20 luglio 2012

Il futuro incerto


Ha ragione da vendere Monti quando dice che a pesare sullo spread è l'incertezza politica. 
Incertezza cui putroppo anche l'attuale governo di tecnici ha contribuito, suo malgrado, per i tanti tira e molla sulle riforme (Rai, giustizia, lavoro, liberalizzazioni).


Nel futuro politico del paese c'è molta incertezza: da una parte il risveglio di parte del centro destra per il ritorno di B. (i suoi giornali si sono già mossi). Però sempre nel centro destra, c'è una certa maretta, da parte degli ex An e anche da parte di quelli che una volta erano chiamati "malpancisti".


Nella Lega è sotto gli occhi lo scontro tra Bossi e Maroni (dopo il passaggio di potere dai bossiani ai maroniani).


Casini ha detto che con B. proprio non può tornare ma, per andare con Bersani, ha alzato il prezzo. Niente Vendola e Di Pietro.


Il PD è in mezzo al guado: troppe correnti, troppe anime, poca voglia di rinnovarsi (e si che si dice essere un partito riformista). La foto di Vasto è così lontana, ma i vertici sanno che i propri elettori poco gradiscono l'altra foto (quella del caminetto).


Ecco su una cosa non sono d'accordo con Monti e con Napolitano: che lo spirito  di coesione nazionale sia da portare avanti, perchè fa bene al paese.
Forse con altri partiti, con altri eletti. Non con questi, che hanno dimostrato abbastanza di non essere del tutto all'altezza. 

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