27 gennaio 2012

Se questo è un uomo

Se questo è un uomo


Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi. 


(Primo Levi, nell'introduzione di Se questo è un uomo, 1947)


La crisi, lo sdoganamento da parte di certa politica dei fascismi, l'ignoranza da una parte e i razzismi mai sopiti, rendono purtroppo ancora attuale il monito di Primo Levi: non dimenticate, scolpite queste parole, e le immagini dell'Olocausto, nella memoria e nel vostro cuore!
Forse non basta una sola giornata della memoria, per ricordare.


Perchè se questo è stato






Anche questo è stato



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