04 maggio 2012

Servizio pubblico - la carica dei tecnici

L'eco delle notizie dalla provincia di Bergamo è arrivato fino agli studi di Servizio pubblico dove, ieri sera, si sarebbe dovuto parlare di tecnici alle prese con la spending review, della crescita e dei focolai di tensione nel paese.
A Bergamo, il signor Luigi alla fine si è lasciato prendere, liberando gli ostaggi dopo il suo giorno di ordinaria follia.
Se voleva attirare l'attenzione, ha ottenuto il suo risultato: che poi questo stimoli il governo a trovare soluzioni che vengano incontro alle esigenze dei piccoli imprenditori e dei comuni cittadini, è tutto da vedere.

Perchè se da una parte è giusto pagare le tasse (e non solo perchè reato, ma perchè con quei soldi si fa welfare, si fanno scuole e ospedali) è altrettanto giusto che i soldi delle tasse siano spesi bene. Non esiste giustificazione per le spese della Casta, i diamanti della Lega, per i soldi buttati nelle grandi opere o per i costi lievitati dell'alta velocità.
Ma una cosa bisogna dirla: nessuno deve pensare di farsi giustizia da se, perchè così a rischio è proprio il collante del paese.

Ma serve fare in fretta: la spending review, la crescita del paese, il taglio ai costi della politica. Ce la faranno i tecnici, a rispondere al compito che viene loro chiesto?
In studio, dopo la parentesi da Romano di Lombardia, ne hanno discusso l'onorevole Di Pietro, Sabrina Ferilli (in che veste?), gli economisti Giacomo Vaciago e Luigi Zingales.

Nessuna ricetta magica: Zingales ha parlato di momento difficile in cui è necessario fare sacrifici per risanare il debito che è stato fatto da noi.
Anche negoziare i debiti come sta facendo la Grecia, non è una strada agevole, come nemmeno la strada di tassare solo i ricchi (come sostenuto dalla Ferilli, per cui questo governo sta tartassando la povera gente).
Dai ricchi è difficile andare a prendere i soldi, perchè sono pochi e perchè i loro soldi li spostano con troppa facilità.

Secondo Zingales (e secondo il governo), vista l'urgenza di trovare i soldi, è molto più semplice prenderli dai pensionati e da chi paga già le tasse.

Di Pietro preso dal suo solito furore si metteva a chiedere e gli scudati? e gli evasori fiscali? e le spese militari?
Il punto è: chi deve pagare il debito, dove fisicamente si devono trovare i soldi, dove vanno tagliate le spese?

Sempre Di Pietro, rispondendo alla domanda sul significato della nomina di Bondi, ha risposto che è "fumo negli occhi".
Serve un governo politico, non tecnico, che sia legittimato a fare delle scelte politiche e portarle avanti, non solo annunciarle.
Come il taglio delle province, delle società pubbliche che stanno in piedi solo per tenere le poltrone.

Perchè allora serve un Bondi e non basta il lavoro del ministro Giarda?
Travaglio ha risposto indicando in questa nomina un primo rimpasto di governo che oggi si è balcanizzato su tre punti di riferimento: l'area Monti, l'area Passera e l'area Fornero.
Passera e Monti stanno pensando al loro futuro politico, e queste nomine permettono loro di deresponsabilizzarsi dalle loro future scelte.

E venne il turno della copertina ..
Nella copertina della puntata, tutti i temi della serata: la crisi vista da pensionati e chi è in cerca di lavoro.
Lo show di Grillo per la sua campagna e il nuovo corso maroniano dentro la Lega.
i sindaci ribelli contro l'Imu (il pizzo di stato), licenziare Equitalia, licenziare il governo Monti.
E le proteste dei militanti contro i giornalisti, colpevoli di raccontare le malefatte dei padani: "qualche diamante in meno e qualche tolleranza in più", il commento di Santoro.

Interessante invece è stato l'intervento dell'economista Giacomo Vaciago: anche lui, per motivi diversi non vede l'ora che questo governo se ne vada a casa.
Un governo tecnico come quello di Atene: siamo stati riconosciuti come bisognosi di un supplemento di cura.

Oggi ci tocca fare la spending review, una operazione che non siamo abituati a fare e che a Londra e Parigi farebbe sorridere. In questi paesi non sarebbe accettabile l'idea dello spreco di risorse pubbliche.
Oggi il governo ha bisogno di una amministrazione fedele, che ora non c'è, che faccia rispettare le leggi: le leggi fatte dal governo sono aginate e paginate che nessuno legge.
Ecco allora super Bondi che deve tagliare 4 miliardi di cassa e se ci riesce è superman.
Il decreto lo nomina commissario con poteri pieni e potrà dunque tagliare anche con l'aiuto dei carabinieri.
Ma sono tagli che diventeranno minori incassi per qualcuno, ovvero le aziende private che danno servizi alla pubblica amministrazione.

Ancora Grillo: un altro pezzo dello show, contro i media, contro le banche (che non pagano IMU come sindacati e Confindustria) e contro la sporca dozzina dei bocconiani colpevoli di non aver visto la crisi nei mesi precedenti.

Zingales ha dato il suo parere sulle nomine: Bondi è stato nominato per mettere in riga i ministeri, Giavazzi perchè ha criticato Monti. E Amato? Dovrà riformare i finanziamenti ai partiti, lui che è presidente di una fondazione i cui finanziamenti non sono trasparenti.
Forse, è stato messo lì proprio per affossare la riforma dei partiti ..

Dopo una Ferilli in versione populista (ma cosa sta facendo per la politica italiana?), contro le tasse e contro i politici tutti uguali, Santoro ha mostrato una serie di quadri relativi alla spesa da tagliare.
Dei 600 miliardi in totale, 295 miliardi sono i tagli a lungo termine, 80 quelli a medio termine (in circa 10 anni).
Il ministro Giarda aveva già fatto una relazione a settembre indicando cosa tagliare, e Vaciago l'ha ritirata fuori ieri sera.

Ma come si è creato questo enorme debito pubblico: saperlo servirebbe a capire dove tagliare la spesa.
Come si è creato il debito? Con ll clientelismo nelle società pubbliche e il familismo della politica. Con i costi lievitate delle opere pubbliche, cresciuti senza controllo.
Con i costi della burocrazia, della corruzione.
Con l'evasione fiscale cui si mette ora freno con i blitz mediatici della finanza.

Per correggere questi errori, più che supertecnici, serve anche gente nuova. Licenziare buona parte della classe politica e dirigente.
Per il momento, uno die pochi licenziati della politica è l'autista di Renzo Bossi, che ieri sera ha raccontato i suoi mesi accanto al Trota, quasi come una badante.



L'intervento di Travaglio su Amato

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