27 gennaio 2012

Servizio pubblico - la rivolta dei forconi


I trasportatori e i pescatori in Sicilia. I produttori del latte in Sardegna. Ma anche i cassintegrati, i disoccupati e gli studenti.
Il movimento dei forconi non nasce ieri: è frutto di una tensione che in questi anni è andata crescendo nelle aree sottosvilupate del paese. Le regioni lasciate a se stesse: la Sardegna in cui chiudevano le aziende e dove si pagano quattro soldi per il latte di pecora.
La Sicilia degli sprechi dell'amministrazione regionale, delle clientele e della mafia. Ma anche dove gli agrocoltori non riescono più ad andare avanti: anche loro non rientrano nei costi per la produzione del grano, della frutta.
La regione del ponte sullo stretto dove però intere tratte della ferrovia sono a binario unico.
Tutto questo si sapeva da anni: dei forconi in Sardegna aveva parlato Annozero a maggio.
Dei problemi dei trasportatori ne aveva parlato sempre Annozero nella puntata del 2009 "corri, bisonte corri". La concorrenza dei camionisti dell'est, i pochi controlli, il dover lavorare troppe ore, senza riposo a sufficienza. Anche loro nella morsa tra concorrenza spietata e grande distribuzione che impone i ritmi dei carichi.

Queste proteste andavano ascoltate prima: nella copertina della puntata di Servizio pubblico Santoro ha sottolineato il fatto che chi protesta è uno che non vuole abbandonare la sua terra, che non si vuole arrendere. 

Si criticano giustamente i mezzi della protesta: ma l'illegalità già c'era, da parte di chi ha sfruttato i pastori sardi e i camionisti. E i pescatori che oggi devono lavorare secondo le norme europee in competizione con pescatori extra ue che non le rispettano.
Tutti alle prese con l'aumento dei costi, la benzina, le tasse.
E a loro, che chiedono maggior elegalità, il governo ha risposto con la stretta di Equitalia, con l'Ici, con le accise.

I leader della protesta sono impresentabili: "e quando arrivano i buoni?".

Santoro ha anche mandato in onda un'intervista alla vicepresidente del partito Die Linke tedesco: parole che oggi in Italia suonerebbero eretiche.
Nazionalizzazione delle banche, critica a questa manovra recessiva che porterà l'Italia alle stesse condizioni della Grecia. In mano alle multinazionali.

Infine due domande a Monti: le tasse introdotte serviranno veramente a sanare il debito?
Che società nascerà da questa selezione naturale? Poche imprese che avranno in mano tutti i settori e tassisti, agricoltori, allevatori, pescatori a 1000 euro (quando va bene)?

Le proteste dei forconi.
Dalla Sicilia, alla Sardegna. 
La protesta di vasti strati della popolazione e l'assenza rumorosa: dove sono finiti tutti gli eletti della Sicilia e della Sardegna? Sono rintanati nelle loro case, nelle loro auto blu?


In studio a parlare della protesta, Enrico Letta e Roberto Castelli.
Il primo che si chiedeva come mai certe proteste siano scoppiate proprio ora quando il governo ha emanato due provedimenti a favore dei trasportatori (le accise rimborsate trimestralmente e la legge sulla sicurezza). Forse che, con la fine del governo Berlusconi è scattato il tana libera tutti? D'altronde è pur vero che le associazioni di categoria dei camionisti sono vicine al PDL (Paolo Uggè, ex sottosegretario ai trasporti ed ex sindacalista).

Negli anni passati la politica non aveva dato risposta alle richieste dei camionisti, "non è giusto fare di tutta un'erba un fascio", commentava Letta.

Castelli, il povero Castelli, altro talento inespresso (come Tremonti): quello che io avevo già detto tutto, la Lega aveva già detto tutto. In Lombardia certe cose non succedono.
Ha tirato fuori i due cavalli di battaglia usati per nascondere gli otto anni di governo, anche come ministro della giustizia e vice ai trasporti.
E' tutta colpa dell'euro e della globalizzazione selvaggia, voluta da Monti e Prodi.

E a questo si può rispondere alla solita maniera: e tu cosa hai fatto? Per sanare la debolezza dell'euro, per contrastare le speculazioni, la globalizzazione, la concorrenza sleale dei cinesi (e anche degli evasori totali come nel Veneto)?

Di fronte ai due politici, si è trovato il presidente del Palermo, l'imprenditore (futuro politico) Zamparini.
Secondo cui Monti è figlio di Tremonti, Equitalia è una macchina robotica voluta dalla politica senza cuore. Cosa ha fatto la politica (la politica "insipiente") per far ripartire il paese, per proteggere il paese, per distribuire la ricchezza nel paese? "Abbiamo prodotto servizi e con questi non si produce ricchezza".

Dopo la puntata di maggio, dove Felice Floris per primo aveva parlato della crisi tra i produttori del latte, della crisi in sardegna non ne ha parlato nessuno.
E oggi Felice è accanto a Ferro e Scarlato (i forconi siciliani) a portare avanti la sua battaglia: contro Equitalia, contro le grandi aziende che pagano poco il latte ai pastori (vale meno dell'acqua). Contro la disoccupazione contro l'assenza di una speranza di una prospettiva.

In studio, dopo i due politici, Santoro ha dato spazio al leader dell'associazione dei camionisti Aias Giuseppe Richichi e a un pescatore che ha spiegato al pubblico delle difficoltà di andare avanti con la pesca, schiacciati dalle leggi introdotte dall'europa,  dai costi del gasolio e della concorrenza dei pescatori extra ue.


Ma questa protesta cosa ha portato, come beneficio, a trasportatori e agricoltori?
Era proprio necessario bloccare l'isola e mettere in difficiltà i produttori di frutta e verdure costretti ora a buttar via tutto?
Il presidente Ivan Lo Bello: "Non mi convince tutto il silenzio sulle infiltrazioni mafiose" (di cui oggi si occupa anche ReportTime sul corriere). Oggi i veri perdenti rischiano di essere gli stessi manifestanti, che sono stati invitati ad andare a protestare sotto i palazzi della regione, senza bloccare le strade.

Ma il clou della serata è stato lo scontro tra l'ex ministro Castelli e l'ex lavoratore di Euroallumina: che ad un certo punto non ha resistito ed è sbottato «Castelli tu a me non mi devi rompere i c...i».


Non se ne può più di questi politici che scendono dalla luna, che criticano il sud sprecone, che si dicono stufi di pagare per il sud.
Dove era Castelli quando il suo governo sanava i debiti del comune di Roma e di Catania?
Dove era Castelli (e tutti gli altri) quando si dovevano affrontare le vertenze su Alcoa, Euroallumina e Vinyls?

E Castelli si è tolto dai c... Abbiamo trovato il modo per cambiare classe politica e farla schiodare dalle loro poltrone, il commento di Santoro.

L'intervento di Marco Travaglio sulle liberalizzazioni.

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