09 maggio 2012

Grillo l'aveva detto

Terremoto a Siena. Una cinquantina di finanzieri si sono presentati questa mattina, prima dell'apertura degli uffici, a Rocca Salimbeni, sede di Banca Monte dei Paschi. Al centro dell'inchiesta l'acquisizione della banca Antonveneta. Perquisizioni sono state effettuate anche nell'abitazione del presidente Gabriello Mancini e di altri dirigenti sia della Fondazione sia della Banca. Ci sono almeno due indagati. Gli avvisi di garanzia sono stati notificati a esponenti di Mps. Il neopresidente di Banca Monte dei Paschi Alessandro Profumo e l'ad Fabrizio Viola stanno seguendo passo passo le operazioni degli uomini della Gdf.
 
La Finanza perquisice la sede dell'MPS, dopo che della banca si era occupata Report domenica scorsa.
L'acquisizione di Antonveneta avvenuta da parte del Monte dei Paschi nel 2008. È questo il motivo, secondo quanto si apprende, che ha portato al blitz. [..] In particolare, secondo quanto si apprende, l'indagine riguarderebbe il reperimento delle risorse utilizzate per l'acquisizione di Antonveneta, le comunicazioni fatte nel tempo agli organi di vigilanza e le operazioni sul titolo, per alterarne il valore di scambio.
I REATI CONTESTATI - La procura di Siena indaga ipotizzando come reati «manipolazione del mercato ed ostacolo alle funzioni delle autorità di vigilanza in relazione alle operazioni finanziarie di reperimento delle risorse necessarie alla acquisizione di Banca Antonveneta ed ai finanziamenti in essere a favore della Fondazione Monte dei Paschi». È quanto spiega un comunicato della Procura di Siena diffuso dalla Guardia di Finanza in merito al blitz.

Visto che va tanto di moda attaccare l'antipolitica, i demagoghi come Beppe Grillo, mi tocca ricordare che Grillo lo aveva detto.
Che le banche italiane non erano così trasparenti e pulite come avrebbero dovuto essere:

Le banche e gli enti di controllo sono i primi responsabili della catastrofe finanziaria. Dov'erano in questi anni la Banca d'Italia, la Consob, l'ABI, i ministri del Tesoro? I Tremorti e i Padoa Schioppa? I Fazio e i Draghi? I Geronzi, i Passera, i Profumo? I sindaci che hanno investito in derivati le tasse dei cittadini? Gli analisti finanziari? I giornalisti economici? I Cardia e i Capuano? I titoli spazzatura, i futures senza futuro, i subprime, i Cdo, i buchi di bilancio, le esposizioni bancarie senza garanzie. Questi signori o sapevano tutto, e allora sono dei criminali e vanno perseguiti, oppure sono degli incompetenti da licenziare al più presto.
Il rinnovamento deve partire dai vertici finanziari. Liquidare i politici e lasciare al loro posto i banchieri non serve a nulla. Al prossimo giro chi ha il controllo del sistema finanziario eleggerà altri prestanome, servi o soci in affari.
Per salvare il Paese distrutto dalle banche si prestano soldi alle banche senza rimuovere i responsabili. E' un mondo alla rovescia. Si premiano con soldi pubblici, frutto delle tasse delle famiglie, gli stupratori del risparmio dei cittadini. Senza neppure chiedere un ricambio, con Passera e Geronzi al loro posto con stipendi da milioni di euro. Invece di fare un passo indietro, hanno fatto due passi avanti. I responsabili sono premiati, i cittadini, spesso, hanno perso tutto. Se rubi per fame del prosciutto al supermercato ti arrestano, se mandi sul lastrico migliaia di famiglie diventi presidente di Mediobanca.
E' in atto una rimozione collettiva.
Le banche controllano i giornali, sono presenti nei consigli di amministrazione dei gruppi editoriali. Lo tsunami finanziario è descritto come un evento soprannaturale, qualcosa di inevitabile, di cosmico. I vertici delle banche sono vittime della situazione, non responsabili. Quanto hanno guadagnato di stock option negli ultimi anni i banchieri grazie ai titoli tossici? Di quanto si sono ridotti lo stipendio dopo la crisi? Credo che sia necessario una pubblica discussione con dati, nomi, responsabilità, guadagni illeciti di chi è stato al vertice delle istituzioni finanziarie e dei loro complici dell'informazione. Nel frattempo, non un solo euro dello Stato alle banche.

Era il 2009, e a quell'epoca ancora ci illudevamo che la crisi non ci toccava e che un altro comico era il miglior premier degli ultimi 150 anni.

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