'Aspiraminchia poi, salendo, la "Iolanda" Sovrana dei Paesi Bassi, la Brontosaura, la "Iolanda" Madama Sbutterfly, la "Iolanda" Massima, la Excalibur, la Supercalifragilstichespiralignocca che ha accesso libero al capo e che ha il diritto dovere di fare l'inchino finale ecco, meglio di così senza usare la parola culo non si poteva spiegare!

Le parole di Confindustria

Ho seguito con interesse anche l'intervista al presidente di Confindustria ieri sera: la si commenterà oggi, dicendo che anche gli imprenditori attaccano il governo.

Eppure, le parole del presidente sono, in pratica, solo una critica all'immobilità di questi mesi del governo. E un affondo sul caso Ruby ("c'è un'Italia diversa che va a letto presto").
Dopo aver bene operato nel primo anno di governo: la Marcegaglia ha apprezzato la riforma universitaria, l'utilizzo dei soldi pubblici per la cassa integrazione in deroga (tanto paga pantalone). Il governo ha tenuto i conti a posto .. tanto è vero che il debito pubblico è aumentato.

Si deve pensare allora che l'operazione Alitalia sia valutata positivamente, lo scudo fiscale che ha permesso il rientro dei capitali sporchi. Un pò inconciliabile con l'impegno contro il pizzo in Sicilia, no?

Anche qui, faccio fatica a comprendere nel concreto quali riforme chiedano le imprese: le infrastrutture, al solito (ma anche il trasporto pubblico?).
Punire chi ha bloccato le opere e gli investimenti, mettendo dei veti (in pieno stile del governo del fare ..).
Altre liberalizzazioni: riforma della pubblica amministrazione, meno stato e più privati.
Già ci siamo dimenticati dell'inchiesta sulle Grandi Opere e sugli sprechi del G8 alla Maddalena.

Ma il riformismo passa anche per le relazioni sindacali: le parole sono produttività (lavorare di più) e competitività (pagare di meno).
Il contratto nazionale che non sarà più obbligatorio, ma sostituito in parte da un contratto ad hoc per le imprese.
Per avvicinarsi alle esigenze delle imprese.
E alle esigenze delle persone? L'estensione dei diritti sindacali nei paesi dove oggi si delocalizza?
Come ha fatto Marchionne, si promettono maggiori salari, ma occorre produrre di più, per distribuire di più. E chi le compra le auto e i Suv?
Insomma, sembra di intuire dalle parole della presidente, una riforma in senso federale di Confindustria.
Che avrebbe anche un suo valore.

Nella pratica però, la Fiat rimane in cassa integrazione. Dei nuovi modelli non si sa nulla.
E le vendite sono ancora in calo.
La ripresa ancora non si vede.

Aspettiamo ora la risposta del governo.
Dal lato mio, sarebbe bello sentire un giorno promettere che nelle imprese si deve arrivare a zero morti bianche. Che si deve ridurre il numero di ore di malattia per infortunio (così si aumentano le ore di lavoro).
Che ci deve essere una giustizia (civile e penale) con tempi e sentenze certe.
Che le promesse per aumentare la spera in ricerca non fossero solo parole vuote.
Perchè se vogliamo fare meglio dei cinesi, dobbiamo puntare sulla qualità. Non solo sui costi al ribasso.

Dopo Berlusconi viene Berlusconi

"Dopo Berlusconi viene Berlusconi" (Alfano dixit): e il dopo, si chiama forse Marina, che si sta preparando in panchina, con le dichiarazioni anti Saviano, pro famiglia.

E la convinzione che dopo B. ci possa essere ancora un B. nasce anche dall'assenza di alternative.

L'assassino torna sempre sul luogo del delitto.
Come Veltroni che parte proprio dal Lingotto per la riscossa del PD. Un discorso in cui da una parte si condanna il vecchio Ulivo (niente coalizioni allargate), ma anche si ipotizza una grande governo con tutti i partiti dentro, per risolvere i problemi del paese.
Un discorso di plauso a Marchionne, e di condanna a B. : peccato, niente riforme assieme della giustizia.

Su Repubblica ieri faticavo a credere che Scalfari potesse aver scritto un editoriale di plauso proprio a quel Veltroni che ha fatto perdere tutto il possibile al centrosinistra.

"Ha parlato da leader, con la passione e l´eloquenza d´un leader ed anche con il senso di unità e di generosità che un leader deve avere, il desiderio di fare squadra, di rilanciare una scommessa all´insegna del cambiamento. «Dobbiamo uscire dal Novecento», ha detto e ripetuto più volte e più volte ha cercato di scrollare di dosso il fin qui diffuso rimprovero che veniva mosso al Pd e a tutta la sinistra, d´essere paradossalmente diventato una forza conservatrice anziché innovativa."

Ma in che paese hanno vissuto, questi qui?
Ancora oggi mi sfugge il significato della parola riformista. E delle accuse di conservatorismo (mosse probabilmente a quanti stanno dalla parte della Fiom e del no al referendum).
Essere innovativi oggi, secondo me, è dire in modo chiaro che modello di scuola pubblica vogliamo, di sanità e di università.
Dire che cacceremo dal partito i corrotti, i condannati, le persone chiacchierate e eviteremo candidature inopportune e in conflitto di interesse.
Dire che faremo una lotta alle mafie senza quartiere, togliendo loro ogni spazio: nella corruzione, nel lavoro nero, nei servizi che lo stato deve offrire e non cosa nostra.

Vendola? "il governatore con l'orecchino".
Di Pietro: non pervenuto.